mercoledì 28 ottobre 2009

Invito a cena con Partito

                                    Interno notte/ ristorante


             Bersani è seduto dietro ad un tavolo con la moglie. Arriva un cameriere


                                    Cameriere


                                    Cosa desiderate...?


                                     Bersani


                                      per me né carne, né pesce..


                                     Cameriere


                                benissimo.....allora le servo il PD

martedì 20 ottobre 2009

Cromosoma Arcore


Il Papi-roh di Osboronide

Osborone c'era

Serie Arte e Archeologia


Ritrovato documento antichissimo in Scriminatura ondulata B.





A vói un add-on !

Come fosse Antani, però 2.0

"Senti, io mi collego a 'sto sito ma non si vede niente. C'è scritto tipo nòtfàund"

"Hai per caso premuto Ctrl-Shift-Alt-Canc-F12 ? Dimmi che non l'hai fatto"

"Ma.. direi proprio di no"

"Pffuiii. Per un attimo ho temuto. Vediamo.. Internet con l'opzione web l'hai installato ? "

"Stamattina funzionava.."

"Hai scaricato la preversione -1.0 del plugin dell'addon opensource miniSD di t10d10 ? Dovrebbe esserti apparsa una popup cardbox nella gnutextarea. Aiuta parecchio nel rendering delle immagini .pom, .ping e .blow. A volte sbava un po', a dire il vero"

"Ma.. proprio non avevo idea che servisse"

"Potresti aver attivato per errore usato il protocollo TVTB. No, non credo: il tuo browser supporta solo la release 4.ff4ncul0. Forse ti sei connesso tunnellando dalla backdoor. Voi utenti ne sapete una più del diavolo"

"Oddio, può anche essere.. ma involontariamente, eh, davvero"

"E' chiaro; il firewall ti ha LOLllato, ROTFLato e bumpato nell'ethernet. Mi chiedo se non sia meglio blankare definitivamente il savescript e sideloadare un file di trasfigurazione. Cachato e loggato come infrauser.. chissà.."

"Accidenti.. siamo messi così male ?"

"Rischi di perdere il lavoro della settimana, o di trovarlo criptato con password anonima e infrangibile in decima forma normale. Son cazzi, dopo"

"Ma che scherzi ? No, io spengo e riavvio, ecco cosa"

"SEI PAZZO ? Vuoi beccarti un 4 nel registry e farti cassare ?"

"No, per carità ! Guarda, non tocco un tasto"

"Ma insomma, che diavolo puoi aver combinato ? Hai per caso bloggato con nickname 'creator' quando il firewall era ibernato ? Hai simulato un frame iphonico spacciandoti per Googlewaver ? Improbabile: non puoi avere le permissions"

"(...)"

"Scrivimi l'indirizzo di quel sito.. NON SULLA MIA TASTIERA ! MA MI VUOI ROVINARE PURE A ME ? SUL MEMOTAK !!"

"Ecco qua.. A me pare normalissimo"

"Vabbe', adesso l'esperto sei tu. Ma per favore. Questa è una cazzutissima blacklist analfa-beta-test con inviti pushup. Puoi provare - a tuo rischio, te lo dico, eh - a prefissarlo con 'www.'. Non garantisco niente. Nel caso funzioni, MA SOLO IN QUEL CASO, riavvia la macchina"

Icone italiane: Il toro Osborone/4

SENSAZIONALE DOCUMENTO!


Trovarla è  stata un'odissea, ma risale al 2001 la scoperta della primissima installazione del toro Osborone

(Nella foto: l'esultanza di Spazio Azzurro)



Lo Sborolito






GUARDA LA GALLERY

lunedì 19 ottobre 2009

Icone italiane: Il toro Osborone/3

Per zittire i tanti cassandri, fanfalucchi, farfuglioni e quaquaraquà che le gettano discredito e negatività, prosegue l'affascinante viaggio per rilanciare l'immagine della nostra bella Italia, oggi più che mai valorizzata grazie alla campagna del Toro Osborone



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La groppa azzurra




domenica 18 ottobre 2009

Prima di uscire dal nostro campo visivo

La verità vi renderà miopi

Nel filmato del giudice Mesiano (poco meno di due minuti) ci sono una dozzina di stacchi. E', in sostanza, tutto montaggio, al quale il commento sovrimpone la linearità del racconto.



Quello che ti mostro è "rubato", quindi è verità. L'ho visto coi miei occhi, che ora sono i tuoi. Ecco gli indizi, ecco il commento che ti aiuta a collegarli, a fare il senso. Che c'è, ci deve essere.



Il giudice procede nella sua camminata, il filmato procede nella sua cattura del "reale", il commento processa e sentenzia.



Il filmato mostra un insieme di comportamenti del tutto banali e anonimi, se li si colloca in un contesto interpretativo "economico", quello che utilizzeremmo camminando per strada e gettando casualmente l'occhio da quella parte, o standocene seduti al caffé di fronte. Ma quando te li ritrovi in un "servizio esclusivo" all'improvviso appaiono rilevanti, invocano interpretazioni più complesse: devono essere necessariamente segnali di una verità ulteriore. Lo spettatore, a questo punto, esige il commento.



Non ti filmo perché tu sei sospetto, ma tu sei sospetto perché ti filmo.



E' un'operazione perfettamente adeguata al pubblico. Lo educa alla lettura e insieme ne premia la fedeltà ottusa.

sabato 17 ottobre 2009

Ai confini del tg

GOD1: Ho fatto il minutaggio del tg1, per nostra curiosità.

GOD2: Il minutaggio! Un delirio, quel tg.

GOD1: Sì, con i titoli.

GOD2: Roba boliviana.

GOD1: Sì. I minuti sono del servizio vero e proprio, senza introduzione della tizia.

GOD2: Allucinante. Ai confini del tg.

GOD1: Sì. A un certo punto deraglia. Ho segnato questa frase: 02:10-02:18 “Posso fare una previsione? Il 30% che attualmente di italiani non paga il canone secondo me supererà abbondantemente il 50%”

GOD2: Dice proprio così, out of the bluespace? "Il 30% che attualmente di italiani non paga il canone"? Tutto sballato?

GOD1: Sì. E più lo ascolto più sono convinta che sia sotto l'effetto di farmaci. Parla come in modo impastato.

GOD2: Sì, certo che lo è. Anche Franceschini. Non ho osato dirtelo. Lo so, in fondo ti piace. Ma era da paura. Lo so che lo hanno tagliato male, ma mi pare abbia detto "sacrifici" 4 volte.

GOD1: :-D

GOD2: Che te ridi, scusa?

GOD1: E poi NON mi piace, France. E comunque è riuscito a fare una battuta. Berlusconi, dico.

GOD2: Quale?

GOD1: In Abruzzo, durante la foto di gruppo con i volontari della Protezione Civile: a un certo punto alzano tutti le braccia, lui compreso (sono su un palco, credo). E lui dice nessuno faccia le corna, quelle posso farle solo io.

Eh.

Siamo nelle mani di un simpatico umorista. Abbiamo i film di Natale tutto l'anno.

GOD2: E non siamo neanche cattolici. Osborone. Ma che fa, ci legge?

GOD1: Osborone in pieno. Parrebbe. Ben due citazioni in un giorno.

GOD2: No, però Franceschini è sublime.

GOD1: Ho trascritto il suo intervento: "Bisogna avere il coraggio di cambiare. I cambiamenti richiedono sempre dei sacrifici. I cambiamenti sono sempre dolorosi, comportano sempre qualche sacrificio".

Tutto questo dolore in soli sette secondi.

GOD2: Eccolo. È lui.

GOD1: Dopo dice una cosa leggermente migliore. "Bisogna fare delle scelte, bisogna guardare avanti, non contro qualcuno. Io proprio per questo non avrei mai accettato di fare Bassolino capolista di una delle mie liste in queste elezioni primarie."

GOD2: Io non dico "wow", guarda. Dico uau. Questa è la reazione, faccina compresa: uau.

GOD1: Anch'io dico uau. No wow.

GOD2: Ci manca il no wow.

GOD1: Già.

GOD2: …

GOD1: …

GOD2: Minchia, che post.





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01:22-02:41 Berlusconi: giustizia, riforma costituzionale.

02:54-04:04 Schifani: responsabilità sulle riforme.

04:05-05:08 Fini: giustizia, scelte condivise.

05:17-07:01 Dibattito politico su parole premier.

07:14-08:43 PD, candidati a confronto su web e TV.

08:53-10:13 Napolitano: informazione rispetti il pluralismo.

10:14-10:44 Polemica su un video di Mattino 5 e un articolo del Giornale sul giudice Mesiano.

10:58-12:26 A Messina i funerali dei due bambini.

12:27-13:42 Preoccupa il maltempo in Sicilia.

14:05-15:02 A TV7 il presidente della BCE.

15:33-16:31 Parigi, trattori sugli Champs Elysées.

16:44-18:08 Pakistan, la guerra dei video.

18:22-19:30 La Russa: convivere col terrorismo.

19:43-21:06 Sopravvisse alla strage, domani si sposa.

21:07-21:38 È morta la novantenne ferita durante uno scippo mercoledì scorso a Molfetta.

21:51-23:24 I segreti delle sette.

23:26-23:46 La Procura di Catanzaro ha chiesto l'archiviazione per il deputato del PDL Giuseppe Galati.

23:56-24:36 Carrozzina sotto la metro, bimbo illeso. A Melbourne.

24:49-26:00 Bimbo nel pallone, era una beffa.

26:11-27:40 I rischi delle droghe fai da te.

27:49-29:01 Alunni col fischietto, multe agli automobilisti.

29:14-30:40 Le regole per gli anziani alla guida.

30:41-30:58 Cambia nome il quotidiano L'Altro di Piero Sansonetti.

31:09-32:17 Cellulari super lusso.

32:27-33:37 Caro vecchio salvadanaio.

33:48-36:15 Richard Gere al Festival del Film di Roma.

I mangiatori di panzane


venerdì 16 ottobre 2009

Santa Teresa, Italia, annoduemilaseicentosessantasei








Battute di largo consumo




A quella stessa ora i poliziotti che smontavano dalla notte si ritrovavano a far colazione da Trejo's, una tavola calda lunga e stretta, con poche finestre, simile a una bara. Là bevevano caffè o mangiavano uova alla ranchera o uova alla messicana o uova con la pancetta o uova fritte. E si raccontavano barzellette. A volte erano monotematiche. Le barzellette. E abbondavano quelle sulle donne. Per esempio, un poliziotto diceva: com'è la donna perfetta? Be', alta mezzo metro, con gli orecchi grossi, la testa piatta, senza denti e bruttissima. Perché? Be', di mezzo metro perché ti arrivi esattamente ai fianchi, imbecille, con gli orecchi grossi per maneggiarla con facilità, con la testa piatta per avere un posto dove appoggiare la birra, senza denti perché non ti faccia male all'uccello e molto brutta perché nessun figlio di puttana te la rubi. Certi ridevano. Altri continuavano a mangiare le loro uova e a bere il loro caffè. E quello che aveva raccontato la prima barzelletta continuava. Diceva: perché le donne non sanno sciare? Silenzio. Perché in cucina non nevica mai. Certi non capivano. La maggior parte dei poliziotti non aveva mai sciato in vita sua. Dove si scia in mezzo al deserto? Ma altri ridevano. E quello che raccontava le barzellette diceva: forza, belli, definitemi una donna. Silenzio. E la risposta: be', un insieme di cellule mediamente organizzate che circondano una vagina. E allora qualcuno rideva, un agente della giudiziaria, fantastica questa, Gonzàlez, un insieme di cellule, sissignore. E un'altra, stavolta internazionale: perché la Statua della Libertà è donna? Perché per metterci il belvedere avevano bisogno di qualcuno con la testa vuota. E un'altra ancora: in quante parti è diviso il cervello di una donna? Be', dipende, belli! Da cosa dipende, Gonzàlez? Dipende da quanto la picchi duro. E ormai infervorato: perché le donne non sanno contare fino a settanta? Perché quando arrivano al sessantanove hanno già la bocca piena. E ancora più infervorato: che cos'è più scemo di un uomo scemo? (Questa era facile). Be', una donna intelligente. E sempre più infervorato: perché gli uomini non prestano la macchina alla moglie? Perché dalla camera alla cucina non c'è la strada. E nello stesso stile: cosa ci fa una donna fuori dalla cucina? Aspetta che si asciughi il pavimento. E una variante: cosa ci fa un neurone nel cervello di una donna? Be', turismo. E allora lo stesso agente della giudiziaria che aveva riso rideva ancora e diceva bellissima, Gonzàlez, molto azzeccata, un neurone, sissignore, turismo, molto azzeccata. E Gonzàlez, instancabile, continuava: come sceglieresti le tre donne più stupide del mondo? Be', a caso. L'avete capita, belli? A caso! Tanto è uguale! E poi: cosa bisogna fare per ampliare la libertà di una donna? Be', darle una cucina più grande. E di nuovo: cosa bisogna fare per ampliare ancora di più la libertà di una donna? Be', attaccare al ferro da stiro una prolunga. E qual è la giornata della donna? Be', una giornata senza pensieri. E quanto ci mette una donna a morire per un colpo in testa? Be', sette o otto ore, dipende da quanto ci mette la pallottola a trovare il cervello. Il cervello, sissignore, borbottava l'agente della giudiziaria. E se qualcuno rimproverava a Gonzàlez di raccontare troppe barzellette maschiliste, Gonzàlez rispondeva che era più maschilista Dio, che ci aveva fatto superiori. E proseguiva: come si definisce una donna che ha perso il novantanove per cento del suo quoziente di intelligenza? Be', muta. E cosa ci fa il cervello di una donna in un cucchiaino da caffè? Be', galleggia. E perché le donne hanno un neurone in più dei cani? Perché quando puliscono il bagno non bevano l'acqua del water. E cosa fa un uomo quando butta una donna dalla finestra? Be', inquina l'ambiente. E in cosa somiglia una donna a una pallina da squash? Be', più forte la batti, più velocemente torna da te. E perché le cucine hanno una finestra? Be', perché le donne vedano il mondo. Finché Gonzàlez non si stancava e beveva una birra e si lasciava cadere su una sedia e gli altri poliziotti ricominciavano a occuparsi delle loro uova. Allora l'agente della giudiziaria, esausto dopo una notte di lavoro, borbottava quanta sacrosanta verità era nascosta nelle barzellette popolari. E si grattava le parti basse e posava sul tavolo di plastica il suo revolver Smith&Wesson 686, quasi un chilo e duecento grammi di peso, che sbattendo contro la superficie del tavolo faceva un rumore secco, come quello di un tuono in lontananza, e riusciva ad attrarre l'attenzione dei cinque o sei poliziotti più vicini, che ascoltavano, no, che vedevano le sue parole, le parole che l'agente della giudiziaria voleva dire, come se fossero clandestini persi nel deserto e vedessero un'oasi o un villaggio o una mandria di cavalli selvaggi. Quanta sacrosanta verità, diceva l'agente della giudiziaria. Chi cazzo inventerà le barzellette?, diceva l'agente della giudiziaria. E i proverbi? Da dove cazzo vengono? Chi è il primo a pensarli, chi è il primo a dirli? E dopo qualche secondo di silenzio, con gli occhi chiusi, come se si fosse addormentato, l'agente della giudiziaria socchiudeva l'occhio sinistro e diceva: date retta all'orbo, imbecilli. Le donne dalla cucina al letto, e per la strada legnate. Oppure diceva: le donne sono come le leggi, sono fatte per essere violate. E le risate erano generali. Una grande coperta di risate si innalzava nel locale lungo e stretto, come se i poliziotti la usassero per lanciare in aria la morte. Non tutti, naturalmente. Alcuni, ai tavoli più distanti, finivano le loro uova con il chili o le loro uova con la carne o le loro uova con i fagioli in silenzio o parlando fra loro, delle loro cose, isolati dal resto. Facevano colazione, per così dire, coi gomiti appoggiati sull'angoscia e sul dubbio. Appoggiati sull'essenziale che non porta da nessuna parte. Intirizziti dal sonno: cioè voltando le spalle alle risate che sostenevano un altro sogno. Altri invece, coi gomiti appoggiati in fondo al bancone, bevevano senza dire nulla, limitandosi a guardare quella baraonda, o a mormorare che roba, o senza mormorare nulla, imprimendosi semplicemente sulla retina i poliziotti e gli agenti della giudiziaria.



Roberto Bolaño, 2666**, traduzione di Ilide Carmignani, Adelphi, Milano 2008, pp. 259-62.







Stretta decisiva per il PD


Il toro Osborone: contributo antonioniano

Continuano a piovere nuove segnalazioni di avvistamenti del Toro Osborone in tutta la penisola. Questa ad esempio ce la manda Stenelo direttamente dalla bassa Padana.



Il muggito




Land of 1000 voters

C'erano una volta tre uomini venuti da lontano per tentare la fortuna nel Paese Democratico, collocato al centro della Terra di Medio.

E questi tre uomini fecero un patto solenne, che però non riguardava il whisky, cari i miei furbacchioni, ma l'elezione ad un'importante quanto indecifrabile carica, che per semplicità chiameremo "Vitello d'oro".

E quali erano i loro nomi, vien da chiedere ? Già questa fu una faccenda difficile da risolvere, perché tutti avrebbero voluto chiamarsi Mr. Black, ma alla fine si accordarono su Mr. Pink, Mr. Orange e Mr. Red.

"Facciamo votare solo gli affiliati più stretti", propose Mr. Pink

"E i semplici credenti ? Sono la vera base della nostra fede. Solo chi avrà la maggioranza dei loro voti sarà il vero vincitore" ribatté Mr. Orange

"E se nessuno raggiunge il 50%+1 ? Credo che in quel caso l'ultima parola spetterebbe al Consiglio dei Mille Saggi" aggiunse Mr. Red

Pensa che ti pensa, i nostri amici convennero che la decisione più lineare e razionale e ovocolombiana era senza dubbio quella di accettare tutte le proposte, nell'ordine in cui erano state presentate.



Dopo un lasso di tempo indicibilmente estenuante venne il giorno del primo voto.

E chi ti va a vincere se non Mr. Pink ?



Poi venne il gran raduno di tutti i credenti. E questa volta - com'è come non è - vinse Mr. Orange.

Solo con il 48%, però.



A questo punto toccava al Consiglio dei Mille Saggi. Provati dal lungo periodo elettorale, frastornati dai mille mes/saggi che si incrociavano e dalle liti tra i candidati, nonché ormai incapaci di distinguerli l'uno dall'altro, molti tra i Mille sbagliarono voto.

Vinse Mr. Red.



L'ordine del mondo era definitivamente sconvolto, e questo, come ognun sa, è nelle favole preludio a svolte drammatiche.

Nel Paese dove il "sì, ma" suona, si scatenò uno scazzo furibondo, paranoide e senza sbocchi.

Per cominciare, le forze del male e del buio ebbero il sopravvento e nacquero vitelli a tre teste. Poi, molti votanti (alcuni dei quali erano giunti a travestirsi per poter votare in più occasioni) cominciarono in massa a dare segni di follia, chi mettendosi ad adorare la propria tv, chi uccidendo i figli col pretesto di risparmiare loro un mondo orribile, chi bruciando in piazza "Che fare ?" e sventolando come nuovo testo sacro "Il libro dei coniglietti suicidi". I più trovarono sollievo in una banale schizofrenia. Alle casse dei supermarket si chiedevano almeno due controlli dello scontrino, le riunioni condominiali dovevano essere tenute tre volte e gli arbitri di calcio passavano il tempo a contare i giocatori in campo, per non dire del numero di gol segnati. A un uomo scoppiò scanneristicamente il cranio di fronte a una schedina del Totocalcio: non riusciva a convincersi che esistessero veramente solo tre possibilità a partita.

I più coraggiosi cercarono scampo nei paesi confinanti, che però ordinarono ai loro eserciti di abbatterli a vista alla frontiera come appestati.



Un caos del genere non può durare a lungo, non nei racconti fantastici. Il Paese era diventato un po' la vergogna di tutto il mondo della fantasy, tipo che elfi e hobbit lo nominavano a stento, e sempre tossicchiando imbarazzati. Qualcuno doveva provvedere, altroché.



E difatti - canonicamente - il cielo si aprì e una pioggia di sterco e rane cadde su quell'infelice landa. Una grande fenditura spaccò a zigzag il terreno, e poco a poco tutta la superficie del paese vi sprofondò dentro
come un tappeto floscio, lasciandosi dietro solo una vasta, piatta, desolata distesa di cartacce e piadine.

Ci fu un suono come di mille pernacchie. Poi, pigra e solenne, la fenditura si richiuse.



E del Paese Democratico nessuno sentì mai più parlare.

Icone italiane: Il toro Osborone/2

AGGIORNAMENTO

Nuovo editto bulgaro! Berlusconi entusiasta della task-force di GOD, da Sofia ha appena dichiarato: "
Bisogna prendere il toro per le corna".




Il piazzista dei miracoli




giovedì 15 ottobre 2009

Icone italiane: il toro Osborone

Anche noi come in Spagna! Abbelliamo i nostri paesaggi con il toro Osborone, simbolo dello Zeitgeist italico!



Reagiamo agli onanistici cavilli dei mangiaranocchi e alle perfidie frigide di Albione popolando con questo maschio emblema il nostro bel paese!

Ecco due esempi di quello che potrebbe e soprattutto dovrebbe essere il nostro autentico panorama:











La sagoma del toro Osborone, simbolo della nuova Italia, è un bene comune: puoi scaricare da
qui la versione base dell'immagine e da qui quella con i pali di supporto. Non ti resta che incollarla sul panorama che preferisci (è trasparente) e inviarci o segnalarci le tue cartoline qui nei commenti, su Friendfeed o su Facebook!

martedì 13 ottobre 2009

Questa libertà di stampa non s'ha da fare

Io mi guardo bene dall'augurarmi che de Bortoli condivida le nostre idee e capisco anche che — come scriveva il Manzoni — "il coraggio chi non ce l'ha non se lo può dare". Ma da qui a sottacere il significato della deriva italiana, morale, politica, economica, sbandierando come titoli di merito verso il governo gli articoli scritti in suo favore, quelli scritti a suo tempo contro il governo Prodi, infine la definizione di Repubblica come un gruppo editoriale nemico del premier e degli interessi del Paese, ebbene questo è un modo volutamente rassegnato di praticare una professione che ha come primo principio deontologico quello di controllare il potere ad ogni passo e in ogni istante.

Eugenio Scalfari, Il coraggio della stampa, "la Repubblica", 13 ottobre 2009.

Zebre

Figlia7, aspettando che il padre si degni di prepararle da mangiare, dimentica la fame parlando al telefono con nonnacrucca.

Dopo cena guardiamo l'ultimo episodio delle Avventure di Pinocchio di Luigi Comencini. Lo vidi quando avevo l'età, e poi mai più. Non ricordavo praticamente nulla, a parte il celebre motivetto. Sconvolgente. Potrei scriverci sopra dieci pagine, ve le risparmio tutte. Figlia7 si prende paura vedendo Pinocchio ciuchino, con Mario Adorf crudelissimo domatore, e zompa sulle mie ginocchia, ho appena il tempo di spegnere la sigaretta. (Personalmente resto sbalordito da Geppetto-Manfredi, che alla fine vuole restare nel ventre della balena: come posso essermelo scordato?).

Poi a nanna, mentre figlia7 canticchia le note di Carpi. Sarà l'unica francese a conoscerlo, sono soddisfazioni.

Nel computer, trovo una mail di nonna crucca:



Avevo raccontato a figlia7 la storia dello zoo distrutto a Gaza. Per consolare i bambini, hanno dovuto dipingere due asini facendo finta che fossero zebre.

Le ho detto che le avrei mandato la foto per farle vedere che questa volta era vero, non una delle nostre favole telefoniche.





sabato 10 ottobre 2009

Istituzioni di ironia padana

Se non lo sapete mi hanno rubato la ruota davanti della bici. A Parigi nel 2003 mi avevano rubato tutta la bici, lasciandomi solo la ruota davanti. Oggi, in Padania, è stato completato il disegno criminoso: ora loro hanno una bici intera.

Sono tornato a casa dalla stazione con la bici in spalla, che adesso mi fa pure male la schiena. Ed è proprio allora, che, dalla folla, si stacca una sciura, che mi guarda con occhi cattivi.






- Ma per caso le hanno rubato la ruota?

- Ma no, signora, cosa dice: sono io che ho rubato la bici e ho lasciato una ruota.

- ...

- ...

- Ah.

- Eh.

- No, perché sa, ci sono certi che rubano una ruota.

- Dilettanti.


giovedì 8 ottobre 2009

Make it poetic - Lodo di Pindaro

Versione in prosa: "siete due infami"

Bondi: "La posizione espressa dal presidente della Camera è ineccepibile dal punto di vista formale, ma al pari di quella resa nota dal Capo dello Stato, appare a mio avviso incapace di comprendere la sostanza dei problemi storici e politici che stiamo vivendo da oltre un decennio [riprendere fiato qui]

Le posizioni freddamente istituzionali a contatto con una realtà incandescente [mica male, eh, il contrasto freddo-caldo], che vive drammaticamente nella coscienza dei milioni di uomini e di donne, rischiano di tradire una forte assunzione di responsabilità non solo dal punto di vista politico, ma ancor più istituzionale".



Per aggiornamenti twitta col Vate

Ora pasta

1) Pasta lunga; 


2) Pasta in nidi o matasse;


3) Pasta a forma di tubo;


4) Pasta corta;


5) Pasta minuta;


6) Pasta ripiena;


7) Pasta Berlusconi.


La pasta Berlusconi è un nuovo tipo di pasta creato dal Presidente del Consiglio che ha detto : "vedrete di che pasta sono". Ancora sconosciuti gli ingredienti, ma i primi assaggiatori la definiscono "con infamia e senza lodo"  

Consulta(re) l'esperto

Interno /Giorno  Palazzo Grazioli - Attesa per la sentenza sul Lodo Alfano - Bossi è con il figlio Renzo e Berlusconi



Berlusconi : cazzo, temo una bocciatura...che dice l'esperto?

Bossi : Renzo è scettico, dice che per superare l'esame due tentativi sono pochi

 

Make it simple - partizioni, uguaglianze e identità

Tipico di Calderoli: davanti = didietro

"Non si deve necessariamente stare da una parte o dall'altra, si può stare da tutte o da nessuna. Rispetto la sentenza di ieri e dico che è giusto che tutti, come dice l'articolo 3 della Costituzione, siano uguali davanti alla legge, ma la legge deve anche essere uguale per tutti"

Lo ha detto il ministro per la Semplificazione

Capovolgere il risultato

B. la sta ascoltando in continuazione, malinconico, da ieri sera



Day after

MUOVITI PIÙ IN FRETTA ! DAI ! STO PER VOTARE ! IFIX TCHEN TCHEN !

Libero: "SILVIO REAGISCI: FACCI VOTARE".



L'angolo del grande seduttore

Una frasetta galante infallibile in tante occasioni: "Lei è più bella che intelligente". Credetemi: si scioglierà come zucchero...



Ogni giorno, sotto ogni riguardo, progredisco sempre di più

E' bello scoprire ogni giorno tante persone di sinistra in più. Ieri, per dire, abbiamo segnato un secco +9. Se il trend si conferma, possiamo già darci appuntamento davanti al Palazzo d'Inverno fra poche decine d'anni

mercoledì 7 ottobre 2009

Honoré / déshonoré

          



Mentre il treno trasportava Mariannina Terranova verso la sua tragica meta, mentre la trasportava inarrestabile come inarrestabile era il fato che la spingeva, lei, piccola e povera creatura del Sud, avvolta nell’antico scialle scuro, simbolo del pudore delle nostre donne, le mani congiunte a torturarsi il grembo, quel grembo da Dio condannato — sacra condanna! — ai beati tormenti della maternità, mentre il treno correva, così, come un incubo incessante, dove risonava il ritmico fragore delle ruote e degli stantuffi, alle orecchie deliranti della povera Mariannina Terranova: disonorata disonorata disonorata disonoratadisonoratadisonorata…


 


Arringa dell’avvocato De Marzi (Pietro Tordi) in Divorzio all’italiana (Pietro Germi, 1961).



Glorious

Caro Quentin,

il tuo film mi ha molto divertito. Quella svolta ucronica, quando il lodo viene bocciato, è geniale. Nella realtà storica, come ben sai, è stato invece approvato all'unanimità. Ho vinto tutti i processi e azzerato qualsiasi opposizione. Giudici, media, partiti. E Palazzo Grazioli non è scoppiato fra fiamme e sperma, come nel film. Roba da perdenti cinefili cattocommie. Capacitatene.

Ciao, sfigato

Silvio I

Alfanistan

Lodo Alfano

Berlusconi : "Lo lodo un cazzo!"

Che ore sono

18:06 Consulta, lodo Alfano incostituzionale - repubblica.it

Critograffia sciema !

ATENTI ! ariva la critograffia sciema !



ecola qua:



"Mi chiamerò Corte 2.0"



Bufisima !



(soluzzione
2, 5, 2, 8 - in bianco su bianco quà sotto)



la Corte si aggiorna

Non parlare al conducente

Alle 16, in un clima sereno e liberi di giudicare in tutta tranquillità..

Bossi: "Se bocciano il Lodo trascineremo il popolo"



Si limita a tirare sassi contro i vetri

Alfano:
"Siamo in fiduciosa e serena attesa. I giudici sono in camera di consiglio. E mentre i giudici sono in camera di consiglio il ministro della giustizia non parla"

lunedì 5 ottobre 2009

domenica 4 ottobre 2009

Niente pensieri. Non contestare l'autorità. Dormi. Guarda la tv.

Questa scommetto che resterà nella top ten del ventennale horrorshow al quale ci tocca assistere: un loop perfetto, in cui le parole di questo sinistro, piccolo Goebbels, l'inquadratura, la fotografia, il contesto stesso in cui è stato collocato nel tg più guardato del primo canale della televisione pubblica, l'oscuramento di qualsiasi forma di contraddittorio, l'assoluta e truce serietà del tono e dello sguardo, che nulla ha a che vedere con la grottesca e sfacciata isteria di un Fede; tutto insomma, forma e sostanza, significante e significato concordano, in una spettacolare conferma di quel che Augusto Minzolini intende smentire.







sabato 3 ottobre 2009

Napeye the failure man








  Per fortuna non mi piacciono gli spinaci,

perché se mi piacessero li mangerei,

e non li posso proprio sopportare.



Ferdinand Griffon detto “Pierrot” (Jean-Paul Belmondo) nel Bandito delle undici (Pierrot le fou, 1965) di Jean-Luc Godard. La frase è citata nel Dizionario dei luoghi comuni (voce “Spinaci”) di Gustave Flaubert, che la attribuisce a Monsieur Prudhomme e aggiunge: “Ma ci sarà sempre qualcuno che troverà tutto ciò perfettamente logico e non riderà”.

Calamità umane

" Berlusconi è corso subito a Messina"


" Mah... però era un disastro annunciato"


" No, non aveva detto a nessuno che andava a Messina"

venerdì 2 ottobre 2009

Waltz with Quentin






Oh, se ho capito bene il film esce oggi: a me l'ultimo Tarantino è piaciuto un frego, a parte la francesina, cozzissima. Un bel remake di To Be or Not to Be, con l'inizio di Lubitsch rivoltato come un calzino nel finale ucronico. Film tutto di testa, iperteatrale, divertentissimo e asfittico. Tutto parlato, consiste in una serie di interrogatorii giustapposti, paratattici: un kammerspiel al vavavuma, seguito ideale di A prova di morte. Quando ti becchi una visione del cinema così, puoi anche fare a meno di una visione del mondo, io diche.

Tutto quanto fa spettacolo

Brusco cambio di priorità

Consiglio dei Ministri: stato di emergenza per messin... ehm, Messina



Strapaese Auditel

Gli italiani preferiscono la zoccola al prete



Lo reggeranno sullo scudo


Situazione drammatica a Messina: non ancora individuata una zona sicura per il palco di Berlusconi



Scorciatoie

Berlusconi non perde tempo: "Ricostruiremo immediatamente il ponte sullo stretto"



Sempre libero

In Italia c'è la libertà di stampa: un giornalista può andare tranquillamente a Annozero e a Porta a Porta, perfino nella stessa serata. Uno: Belpietro



Che fig(ur)a

Sapeva che era una "escort", ma non il significato in italiano