lunedì 30 marzo 2009

Downtown & Uptown

In Ammerica le distanze sono immense? Un luogo comunque. Personalmente in Ammerica ho visto tutte le tipologie di distanze: ve n'è di enormi, certo, ma anche di molto esigue.

On. Min. A. Fruzzetti, Ammerican Grappini.




- San Francisco è tutta un saliscendi.

- E basta.

- ...

- Vuoi mettere con Lisbona?

- È che a San Francisco non esistono tornanti.

- ...

- Gli ammericani sono gente pragmatica, capisci?

- E piantala.

- Per loro le strade sono dritte, se c'è una salita si asfalta pure quella.

- ...

- ...

- E se c'è una discesa?

- La scendono e poi si voltano, così è una salita e tornano il punto precedente.

- Ma che stronzata.

- ...

- ...

- Gli ammericani non fanno teorie: quando c'è un problema lo affrontano.

- E quando non c'è nessun problema?

- Vanno a spasso per San Francisco.

- Dove trovano il problema delle salite.

- ...

- ...

- Non c'è nessun problema perché non c'è nessuna salita.

- E smettila.

- ...

- Vuoi mettere con Milano?

- Voglio dire che sembrano salite ardite perché c'è la prospettiva.

- Sì. E invece sono piatte.

- Salgono ma poco poco. Vuoi mettere con Trieste?

- ...

- Comunque questa non è la vera San Francisco.

- Ma la fai finita?

Saldi di fine economia







SVENDITA TOTALE! Cinque idee per il rilancio globale al prezzo di due!

Quella santa dozzina






Su giornali e televisione non si parla d'altro che del Congresso del PDL, e nessuno si cura dell'eliminazione di Gesù e Maria. Sì, hai letto bene: "Gesù e Maria esclusi". Così, tra parentesi, come sa la notizia non meritasse un coccodrillo, o almeno un trafiletto in prima pagina. Sono stati cacciati via questo week-end, brutalmente e nell'indifferenza generale dei media.

Era prevedibile, tutto cospirava contro di loro, sia nella casa sia in studio. Di Maria era invidiosa la Marcuzzi, si vedeva lontano un miglio, e poi la settimana scorsa le ha dato man forte la psicologa sessantottina, con quegli osceni attacchi alla verginità. Quanto a Gesù, lo mettevano in croce un giorno sì e l'altro pure, era la pecora nera del gruppo, basta vedere la puntata di mercoledì scorso, in piscina, come lo trattava Pietro (una mediocrissima imitatio Tariconi, IMHO e INRI): "Ma chi te conosce… 'N'artra vorta che te vedo so' due… A cammina' sull'acqua so' bboni tutti, ma il triplo tuffo carpiato, quella è robba che spacca…": e il pubblico da casa a ruota, pollice verso ed sms #1, mentre all'Ikea tutti a lavarsi le mani… (sì, lo ammetto, sono tra i dietrologi che credono a un intervento censorio dello sponsor quando Gesù ha detto nel confessionale: "Mio padre quel tavolo lo avrebbe fatto più solido, e anche meno caro").

Che poi te credo che quel martire di Mentana se ne va. Ormai non resta che l'esilio in "Vita da catacombe", lunedì pomeriggio e mercoledì sera su youdem.tv. (Trasmissione criptata, ovviamente.)

domenica 29 marzo 2009

I diche che porta pure jella

Solenne dichiarazione di Brunetta : voglio che la Pubblica Amministrazione vada come la Ferrari. Risultato odierno del Gran Premio d' Australia : disastro Ferrari, con Massa ritirato e Raikkonen ultimo. Tutti gli impiegati pubblici, di ogni ordine e grado, si sono grattati palle e gonadi nel timore che il desiderio di Brunetta si avveri.



 

Ta mère l’Oye - fiabe italiane

Un po' come le fiabe

Un delegato, non critico ma estasiato dice: "Fantasticamente scontato. Cose che sappiamo ma che ci piace sentirci ripetere".

(fonte: Repubblica.it)

[ mi piaccion le storie / raccontane altre ]


L'unico gioco in città (LE SCOMMESSE SONO CHIUSE)

X — LA SIRENA






Una breve sequenza, senza colonna sonora. Indovina il film da cui è stata estratta e vinci tre bagnini/e di "Baywatch". Mercoledì ripristineremo il suono, e ci terremo Pamela Anderson, che è "molto spontonea e sopra il tutto semplice". Venerdì allungheremo la sequenza e chiederemo a David Hasselhoff di fare compagnia a Pamela. A quel punto resterai solo con Mr. Sagdiyev.
















P.S.: Ti ricordiamo che le regole de L'UNICO GIOCO IN CITTÀ™ sono depositate presso gli eredi del notaio Altamante Fruzzetti e possono essere consultate qui. Tuffati o ti porto all'acqua alta.



ATTENZIONE: LA PARTITA SI È CONCLUSA SULL'ALTRO TAVOLO DA GIOCO MARTEDÌ 31 MARZO ALLE 21.13 (O FORSE DOMENICA 29 MARZO ALLE 21.04). IL FILM DA TROVARE ERA "IL NOSTRO AGENTE ALL'AVANA" (CAROL REED, 1959). AFASOL E I SUOI GUERRILLEROS IMBARCANO TRE BAGNINI SUL "GRANMA", LASCIANDO BRUNETTA A SGUAZZARE NELLA MARANA DI VIA PIETRALATA.

LA PROSSIMA SFIDA SI TERRÀ DOMENICA 5 APRILE.



L'UNICO GIOCO IN CITTÀ.

GRADUATORIA



afasol: 11 bagnini.

arcomanno : 4 bagnini.

gegio: 3 bagnini.

bianca: 2 bagnini.


sabato 28 marzo 2009

Chance

Io e Morgan siamo coetanei, nel senso che abbiamo la stessa età.

On. A. Fruzzetti, Aporismi.




A metà degli anni 70 fui fermato (con mio padre) per strada da due signore che volevano sapere se fossi (dissero per caso) il bambino di Kramer contro Kramer. Mio padre rispose di no: e infatti non lo ero.

Con il passare degli anni sono giunto alla conclusione che le signore fossero drogate (eravamo nel centro di una piccola città un po' egocentrica del Nord: nebbiosa) o si stessero baloccando di me (e di mio padre), o entrambe le cose: in questo tipo di indagine la certezza è un'inattingibile meta esigenziale.



Le signore non potevano non sapere che da grande avrei fatto l'attore, e quell'approccio, pur se sconsiderato, fu per me un primo riconoscimento, e mi rese consapevole del fatto che avevo già fatto molto, forse troppo per la mia età. Per questo, poi, me la presi comoda.



Non trovo nessuna consolazione nel pensiero che le signore abbiano una buona probabilità di non essere più in giro nelle piccole presuntuose nebbiose cittadine del Nord Italia a bruciare il futuro dei bambini. Un'analisi più approfondita mostra peraltro che la probabilità dell'eventualità contraria è esattamente la stessa.

Una playlist dal Bada Bing!

All’Inferno fa caldo. E nessuno lo ha mai messo in discussione.

Paulie Gualtieri detto “Walnuts” (Tony Sirico) nella serie televisiva creata da David Chase I Soprano (seconda stagione, episodio 9: “Incubi d’inferno”, 2000).




È la miglior serie televisiva degli ultimi quindici anni, "end of the story" direbbe Tony Soprano. I titoli di coda di (quasi) tutti gli 86 episodi comportano una colonna sonora diversa. Le abbiamo trovate (quasi) tutte. Fatevi avanti, ce n'è per (quasi) tutti, persino per i fan di Bocelli e Jovanotti.







venerdì 27 marzo 2009

Opinioni discordanti

E ne siamo pure orgogliosi, pendejo!

Ma gli italiani non hanno gli occhi bendati, vedono che mentre noi andiamo avanti voi proseguite con la testa voltata all'indietro.

Silvio Berlusconi, Presidente del Consiglio della Repubblica italiana al 1° Congresso nazionale del Popolo della libertà, 27 marzo 2009.



Noi tedeschi abbiamo dei problemi con le nostre “storie”. L’ostacolo vero è la nostra “Storia”. Il 1945, anno zero della Germania, ha cancellato molto, ha creato una voragine nella capacità di ricordo della gente. Un intero popolo – come afferma Mitscherlich – “è diventato incapace di essere in lutto”, il che significa “incapace di raccontare”.

Il regista Edgar Reitz.



[…] e poi Lima fece un'affermazione misteriosa. Secondo lui, gli attuali realvisceralisti camminavano all'indietro. Come all'indietro? domandai.

— Di spalle, guardando un punto ma allontanandosene, in linea retta verso l'ignoto.

Roberto Bolaño, I detective selvaggi, traduzione di Maria Nicola, Sellerio Editore, Palermo 2003, p. 21.







Stop all'alimentazione forzata

Alla ricerca dell'Uomo Sessuale - V

Un insperato e tempestivo aiuto da un amico dei fan club di Gabriella Carlucci. Emerge che il vincitore del passato quiz è incredibilmente Yagababa, che dovrebbe ricevere un tritacarne mediatico da Altamante Fruzzetti, il quale però si dà il caso che sia defunto (eh sì) e che la sua morte sia avvolta nel più profondo Ministero, dove non si sa nemmeno se si fosse portato il famoso letto di morte. Comunque Altamante ha lasciato alcune carte, nonché degli scacchi, un go, un master mind e un "Allegro Chirurgo". Ci dispiace dirlo così ma ormai l'abbiamo detto così.

Una carta di Altamante dice "Il quiz di Venerdì sarà metti le parole laddove giacciono i puntini, e la vittoria arriderà a[...]. E di questo io notaio sono certo.". Appunto, mettete la parola dove giacciono i puntini.





Cari God,



mi chiamo Truante Antonio detto Tony, e appartengo ai fan club di Facebook e non solo dediti all'on. Gabriella Carlucci, se esistono. La mia stima di essa, che si sostanziò negli ormai purtroppo allontanatisi anni '80 e che le pervenne per traslazione a partire dalla di lei sorella Milly, la quale veniva prima della sorella e ballava in quel di Risatissima, si accrebbe notoriamente un anno or sono, quando l'onorevole Carlucci ebbe a discutere con il premio Nobel della fisica e non è che discuteva di bazzecole o di sua sorella Milly della quale si sono perse le traccie, forse perché siedette su un treno soppresso, no, discuteva proprio di Fisica con il premio Nobel della Fisica, e anzi discuteva con il Premio Nobel proprio delle scoperte stesse fatte da lui stesso Premio Nobel, spiegandogli quali erano importanti e quali no, quali erano giuste e quali erano sbagliate, e il Premio Nobel non si voleva arrendere, non se ne voleva proprio darsene ragione.



Posso giurarvelo che ho tante aspirazioni, che gli amici mi chiamano aspiratutto, se esistono, ma la cosa che aspiro con tutti i polmoni si chiama la possibilità concreta che Gabriella Carlucci rilievi Maria Stella Gelmini nel ruolo di Ministro della Conoscienza o come si chiama e si faccia sottosegretariare dall'onorevole come si chiama, l'amico della Stepanenko, bé mi verrà, sì, Barbareschi Luca, che ha mostrato direttamente in diretta che in dieci secondi si valutano i proggetti di ricerca, ed è anche un modello di efficenza che andrebbe bene nel prociesso penale e anche nella colonia penale.



Io ho molto ammirato queste cose perché io la scenza la so, e non parlo a valvola.







Difatti faccio una cosa che si chiama Dottorato di Ricerca in Matematica Astratta Teorica Avanzata Di Ordine Raffinatissimo (M.A.T.A.D.O.R.). Non mi perdo in spiegamenti, perché non siete abbastanza alati. In termini estremali vuol dire che devo trovare le proprietà particolari delle Curve Astaziotensometriche Generalissime Algebrometabolizzanti Di Ostronowski-Nepucemi Altamonte (C.A.G.A.D.O.N.A.). E ho quattro anni di tempo. E stanno per scadere. E ve lo dico subito: le C.A.G.A.D.O.N.A. non hanno alcuna proprietà particolare. Ma di questo dopo, che il tempo spinge.



La vita di Nepucemi Altamonte non è degna di nota, se non per il fatto a) di essere del tutto indegna di nota, b) di avere dichiarato la sua tenuta di Altamonte stato autonomo e di avere così esternamente preseguitato la semplificazione legislativa da ridurre il codice a una sola legge: chi entra nella tenuta è condannato alla morte e/o all'ergastolo.



Il giovane Ostronowski un giorno portava a spasso i suoi assiomi, quand'ecco che costoro iniziarono ad aprirsi tra le sue dita come fossero fogli da disegno in decomposizione e iniziarono a sparpagliarsi, perché quando liberi un assioma non sai mai dove può arrivare. Riuscì a raccoglierne un certo numero, ma per inseguire i rimanenti fece ingresso ignaramente nella tenuta di Altamonte, il quale se ne accorse perché fu costretto a lanciare un ossimoro per neutralizzare un assioma particolarmente feroce. Ostronowski fu preso, processato e condannato a morte e all'ergastolo. Immaginò che ci fosse un errore di connettivo logico, ma il giudice, che coincideva nella persona di Nepucemi Altamonte, confermò la sentenza e spiegò: in caso di risurrezione.



In appello l'avvocato di Ostronowski, anch'esso coincidente, riuscì a commutare le pene: prima sarebbe stato scontato l'ergastolo, poi, nell'eventualità sopra cennata, la pena di morte. Ai giornalisti che gli chiedevano come avesse fatto a smuovere il giudice, rispose: con uno stratagemma.



In ogni caso Ostronowski morì la notte stessa, giocando al fantasmino Custer si strinse al collo un corollario.

Ma durante quella notte Ostrowskii aveva ritrovato tutti gli assiomi delle sue C.A.G.A.D.O.N.A.. Quasi, però: l'assioma che aveva aggredito Nepucemi Altamonte era stato annichilato da un ossimoro perfettamente calibano, e come tale era irrecuperabile. Sarebbe stato da ricostruire, ma a nessuno, nemmeno a un fine matematico come Ostronowski sarebbe bastata una notte.



E qui comincia una delle pagine più appassenti del pensiero umano, con Nepucemi Altamonte alla ricerca dell'assioma mancante e la comunità scientifica che si spacca, si riattacca, si stacca un altro pezzo e così via, fino a quando le tecniche di disacoppiamento adiabatico permettono di ricomporre, da una massa informe, l'assioma e l'ossimoro.

Arriviamo così ai giorni nostri: ricomposti gli ossimori C.A.G.A.D.O.N.A. nella loro interezza tocca a me scoprire le proprietà delle Curve.



Ma ora arriva la doccia fredda: queste maledette curve non hanno alcuna proprietà. Ho inventato per loro una proprietà apposta, la nullatenenza. Ma appena grazie alla mia smagliante definizione acquisiscono questa proprietà la perdono per definizione stessa, inquantoché cessano di non avere proprietà. E io sono senza tesi, e anche un po' nella cacca.



Poi una notte che non dormivo dall'accidia di stomaco mi viene un'idea: dimostrare che le Curve di Ostronoski bla bla non esistono. E' una cosa che tutti i matematici fanno. Prima immagini che ne esista una, poi vai avanti a caso finché non ti imbatti in un ossimoro. Non importa che sia feroce, basta che ossimorizzi appena un po', e hai vinto.



Ma dopo una settimana di tentativi entusiasti quanto infruttuosi, scalate scampagnate e splorazioni grottesche che non vi sto a dire perché non vedo a qual pro, una notte che dormivo anche grazie all'infuso di chiquita, ridete ma ho letto tutto Socrate, io, ecco che si visualizza sul brauser del mio inconscio un intermezzo di balletti e minigonne, e sono i miei idoli politici di cui sopra travestiti da sorelle Carlucci, da cui prorompe il porvero Ostronowski, nudo, pieno di corollari al collo ma anche sulle braccia e sulle gambe, un lemma tecnico che sballonzola, due stime non ottimali che pencolano, un Ansatz al naso, ma grandi problemi di convergenza agli occhi.



Ha messo tutti gli assiomi in fila davanti a sé, e nelle mani stringe ben saldi due ossimori. Nepucemi Altamonte è ai suoi piedi che grida "molla l'ossimoro, molla l'ossimoro", ma Ostronowski non lo vede nemmeno, e batte sugli assiomi con gli ossimori. Ad ogni colpo un assioma si sgonfia, ed emette un suono da xilofono ma con timbro del famoso cuscino delle scorregge degli anni 80. Non ci crederete, ma nel complesso si genera una melodia. Capisco al volo che quella melodia è le Curve. Che quindi esistono. Ora il cane Nepucemi Altamonte grida "Tu cerca proprietà di Curva? Amiguito, proprietà privada, proprietà privada, chi entra morte e gastolo, morte e gastolo". La scena vertiginosa viene interrotta da me stesso, che mi sollevo dall'altro me stesso e entro nel brauser, e, cosa che non ho mai fatto in vita mia, canto. Così.



La vigilia di Natale

Mi sentivo molto male

Ma sebbene [....]

Ho [....]

Ai parenti coi regali

Tappo gli orifizi anali

E quando arrivano le sette

[...]



Sono un UOMO SESSUALE

[.....]



E questa è una proprietà. E questa è la mia tesi.

Vi auguro di stare sempre in buona definizione, e vi mando un controesempio di tutto cuore.



Tony Truante.

giovedì 26 marzo 2009

Tièstamento, ovvero: il testamento astrologico

Il bio testamento non sarà più vincolante. Gli accidenti diretti a qualcuno invece sì: per renderli effettivi basterà compilare la lista delle causali

[ nome destinatario ] ti venisse/capitasse [ indicare causa morte/malattia/infortunio ]

nell'apposito modulo allegato mensilmente ad Astra.

I medici sono obbligati a tenere conto dell'indicazione espressa

Lezioni di letteratura vissuta

Lezione n° 3: Coltiva l'arte della concisione.



Presempio.



Applicazione sbagliata:



La visita apostolica in Africa di Benedetto XVI si sta avviando alla conclusione. Dopo il breve ma intenso soggiorno in Camerun, adesso è il momento dell’Angola, dove il Papa trascorrerà le ultime ore di permanenza.

I media occidentali hanno posto l’attenzione prevalentemente sulla questione struggente delle malattie infettive, vero flagello del continente. Il fatto è che la diffusione dell’Aids in terra d’Africa è veramente allarmante. In questo senso, ad alcuni osservatori erano parse provocatorie e inopportune quelle dichiarazioni espresse nei giorni scorsi dal Papa secondo il quale «non si può risolvere il flagello con la distribuzione di preservativi, perché il rischio è di aumentare il problema». Le attente valutazioni di Benedetto XVI, a ben vedere, sono state però perfettamente rispondenti alla complessità del problema, e non ferme esclusivamente all’indicazione di un divieto. Per combattere il male, si deve andare alla radice ultima dei motivi umani che impediscono l’arrestarsi della diffusione massiccia del contagio. Se si trattasse unicamente di distribuire mezzi di protezione della sessualità, in fondo il dramma dell’Aids non sarebbe così oneroso. Basterebbe inviare qualche decina di milioni di contraccettivi, e tutto tornerebbe a posto in breve tempo. Il rimedio all’epidemia consiste, all’opposto, nell’eliminazione delle vere ragioni che stanno al fondo dei comportamenti, non limitandosi esclusivamente alle conseguenze devastanti che ne derivano. Il primo fine è garantire una formazione culturale adeguata e sufficientemente diffusa tra la gente, cosa effettivamente quasi impossibile laggiù. Perciò è indispensabile la collaborazione coerente e perseverante di tutte le istituzioni, nazionali ed internazionali, che hanno la possibilità e la facoltà d’intervenire. Avviare un processo d’umanizzazione in Africa significa concretamente considerare che la crescita civile e culturale della popolazione riposa nell’acquisizione di una consapevolezza morale e spirituale sempre maggiore: vuol dire investire in scuole e non in profilattici. La mancanza d’istruzione, infatti, crea per primo l’incapacità di gestire umanamente la sessualità. E la famiglia rimane l’unico nucleo sociale entro cui la sessualità raggiunge il proprio compimento, e sul quale la politica dovrebbe convogliare tutti i propri sforzi. È chiaro inoltre che un processo stabile di sviluppo formativo non può fare a meno di combattere l’irrazionalità delle credenze magiche. Il Papa ha rilevato in questo senso, nell’omelia di ieri a Luanda in Angola, l’intimo legame che tiene unita la crescita della religiosità cristiana con l’affermarsi di una razionalità in grado di sconfiggere culturalmente stregoneria e superstizioni.

Quest’ultimo aspetto, poco messo in risalto dalla stampa, è un monito diretto ai governi dei paesi africani, spesso decurtati da corruzione, da debiti e da opportunismi economici, ad impegnarsi realmente per far fronte ai drammi impellenti dei loro popoli, non abbandonandoli completamente a se stessi. In conclusione, dunque, se visto nella giusta angolatura e ascoltato in tutto il suo spessore argomentativo, il messaggio complessivo di Benedetto XVI ha colpito nel segno, esortando le autorità pubbliche a recuperare la propria autentica funzione etica e sociale. E quest’esortazione vale non solo in luoghi della terra dove le risorse e le prospettive umane sono così scarse come in Africa, ma anche laddove la condotta è ridotta ormai a mera pratica utilitarista come in Occidente.

Benedetto Ippolito, Oltre i preservativi. Ben oltre la superstizione. — La risposta sta nell'educazione, "Avvenire", 22 (o 23) marzo 2009.



Applicazione corretta (clicca su "Continua a leggere")



Sono una psona democratici, ho rispetto per gli omosessuali e i negri, purché i due fenomeni non si presenta contemporaneamente.

Brunello Robertetti.

mercoledì 25 marzo 2009

Kitchen

La cucina californiana prescrive tre atti: il primo si compone di entrées (o antipasti) che prevedono un'alternativa tra soupe d'oignons e antipasto di mare (vietati i filetti di baccalà, le olive all'ascolana e le sarde a beccafico). Poi c'è il piatto principale, con una scelta che spazia dal filet mignon (di mucca californiana, bandito il mucco pisano) alla pasta fatta in casa con verdure (californiane, no friarielli) saltate. La vera originalità della sintesi californiana risiede ovviamente nel dessert (raro esempio di "s" dolce (siamo infatti al dessert) che fa effetto Sahara) che consiste nell'accostamento di un moelleux ("cuore caldo" in area romana) al cioccolato e gelato alla stracciatella (glace à la stracciatella  per i seguaci di Berthillon).

Ma la perfetta fusione tra Roma e Parigi si realizza nel check, please.



È una fusione fredda.

Buroticon: ed era come se la :-[ dovesse sopravvivergli

Impiegato innocente.



Impiegato processabile.



Impiegato fannullone.



Impiegato comunista.

All in all it's just another brick in the wall

martedì 24 marzo 2009

Un'opposizione di sostegno

Piano casa, il Pd: è un decreto cementificazione

Franceschini: se il governo non lo cambia, faremo muro   


(da www.unita.it)  



 

Alla ricerca dell'Uomo Sessuale - III

Grazie all'amico dei Circoli del Buongoverno raccogliamo un importante tassello per la nostra dissennata recherche. Chi non abbia comprensibilmente voglia e tempo di leggere la del tutto non interessante missiva, consigliamo di scorrerla con indifferenza mista a disgusto e di giungere alle ultime righe, dove sono elencate cinque possibili continuazioni del brano misterioso. Ci sembra di capire che i versi proposti debbano seguire immediatamente il già noto "Ai parenti coi regali".




Cari GOD,



mi chiamo Bustamante e sono devoto dei Circoli del Buongoverno del Senatore Dell'Utri.

Ma non bruciamo le tappe, come disse Torquemada a Luciana Littizzetto.  

Io qui vi voglio parlare di Gesù e di mio padre. 




Mio padre era l'aiuto ingegnere capo della Metalltubi. Ma quelli che si ricordano di lui, a parte quelli che lo vedono ogni giorno, si ricordano del portiere della Metalltubi.







E' stato certamente il più grande portiere della storia della Metalltubi: una volta aveva visto Jascin dal vivo, e da allora volava sulla palla d'istinto, respingeva a pugni chiusi o bloccava (ma un vero portiere blocca sempre, diceva), e soprattutto usciva: quello che oggi i portieri non fanno più. 

Ma non è che parava e basta, lui bucava la quarta parete del campo da calcio e le signore gridavano cornuto (e anche finocchio) a chi osava segnargli un gol, anche se si trattava del loro marito o figlio.



I campionati nella Bassa erano sempre un discorso a due, tra la Metalltubi e la Superghisa. C'erano anche la Ediltorba, di cui si parlerà in seguito, e l'Arsenale, di cui anche si parlerà in seguito, ma poco. Si parlerà di più della Ediltorba, perché quello che successe è che poi la Ediltorba fece un'offerta a mio padre: diventare ingegnere capo. L'ingegnere capo della Metalltubi, il famigerato Musumanno, non volle saperne da farsi da parte, e così la Metalltubi perse in un colpo solo l'aiuto ingegnere e il portiere: soprattutto il portiere.



Non mancò chi disse che la Metalltubi aveva i giorni contati. E non parlava dei profitti, che non interessavano a nessuno. Notoriamente le imprese assumevano e licenziavano esibendo un rigido disprezzo di ogni criterio aziendale, impegnate com'erano a potenziare la squadra. Fu così che imbecilli conclamati finirono nella logistica e nel ramo commerciale, ma il punto più alto si raggiunse con Gesù (e qualcuno insiste che lo chiamavano Gesù proprio perché fu il punto più alto).




Prima di andare avanti con la storia conviene che qui sottolinei l'inadeguatezza dell'Arsenale e quindi il suo confinamento a squadra materasso: essendo struttura statale, per le assunzioni l'Arsenale era tenuto a seguire una trafila dinosaurica. I famosi Stazzeguti, Pastrengo, Policravicik, e altri meno famosi, intrapresero il girone dei concorsi pubblici da valenti centravanti, o anche mediani di spinta, per uscirne quarantenni panzuti, bolsi, bipolari, e in qualche caso palesemente vigliacchi.




Ma torniamo a Gesù. Gesù era un mezzo balordo di Albaredo Pastrago, ipocondriaco e narcolettico: ma se nell'area di rigore vedevi un fulmine globulare allora era lui, che spesso si trascinava dietro un difensore (o due) fin dentro la porta: e insieme a loro la palla. Era imbattibile negli spazi angusti, ma un po' dispersivo nel disegno generale (e per questo, secondo alcuni, lo chiamavano Gesù): molto Paolo Rossi, poco Platini.





Una volta entrò nell'area che nemmeno si vedeva il pallone. Gli roteava intorno ma così veloce che formava un alone luminoso, o aureola (e non pochi spiegarono con questo fatto l'occorrenza del suo nome, Gesù). Quella volta nessuno lo fermò e lui depositò l'aureola nella porta avversaria, la quale aureola, manco a dirlo, una volta depositata ritrovò la sua essenza di palla.




Solo il commendator Carnevalutti Cacciacarne Hopkins, parente del noto grammatico, era dotato della spericolatezza aziendale, secondo alcuni del catafottismo radicale, necessaria per assumere Gesù in qualità di aiuto ingegnere capo della Ediltorba, ossia, l'aiuto di mio padre. E se sei giorni su sette mio padre giungeva a rimpiangere Musumanno, e a casa le cene e i dopocena si riempiavano di considerazioni che, estrapolate dal contesto, sarebbero suonate come bestemmie da fare inginocchiare un quattordicenne che gioca al gabbio nel porto di Livorno con un suo cugino di Cadoneghe venuto giù già incazzato, la domenica la stella di Gesù brillava come sulla capanna natìa (e vai con quelli che dicevano che era per questo che si chiamava Gesù) e a casa sembrava di essere in un film di Rutelli.




Inutile dire che la Ediltorba dominò il campionato e che le sue vendite crollarono nell'indifferenza generale, anche del commendatore Carnelutti Cacciacarne Hopkins e del cugino grammatico, e persino di Musumanno, tranne le volte in cui fu inseguito dai parenti dei dipendenti della Metalltubi e raggiunto da alcuni pezzi di ricambio preventivamente lastricati di sterco, materiale di cui la bassa abbonda, o almeno abbondava.




La storia di Gesù termina tragicamente (e per questo in famiglia si ritiene si chiami Gesù) e l'ombra del complotto aleggia su quella fine di cui nessuno parla (al contrario di quanto accadde per l'altro Gesù, mandanti ed esecutori della fine del quale sono noti e sputtanati). Secondo alcuni fu Musumanno, secondo altri la catafottaggine del commendatore, ma è certo che complotto fu e non ne furono estranee le allora FS. E so cosa dico.




Gesù quella mattina prese il treno ad Albaredo Pastrago, e i testimoni ricordano l'umido della sua fiatella che gli formava intorno come un'aureola (v. sopra). Altri raccontano che salito sul treno dormì, e fin qui niente di strano, era narcolettico o no? Mio padre racconta che come tutti i giorni lo aspettava alla stazione per accompagnarlo in fabbrica, altrimenti chissà quello dove sarebbe andato. Ma a un certo punto sul pannello della stazione in corrispondenza del treno di Gesù comparve una scritta mai vista prima, forse inventata e aggiunta su apposito cartellino rotante tipico delle stazioni quella notte stessa: soppresso.




"Soppresso un paio di cazzi", puntualizza ancora oggi l'ex ingegnere capo della Ediltorba, che io chiamo babbo. "Quando sopprimi un treno, cosa succede ai passeggeri?" La domanda è ancora attuale oggi che nella bassa si sopprimono treni come fossero iracheni. E qui c'è il primo colpo di scena. Ma lasciamo la parola al babbo: "Il bello è che non c'erano passeggeri. Quelli che avevano visto Gesù alla stazione, chi passava di lì per caso, chi per necessità, ma nessuno doveva prendere quel treno". "E quello che vide Gesù dormire?" "Lui scese a Verdurago Pallerano".



E qui arriva il secondo colpo di scena: "Fermata mai esistita, a consultare gli orari ufficiali, tranne quel giorno". "Peggio: paese mai identificato. Si trova in una zona dove la nebbia è tale che nessuno può essere certo che ci sia veramente un paese". "E Gesù?" "Non si seppe mai più nulla di lui, e neppure del treno. In ditta ogni tanto giungevano voci che si fosse perso in qualche scambio montato male, che fosse entrato in un mondo di sotto, dove tutto era rovesciato". "Un Universo parallelo?" "No, anche questa è la cosa strana: si parlava di un mondo visto allo specchio, ma non uno specchio normale, uno specchio che scambia anche sopra e sotto, dentro e fuori..."




Ecco, cari GOD. Siamo arrivati al punto. Io, figlio dell'ingegnere capo della Metalltubi, devoto dei gruppi giovanili del senatore Dell'Utri, ho preso quel treno, come se niente fosse, la notte scorsa. Gesù non dormiva affatto, perché oltre lo scambio sbagliato tutto era scambiato. Ci siamo riconosciuti subito, abbracciati, quanto sei cresciuto, tu sempre uguale, con quella fiatella. Dobbiamo festeggiare, in tutti questi anni sul treno mi sono messo a fare della musica, senti qua. Ed ecco Gesù, che estrae una chitarra costruita con i lacerti dei sedili, delle tendine, la cassa armonica con la tazza del cesso, e canta. 




All'inizio non riconosco la canzone. E' roba forte, swing che stende, roba appunto da festa. Ma a un certo punto arriva quel verso: "ai parenti coi regali". Ebbene sì, cari GOD, da quel treno soppresso dove tutto è scambiato, Gesù vi guarda e vi segue. Vi ama? Non credo. Ma, meglio, molto meglio, lui sa, conosce, anzi suona l'uomo sessuale.




Ora c'è un'aporia in questo racconto che volge alla sua fine naturale. L'emozione ha fatto sì che dalla mia mente si cancellasse il verso successivo a quel "ai parenti coi regali", o meglio, si defocalizzasse in una fioritura di possibilità, come all'ingresso di un universo parallelo, come in una biforcazione cosmica.

Le possibilità invero sono:




a. Guardo crescere le ali.

b. Dò dei ladri e dei maiali.

c. Gli scorreggio sui guanciali.

d. Tappo gli orifizi anali.

e. Mostro doti naturali.




Sono certo che una di esse sia corretta, ma solo una. Ma quale? Aiutatemi e io vi racconterò ancora di Gesù.




Vostrerrimo,

Bustamante 


lunedì 23 marzo 2009

Money

Per comprendere la bellezza di Parigi è necessario andare in bicicletta, e forse è per questo che a Parigi a me la bicicletta la rubarono nel 2003. Feci la voce roca, sputai, tirai calci contro i muri e contravvenni al secondo comandamento. Per mesi.



Ascanio ha una barca a vela che tiene in un determinato porto al quale paga per la custodia diversi stipendi dei miei. Un giorno va al porto e la barca c'è, ma manca il GPS. Ma io li ho fregati, mi dice. Come hai fatto, gli chiedo. Ne ho messo su uno nuovo, molto più bello.

domenica 22 marzo 2009

L'unico gioco in città

IX — NODO ALLA GOLA




















Indovina da che film è tratta questa immagine e vinci quattro grazie presidenziali. Altrimenti aspetta il fotogramma di mercoledì e vinci tre grazie. Venerdì aggiungeremo un'altra immagine, ma in tempi di crisi ci teniamo Talia.

AGGIORNAMENTO (mercoledì 25 marzo): Pare ci siano otto milioni di modi per morire, ma secondo noi è una cifra esagerata. Oh, a proposito: abbiamo aggiunto una nuova immagine. Ma in compenso il tribunale ti ha negato una grazia.

AGGIORNAMENTO (venerdì 27 marzo): Avanti un'altra, come diceva Barbablù. Ti restano due grazie.

P.S.: Ti ricordiamo che le regole de L'UNICO GIOCO IN CITTÀ™ sono depositate presso il notaio Altamante Fruzzetti e possono essere consultate qui. Se credi di aver diritto a un giusto processo, vai ad ovest del Pecos.



LA PARTITA SI È CONCLUSA SENZA VINCITORI.

IL FILM DA TROVARE ERA LA SETTIMA VITTIMA (1943), PRIMO FILM DI MARK ROBSON, PRODOTTO DA VAL LEWTON E SOPRATTUTTO FOTOGRAFATO DA NICHOLAS MUSURACA.

LA
PROSSIMA SFIDA SI TERRÀ DOMENICA 29 MARZO. IN PALIO TRE BAGNINI DI "BAYWATCH".

sabato 21 marzo 2009

Freedom

Sono giovane ma ho già molti soldi, dice, e pure un'idea per farne ancora di più. E tornerai in Italia, chiedo, non ne ho nessuna voglia, fa lui. In Italia ora è difficile, così io, in Italia sta morendo la libertà, aggiunge lui. Non l'avrei mai immaginata l'Italia di oggi, dico io, lui dice figurati io. Mio padre e i suoi fratelli si sono costruiti una casa con le loro mani, dice, bello, faccio io, sul mare in Campania, dice lui, il mare è libertà, punteggio io, tutto terreno statale, specifica lui. Perdo il colpo, servizio suo. Ora la casa è invasa, dice lui, ci sono gli extracomunitari dappertutto: entrano nelle case durante l'inverno, tu d'estate puoi anche cacciarli a calci, ma non è più come prima, non è più la tua casa, fatta con le tue mani, tutta su terreno statale.

Buonumore da Chinatown





"Hey, what's the matter with ya. You're screwin' just like a Chinaman!"

venerdì 20 marzo 2009

Homeland

La risposta esatta alla domanda del Trivial Pursuit su quale sia l'automobilista che ha disputato più gran premi di Formula 1 è:  Patrese. Patrese c'è sempre, anche se da qualche anno probabilmente ha uno pseudonomo.



Patrese, qualcuno disse, con uno suo errore aveva provocato un incidente all'inizio del Gran Premio di Monza del 1978: all'improvviso si erano viste un certo numero di auto in fiamme, tra le quali si riconosceva chiaramente una Lotus.

I piloti coinvolti nell'incidente furono Stuck, che non si fece quasi nulla, Brambilla, che apparve subito quello messo peggio, e Peterson, che non aveva neanche perso i sensi. Si era tirato su sulla barella per mettersi seduto, ma quando si era visto le gambe aveva portato le mani agli occhi e si era risdraiato. Un signore corpulento che portava la barella sembrava dirgli stai su che non è nulla.



E infatti non era molto: una tibia fratturata e un po' di spappolamento lì in zona.

Il giorno dopo Ronnie Peterson, per il quale io tifavo, morì. Uno dei tanti pezzettini delle sue ossa fratturate era andato in circolo. Si disse che poteva succedere solo in Italia: che Niki Lauda due anni prima era uscito dall'auto in fiamme che era più di là che di qua. Ma si trovava al Nurburgring, e i medici tedeschi l'avevano riportato tutto di qua, tranne le orecchie.



Così compresi che mio il paese era terra di cialtroni, che la mia patria era irredimibilmente trash.

Posta cardiaca

aka Dialogo immaginario collettivo aka aka Il giusto e il sbagliato (reloaded).


Cari God,


tempi di crisi in tutti i settori...Bisognerebbe dividere una donna in una bad love e una good love,

poi dare la bad love all'amante (di lei),

e tenersi la good love(r). Cosa ne pensate?


Tano, Amalfi.


Caro Tano,


secondo noi Lei deve aver seguito la vicenda Alitalia, scissa in Cai e nella bad company. Dividere la donna in good e bad è comunque un' ottima idea. Il problema è quanta percentuale di donna valida, voglio dire di good, Le rimane. Diciamo un 10%? Vabbè, dirà che questi GOD sono di manica larga, ma stasera ci sentiamo un animo femminista e poi ci piacciono le culone che occupano parecchia percentuale di donna. L' idea è ottima: ma temiamo che qualcuno si lamenterebbe perché la percentuale di  good della sua donna è sotto la media nazionale: magari il 5%. 

 


Cari God,


scusate se mi accavallo, ma algebricamente parlando il parallelo tra le donne e l'alitalia non è corretto.





La trovata contabile della decomposizione di alitalia, se ho ben capito, non sta solo nel fatto che si sono separati i profitti dai debiti, ma che si è finalmente capito che si possono usare i debiti per generare i profitti (e qui rifulge il mio bel sapere di economia).

La metto semplice così la capite anche voi e anche Tano che di economia non siete ste cime. Dò però per scontato che sappiate i numeri negativi.

Se, per dire, Alitalia vale -10 ci sono molti modi di decomporla:

-10 = 0 + (-10)

ma anche

-10 = 1000 + (-1010)

se non addirittura

-10 = un miglione + (- un miglione e dieci)

voire al posto del miglione mettici il migliardo.



In altre parole, sfruttando le proprietà algebriche dei numeri interi è possibile generare un profitto arbitrariamente alto per, diciamo per non fare nomi, Nino Cola e un debito arbitrariamente alto per la collettività, la quale collettività è come la segatura che anche se uno (o due) svomitazza sul pavimento essa riassorbe tutto quanto.

Ma con le donne come fai? non puoi gonfiare loro il seno (o le natiche) peggiorando (ulteriormente) il loro carattere.


In osservazione,


Duns Scroto.





La logica di Scroto è ferrea, ma parte da un presupposto sbagliato, forse suggerito dalla risposta predecedente di un GOD che scalpitava per arrivare al centro del problema : le culone. Quello che è stato trasferito alla bad company è il saldo negativo, non le passività con esclusione delle attività.


Ne è riprova il fatto che Cai ha dovuto pagare alla bad company di Fantozzi circa 1 miliardo di euro. Trasferendo alla bad company il saldo tra attività e passività, cade il ragionamento scrotesco.





Cari God,


a me interesserebbe la qualità, tanto per cambiare, visto che come tutti sapete sono un rafficato estetta. Non è che la good woman è quella che ti rammenda i calzini, pulisce la casa e cuoce la pasta, mentre la bad woman invece della pasta la mette subito su pompelmo e panino tipo Silk Spectre II? No, perché allora non rompete i coglioni, tenetevi la good woman e io faccio l'amante.


Ego Altier.





Caro Altier Ego,


risolviamo la questione : prendiamo la bed woman e sfanculiamo la bad, qualunque pompelmo essa faccia o non faccia.





Cari God,


mi sottovalutate e io detesto essere sottovalutato. Non potete parlarmi di saldo negativo, passività e attività. Prima mi dovete spiegare cosa minchia sono il saldo negativo, la passività e l'attività.


Per facilitarvi il compito azzardo un'ipotesi:

saldo negativo = attività - | passività | ( < 0 )

È così?


Scroto Eriugena.


Esatto Scroto, il saldo è negativo quando il valore delle passività è > del valore delle attività. Fantozzi (non Villaggio, ma il capoccia della bad company) ha ereditato anche le attività (cedute poi anche alla Cai), ma queste non bastavano a coprire le passività. E' per questo che gli azionisti della vecchia Alitalia (ora bad company), tra cui il socio di maggioranza (il Tesoro) se la sono presa (XXXX), così come gli obbligazionisti. Ciò non sarebbe successo se si fosse assecondato il piano Air France (colpa di Berlusconi&company, ma anche dei sindacati), perché Air France avrebbe comprato tutto, e cioè avrebbe inglobato il saldo negativo di cui sopra. Morale, con il piano Air France, i vecchi azionisti Alitalia, ora sul lastrico, avrebbero avuto nuove azioni, secondo un certo concambio azione Air France-azione Alitalia, e gli obbligazionisti (che sono una passività per la società, e quindi vanno a comporre il saldo negativo) sarebbero stati soddisfatti. Questo solo per i risparmiatori, senza tener conto dei maggiori esuberi di oggi e delle rotte tagliate.


Sono stravolto. Anzi, come direbbe Trapattoni, ho stravolto.


 


 


 


 

giovedì 19 marzo 2009

Ondañeros





Tipico studente dell'Onda

Dietro: tipico studente modello

Homeless

 
Guardami camminante sul quinto corso

un cane camminante al mio fianco

lo prendo in ogni dove vado

sono un inglesuomo a nuova jork


Pungiglione, Inglesuomo a nuova jork, 1987.







Rumore sospetto alla finestra. Un vecchio candido per antico pelo che sguazza nei bidoni dell'immondizia. L'Ammerica degli homeless aderente all'Ammerica delle villette a schiera, ognuna costruita come se le altre non esistessero, e affittate a prezzi immeritati.



Con la proprietaria della mia, di villetta a bolgia, azzardo che però sta america insomma ste villette a schiera e poi ecco i vecchi (con un cane camminante) che sguazzano nel rumentier. Meglio in Italia, dove i vecchi ciulano e nei rumentier ci stanno i trentenni.

 

Dice "Homeless? ma impossibile!" "E magari sarà pure casamunito, ma sempre nel rumentier egli sguazza". "Ma un vecchio con un cane camminante al suo fianco?". "Esatto: lo prende in ogni dove va". "Ma sarà Fred". "Fred dal whiskey facile?" "Non so, Fred, il suo vicino di casa, uno dei più importanti e famosi informatici del mondo".

 

Gli scienziati nei rumentier? Ma allora è davvero come l'Italia.