venerdì 27 maggio 2005

Segamentis

"dove la scienza si ferma, tocca a Dio"

(James Garner - "The notebook")



E' noto che il termine "sega mentale" sia usato per definire un approccio inutilmente complesso e paranoico ad un problema, ciò che però molti ignorano è che tale definizione sia nata in ambito psicoclinico per catalogare una particolare categoria di soggetti che la scienza definisce  "onanisti cerebrali cronici" (in sigla OCC), ovvero figure che nel linguaggio comune vengono spesso chiamate "segaioli mentali"o – residualmente – "cercapeli", "pitturaerba", "smontamatite", "mangiasassi", "scopaoceani", "sega anime", "seccaballe", "trituratesticoli", "stuprapasseri", "inculamosche" et similia


Tuttavia, per sgombrare il campo dall'idea di un approccio al problema meramente psicologico o – peggio ancora – volgare, chiariamo subito che tali soggetti sono un serio caso di studio che da anni appassiona l'intera comunità scientifica, fin da quando cioè, venne formulata la prima, fondamentale scoperta sull'argomento, che - dal nome del sociologo francese che per primo la pubblicò - è conosciuta come Teoria di Sciemental:

"L'OCC è affetto da una patologia che non solo non è curabile neppure con lo zen, ma , nell' interagire con l'ambiente circostante, tende ad autoreplicarsi" 


Secondo lo studioso infatti, l'OCC è un essere con cui è estremamente difficile comunicare poiché ogni manovra di depistaggio tentiate per distrarlo dalle sue derive mentali, ancorché assolutamente logica, lo condurrà inevitabilmente a rielaborare un nuovo processo dubitativo su se stesso, sulla vita e sull'universo e – peggio ancora – vi fagociterà in un circolo vizioso in cui anche il concetto più semplice verrà reso difficile attraverso l'inutile.

Lo stesso Sciemental riuscì a dimostrare che, ipotizzando un gruppo sociale strutturato come un ecosistema nel quale ogni elemento che lo compone è funzionale nel garantirne l'equilibrio e la sopravvivenza, l'OCC rivestirebbe un grado di utilità equiparabile alla forfora.



La tesi dell'incurabilità è stata recentemente contestata dal filosofo Giulio Cesare Giacobbe (http://www.macrolibrarsi.it/libro.php?lid=3098&&), ma ciò che ci preme in questa sede non è come si possa aiutare un OCC a liberarsi da sé stesso, quanto aiutare potenziali vittime a sbarazzarsi della sua fastidiosa presenza: qui dove la scienza si è dimostrata impotente, GOD è in grado di suggerire due piccoli esempi di strategia di sopravvivenza testata sul campo e mirata a contrastare la capacità dell'OCC di stimolare la recettività delle vostre gonadi.



Il primo spunto lo dobbiamo all'intuizione della gentile signora G1, la quale, per definire gli inutilmente ansiogeni interventi di un tizio in una riunione di lavoro, gli coniò la frase "farsi le seghe in un bicchier d'acqua"



Questa mirabolante e lisergica fusione di concetti appare di immediata applicazione se rivolta ad un OCC appartenente al genere "depressivo-rosicone" ("una cabeza mas turbada" come brillantemente lo descrisse l'entomologo Manolo Sierra),  portato quindi per sua natura a reagire chiudendosi in un impermeabile mutismo in cui coltivare con inutili pensieri a cascata il proprio rancore.

Fu proprio introducendo un soggetto di questo tipo in un acceleratore di particelle subatomiche, che il fisico tedesco Sägegeistig riuscì a stabilire con assoluta precisione che il peso del pensiero di un OCC equivale esattamente a quello di un TIR che trasporta motrici di TIR.



L'altro approccio che vi proponiamo risulterà invece più comprensibile dopo aver richiamato un  secondo teorema, chiamato, in omaggio al celebre proctologo americano, Teorema di Headsaw: 

"Lo sviluppo della patologia dell'OCC è direttamente proporzionale alla sua incapacità  di vedere la realtà, quindi la sega mentale rende ciechi" ("The disease of the mind: a segmental theory" –  Proctoloy digest – Nov 1987 )



Una dimostrazione empirica la ebbe un amico di G2 il quale, stremato da un cliente estremamente cavilloso nel contestare specifiche tecniche delle quali non capiva, è il caso di dirlo, una beata sega (OCC del genere "adepto del pensiero nevrotico complesso"), seppe trovare il colpo di genio che a volte solo l'esasperazione sa dare, uscendosene con la seguente frase: " Il prossimo Natale al posto del  cesto le regalo un manuale su come farsi le seghe, così la smetterà con quelle mentali e imparerà a farle dove dovrebbe"

L'effetto strabiliante fu quello di riportare l'OCC a riflettere sulla nuda realtà, condizione talmente inusuale da lasciarlo attonito e incapace di reazione per un lasso di tempo imprecisato, ma sufficiente all'interlocutore per defilarsi in gloria.



E' quindi evidente – e qui concludiamo - come il minimo comune denominatore che si può trarre da questi semplici esempi, sia quello di preferire sempre un approccio diretto e – oseremmo dire - brutale , ma con un'avvertenza: l'attacco  richiederà freddezza, senso pratico, fulmineità d'azione e velocità di pensiero.

Qualora non disponiate di nessuno di tali requisiti è altamente probabile, che anche voi siate degli OCC.

Se state nutrendo questo dubbio, l'unico consiglio che possiamo darvi è quello di tentare almeno di prendervela comoda: in fondo avete pur sempre tutta la vita per rifletterci, no?

giovedì 26 maggio 2005

Lancho Pansa / 2 - la premiazione

Questa volta siamo un po' meno contenti della quantità, ma di nuovo soddisfatti della qualità.

Il tema dei cavalli a luci rosse (ripreso tra l'altro dal mago Forrest: "Non tagliavano il traguardo proprio con la testa") non ha avuto fortuna, mentre i cervi scozzesi ora sanno che in Italia c'è chi tiene alto l'interesse sulla loro sorte, magari proponendo - come papi - rimedi non troppo graditi agli ungulati in questione.

Ogni pezzo ha buona tenuta e declina il tema in maniera originale. Forse qualche preferenza in più la guadagna ravu, che non solo affronta l'argomento in modo brillante, ma aggancia alcuni rimandi offerti dall'"alone semantico" (esageriamo pure) del breve testo e - un po' ruffiano - ti piazza lì anche Verdone.



Al vincitore per un'incollatura (calcolata su cavallo non dopato) e agli altri partecipanti dedichiamo questo pseudolimerick dal titolo pseudobeatlesiano




Deer, prudence !


Un cervo scozzese elegante

di tartan coprì il suo sembiante

Lo bucò non la tarma

ma lo sparo di un'arma

Lui bramì "Era troppo squillante"

giovedì 19 maggio 2005

Signore dimmi perché / Feltrinelli non mi premia

Non disponiamo di statistiche ufficiali sull'afflusso di miniracconti che partecipano al concorso Feltrinelli "100parole" (qui i premiati di aprile). Abbiamo però la certezza che molti frequentatori / scrittori di blog siano della partita. I bloggers che fanno outing non mancano (eccone uno, per dire). Un esempio lo si trova su Noantri, dove si sono perfino fronteggiati uno dei proprietari del blog e l'autore del racconto che ha vinto nella sua libreria. E' nato il blog "centoparole" e qualcuno festeggia pure la vittoria

Ci pare però di sentire sollevarsi da tutta le rete un grido se non di dolore almeno di amaro disappunto. E' il blues dei non premiati, che si leva quando confrontano il proprio pezzo con quello del vincitore - trovandolo a torto o a ragione inferiore al proprio, se non in assoluto degno di minzione. Le reazioni si dividono in "Signore, perché lui ?" e "Signore, perché non io ?".

E allora inviateci (o inserite direttamente in un commento) il vostro pezzo e il link a quello che vi ha battuti. Li metteremo a confronto e apriremo lo spazio commenti al giudizio critico nostro e altrui.

C'è anche un altro elemento di maligna curiosità. Non possiamo credere che non si verifichino casi di spamming: un autore che imbuca una copia del racconto in ciascuna delle 6 Feltrinelli di Milano, ad esempio. O magari un gruppo i cui X autori - uniti da un patto diabolico - imbucano i racconti di tutti nelle librerie di Y città diverse. Nei commenti avete spazio per confessioni e delazioni.

lunedì 16 maggio 2005

Lancho Pansa/2 - Cervo a primavera o caval dopato ?

Questa settimana Lancho Pansa raddoppia il premio (tanto 2 x 0 = 0) e propone una sfida ambiziosa: prendere una notizia che vi procurerebbe al massimo un'impercettibile ruga glabellare facilmente botulinizzabile e trasformarla in un pezzo da Pulitzer. Se ce la fate concorrete al premio A. Se invece vi ispira un raccontino di quelli sapidi concorrete per il premio B. In entrambi i casi: max 1800 battute. Anche questa volta vi diamo una settimana di tempo, la scadenza è domenica 22 maggio.


Raddoppia anche la fonte di ispirazione: scegliete pure a piacere tra caval dopato  e cervo a primavera


p.s.  Notiamo ora che la notizia del centro ippico è stata ripresa da Repubblica, con l'aggiunta del viagra somministrato agli animali.

Come dire: a caval dopato non si guarda l'(omissis)

mercoledì 11 maggio 2005

Lancho Pansa - il sequel

Spunto di sceneggiatura per un cartoon

Titolo provvisorio: Hare cut


Personaggi: Bugs Bunny (BB), Omino Cattivo Coi Baffoni (OCCB)

Location: barber shop

OCCB [spalanca la porta e punta uno schioppone alla testa di BB]: "Ti ho beccato, amico"

BB "Er... what's cooking, doc ?"

OCCB "AH-AH! Parli anche come un infedele ! Preparati a stirare le zampe !"

BB "Il tuo inglese ha bisogno di una spolveratina. Stai confondendo 'hair style' con 'hare with style'"

OCCB "Recita le tue ultime preghiere !"

BB [spostando con la punta di un dito la canna] "Aspetta un attimo, potenziale cliente. Se devo morire, almeno spiegami perché"



OCCB "Lo sai benissimo: hai tagliato i capelli all'occidentale, razza di barbiere miscredente!"

BB "E chi ti dice che io sia un barbiere ? Solo perché ho queste forbici, le lozioni, pettine, spazzole, poltrone e insegna rossa e blu ? Io - e voglio che ci ragioni su per bene - sono 'quello che non rade chi si rade da sé'"

OCCB [dopo un attimo di perplessità] "Ok, furbacchione, e adesso dimmi un po': CHI rade te?"

BB [cammina avanti e indietro per il negozio pensando intensamente, poi si ferma e allarga le braccia] "Niente da fare, amico, sei davvero troppo furbo per me.. hai ragione, non posso essere 'quello che ecc.', sarebbe paradossale. Ma - sorpresa - [comincia a colpirlo con un dito teso facendolo progressivamente arretrare] se sono un paradosso, allora non posso esistere. E se non esisto, vuoi dirmi come sarei un barbiere, signor so-tutto-io ?"

OCCB [tirandosi nervosamente i baffoni] "Ehm.. ecco.. Accidenti, il tuo ragionamento non fa una piega"

BB "Vediamo invece un po' chi saresti tu, sapientone. Secondo me sei 'quello che spara a chi non si spara da sé'. Beccato, vero ?"

OCCB "Certo.. voglio dire.. insomma.."

BB [incalzandolo] "E quindi ci risiamo, dico bene, paradossale cliente ? Non esisti neanche tu [si ferma, si prende il mento in una mano e guarda verso l'alto, come riflettendo profondamente] Certo, se tu fossi capace di spararti da solo tutto si risolverebbe... Naa, non è possibile"

OCCB [infuriato] "Vorresti dire che non sono capace di spararmi ?"

BB "Ah-ah. Esatto"

OCCB [puntandosi lo schioppo in faccia] "Guarda un po' qua, testa fina" [spinge il grilletto ma non succede niente]

BB "Che ti dicevo ?"

OCCB [mogio, baffi spioventi] "Allora non sono 'quello che ecc.'... non posso crederci"

BB "Ti sei convinto, finalmente, non lo sei. Questo risolve tutto. Riprova ora, dai.."

[OCCB riprova e si spara un colpo di schioppo in faccia]

BB "Be', amico, adesso è sicuro: non sei proprio quel tale"

[Inizia a sgranocchiarsi una carota. OCCB si allontana carbonizzato, barcollando]

BB [spolverando la poltrona] "Avanti il prossimo !"

[entra un pelosissimo yeti]

BB "Ehm.. giusto una spuntatina, voglio sperare.. siamo in chiusura"


That's All, Folks !

martedì 10 maggio 2005

Lancho Pansa / 1 - la premiazione

Siamo decisamente soddisfatti per il primo Lancho Pansa. Pochi contributi, dirà qualcuno, ma a noi va benissimo così: faticheremmo a reggere il peso di un volume troppo consistente di pezzi.

Notiamo con piacere che nessun pezzo merita di entrare nella categoria "degni di minzione" e che la notizia è stata "tagliata" secondo punti di vista e scelte stilistiche diverse, incluso un divertente richiamo al BdS di Saverio Tommasi (lo consideriamo però fuori concorso).

Schizofrenico mix di commenti/correzioni a cura un po' di tutti



HikarySun: il pezzo non fa altro che riprendere il take cambiando giusto qualche parola e aggiungendo un finale un po' banalotto. Esattamente come farebbe la maggior parte dei giornalisti. Commento alternativo: mediocre nello stile, semplicistico nel contenuto

Risoamaro: il pezzo ha un buon ritmo, ma casca su un'interpretazione estensiva e un po' superficiale quando propone l'equazione integralisti=terroristi=seguaci di Bin Laden. Secondo un altro parere, tecnicamente, come trasformazione di un'agenzia in pezzo, è il più "in linea", anche se, in effetti, l'equazione è un po' troppo calcata.

Due correzioni:

a) "Furia iconoclasta" non andrebbe mai usato, e forse in questo caso non è neanche azzeccatissimo (barbiere=icona?)

b) uno scivolone: :"Colpevoli, secondo gli integralisti, del taglio di barba e capelli "all'occidentale" e quindi contro i precetti dell'islam, gli ultimi tre omicidi di barbieri dei quali si abbia notizia risalgono al 25 aprile scorso". Colpevoli chi, gli omicidi?

Sottogas: stile brillante, ironico e un po' barocco, ma qualche punta di retorica di troppo. Commento alternativo: completamente sbarellato.

Andrea: pezzo ben scritto ma, a metà strada fra cronaca e satira, fa un po' la fine dell'asino di Buridano. Finale debordante

Gabian: la scelta a favore della satira è netta. Leggero e ben scritto, fulminante la battuta finale, ottimo l'incipit

Lambdasond: mix ben riuscito fra cronaca e interpretazione dell'evento. La citazione di Gloria Guida in versione anni '70 è un'arruffianata nei confronti dei giurati. Ci rimane questa curiosità: che film era? "Il medico e la studentessa" o "la liceale seduce i professori"? Formidabile la "Disneyland mesopotamica". Qualcuno dice anche: commentizio e vintage, buono



Proclamazione del vincitore


Papi si aggiudica una menzione speciale condivisa da tutti

Il primo premio (split decision, va detto) se lo aggiudica Lambdasond (non è da sottovalutare l'importanza della Guida, ma non ci riprovare, fosse pure Carmen Villani)


Come sospettavate il premio è solidamente virtuale, della materia di cui son fatti i sogni (i.e. bytes). Però proporremo questo post + link a tutti i brani + pezzo integrale del vincitore al BdS, con preghiera di pubblicazione. Non essendoci alcun accordo preventivo al riguardo - è bene chiarirlo onde evitare malumori ingiustificati - come niente possono cassare il tutto.



Grazie a partecipanti e lettori



Anticipiamo che il prossimo Lancho Pansa è previsto per lunedì 16/5

Stay tuned !

giovedì 5 maggio 2005

Pezzi vs. post

Impossibile - e spesso inutile - citare tutti gli interventi apparsi in rete sulla primogenitura dello specettamento degli omissis, argomento che vorremmo a questo punto considerare abbondantemente sviscerato. Ci interessa invece proporre qualche scambio di pareri sul rapporto tra giornalisti e blogger, e per farlo ci serviamo di tre brani (ulteriori suggerimenti su questa linea sono ovviamente ben accetti).




Questo è l'incipit di un articolo comparso sul Manifesto a firma Francesca Longo:

Il mondo dei blogger non può che esultare. In rete si conoscono quasi tutti, indipendentemente dal nick scelto, vivono

ventiquattr'ore su ventiquattro, insultare o gratificare è all'ordine del giorno. Lo stesso vale per il micropianeta dei giornalisti, non quelli di fama conclamata, quelli che operano nelle segrete delle redazioni, nel pianetino dei freelance, nelle oscurità delle province....(segue qui)



Il secondo brano è tratto dal blog di Massimo Mantellini

..Scrivere su Repubblica o sul Corriere, "l'ho letto su Macchianera" e' una realta' inconfessabile per chiunque abbia una considerazione simbolica della propria attivita' professionale. Tutta roba legata al mondo che fu. La mail del lettore greco o messinese e' compatibile con la funzione di filtro informativo del giornalista (anche se ridotta alla odiosa formula "alcuni lettori ci informano.."). La lettura della notizia su un blog no. I blog, nell'immaginario ristretto di molta stampa rappresentano una sorta di concorrente sleale: non e' possibile citarli pena il rischio che qualcuno li associ, per capacita' di informazione ed analisi, alla informazione professionale.

Ora la cosa divertente e' che questa e' a tutti gli effetti una paranoia. Una specie di ossessione cristallizzata di molta stampa che non riesce a comprendere che oggi l'informazione viaggia a velocita' molto superiori alla capacita' di controllo di chiunque.

Sempre piu' spesso le notizie importanti usciranno da viottoli differenti delle solite 4 agenzie di stampa.

E questo avverra' senza che nessuno decida a tavolino di violare il sacro orticello degli iscritti all'ordine. Il cui potere va piano piano calando non certo per colpa delle eventuali aspirazioni giornalistiche dei blogger, quanto per banali ragioni di contesto tecnologico...
 

(qui il post completo)



Infine un brano dal numero 282 de "La catena di San Libero" di Riccardo Orioles

Lo scoop di Macchianera sul rapporto Calipari mi fa venire strani pensieri su quel che succederebbe il giorno che ttti 'sti blog del cazzo si organizzassero e dicessero "d'ora in poi i giornali siamo noi". Secondo me è solo per abitudine che consideriamo Corriere, Repubblica ecc. come "i giornali", "l'informazione", ecc. Secondo me già ora i giornali siamo noi, e solo siamo troppo timidi e imbranati per capirlo



A voi la parola

It Hurts Me Too

When things go wrong / go wrong with you / it hurts me too


Shymay ci chiede un parere su un brano di prosa e una poesia



- plastic passion -

sono seduto sul davanzale della mia stanza e fumo. il mio piede dondola e guardo le luci lontane. pulisco la cenere che è caduta sui pantaloni.

posso oziare quanto voglio, tanto la notte è mia. nessun rito codificato a cui sottostare. nessuna fretta di ingollare la cena, di correre sotto la doccia e di mettermi la camicia bianca, che gli amici sono di sotto ad aspettare. guardo le luci lontane e sorrido. fumo. non desidero starmene da qualche parte con un bicchiere in mano mentre ascolto il bla bla bla della gente, impegnata a parlare di niente e vedere le loro facce di plastica tese in un sorriso di circostanza mentre gli propino le quattro frasi che ho imparato a memoria per fare conversazione. non che sia stupido. è solo che non mi va di sprecare fiato con chichessia per ottenere sbadigli trattenuti a stento. che oltretutto mi irritano nel giro di cinque minuti. preferisco stare qui. zitto. in silenzio. la gente ora mi compatisce. quei poverini sono tutti tesi a sbandierare consigli, quando è evidente che non sanno nè parlare nè stare zitti.

il giocattolo è stato buttato quando si è rotto. niente di più, niente di meno. qualcuno passa fischiando giù in strada. tengo la sigaretta tra le labbra mentre mi sposto. ogni tanto passa qualche macchina. finisco la sigaretta. vado a dormire.


3 febbraio 2005


Splat


Electronic Jason Pollock


Loves Technicolor


colore virtuale


che sgocciola dal mio computer


fiamme nel buio


e' quello che mi manca


oooooooooh i love pop


sigarette fumate


in piedi


davanti ad un fuoco


con l'aria che ti fa tirare su il bavero


fat jackie se ne sta a letto


sognando di essere davanti alla tv a fare ginnastica


fotografie tagliate e reincollate


visi multietnici


ma un' unica cultura


piangi per il pop


ma non ti sei accorto che ogni giorno e' un nuovo giorno anni 60?


aaaaaaaaaaaaah


oscenita' liriche in uno spot di biscotti


il jazz a ny


ascoltato solo attraverso i film


subway song


scorre questo paesaggio metropolitano


fatto di flash


e ombre


sincopato bianco


e nero


aaaaaah


mosche in bocca


e nessun pensiero in testa


sotto il sole


i rolling stones del xxx secolo


ancora blues in cantina


a newborn patti smith


taccuino di appunti


scritto guardando per aria.


Il responso di G.O.D.


G1 era seduto da solo al tavolo delle riunioni dei G.O.D. Osservò preoccupato che la scritta in alto ("Google Mail") virava verso il giallo e friggeva anche un po'. Brutto segno. Sul tavolo, il testo della recensione.

Il malumore sembrava essersi diffuso tra i G.O.D. come per contagio. Chi giaceva schiacciato da montagne di lavoro da sbrigare, chi aveva cazziato la persona sbagliata, i.e. il capo (come, anche i G.O.D. hanno capi ? mistero della fede), chi quella giusta, chi aveva ogni sorta di casini in corso che qui non dettagliamo.

Per cui G1 non si stupì nel leggere la recensione...




Esistono due macrocategorie di scrittori. Gli scrittori che scrivono per un pubblico e gli scrittori che scrivono per se stessi. Evitiamo qui di entrare nelle sottocategorie (gli scrittori che scrivono per un pubblico che non li capisce, gli scrittori che scrivono per se stessi e neanche loro si capiscono e così via) e possiamo senz'altro affermare che Shymay appartiene indubbiamente alla seconda macrocategoria (e forse alla seconda sottocategoria). Ora, non sapendo qual è il reale obiettivo della nostra aspirante scrittrice, risulta difficile dare dei consigli sensati. Ma visto che Shymay si sottopone al nostro giudizio, e che noi siamo innanzitutto lettori e poi ghost, non possiamo esimerci dal considerare poco incisive (ed evocative, tanto per essere in tema) alcune parole e frasi: il piede che dondola, la cena non ingollata, il bla bla bla della gente, le quattro frasi propinate e così via. Un piccolo apprezzamento per il colpo di scena finale: leggendo, è facile supporre che il protagonista avrebbe dovuto buttarsi di sotto, spiaccicandosi sulle luci lontane o su un passante fischiettante. E invece, clamoroso al Cibali, se ne va a dormire!


Per quanto riguarda la poesia, concediamo il beneficio della (totale) licenza poetica (dal senso, dal ritmo, dalla costruzione, etc, etc.). Con un piccolo dubbio: perché prima "aaaaaaaaaaaaah" e poi "aaaaaah"? Colpa delle mosche forse?




"Ammazza.." pensò G1 "Però a me la poesia - con più dripping che pop, per la verità - non era dispiaciuta"

Poi la sua natura maligna tornò a prendere il sopravvento

"... Ma quel 'Jason Pollock' lo correggo o era voluto ? ..In dubio.."

Postò il tutto, poi aprì la finestra per far uscire il lieve odore di zolfo.

martedì 3 maggio 2005

Outsourcing che passione

Vi proponiamo l'ennesimo esperimento di G.O.D., che temporaneamente viene in supporto al Barbiere della Sera. Come saprete, di recente il BDS ha chiuso i commenti, il che ha scatenato un dibattito a colpi di articoli e - sospettiamo - indotto crisi di astinenza e ingorgato qualche mailbox. Non siamo insensibili al grido di dolore dei clienti estromessi dal negozio e ci offriamo di ospitare qui ogni commento riguardante la nuova policy del BDS.



Si tratta - lo ripetiamo - di un esperimento, di cui valuteremo l'interesse in base al feedback ricevuto. In altre parole, se non funziona (per usare un'espressione cara a Figaro) ciccia, altrimenti si può anche replicare in futuro su altri argomenti.



Gli articoli a cui fare riferimento sono (la lista verrà aggiornata)



6/5/05 il BdS risponde, anche a chi ha criticato la collaborazione con G.O.D.


10/5/05 Kalkin

10/5/05 ADD

10/5/05 Donchichotte

10/5/05 Montecristo

10/5/05 Marlon Brando

10/5/05 Maxemil


6/5/05 Abigaille

6/5/05 skizzus

3/5/05 Milo Calaferro

3/5/05 Winnicott

3/5/05 Montecristo

3/5/05 Columella

3/5/05 Orioles

2/5/05 Oldnoglobal

29/4/05 Montecristo

29/4/05 Monostatos 



Policy di G.O.D.: il commento può essere cancellato in qualunque istante senza alcuna spiegazione. In particolare saranno cancellati tutti i commenti queruli e deprimenti in cui il commentante si lamenta della cancellazione di commenti precedenti e/o richiede la cancellazione di commenti altrui già ammessi da G.O.D.


Memo: i commenti vanno firmati con gli stessi nick o cognomi usati sul BDS

lunedì 2 maggio 2005

Lancho Pansa / 1 - sparoazero se rapiazero

Questo è un esperimento destinato principalmente ai giornalisti, ma magnanimemente aperto anche a wannabe e principianti.

Avete (come prima volta stiamo belli larghi) una settimana - fino all'8/5 incluso - per comporre il pezzo del secolo basato su questa ANSA, particolarmente inquietante per i clienti del Barbiere della Sera. Postatelo qui sotto nei commenti firmato con nome e cognome o nickname. Lunghezza max (tassativa): 1800 battute spazi inclusi.

Una volta scaduto il termine i G.O.D. procederanno alla premiazione del pezzo (o dei pezzi) che riterranno a giudizio insindicabbali più meritevole.

Buon lavoro


Iraq: integralisti contro barbieri

Gia' uccisi 9 a Baghdad, rei di taglio occidentale a capelli (ANSA) - BAGHDAD, 26 APR - Barbieri nel mirino degli integralisti in Iraq perche' colpevoli del taglio dei capelli all'occidentale contro i precetti dell'islam. Ne sono gia' stati uccisi 9 in poche settimane a Baghdad. Lo ha riferito il quotidiano iracheno Al-Mada precisando che gli ultimi tre barbieri sono stati uccisi ieri alla periferia est di Baghdad. Oltre che a Baghdad, analoghe uccisioni di barbieri sono state segnalate in altre citta' irachene come Mossul, Ramadi e Falluja.

© ANSA 2005-04-26 16:32