martedì 7 ottobre 2008
La bolla dei materassi
Dopo il petrolio, dopo l' oro, è il momento del materasso. Alla Borsa merci, il prezzo del materasso è salito negli ultimi due giorni del 500%. E' un aumento medio, perché quello a molle è salito del 300%, quello di lana mortaccina del 700%. Dopo la bolla azionaria, dopo la bolla immobiliare, dopo la bolla delle materie prime, è arrivato il momento della bolla del materasso. Gli analisti più analisti che non si può, quelli che hanno inventato tutti i prodotti strutturati di alta finanza, stanno studiando se sia possibile trasformare la bolla del materasso in un materasso a bolla. La Banca d' Italia segue da vicino, per non essere fregata come nel caso delle banche senza più un euro per l' impeciamento dei subprime. Ed è proprio dalle banche, come è risultato da serie indagini di mercato, che è venuta la maggior domanda di materassi. Sotto il materasso nascondono i pochi euro rimasti perché l' ordine dell' ABI è quello di rispondere alla calca di correntisti che si presentano allo sportello : " No tiengo dinero"
Io sotto il materasso ci metto i teschi. Secondo te va bene lo stesso?
RispondiEliminaMeglio che averli nell'armadio, Sten.
RispondiEliminaQuesta crisi finanziaria, secondo me, dimostra una cosa: i sondaggi sono falsi. Non c'è la minima fiducia delle persone nella politica. Più uno stato dice di voler intervenire nell'economia più il panico si diffonde. Se la Germania spendesse un euro per salvare una banca italiana impiccherebbero la Merkel. Coe si può avere fiducia di Mediobanca dove ai vertici ci sono Geronzi, Marina Berlusconi e Marco Tronchetti Provera ?
Mi sembra che l'unico slogan su cui siamo tutti daccordo sia: Meglio falliti che in mano ai banditi...
Tutto vero. Aggiungerei che se chi ci governa ha difeso fino a ieri un sistema che sembra (dico sembra perché non sono esperto in materia, io mi occupo di cose ultraterrene, come sai: roba di vermi e putrefazione) crollare a causa delle fragilissime fondamenta su cui poggiava, se chi dicevo ha disinvoltamente lasciato fare il mercato, limitandosi a fotografarne il corso, ora con la stessa disinvoltura cambia casacca e si presenta come il Roosevelt dei nostri tempi, be', mi pare chiaro che come minimo rischia di apparire poco credibile. O comunque di disorientare.
RispondiEliminaPoi magari ho detto una banalità o peggio ancora una castroneria micidiale. Come ho detto, non mi occupo di queste cose. E in un certo senso l'andazzo mi rallegra. In mezzo a tutta la gente che si ritroverà a brancolare in mezzo alla strada, nessuno riconoscerà la mia natura. Tutti sembreranno zombi e così potrò andare a caccia di cibo indisturbato, come l'uomo nella folla del racconto. La mondializzazione come un planetario mattatoio.
Suggerisco caldamente il bellissimo articolo di Zygmunt Bauman. " Schiavi della carta di credito così siamo finiti nell' abisso", a pag. 7 di "Repubblica"
RispondiEliminaIo non mi stupisco né mi scandalizzo più di tanto. Non mi sembra poi così assurdo che il sistema finanziario stia cedendo sotto il proprio peso e non mi stupirei se dovesse poi trascinare con sé il sistema economico (quello reale, come lo chiamano loro).
RispondiEliminaEd è impensabile trovare dei colpevoli per questa faccenda, perché ognuno di noi nel suo piccolo ha incentivato il sistema a passare ad una fase post-consumistica dove tutto (necessità, beni, valori e quindi anche il denaro) sono virtuali.
Ma alla fine credo che, oltre ad un aumento della povertà nei paesi industrializzati, gli effetti sul sistema stesso non saranno devastanti: il capitalismo ha già dimostrato più volte di essere una Idra (e aggiungerei un "purtroppo").
Non hanno voluto ascoltare Marx (fate voi se Groucho o Karl), ma almeno che ascoltino Romero! Pas vrai, Sten?
Assolutamente sì. Sono quarant'anni che Romero ha capito tutto. Ma quelli che si credono vivi fanno orecchi da mercante, se posso permettermi il gioco di parole.
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