in un blog a sei autori le opinioni si sprecano. Io sono sempre stato innocentista, il che non mi impedisce poi di trovare spesso poco interessante il pensiero di Sofri. In realtà tendo quasi sempre a non leggerlo
Io sono innocentista ma anche colpevolista, pero' fascista no, ma anche l'essere o diventare fascista puo' avere un suo ruolo se serve a favorire il clima di dialogo che stiamo faticosamente cercando di stabilire.
"Fa ammazzare" non è affatto fascista, non esageriamo con le accuse stupide che vanno di moda oggi e causano (in modo cosciente o meno) lo svuotamento del senso vero delle parole ("fascista", "antisemita", ecc.).
Per me "Fa ammazzare" è una battuta che aderisce alle conclusioni di una delle sentenze che puzza di più in tutta la storia della giustizia italiana.
Per questo, educatamente, pacatamente, vi comunico che non mi è molto piaciuta.
Ovviamente "e chi se ne frega non c'o metti?" ce lo auto-metto io.
E' vero, Arkulari, che darsi del fascista fotografi la stupidità di chi lo fa. Però siamo un po' meno d'accordo sulla puzza. Come dicevo, io sono innocentista ma anche colpevolista, e come tutti coloro che hanno dovuto passare troppo tempo a Pisa (troppo = maggiore di un pomeriggio) ho attraversato il sofrismo, e fui sofrista anch'io.
Ora, a distanza di anni, e di città, e di idee, direi che dal punto di vista sportivo la partita era persa all'inizio: contro la chiamata in correità di un signore che si autoaccusa di un omicidio, e fornisce anche qualche riscontro, non c'era molto da fare.
In altre parole, il sofrismo ha il suo punto debole: (passami la battuta, che non ti piacerà, ma la tengo in serbo da anni aspettando il momento giusto, che poi è esattamente questo) il suo tallone da killer.
Scusate se mi intrometto. Ma mi appoggio sugli avverbi usati dall'arciere (non è Achille, quindi): anche secondo me la sentenza puzza alquanto; anche secondo me l'innocenza di Sofri non è una certezza. Cos'altro aggiungere? Niente. Diciamo che secondo me il Bogenschué non usa gli avverbi a vanvera, e che il caso Sofri è un gelato al pistacchio.
P.S.: Qui urge un off topic. Qualcuno vuole parlare di "Wall-E"?
P.P.S.S.: E poi domani c'è il gioco. (Consiglio per il signor B.: si connetta presto, diciamo tra le dieci e le undici. La posta in gioco non c'entra nulla con la difficoltà. Quindi temo che stavolta vinca chi arriva primo. E si becca tre ventini.)
E allora pure Sacco e Vanzetti non avevano speranze: dunque siamo innocentisti ma anche colpevolisti anche per loro? Non capisco molto bene il ragionamento. Io sofrista non fui mai, neanche quando partecipavo alle manifestazioni contro una sentenza che mi pareva e mi pare ingiusta.
E poi non è che siccome il signor B. si è appropriato furbescamente del garantismo bisogna difendere i giudici sempre, ovunque e comunque (è una delle cose che mi tiene lontano da Travaglio, pur ammirandolo per tante altre).
Tutto questo -ovviamente- sul piano e nel tono di una sana e rispettosa polemica.
Capisco la tentazione del tallone: sarebbe davvero una bella battuta, se avesse qualcosa oltre Marino per appoggiarsi.
Ma oltre Marino c'è Albano e la Tenenza dell'Arma, in quel caso, strafece: e nessun Ingravallo vi fu per fermarla.
Siamo più d'accordo di quanto non sembri: trattasi di gnommero, per l'appunto. D'accordo anche sulla non difesa aprioristica della magistratura, cosa che credo nemmen Travaglio faccia, essendo anzi da essa pluriquerelato (es: da Pietro Grasso).
Divergo nella valutazione del crepista (nel senso che fa le crepes) Marino: pensare che uno si autoaccusi di omicidio, beccandosi tra l'altro 11 anni di carcere -che poi non farà, lo so, ma nessuno poteva saperlo all'epoca della confessione- per un'oscura manovra volta a colpire uno che faceva il ghostwriter, beh, mi sembra davvero una teoria che fete.
Per tacere dei riscontri al marinismo, dei quali uno notevole riportato anche da Calabresi (Mario) nel suo libro.
Interessante anche il riferimento a Sacco e Vanzetti. Personalmente rimasi stupefatto da questo:
www.ilbarbieredellasera.com/article.php?sid=14888
Buona domenica (come diceva, per restare tra Marino e Albano, il sempreverde Antonello).
Dust, Bowman! Son passato oggi in libreria! Ho fatto una scoperta aaalllucinoonte! Ricordate quell'esercizio letterario demente chiamato "novelization", ossia il romanzo desunto dalla sceneggiatura di un film? (Credo che oggi sia passato di moda.) Bene. Indovinate un po' chi ha scritto la "novelization" francese di "Sacco e Vanzetti" di Montaldo? Eh? Allucinoooonte, vi dico.
No, il mentore di tutti, Pouy compreso: Jean-Patrick Manchette. Sotto lo pseudonimo di Pierre Duchesne, Presses de la cité 1971; ristampato (ristampato, nientemeno!) da Rombaldi, 1974.
Il povero Manchette, pure lui abbacinato dalla supposta cattiveria del potere (l'ideologia comunista, quante vittime!), e invece gli agnellini Sacco e Vanzetti erano veri lupi cattivi, di quelli che sparavano davero, e ammazzavano le povere guardie.
"Fa ammazzare" mi sembra fuori luogo, anzi, mi sembra un bel po' fascista.
RispondiEliminaPer una battuta si è pronti a tutto, anche al peggio. Ed è giusto così. Ma qui fascisti non ce ne sono: fidati.
RispondiEliminain un blog a sei autori le opinioni si sprecano. Io sono sempre stato innocentista, il che non mi impedisce poi di trovare spesso poco interessante il pensiero di Sofri. In realtà tendo quasi sempre a non leggerlo
RispondiEliminaPerò fascisti no
Io non sono né innocentista né colpevolista: semplicemente non mi piacciono le farse giuridiche.
RispondiEliminaPensiero di Sofri: idem con patate e con Dust.
E fascisti no.
Io sono innocentista ma anche colpevolista, pero' fascista no, ma anche l'essere o diventare fascista puo' avere un suo ruolo se serve a favorire il clima di dialogo che stiamo faticosamente cercando di stabilire.
RispondiEliminaPensiero di Wally Veltroes intercettato da kk
C'è un tempo per dialogare e un tempo per divorare i cervelli in fuga.
RispondiElimina"Fa ammazzare" non è affatto fascista, non esageriamo con le accuse stupide che vanno di moda oggi e causano (in modo cosciente o meno) lo svuotamento del senso vero delle parole ("fascista", "antisemita", ecc.).
RispondiEliminaPer me "Fa ammazzare" è una battuta che aderisce alle conclusioni di una delle sentenze che puzza di più in tutta la storia della giustizia italiana.
Per questo, educatamente, pacatamente, vi comunico che non mi è molto piaciuta.
Ovviamente "e chi se ne frega non c'o metti?" ce lo auto-metto io.
E' vero, Arkulari, che darsi del fascista fotografi la stupidità di chi lo fa. Però siamo un po' meno d'accordo sulla puzza. Come dicevo, io sono innocentista ma anche colpevolista, e come tutti coloro che hanno dovuto passare troppo tempo a Pisa (troppo = maggiore di un pomeriggio) ho attraversato il sofrismo, e fui sofrista anch'io.
RispondiEliminaOra, a distanza di anni, e di città, e di idee, direi che dal punto di vista sportivo la partita era persa all'inizio: contro la chiamata in correità di un signore che si autoaccusa di un omicidio, e fornisce anche qualche riscontro, non c'era molto da fare.
In altre parole, il sofrismo ha il suo punto debole: (passami la battuta, che non ti piacerà, ma la tengo in serbo da anni aspettando il momento giusto, che poi è esattamente questo) il suo tallone da killer.
Scusate se mi intrometto. Ma mi appoggio sugli avverbi usati dall'arciere (non è Achille, quindi): anche secondo me la sentenza puzza alquanto; anche secondo me l'innocenza di Sofri non è una certezza. Cos'altro aggiungere? Niente. Diciamo che secondo me il Bogenschué non usa gli avverbi a vanvera, e che il caso Sofri è un gelato al pistacchio.
RispondiEliminaP.S.: Qui urge un off topic. Qualcuno vuole parlare di "Wall-E"?
P.P.S.S.: E poi domani c'è il gioco. (Consiglio per il signor B.: si connetta presto, diciamo tra le dieci e le undici. La posta in gioco non c'entra nulla con la difficoltà. Quindi temo che stavolta vinca chi arriva primo. E si becca tre ventini.)
E allora pure Sacco e Vanzetti non avevano speranze: dunque siamo innocentisti ma anche colpevolisti anche per loro? Non capisco molto bene il ragionamento. Io sofrista non fui mai, neanche quando partecipavo alle manifestazioni contro una sentenza che mi pareva e mi pare ingiusta.
RispondiEliminaE poi non è che siccome il signor B. si è appropriato furbescamente del garantismo bisogna difendere i giudici sempre, ovunque e comunque (è una delle cose che mi tiene lontano da Travaglio, pur ammirandolo per tante altre).
Tutto questo -ovviamente- sul piano e nel tono di una sana e rispettosa polemica.
Capisco la tentazione del tallone: sarebbe davvero una bella battuta, se avesse qualcosa oltre Marino per appoggiarsi.
Ma oltre Marino c'è Albano e la Tenenza dell'Arma, in quel caso, strafece: e nessun Ingravallo vi fu per fermarla.
Siamo più d'accordo di quanto non sembri: trattasi di gnommero, per l'appunto. D'accordo anche sulla non difesa aprioristica della magistratura, cosa che credo nemmen Travaglio faccia, essendo anzi da essa pluriquerelato (es: da Pietro Grasso).
RispondiEliminaDivergo nella valutazione del crepista (nel senso che fa le crepes) Marino: pensare che uno si autoaccusi di omicidio, beccandosi tra l'altro 11 anni di carcere -che poi non farà, lo so, ma nessuno poteva saperlo all'epoca della confessione- per un'oscura manovra volta a colpire uno che faceva il ghostwriter, beh, mi sembra davvero una teoria che fete.
Per tacere dei riscontri al marinismo, dei quali uno notevole riportato anche da Calabresi (Mario) nel suo libro.
Interessante anche il riferimento a Sacco e Vanzetti. Personalmente rimasi stupefatto da questo:
www.ilbarbieredellasera.com/article.php?sid=14888
Buona domenica (come diceva, per restare tra Marino e Albano, il sempreverde Antonello).
kk
(Commento tardivo.)
RispondiEliminaDust, Bowman! Son passato oggi in libreria! Ho fatto una scoperta aaalllucinoonte! Ricordate quell'esercizio letterario demente chiamato "novelization", ossia il romanzo desunto dalla sceneggiatura di un film? (Credo che oggi sia passato di moda.) Bene. Indovinate un po' chi ha scritto la "novelization" francese di "Sacco e Vanzetti" di Montaldo? Eh? Allucinoooonte, vi dico.
quello de spinoza che s'enchiappa a hegel?
RispondiEliminaNo, il mentore di tutti, Pouy compreso: Jean-Patrick Manchette. Sotto lo pseudonimo di Pierre Duchesne, Presses de la cité 1971; ristampato (ristampato, nientemeno!) da Rombaldi, 1974.
RispondiEliminaNun so si ce lo sai, ma i godardi sono anche un fan cul di Manchette!
RispondiEliminaIl povero Manchette, pure lui abbacinato dalla supposta cattiveria del potere (l'ideologia comunista, quante vittime!), e invece gli agnellini Sacco e Vanzetti erano veri lupi cattivi, di quelli che sparavano davero, e ammazzavano le povere guardie.
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