sabato 6 giugno 2009

Where have all the CDs gone ? They are all in Amazon

Sapevo che era successo, ma solo oggi, davanti alle vetrine vuote e alle serrande calate ho realizzato che ha chiuso Nannucci.

Se avessi un euro per tutte le volte che ho nominato quel negozio di dischi acquattato vicino a via Rizzoli potrei recuperare almeno una parte dei soldi che ci ho speso, prima in LP e poi in CD. Be', non tutti gli LP li ho pagati molto: mi ricordo di aver acquistato "Strange days" dei Doors per 990 lire. E all'inizio dei '70 i controlli interni al negozio lasciavano parecchio a desiderare, non so se mi spiego.



Ormai il centro di Bologna ha pochi negozi di dischi: Ricordi, che quanto ad assortimento di jazz è piuttosto scadente, il Disco d'oro e qualcuno molto specializzato come Bongiovanni (classica, lirica. Una volta vendeva anche ottimo jazz).

Poi ci sono le sezioni musicali tristi e anonime dei centri commerciali. A volte, scavando fra le offerte, trovi qualcosa di buono allo stesso prezzo della pura merda che lo circonda e lo acchiappi contento come se avessi portato via a un rigattiere un Picasso a dieci euro. Oppure ti fermi a una stazione di servizio e scopri, in una polverosa colonnina girevole, "Black Light" dei Calexico. Come cazzo ci è finito ? Mette tristezza, vederlo che si patina di fumi di benzina e si torce al sole. Provi subdolamente a consigliarlo a chi ti accompagna, ma niente. Vien voglia di ricomprarlo solo per portarlo via di lì.

1 commento:

  1. Per la mia adolescenza passata in uno sperduto paesino del Regno delle Due Sicilie, Nannucci voleva dire vendita per corrispondenza e LP che arrivavano "punzonati", a prezzi imbattibili. Ricordo ancora i cataloghi e gli ordini che si facevano in comune con gli amici per dividerci le spese di spedizione. Tra le chicche che ho ancora, una prima edizione rigorosamente mono di "My generation".



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