lunedì 29 settembre 2008

Lezioni di letteratura vissuta

Lezione n° 1: non scrivere stupidaggini.









Giovedì 29 dicembre 1966



    Oggi, di questi tempi, probabilmente non sono del tutto sano né di corpo né di mente. Sono alto 1m75 o giù di lì, peso circa 60 kg. Sono stanco, ho una crisi di fegato permanente per mancanza di sonno e abuso di birra. I problemi di soldi, e quelli di Mélissa, mi pesano.



    Leggo LES PLÉIADES di Gobineau, lo trovo molto piacevole, ho intenzione di adattarlo per la televisione.

    Nei prossimi tempi ho molto lavoro: quattro progetti di cortometraggi pedagogici da consegnare il 20 gennaio all’“Institut pédagogique national”; tre progetti per Gaumont da consegnare a Levine prima del 9 gennaio; una sceneggiatura pedagogica di trenta minuti per “l’Information par le Film”, da finire per il 3 gennaio — non l’ho neppure iniziata.

    Abbiamo intenzione di passare il week-end a Berneval.

    La situazione economica è piuttosto brutta e molto incerta.

    Fumo 25-30 sigarette al giorno.

    Vorrei leggere presto IN COLD BLOOD di Truman Capote, e tutto Faulkner.



    Mélissa è in forma fisica accettabile. Mi sforzo di renderle la vita più dolce possibile, di solito mi riesce, a parte le costrizioni materiali, che sono molto grosse. Le sono assolutamente affezionato.

    Tristan è affezionato a me. Recentemente il suo comportamento ha subito un’evoluzione, di modo che è un ragazzino turbolento ma non faticoso. Lo amo.

    Jean-Pierre Bastid, che ha dato le dimissioni, prima dal teleinsegnamento e poi dalle attualità francesi, è senza lavoro. Ha appena finito SALUT LES COPINES!, il suo secondo lungometraggio.(*)

    Michel Canceill è nella marina di guerra.

    Sono abbastanza felice. Nuovo interesse nei confronti di Vailland e di quel che chiamerei il pensiero stendhaliano (Retz, Bernis, Laclos, ecc., Gobineau).

    Devo costringermi a scrivere qui solo quando sono di buon umore, e soprattutto non quando mi credo infelice. La tristezza rende stupidi. Non bisogna scrivere stupidaggini.



Jean-Patrick Manchette, prima pagina del Diario.









(*) Jean-Pierre Bastid, regista e scrittore francese. Su soggetto di Manchette, Salut les copines! è presumibilmente un porno-soft, dato che è firmato da Bastid con l’irriverente pseudonimo di Jean-Loup Grosdard (“Vergone”, per intenderci) e che l’unica informazione fornita da imdb consiste nel tag “Nudity”. Assieme a Bastid, Manchette esordì nel 1971 come romanziere con il pirotecnico Laissez bronzer les cadavres!, che sarebbe urgente tradurre in italiano. Laissez bronzer les cadavres! è considerato il romanzo che ha dato il via al “néo-polar”.

6 commenti:

  1. minchia, sembra la mia descrizione ma con un bel po' di centimetri in meno!

    i.

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  2. Andiamo bene, andiamo: ora sei pure una nana.

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  3. bè, qualcosa in contrario?

    i.

    http://it.youtube.com/watch?v=7L8PSutE0MA

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  4. E va bene, te la sei cercata: la voce della Treccani-Cinema su "Freaks" la scrissi io, quando ero vivo vivente.

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  5. bè, vuol dire che farò una ricerca in sti giorni in cineteca! ;)

    i.

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  6. Se parli della cineteca di Bologna, manda un saluto a tutti i miei amici.

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