Inauguriamo la rubrica delle correzioni con il contributo pervenutoci da un aspirante scrittore che chiameremo Youngblood.
Egli, forse ignorando la nostra nomea di killwriters o dimostrando un coraggio degno di plauso, sottopone al nostro giudizio un passaggio tratto dal suo romanzo in via di completamento del quale pubblichiamo un breve sunto:
"Al muraglione ci si arriva dopo una bella camminata di 20 minuti costeggiando il porto… Poi si salgono delle scale e ci si ritrova in un posto buio, solitario, ma di una tranquillità e di un silenzio carico di vibrazioni positive. Insomma è il posto ideale dove portare una ragazza che si vuole conquistare.
E' un posto in cui è bello anche andare insieme agli amici, magari in una di quelle sere d'estate quando il venticello e la brezza marina non dà fastidio, anzi, ed è bello bere qualcosa e confidarsi e guardarsi negli occhi. Salgo le scale tenendo per mano Laura perché sono abbastanza rotte e pericolose nonostante siano di pietra.(…)
E insomma, appena arrivati sono aggredito dai ricordi, e mi appoggio alla muraglia di pietra bianca e guardo verso il mare e poi di nuovo la città, illuminata, da lontano sembra quasi bella, questa cosa mi mette i brividi. Da lontano tutto sembra diverso da come è realmente.
E insomma tutte quelle stelle in cielo e la sera buia e il silenzio e il mare e le luci in lontananza che non accecano ma colorano, chiudo gli occhi per assaporare il tutto. Non capita spesso, se ci pensate. E mentre solo lì perso nelle sensazioni sento le labbra di Laura sulle mie ed è un attimo. Un istante. Un vortice di emozioni che si impossessano di me senza che io possa realmente reagire. (…)
Ci stacchiamo un attimo, ci guardiamo imbarazzati, mi viene da pensare che mi piacerebbe tanto che anche lei provasse in questo momento quello che provo io. Questa voglia, anche di vivere se vogliamo, una voglia che ultimamente era passata. E penso di nuovo alle coincidenze che ci hanno fatto incontrare, che ci hanno allontanato e ora ci hanno portato qui, in questo momento in questo posto.
E' il destino, il destino anarchico che fa quello che vuole, senza chiedere permesso o scusa a nessuno, fa il suo lavoro in silenzio, crea e distrugge. E' il destino anarchico e in quanto tale non ascolta e non parla e fa di testa sua e noi ne siamo solo spettatori, complici, vittime. E' il destino anarchico. Anarchico."
LA RECENSIONE DI G.O.D
Caro Youngblood,
Il destino sarà anarchico ma, per quel che riguarda la tua ambizione da scrittore, essa ci pare al momento mutilata da uno stile che, pur formalmente corretto, ancora stenta a liberarsi dal peso di una certa ridondanza.
Di qui il motivo per cui spunti potenzialmente efficaci che rinveniamo nel tuo breve testo, rimangono imprigionati da quella che appare, in certi passaggi, una insistita e, consentici, ripetitiva ricerca dell'effetto estetico, come se questa fosse una condizione sufficiente a smuovere l'empatia del lettore.
Ci sono tanti modi per esprimere un concetto, un sentimento, un pensiero. Tra un "Ho visto dalla mia finestra - la festa del ponente sui monti lontani." (P.Neruda) e un "Cazzo, che tramonto!" (P.Nardini, un caro amico) esistono tante sfumature e tante possibilità di trasmettere un'emozione o di raccontare una storia. In mezzo c'è, soprattutto, la ricerca di un linguaggio originale, musicale e vivo.
Va bene raccontare le proprie storie o quantomeno farle apparire come tali, ma il primo consiglio che possiamo darti è quello di personalizzare lo stile e trovare un modo personale di comunicarle e trasmetterle a chi legge: lascia perdere gli aggettivi di maniera, non sottovalutare l'utilizzo delle subordinate, ascolta il linguaggio della strada e pensa a come renderlo efficace e universalmente orecchiabile.
Probabilmente sei giovane e hai quindi tutto il tempo di migliorarti.
Se lo sei, la nostra non è una stroncatura, ma uno stimolo a ricercare il successo letterario.
Se non lo sei, la tua unica speranza è provare a sedurre Aldo Busi.
Ricordati, comunque, che finché c'è passione c'è speranza.
G.O.D
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