Questo blog chiude temporaneamente (?) per noia, lavoro, altri interessi, ferie
Almeno fino a settembre la sala riunioni dei GOD sarà normalmente vuota. I lavori in sospeso sono rinviati sine die
Yawn a tutti
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Almeno fino a settembre la sala riunioni dei GOD sarà normalmente vuota. I lavori in sospeso sono rinviati sine die
Yawn a tutti
Nicoz ci ha da tempo commissionato un commento critico sul suo lavoro. Finalmente eccolo qui
E' raro trovarsi di fronte ad artisti capaci di fondere e reinterpretare nella propria opera correnti e stilemi dell'arte contemporanea con la personalità e la profondità espresse dalla giovanissima Nicoz, uno dei pochi veri talenti che il sonnolento panorama italiano sappia offrirci. [ qua ci starebbe una breve biografia: ci pensi tu, Nicoz].
Al centro dei lavori di questa artista è il corpo. Deformato o mutilato in direzione espressionista, circondato e quasi definito da scritte malinconiche o angosciose (il pensiero va ovviamente a Schnabel, al graffitismo, ma prima ancora - forse - alla lezione di Munch, per non spingerci fino allo stesso Grosz). O a protesico mutante in fuga da un manga, sbalzato in strada da un'opera di Murakami Takashi o Yoshitomo Nara, ma con un trattamento tormentato delle superfici, un uso violento del colore, una scelta di supporti poveri, aspramente materici che creano una poetica del tutto peculiare, crocevia di suggestioni e richiami.
Ne risulta un impasto doloroso e a tratti struggente, che evoca di volta in volta le pagine di un diario sbattuto in faccia all'osservatore con tutta la sua carica di malessere o un desolato angolo di metropoli reinventato da una crew di taggers.
La fisicità senza compromessi di questa lancinante esibizione del proprio panorama interiore - lo diremmo un dolce, prolungato seppuku - e la provocatoria richiesta di presenza (spesso sottolineata dallo sguardo diretto dei personaggi rappresentati) non possono che creare in chi osserva un profondo turbamento, in alcuni forse un senso di repulsione.
Ma non si confondano - in ossequio alla sciatta morale e allo sguardo intorpidito galleggianti nel tiepido brodino buonista - crudezza e crudeltà: questi spigoli taglienti, queste ferite, questi umori sgocciolanti, questo urlo ci chiamano finalmente a non prendere più posto in platea inerti e distaccati spettatori, bensì a giocarci in un confronto doloroso, aspro ma non più eludibile.
Cristina ha partecipato al concorso Centoparole Feltrinelli di giugno. Non ha vinto, e ci invia una straziante email
"..Con il cuore in mano vi chiedo: che cosa ho fatto che non andava? Sono andata fuori tema? E che ne sapevano loro che l'esperienza che raccontavo non l'avevo vissuta davvero fra i loro scaffali? Dovevo usare la prima persona? Il mio racconto è illeggibile? Sono negata? Devo dimettermi dall'Odg e aprire un negozio di articoli per parrucchieri ed estetiste, perché sempre di articoli si tratterebbe?"
Il racconto di Cristina | Il racconto che ha vinto |
"È stata lei, l'ho vista - si avvicinò sussurrando al commesso - sì, è lei che ha preso un libro e se l'è infilato in borsa". "Senta - gli rispose quello - ormai nessuno lo fa più. Li vede quei sensori all'uscita? si metterebbero a suonare che neanche un'ambulanza..." "Le dico che l'ha fatto." "Venga. Glielo chiediamo." "Scusi, signora, sono mortificato...dicono che lei ha un nostro libro." "No, no. È mio - un violento rossore le salì ale guance - M'è costato un occhio farlo pubblicare. L'ho lasciato qui solo un quarto d'ora, impilato sopra gli altri. Non lo direte in giro, vero?" | Avevo cinque anni: mio padre lavorava nell'edificio di fianco alla Feltrinelli di Padova. Sapevo a stento leggere ed il suo regalo fu il libro "Peter Pan": era la nostra favola preferita. Ora lavoro dove lavora mio padre: la Feltrinelli è diventata la mia "Isola che non c'è", un rifugio durante le mie pause pranzo, come per non volere ancora crescere... come per essere nuovamente vicino a mio padre. Cerco quest'isola ogni volta che viaggio: la ritrovo a Roma, entro, ed ormai adulta comincio a leggere il mio libro preferito, e qui avviene l'incontro... l'uomo che sa leggere l'"Oceanomare" di malinconia nei miei occhi. |
Il giudizio di GOD | Il giudizio di Feltrinelli |
Il tuo racconto è esponenzialmente migliore. Una variante "de noantri" di bookshifting che in poche battute lascia intuire un'infelice vicenda di grandi speranze letterarie e piccola borghesia pseudoacculturata. Il dialogo è funzionale e anonimo, senza svolazzi: si concentra giustamente sul fatto e non sui personaggi. L'altro racconto è indicibilmente melenso ma tatticamente assai più azzeccato (v. recensione a fianco). Lo avrebbe potuto forse scrivere quella stessa signora, con un po' di paraculaggine in più Un più meditato commento proveniente da uno dei GOD recita testualmente "Il racconto che ha vinto è una baldraccata totale. La cosa peggiore è se per caso è sincero" Si potrebbe sottolineare anche la finezza del quasineologismo "oceanomare", probabilmente l'infinto del verbo che fa io oceanomo, tu oceanomi eccetera. Con inaspettati effetti di pesantezza sul congiuntivo imperfetto ("che io oceanomassi") e una punta di megalomania ("che noi oceanomassimo", che si puo anche dire che noi Pacifico). | Il racconto di Cristina è inaccettabile: Feltrinelli (che peraltro non si degna di nominare) appare come una specie di Gulag cintato da barriere protettive, in cui il cliente è importunato da commessi sospettosi e insieme disattenti. Nell'altro, invece, ah, signora mia, quanta dolcezza: la libreria è addirittura il rifugio di quell'eterno Peter Pan che è il lettore. Poi ci sono i sentimenti famigliari e perfino un tocco di poesia nel finale, con quella malinconia che così spesso leggiamo negli occhi delle nostre clienti. Perché si ricordi, non vengono qui per leggere, ma per trovare qualcuno che le sappia leggere |
Alternate take
"Ettore..ETTORE....AETTTOREEEE ! ce sta qui 'na tizia che dice che ce stanno a frega' li libbri. Tarisurta?"
"Ma che nun sparasse cazzate, si ce proveno qui se mette tutto a sona' che manco n'ambulanza"
"Le dico che l'ha fatto !"
"Ah l'ha fatto. Mo jo chiediamo, ma la figura de mmerda la fa lei"
Leghisti e castrazione chimica
Centinaia di teste chine a Pontida
Conversione della pena
Sofri bibliotecario alla Normale
Formigoni netturbino a Cerro
C'era una volta, in un paese al di là delle nuvole, una coppia di contadini, Otto e Sara, che aveva un grande allevamento di maiali. Lo avevano chiamato Fantalia.
"Ma che razza di favola, con un allevamento di maiali..." diranno i miei piccoli lettori. Be', tanto per cominciare erano bei porcellini parlanti. E non solo parlavano, ma guidavano pure grandi fuoristrada, e avevano bellissimi cellulari, un po' più grandi dei nostri, però. I maschiertti inviavano SMS alle loro fidanzate, che chiamavano (ma noi che non siamo porcellini NON lo facciamo, vero ?) "la mia troia".
Era una bella vita, un po' alla mangiatoia un po' in giro per campi e foreste attorno alla fattoria. Poi ad un certo punto sparivano - mi dispiace dorverlo dire - per non tornare mai più. Otto e Sara sostenevano che quelli buoni, liberati di tutto lo sporco, le setole e ogni parte inutile, venivano assimilati dagli dei e ne diventavano parte, mentre i cattivi venivano dati in pasto ai feroci cani infernali.
Un giorno, i due allevatori decisero che era meglio tenere quegli indisciplinati e onnivori porcellini al chiuso, in un porcile come si deve, e dar loro come cibo solo mangime selezionato. "Così diventerete belli grassi, e buoni agli occhi degli dei. Chi va in giro a smangiucchiare quel che capita ha un cattivo sapore, e finirà ai cani"
Vi sembrerà incredibile, ma a Fantalia c'era la democrazia, così - e qui viene il bello - un gruppetto di maiali contrario alla nuova legge decise di chiedere il parere di tutto il branco. Sostenevano che non era bello starsene sempre rinchiusi e mangiare solo quello che volevano i padroni: che ognuno fosse lasciato libero di gironzolare o no, piluccare a piacere o fare pasti regolari a base di mangime.
Otto e Sara, un po' di malavoglia ma convinti che la ragione avrebbe alla fine prevalso, fissarono la data per la votazione, guarda caso proprio il giorno della Festa del Maiale Selvaggio. La Festa - che si teneva a qualche miglio di distanza - attirava porcelli da tutto il paese, iniziava all'alba e terminava ben oltre il tramonto.
E come votarono - mi chiederete voi - i furbi porcellini ?
Be', la maggior parte pensò qualcosa del tipo "Franza o Spagna purché se magna" e se ne andò alla Festa. Ma non dovete assolutamente credere che quegli intelligenti animaletti pensassero solo alla loro pancia. No di certo. Ad esempio, Bioporcellina, benché snobbasse la sbobba "sintetica" servita dai padroni, iniziò a sostenere che forse quello che si trovava oltre il recinto non era poi così biologicamente "valido", che insomma tutta quella sperimentazione sui vegetali trovati per caso rischiava di essere pericolosa e quindi - non potendo approvare né una soluzione né l'altra - non andò a votare.
Porcel Cacadubbi cominciò a rimuginare sul destino, i confini della scienza, l'aldilà e il senso della vita. "Che quesiti giganteschi! Non basta una vita per risolverli e io dovrei rispondere uno stupido SI' o NO ! Ingenuo, stolto branco di pecoroni (usò, incredibile, proprio questo termine) che si fa convincere dalla propaganda e rinuncia all'uso della ragione !" e rimase a casa a leggere libri.
Vecchio Porcelcompagno borbottò "Tanto non cambia niente.. si sta male oggi e si starà male domani" e andò a farsi un quartino in osteria, schitarrando e scatarrando.
Nuovo Porcelcompagno detestava sentirsi ingabbiato in queste provinciali dispute fra partiti, siccome il suo orizzonte era il mondo e così se ne rimase a suonare i bongos e a organizzare un importante corteo contro la precarietà dei suini.
Anarcoporcello pensò "A me non mi metteranno mai in un recinto, neanche in quello del voto. E continuerò a farmi i fatti miei nei campi e nel bosco, perché tutti i luoghi per me sono uguali" (giusto come un gatto di nostra conoscenza, vero bambini ?). Proprio nel bosco trotterellò, e lì lo trovarono qualche giorno dopo con la schiena rotta. Il verdetto ufficiale fu "Caduta accidentale da un albero". I suoi pochi amici ebbero un bello strillare che i maiali non si arrampicano sugli alberi: rimediarono solo qualche vergata nell'indifferenza generale.
Inutile continuare: come avrete già indovinato, i saggi Otto e Sara convinsero quasi tutti e la vita riprese a scorrere lieta a Fantalia, dove ormai tra i nostri amici porcellini sono rimasti solo pochi noiosi bastian contrari. Prossimamente i due simpatici allevatori intendono introdurre qualche piccola regola che limiti un po' la sfrenata attività dei porcellini e delle porcelline per quanto riguarda... be', ma di questo parleremo quando sarete più grandi
Buonanotte a tutti, piccini miei
Un servizio di GOD per tutti i gitanti. GODetevi spensierati una domenica sulle nostre meravigliose spiagge !
Sono in arrivo i nuovi serial all'italiana: i curial !
Ecco qualche ghiotta anticipazione sulla programmazione televisiva postreferendum
A-teamuori: una squadra speciale di inquisitori alla caccia di Margherita Hack
Magnum P.a.p.a.: il Santo Padre, sfrecciando per il Vaticano con una Ferrari 308 GTS, indaga in prima persona sul furto dell'ostensorio di S.Pietro
Ai confini della santità: Vittorio Feltri e Giuliano Ferrara combattono una dura lotta per la beatificazione in vita di Oriana Fallaci
C.S.I - Catholic Scientific Investigation: Il Prof. Bruno Dalla Piccola impegnato a salvare da inseminazione certa un embrione di koala
I.N.R.I. TIN TIN: un uomo viene in possesso di un pezzo di legno appartenuto alla croce. Prova a lanciarlo e - miracolosamente - il suo cane lo riporta sempre indietro
Sulle strade di San Francesco: avventure enogastronomiche fra Assisi e Gubbio
Happy prays: un ex bulletto, convertito da Don Baget Bozzo, recita rosari schioccando le dita
Xmas-files: Santa Klaus alle prese con mistriosi furti di renne e spaccio di droga fra i folletti
O.C. - Ostia Consacrata: storie giovanilistiche di amori tradimenti e preghiere al meeting di Comunione e Liberazione
Desperate nuns: simpatiche avventure di un gruppo di suore messicane che, per salvare dai debiti il convento, si danno alla coltivazione del peyote
Ratzie's Angels: Alessandra Borghese e Gloria von Thurn und Taxis vengono reclutate e addestrate dal Vaticano per sconfiggere a colpi di sacramenti il relativismo etico nei salotti aristocratici
Eminency Rescue (Vescovi in prima linea): un gruppo di alti prelati impegnati a difendere strenuamente, con idranti d'acqua santa, l'ingresso di un seggio da un assalto di feroci votanti
Quorum e battiquorum: due insospettabili presidenti di Camera e Senato, inflessibili nel condannare l'assenteismo negli scranni parlamentari, tramano per conto di Dio per l'astensione ai seggi elettorali
Twin priests - Papa cammina con me: due gemelli, nati a causa dell'inseminazione artificiale, per espiare la peccaminosa procreazione cercano di entrare in seminario. La Chiesa saprà perdonare il loro peccato? Ce la faranno a diventare preti?
"dove la scienza si ferma, tocca a Dio"
(James Garner - "The notebook")
E' noto che il termine "sega mentale" sia usato per definire un approccio inutilmente complesso e paranoico ad un problema, ciò che però molti ignorano è che tale definizione sia nata in ambito psicoclinico per catalogare una particolare categoria di soggetti che la scienza definisce "onanisti cerebrali cronici" (in sigla OCC), ovvero figure che nel linguaggio comune vengono spesso chiamate "segaioli mentali"o – residualmente – "cercapeli", "pitturaerba", "smontamatite", "mangiasassi", "scopaoceani", "sega anime", "seccaballe", "trituratesticoli", "stuprapasseri", "inculamosche" et similia
Tuttavia, per sgombrare il campo dall'idea di un approccio al problema meramente psicologico o – peggio ancora – volgare, chiariamo subito che tali soggetti sono un serio caso di studio che da anni appassiona l'intera comunità scientifica, fin da quando cioè, venne formulata la prima, fondamentale scoperta sull'argomento, che - dal nome del sociologo francese che per primo la pubblicò - è conosciuta come Teoria di Sciemental:
"L'OCC è affetto da una patologia che non solo non è curabile neppure con lo zen, ma , nell' interagire con l'ambiente circostante, tende ad autoreplicarsi"
Secondo lo studioso infatti, l'OCC è un essere con cui è estremamente difficile comunicare poiché ogni manovra di depistaggio tentiate per distrarlo dalle sue derive mentali, ancorché assolutamente logica, lo condurrà inevitabilmente a rielaborare un nuovo processo dubitativo su se stesso, sulla vita e sull'universo e – peggio ancora – vi fagociterà in un circolo vizioso in cui anche il concetto più semplice verrà reso difficile attraverso l'inutile.
Lo stesso Sciemental riuscì a dimostrare che, ipotizzando un gruppo sociale strutturato come un ecosistema nel quale ogni elemento che lo compone è funzionale nel garantirne l'equilibrio e la sopravvivenza, l'OCC rivestirebbe un grado di utilità equiparabile alla forfora.
La tesi dell'incurabilità è stata recentemente contestata dal filosofo Giulio Cesare Giacobbe (http://www.macrolibrarsi.it/libro.php?lid=3098&&), ma ciò che ci preme in questa sede non è come si possa aiutare un OCC a liberarsi da sé stesso, quanto aiutare potenziali vittime a sbarazzarsi della sua fastidiosa presenza: qui dove la scienza si è dimostrata impotente, GOD è in grado di suggerire due piccoli esempi di strategia di sopravvivenza testata sul campo e mirata a contrastare la capacità dell'OCC di stimolare la recettività delle vostre gonadi.
Il primo spunto lo dobbiamo all'intuizione della gentile signora G1, la quale, per definire gli inutilmente ansiogeni interventi di un tizio in una riunione di lavoro, gli coniò la frase "farsi le seghe in un bicchier d'acqua"
Questa mirabolante e lisergica fusione di concetti appare di immediata applicazione se rivolta ad un OCC appartenente al genere "depressivo-rosicone" ("una cabeza mas turbada" come brillantemente lo descrisse l'entomologo Manolo Sierra), portato quindi per sua natura a reagire chiudendosi in un impermeabile mutismo in cui coltivare con inutili pensieri a cascata il proprio rancore.
Fu proprio introducendo un soggetto di questo tipo in un acceleratore di particelle subatomiche, che il fisico tedesco Sägegeistig riuscì a stabilire con assoluta precisione che il peso del pensiero di un OCC equivale esattamente a quello di un TIR che trasporta motrici di TIR.
L'altro approccio che vi proponiamo risulterà invece più comprensibile dopo aver richiamato un secondo teorema, chiamato, in omaggio al celebre proctologo americano, Teorema di Headsaw:
"Lo sviluppo della patologia dell'OCC è direttamente proporzionale alla sua incapacità di vedere la realtà, quindi la sega mentale rende ciechi" ("The disease of the mind: a segmental theory" – Proctoloy digest – Nov 1987 )
Una dimostrazione empirica la ebbe un amico di G2 il quale, stremato da un cliente estremamente cavilloso nel contestare specifiche tecniche delle quali non capiva, è il caso di dirlo, una beata sega (OCC del genere "adepto del pensiero nevrotico complesso"), seppe trovare il colpo di genio che a volte solo l'esasperazione sa dare, uscendosene con la seguente frase: " Il prossimo Natale al posto del cesto le regalo un manuale su come farsi le seghe, così la smetterà con quelle mentali e imparerà a farle dove dovrebbe"
L'effetto strabiliante fu quello di riportare l'OCC a riflettere sulla nuda realtà, condizione talmente inusuale da lasciarlo attonito e incapace di reazione per un lasso di tempo imprecisato, ma sufficiente all'interlocutore per defilarsi in gloria.
E' quindi evidente – e qui concludiamo - come il minimo comune denominatore che si può trarre da questi semplici esempi, sia quello di preferire sempre un approccio diretto e – oseremmo dire - brutale , ma con un'avvertenza: l'attacco richiederà freddezza, senso pratico, fulmineità d'azione e velocità di pensiero.
Qualora non disponiate di nessuno di tali requisiti è altamente probabile, che anche voi siate degli OCC.
Se state nutrendo questo dubbio, l'unico consiglio che possiamo darvi è quello di tentare almeno di prendervela comoda: in fondo avete pur sempre tutta la vita per rifletterci, no?
Questa volta siamo un po' meno contenti della quantità, ma di nuovo soddisfatti della qualità.
Il tema dei cavalli a luci rosse (ripreso tra l'altro dal mago Forrest: "Non tagliavano il traguardo proprio con la testa") non ha avuto fortuna, mentre i cervi scozzesi ora sanno che in Italia c'è chi tiene alto l'interesse sulla loro sorte, magari proponendo - come papi - rimedi non troppo graditi agli ungulati in questione.
Ogni pezzo ha buona tenuta e declina il tema in maniera originale. Forse qualche preferenza in più la guadagna ravu, che non solo affronta l'argomento in modo brillante, ma aggancia alcuni rimandi offerti dall'"alone semantico" (esageriamo pure) del breve testo e - un po' ruffiano - ti piazza lì anche Verdone.
Al vincitore per un'incollatura (calcolata su cavallo non dopato) e agli altri partecipanti dedichiamo questo pseudolimerick dal titolo pseudobeatlesiano
Deer, prudence !
Un cervo scozzese elegante
di tartan coprì il suo sembiante
Lo bucò non la tarma
ma lo sparo di un'arma
Lui bramì "Era troppo squillante"
Non disponiamo di statistiche ufficiali sull'afflusso di miniracconti che partecipano al concorso Feltrinelli "100parole" (qui i premiati di aprile). Abbiamo però la certezza che molti frequentatori / scrittori di blog siano della partita. I bloggers che fanno outing non mancano (eccone uno, per dire). Un esempio lo si trova su Noantri, dove si sono perfino fronteggiati uno dei proprietari del blog e l'autore del racconto che ha vinto nella sua libreria. E' nato il blog "centoparole" e qualcuno festeggia pure la vittoria
Ci pare però di sentire sollevarsi da tutta le rete un grido se non di dolore almeno di amaro disappunto. E' il blues dei non premiati, che si leva quando confrontano il proprio pezzo con quello del vincitore - trovandolo a torto o a ragione inferiore al proprio, se non in assoluto degno di minzione. Le reazioni si dividono in "Signore, perché lui ?" e "Signore, perché non io ?".
E allora inviateci (o inserite direttamente in un commento) il vostro pezzo e il link a quello che vi ha battuti. Li metteremo a confronto e apriremo lo spazio commenti al giudizio critico nostro e altrui.
C'è anche un altro elemento di maligna curiosità. Non possiamo credere che non si verifichino casi di spamming: un autore che imbuca una copia del racconto in ciascuna delle 6 Feltrinelli di Milano, ad esempio. O magari un gruppo i cui X autori - uniti da un patto diabolico - imbucano i racconti di tutti nelle librerie di Y città diverse. Nei commenti avete spazio per confessioni e delazioni.
Questa settimana Lancho Pansa raddoppia il premio (tanto 2 x 0 = 0) e propone una sfida ambiziosa: prendere una notizia che vi procurerebbe al massimo un'impercettibile ruga glabellare facilmente botulinizzabile e trasformarla in un pezzo da Pulitzer. Se ce la fate concorrete al premio A. Se invece vi ispira un raccontino di quelli sapidi concorrete per il premio B. In entrambi i casi: max 1800 battute. Anche questa volta vi diamo una settimana di tempo, la scadenza è domenica 22 maggio.
Raddoppia anche la fonte di ispirazione: scegliete pure a piacere tra caval dopato e cervo a primavera
p.s. Notiamo ora che la notizia del centro ippico è stata ripresa da Repubblica, con l'aggiunta del viagra somministrato agli animali.
Come dire: a caval dopato non si guarda l'(omissis)
Spunto di sceneggiatura per un cartoon
Titolo provvisorio: Hare cut
Personaggi: Bugs Bunny (BB), Omino Cattivo Coi Baffoni (OCCB)
Location: barber shop
OCCB [spalanca la porta e punta uno schioppone alla testa di BB]: "Ti ho beccato, amico"
BB "Er... what's cooking, doc ?"
OCCB "AH-AH! Parli anche come un infedele ! Preparati a stirare le zampe !"
BB "Il tuo inglese ha bisogno di una spolveratina. Stai confondendo 'hair style' con 'hare with style'"
OCCB "Recita le tue ultime preghiere !"
BB [spostando con la punta di un dito la canna] "Aspetta un attimo, potenziale cliente. Se devo morire, almeno spiegami perché"
OCCB "Lo sai benissimo: hai tagliato i capelli all'occidentale, razza di barbiere miscredente!"
BB "E chi ti dice che io sia un barbiere ? Solo perché ho queste forbici, le lozioni, pettine, spazzole, poltrone e insegna rossa e blu ? Io - e voglio che ci ragioni su per bene - sono 'quello che non rade chi si rade da sé'"
OCCB [dopo un attimo di perplessità] "Ok, furbacchione, e adesso dimmi un po': CHI rade te?"
BB [cammina avanti e indietro per il negozio pensando intensamente, poi si ferma e allarga le braccia] "Niente da fare, amico, sei davvero troppo furbo per me.. hai ragione, non posso essere 'quello che ecc.', sarebbe paradossale. Ma - sorpresa - [comincia a colpirlo con un dito teso facendolo progressivamente arretrare] se sono un paradosso, allora non posso esistere. E se non esisto, vuoi dirmi come sarei un barbiere, signor so-tutto-io ?"
OCCB [tirandosi nervosamente i baffoni] "Ehm.. ecco.. Accidenti, il tuo ragionamento non fa una piega"
BB "Vediamo invece un po' chi saresti tu, sapientone. Secondo me sei 'quello che spara a chi non si spara da sé'. Beccato, vero ?"
OCCB "Certo.. voglio dire.. insomma.."
BB [incalzandolo] "E quindi ci risiamo, dico bene, paradossale cliente ? Non esisti neanche tu [si ferma, si prende il mento in una mano e guarda verso l'alto, come riflettendo profondamente] Certo, se tu fossi capace di spararti da solo tutto si risolverebbe... Naa, non è possibile"
OCCB [infuriato] "Vorresti dire che non sono capace di spararmi ?"
BB "Ah-ah. Esatto"
OCCB [puntandosi lo schioppo in faccia] "Guarda un po' qua, testa fina" [spinge il grilletto ma non succede niente]
BB "Che ti dicevo ?"
OCCB [mogio, baffi spioventi] "Allora non sono 'quello che ecc.'... non posso crederci"
BB "Ti sei convinto, finalmente, non lo sei. Questo risolve tutto. Riprova ora, dai.."
[OCCB riprova e si spara un colpo di schioppo in faccia]
BB "Be', amico, adesso è sicuro: non sei proprio quel tale"
[Inizia a sgranocchiarsi una carota. OCCB si allontana carbonizzato, barcollando]
BB [spolverando la poltrona] "Avanti il prossimo !"
[entra un pelosissimo yeti]
BB "Ehm.. giusto una spuntatina, voglio sperare.. siamo in chiusura"
That's All, Folks !
Siamo decisamente soddisfatti per il primo Lancho Pansa. Pochi contributi, dirà qualcuno, ma a noi va benissimo così: faticheremmo a reggere il peso di un volume troppo consistente di pezzi.
Notiamo con piacere che nessun pezzo merita di entrare nella categoria "degni di minzione" e che la notizia è stata "tagliata" secondo punti di vista e scelte stilistiche diverse, incluso un divertente richiamo al BdS di Saverio Tommasi (lo consideriamo però fuori concorso).
Schizofrenico mix di commenti/correzioni a cura un po' di tutti
HikarySun: il pezzo non fa altro che riprendere il take cambiando giusto qualche parola e aggiungendo un finale un po' banalotto. Esattamente come farebbe la maggior parte dei giornalisti. Commento alternativo: mediocre nello stile, semplicistico nel contenuto
Risoamaro: il pezzo ha un buon ritmo, ma casca su un'interpretazione estensiva e un po' superficiale quando propone l'equazione integralisti=terroristi=seguaci di Bin Laden. Secondo un altro parere, tecnicamente, come trasformazione di un'agenzia in pezzo, è il più "in linea", anche se, in effetti, l'equazione è un po' troppo calcata.
Due correzioni:
a) "Furia iconoclasta" non andrebbe mai usato, e forse in questo caso non è neanche azzeccatissimo (barbiere=icona?)
b) uno scivolone: :"Colpevoli, secondo gli integralisti, del taglio di barba e capelli "all'occidentale" e quindi contro i precetti dell'islam, gli ultimi tre omicidi di barbieri dei quali si abbia notizia risalgono al 25 aprile scorso". Colpevoli chi, gli omicidi?
Sottogas: stile brillante, ironico e un po' barocco, ma qualche punta di retorica di troppo. Commento alternativo: completamente sbarellato.
Andrea: pezzo ben scritto ma, a metà strada fra cronaca e satira, fa un po' la fine dell'asino di Buridano. Finale debordante
Gabian: la scelta a favore della satira è netta. Leggero e ben scritto, fulminante la battuta finale, ottimo l'incipit
Lambdasond: mix ben riuscito fra cronaca e interpretazione dell'evento. La citazione di Gloria Guida in versione anni '70 è un'arruffianata nei confronti dei giurati. Ci rimane questa curiosità: che film era? "Il medico e la studentessa" o "la liceale seduce i professori"? Formidabile la "Disneyland mesopotamica". Qualcuno dice anche: commentizio e vintage, buono
Proclamazione del vincitore
Papi si aggiudica una menzione speciale condivisa da tutti
Il primo premio (split decision, va detto) se lo aggiudica Lambdasond (non è da sottovalutare l'importanza della Guida, ma non ci riprovare, fosse pure Carmen Villani)
Come sospettavate il premio è solidamente virtuale, della materia di cui son fatti i sogni (i.e. bytes). Però proporremo questo post + link a tutti i brani + pezzo integrale del vincitore al BdS, con preghiera di pubblicazione. Non essendoci alcun accordo preventivo al riguardo - è bene chiarirlo onde evitare malumori ingiustificati - come niente possono cassare il tutto.
Grazie a partecipanti e lettori
Anticipiamo che il prossimo Lancho Pansa è previsto per lunedì 16/5
Stay tuned !
Impossibile - e spesso inutile - citare tutti gli interventi apparsi in rete sulla primogenitura dello specettamento degli omissis, argomento che vorremmo a questo punto considerare abbondantemente sviscerato. Ci interessa invece proporre qualche scambio di pareri sul rapporto tra giornalisti e blogger, e per farlo ci serviamo di tre brani (ulteriori suggerimenti su questa linea sono ovviamente ben accetti).
Questo è l'incipit di un articolo comparso sul Manifesto a firma Francesca Longo:
Il mondo dei blogger non può che esultare. In rete si conoscono quasi tutti, indipendentemente dal nick scelto, vivono
ventiquattr'ore su ventiquattro, insultare o gratificare è all'ordine del giorno. Lo stesso vale per il micropianeta dei giornalisti, non quelli di fama conclamata, quelli che operano nelle segrete delle redazioni, nel pianetino dei freelance, nelle oscurità delle province....(segue qui)
Il secondo brano è tratto dal blog di Massimo Mantellini
..Scrivere su Repubblica o sul Corriere, "l'ho letto su Macchianera" e' una realta' inconfessabile per chiunque abbia una considerazione simbolica della propria attivita' professionale. Tutta roba legata al mondo che fu. La mail del lettore greco o messinese e' compatibile con la funzione di filtro informativo del giornalista (anche se ridotta alla odiosa formula "alcuni lettori ci informano.."). La lettura della notizia su un blog no. I blog, nell'immaginario ristretto di molta stampa rappresentano una sorta di concorrente sleale: non e' possibile citarli pena il rischio che qualcuno li associ, per capacita' di informazione ed analisi, alla informazione professionale.
Ora la cosa divertente e' che questa e' a tutti gli effetti una paranoia. Una specie di ossessione cristallizzata di molta stampa che non riesce a comprendere che oggi l'informazione viaggia a velocita' molto superiori alla capacita' di controllo di chiunque.
Sempre piu' spesso le notizie importanti usciranno da viottoli differenti delle solite 4 agenzie di stampa.
E questo avverra' senza che nessuno decida a tavolino di violare il sacro orticello degli iscritti all'ordine. Il cui potere va piano piano calando non certo per colpa delle eventuali aspirazioni giornalistiche dei blogger, quanto per banali ragioni di contesto tecnologico...
(qui il post completo)
Infine un brano dal numero 282 de "La catena di San Libero" di Riccardo Orioles
Lo scoop di Macchianera sul rapporto Calipari mi fa venire strani pensieri su quel che succederebbe il giorno che ttti 'sti blog del cazzo si organizzassero e dicessero "d'ora in poi i giornali siamo noi". Secondo me è solo per abitudine che consideriamo Corriere, Repubblica ecc. come "i giornali", "l'informazione", ecc. Secondo me già ora i giornali siamo noi, e solo siamo troppo timidi e imbranati per capirlo
A voi la parola
When things go wrong / go wrong with you / it hurts me too
Shymay ci chiede un parere su un brano di prosa e una poesia
- plastic passion -
sono seduto sul davanzale della mia stanza e fumo. il mio piede dondola e guardo le luci lontane. pulisco la cenere che è caduta sui pantaloni.
posso oziare quanto voglio, tanto la notte è mia. nessun rito codificato a cui sottostare. nessuna fretta di ingollare la cena, di correre sotto la doccia e di mettermi la camicia bianca, che gli amici sono di sotto ad aspettare. guardo le luci lontane e sorrido. fumo. non desidero starmene da qualche parte con un bicchiere in mano mentre ascolto il bla bla bla della gente, impegnata a parlare di niente e vedere le loro facce di plastica tese in un sorriso di circostanza mentre gli propino le quattro frasi che ho imparato a memoria per fare conversazione. non che sia stupido. è solo che non mi va di sprecare fiato con chichessia per ottenere sbadigli trattenuti a stento. che oltretutto mi irritano nel giro di cinque minuti. preferisco stare qui. zitto. in silenzio. la gente ora mi compatisce. quei poverini sono tutti tesi a sbandierare consigli, quando è evidente che non sanno nè parlare nè stare zitti.
il giocattolo è stato buttato quando si è rotto. niente di più, niente di meno. qualcuno passa fischiando giù in strada. tengo la sigaretta tra le labbra mentre mi sposto. ogni tanto passa qualche macchina. finisco la sigaretta. vado a dormire.
3 febbraio 2005
Electronic Jason Pollock
Loves Technicolor
colore virtuale
che sgocciola dal mio computer
fiamme nel buio
e' quello che mi manca
oooooooooh i love pop
sigarette fumate
in piedi
davanti ad un fuoco
con l'aria che ti fa tirare su il bavero
fat jackie se ne sta a letto
sognando di essere davanti alla tv a fare ginnastica
fotografie tagliate e reincollate
visi multietnici
ma un' unica cultura
piangi per il pop
ma non ti sei accorto che ogni giorno e' un nuovo giorno anni 60?
aaaaaaaaaaaaah
oscenita' liriche in uno spot di biscotti
il jazz a ny
ascoltato solo attraverso i film
subway song
scorre questo paesaggio metropolitano
fatto di flash
e ombre
sincopato bianco
e nero
aaaaaah
mosche in bocca
e nessun pensiero in testa
sotto il sole
i rolling stones del xxx secolo
ancora blues in cantina
a newborn patti smith
taccuino di appunti
scritto guardando per aria.
Il responso di G.O.D.
G1 era seduto da solo al tavolo delle riunioni dei G.O.D. Osservò preoccupato che la scritta in alto ("Google Mail") virava verso il giallo e friggeva anche un po'. Brutto segno. Sul tavolo, il testo della recensione.
Il malumore sembrava essersi diffuso tra i G.O.D. come per contagio. Chi giaceva schiacciato da montagne di lavoro da sbrigare, chi aveva cazziato la persona sbagliata, i.e. il capo (come, anche i G.O.D. hanno capi ? mistero della fede), chi quella giusta, chi aveva ogni sorta di casini in corso che qui non dettagliamo.
Per cui G1 non si stupì nel leggere la recensione...
Esistono due macrocategorie di scrittori. Gli scrittori che scrivono per un pubblico e gli scrittori che scrivono per se stessi. Evitiamo qui di entrare nelle sottocategorie (gli scrittori che scrivono per un pubblico che non li capisce, gli scrittori che scrivono per se stessi e neanche loro si capiscono e così via) e possiamo senz'altro affermare che Shymay appartiene indubbiamente alla seconda macrocategoria (e forse alla seconda sottocategoria). Ora, non sapendo qual è il reale obiettivo della nostra aspirante scrittrice, risulta difficile dare dei consigli sensati. Ma visto che Shymay si sottopone al nostro giudizio, e che noi siamo innanzitutto lettori e poi ghost, non possiamo esimerci dal considerare poco incisive (ed evocative, tanto per essere in tema) alcune parole e frasi: il piede che dondola, la cena non ingollata, il bla bla bla della gente, le quattro frasi propinate e così via. Un piccolo apprezzamento per il colpo di scena finale: leggendo, è facile supporre che il protagonista avrebbe dovuto buttarsi di sotto, spiaccicandosi sulle luci lontane o su un passante fischiettante. E invece, clamoroso al Cibali, se ne va a dormire!
Per quanto riguarda la poesia, concediamo il beneficio della (totale) licenza poetica (dal senso, dal ritmo, dalla costruzione, etc, etc.). Con un piccolo dubbio: perché prima "aaaaaaaaaaaaah" e poi "aaaaaah"? Colpa delle mosche forse?
"Ammazza.." pensò G1 "Però a me la poesia - con più dripping che pop, per la verità - non era dispiaciuta"
Poi la sua natura maligna tornò a prendere il sopravvento
"... Ma quel 'Jason Pollock' lo correggo o era voluto ? ..In dubio.."
Postò il tutto, poi aprì la finestra per far uscire il lieve odore di zolfo.
Vi proponiamo l'ennesimo esperimento di G.O.D., che temporaneamente viene in supporto al Barbiere della Sera. Come saprete, di recente il BDS ha chiuso i commenti, il che ha scatenato un dibattito a colpi di articoli e - sospettiamo - indotto crisi di astinenza e ingorgato qualche mailbox. Non siamo insensibili al grido di dolore dei clienti estromessi dal negozio e ci offriamo di ospitare qui ogni commento riguardante la nuova policy del BDS.
Si tratta - lo ripetiamo - di un esperimento, di cui valuteremo l'interesse in base al feedback ricevuto. In altre parole, se non funziona (per usare un'espressione cara a Figaro) ciccia, altrimenti si può anche replicare in futuro su altri argomenti.
Gli articoli a cui fare riferimento sono (la lista verrà aggiornata)
6/5/05 il BdS risponde, anche a chi ha criticato la collaborazione con G.O.D.
10/5/05 Kalkin
10/5/05 ADD
10/5/05 Donchichotte
10/5/05 Montecristo
10/5/05 Marlon Brando
10/5/05 Maxemil
6/5/05 Abigaille
6/5/05 skizzus
3/5/05 Milo Calaferro
3/5/05 Winnicott
3/5/05 Montecristo
3/5/05 Columella
3/5/05 Orioles
2/5/05 Oldnoglobal
29/4/05 Montecristo
29/4/05 Monostatos
Policy di G.O.D.: il commento può essere cancellato in qualunque istante senza alcuna spiegazione. In particolare saranno cancellati tutti i commenti queruli e deprimenti in cui il commentante si lamenta della cancellazione di commenti precedenti e/o richiede la cancellazione di commenti altrui già ammessi da G.O.D.
Memo: i commenti vanno firmati con gli stessi nick o cognomi usati sul BDS
Questo è un esperimento destinato principalmente ai giornalisti, ma magnanimemente aperto anche a wannabe e principianti.
Avete (come prima volta stiamo belli larghi) una settimana - fino all'8/5 incluso - per comporre il pezzo del secolo basato su questa ANSA, particolarmente inquietante per i clienti del Barbiere della Sera. Postatelo qui sotto nei commenti firmato con nome e cognome o nickname. Lunghezza max (tassativa): 1800 battute spazi inclusi.
Una volta scaduto il termine i G.O.D. procederanno alla premiazione del pezzo (o dei pezzi) che riterranno a giudizio insindicabbali più meritevole.
Buon lavoro
Iraq: integralisti contro barbieri
Gia' uccisi 9 a Baghdad, rei di taglio occidentale a capelli (ANSA) - BAGHDAD, 26 APR - Barbieri nel mirino degli integralisti in Iraq perche' colpevoli del taglio dei capelli all'occidentale contro i precetti dell'islam. Ne sono gia' stati uccisi 9 in poche settimane a Baghdad. Lo ha riferito il quotidiano iracheno Al-Mada precisando che gli ultimi tre barbieri sono stati uccisi ieri alla periferia est di Baghdad. Oltre che a Baghdad, analoghe uccisioni di barbieri sono state segnalate in altre citta' irachene come Mossul, Ramadi e Falluja.
© ANSA 2005-04-26 16:32
Un'ipotesi già esplorata (anche in una storia di Zio Paperone, se la memoria non ci inganna) ma sempre di grande attualità viene qui elaborata e formalizzata da Paul Olden. Ci pare doveroso pubblicare questo importante e rigoroso contributo in un momento così difficile per l'economia italiana, confidando di fornire interessanti spunti di riflessione al nuovissimo governo, peraltro - va riconosciuto - non certo a corto di idee brillanti e creatività
LA PRIVATIZZAZIONE DELL’ARIA: UNA GRANDE IDEA LIBERALE
Programma cartolarizzazione del patrimonio atmosferico pubblico al fine di far rientrare la risorsa aria nell’ambito di un moderno e virtuoso regime di libero mercato
Parte prima: L’aria come opportunità economica.
Tutti noi , quasi senza accorgercene, consumiamo ogni giorno un bene pubblico in abbondante quantità. Si tratta dell’aria che respiriamo, che tecnicamente è un composto di anidride carbonica, ossigeno, ozono, gas serra, zolfo, polveri sottili cancerogene e altri gas e componenti in quantità variabili.
Ora è chiaro a tutti che questa risorsa , benchè venga consumata in enormi quantità quotidianamente dalla totalità della popolazione vivente (ovvero i Consumatori), non contribuisce in alcun modo alla crescita del P.I.L.
Si tratta evidentemente di una clamorosa stranezza, di un singolare caso di bene di consumo non monetizzato, posto totalmente al di fuori delle sane e irrinunciabili politiche di mercato.
Il consumo di questo bene, ancorchè abbondante e generalizzato a tal punto da avere il target di mercato più ampio tra quelli mai osservati nella storia del marketing, si trovi scandalosamente privo di una borsa che ne regolamenti il commercio, di una regolamentazione che sancisca le modalità di concessione in sfruttamento e di una adeguata ed efficiente strategia distributiva.
Dati questi presupposti, appare chiaro come le opportunità che potrebbero aprirsi con la privatizzazione del settore siano particolarmente interessanti per gli operatori economici e finanziari privati.
L’inizio di una adeguata politica di sfruttamento commerciale è un fattore irrinunciabile e particolarmente urgente, che potrebbe generare ben presto flussi di cassa talmente cospicui da dare una vigorossissima spinta agli asfittici mercati finanziari, incrementando contemporaneamente l’occupazione, favorendo il risanamento del bilancio degli stati, aiutando i consumatori a vivere una vita migliore traendo gli inevitabili benefici dal regime di sana concorrenza che ben presto verrebbe a crearsi.
Per questi chiari e evidentissimi motivi, la privatizzazione dell’aria non è una delle proposte per rilanciare l’economia e dare il via ad una sana e robusta ripresa: essa è definitivamente La Soluzione, L’Idea , L’Uovo di Colombo. (si notino le maiuscole).
Parte seconda: gli aspetti tecnici della privatizzazione
Il processo di privatizzazione dell’aria che respiriamo dovrebbe essere articolato nelle seguenti fasi principali:
1. Creazione di una S.P.A. a capitale misto, pubblico e privato, denominata “Aria S.P.A.” , che si occuperebbe della lottizzazione degli spazi aerei per quel che riguarda l’utilizzo a scopo respiratoro dei gas in essi contenuti.
2. Successivamente la “Aria S.P.A.” potrà mettere in vendita, con trattativa privata, i lotti prestabiliti, elargendo concessioni per 999 anni ai privati. I privati che avranno titolo per partecipare alla vendita delle concessioni di sfruttamento dovranno ovviamente avere alcuni requisisti base, tra i quali:
a) Un fatturato annuo superire al bilancio dello Stato in cui viene effettuata la transazione.
b) Avere almeno una joint venture in corso con tutte le altre società in lizza per la concessione.
c) Avere almeno un ufficio alle Isole Kayman , una succursale alle Bermuda e almeno 16 conti cifrati in Banche Svizzere di comprovata fiducia.
d) Possedere una quota azionaria di “Aria S.P.A.”
3. Lo stato dovrà istituire una apposita authority per emanare ed applicare linee guida per la fornitura del serivizio. In caso che una società concessionaria risultasse inadempiente a tali linee guida essa potrà essere condannata a pagare multe che vanno da un minimo di 35 euro ad un massimo di 75 euro e 50 centesimi. (in alternativa, però, alla società multata dovrà pur sempre essere garantito l’irrinuciabile diritto di dichiarare impunemente bancarotta e di riaprire i battenti con una nuova ragione sociale)
4. Dal canto loro le aziende provvederanno a costituire un apposito Consorzio per lo sviluppo delle apparecchiature tecnologiche di misurazione dei consumi personali di ogni singolo utente. Il Consorzio ovviamente non potrà fungere anche da cartello tra le aziende per creare turbative del mercato con accordi tra i concessionari. Su questo vigililerà l’Authority, la quale avrà potere di sanzionare con severi rimproveri del tipo: “No, no, non si fa, cattivacci, fate i bravi la prossima volta, eh!”
Parte terza: la struttura di vendita
E’ chiaro che un business ampio e gonfio di opportunità come quello dell’Aria che respiriamo ha bisogno di un sistema di markenting molto avanzato. Innanzi tutto è auspicabile che i consumatori vengano agevolati con pratici abbonamenti annuali, articolati in piani tariffari personalizzati e personalizzabili. Un ventaglio di almeno 200.000 tipologie di contratto appare il minimo indispensabile per garantire la giusta varietà di opzioni e , conseguentemente, un chiaro e agevole confronto tra le tariffe applicabili.
Nella pratica, dunque, ogni singolo consumatore sarà assolutamente libero di scegliere tra i vari gestori per la fornitura di aria da respirare quello che preferisce , mettendo a confronto le tariffe e la qualità dei servizi.
Ovviamente i gestori avranno cura di stipulare contratti di roaming atmosferico con altri gestori per consentire ai propri utenti di continuare a respirare agevolmente anche qualora dovessero spostarsi in zone la cui aria è in concessione a ditte concorrenti. L’uso di carte prepagate da utilizzare in caso di viaggi potrebbe risolvere alcuni problemi pratici e rendere piu’ comodi gli spostamenti degli utenti.
Parte quarta: i vantaggi per tutti
Giunti a questo punto elencare i vantaggi di questa proposta è quasi superfluo: chiunque sia dotato di una sana mentalità liberale avrà già ampiamente intuito le grandiose opportunità di business e le fantastiche conseguenze sul miglioramento della qualità della vita dei consumatori. Tuttavia , permettetemi di riassumerle in un elenco, peraltro non esaustivo:
1. Lo stato incasserebbe grandi cifre utili al risanamento del deficit e del debito pubblico dalla vendita di un bene che attualmente non gli porta alcun introito, ma che , al contrario, genera continue spese di gestione a carico dei contribuenti!
2. I privati si occuperebbero della manutenzione dell’aria avuta in concessione. Ne consengue che avranno tutto l’interesse a controllarne la qualità – pena un calo delle vendite – e dunque opereranno disinquinamenti e pulizie , nonché controlli continui del bene in loro possesso. I privati potrebbero ricavare i fondi necessari al disinquinamento del bene-aria , ad esempio, facendo causa e chiedendo i danni a chi rilascia impunemente puzzette, scoreggioni e flatulenze intestinali varie nell’atmosfera. (ovviamente per le fabbriche inquinanti saranno possibili accordi preventivi con la ditta concessionaria, che permetterà una contrattazione all’ingrosso del permesso di inquinare liberamente a prezzi davvero modici. Anche questo – ca va sans dire – è un bell’incentivo alla crescita economica!)
3. I concessionari dell’Aria che respiriamo apriranno enormi Call-Center per la Customer Care, assumendo milioni di telefonisti con contratti a termine di formazione lavoro giovanile agevolata precarizzata part-time ti do 300 euri al mese ma prima devi fare un corso di formazione che ti costerà solo 3000 euro rateizzabili. E questo , chiaramente, risolve brillantemente il problema della disoccupazione!
Conclusioni:
In conclusione possiamo affermare senza tema di smentita che è finamente giunta l’ora che la privatizzazione dell’aria entri a far parte del programma di tutti i governi che vogliano definirsi modernamente democratici e sinceramente liberali. L’aberrante concetto dell’aria che respiriamo come bene pubblico e collettivo è un orrido residuo dell’era comunista: aboliamolo! Puntiamo decisamente alla modernizzazione della società , per un futuro radioso e ricco, finamente liberi da tutti i retaggi del collettivismo di bolscevica memoria!
Privatizziamo l’aria, liberiamo il capitale! Diamo ai nostri figli un futuro nuovo e radioso! Finamente per tutti i consumatori, aria nuova di libertà da respirare a pieni polmoni!
Paul Olden
Chief Consultant and Senior Fellow of
The Bay of The Pigs Foundation
courtesy of Tommaso Labranca |
Sweet home Chicago: dal grilled cheese sandwich alla metro
A Chicago, una macchia affiorata sulla parete di un sottopassaggio della metropolitana sta attirando centinaia di fedeli, convinti che si tratti di un'immagine della Madonna. Secondo la polizia, la macchia sarebbe il frutto di un'infiltrazione di acqua e salnitro dalla strada. Ma intanto c'è già chi ha portato delle candele e prega davanti alla parete.
Sweet home Bavaria
Ratzinger atteso a Monaco in agosto
Convergenze parallele
"Benedetto XVI? Un'ottima idea eleggere Ratzinger. Finirà lui il lavoro di svuotare completamente le parrocchie e i seminari, iniziato da Giovanni Paolo II. Con tutto vantaggio del mondo omosessuale". E' quanto si legge sul mensile gay "Pride"
Ratzingerfest
Brindisi a Santa Maria dell'Anima, roccaforte dei tedeschi cattolici di Roma, spesso visitata da papa Ratzinger quando era cardinale. Nel chiostro, insieme al parroco Johann Horist e al cappellano, numerosi fedeli stamani hanno alzato i calici e hanno augurato un lungo pontificato a Benedetto XVI
Toccandosi
"ha ricordato scherzosamente che quello di Benedetto XV era stato un pontificato breve"
Mazzi amari
"Io ero per il cardinale salesiano Maradiaga, dell'Honduras,che mi pareva potesse continuare il dialogo con i giovani, che per me resta il tema centrale. Con Ratzinger, invece, dico addio alla linea di Giovanni Paolo II, alla linea del dialogo e dei giovani. Pensando che abbiamo davanti temi come quello della pace nel mondo, della globalizzazione, dell'ecumenismo. Non lo so, avrei preferito qualcun altro". Non approva dunque la scelta di Joseph Ratzinger come successore di Giovanni Paolo II, Don Antonio Mazzi, espressosi in questi termini in un'intervista nel corso del programma "Non Stop News" di RTL 102.5.
Carraro ai boys: "Occhio, con i Ratzi si rischia il 3-0 a tavolino"
Uno striscione in latino per dire al nuovo Papa che saranno sempre dalla sua parte. Sono i Ratzinger boys, come si definiscono sullo stesso striscione, oggi in piazza San Pietro per augurare al nuovo Papa "di essere il pontefice di tutti". "Tecum sumus et erimus"
In ricordo dei vecchi tempi
A Marktl am Inn le milizie civiche fanno il presentat-arm in onore del Papa
I prossimi processi di beatificazione
Tomas de Torquemada, Nicolas Eymerich, Bernard Gui
Benedetto in sedicesimo
Subito esauriti i libri di Josef Ratzinger nelle librerie di via della Conciliazione a Roma
Sta già simpatico un po' a tutti
Portogallo, critiche e dubbi da Soares ai vescovi
Don Mazzi: "Avrei preferito un altro"
Stampa olandese, "continuità senza progresso"
Cina si congratula ma chiede di rompere con Taiwan
.. timore sui futuri rapporti del nuovo Papa con la Chiesa ortodossa
Germania, cattolici riformisti chiedono più apertura
Papaumpa
Ellen Kessler, apra a donne e gay
Bush: "Divertente questa cosa del camino e della fumata. Quand'è che fate la prossima?"
Berlusconi:"Dobbiamo impedire che il paese cada nelle mani dei relativisti"
Calderoli:"Evviva Ratzinger. È l'unica cosa non di sinistra che circola oggi in Italia" [oh, cazzo, questa l'ha detta davvero]
Un po' come Sisto: con questo anche i Benedetti mi sa che si fermano
Si chiamerà Benedetto XVI
E sappiamo come le FdO siano ferratissime in queste stime
Centomila persone affollano piazza San Pietro in questo momento. Questa la prima stima delle forze dell'ordine che però sottolineano che i fedeli stanno arrivando a migliaia.
Sono solo voci
Pare che la prima dichiarazione sia stata "Gvai a foi si profate a korigermi"
La diretta di G.O.D. dal conclave
ultimo aggiornamento: 18:20
17:54 MI SA CHE ANCHE QUESTA E' FATTA: CE L'HABEMUS
E' il grande momento di Fra Martino
Chi sarà il fortunato vincitore ?
Paura del colpo di stato? Anche i cardinali (perdenti) si incazzano
Pronto schieramento militare in caso elezione nuovo Papa
Repubblica.it pro minus habentes: fumo sottotitolato
(...) dal camino uscirà comunque del fumo: nero, ancora nessun eletto; bianco, elezione conclusa
Variante della festa: no Martini, no smoking
Finora dal camino non esce fumo. Una quinta votazione è attesa intorno alle 19
Canto tradizionale ispirato al conclave
In Vatican ci sta un camin che fumano
saranno i cardinali che si sconsumano
The bookmaking of
Quale sarà il colore della prossima fumata che uscirà dal comignolo posto sopra la Cappella Sistina? E' questa l'ultima scommessa proposta dal bookmaker irlandese Paddy Power.
Scherzi da prete
Da quest'anno, proprio per evitare dubbi sul colore del fumo, i cardinali hanno deciso di accompagnare la fumata bianca con il suono a distesa delle campane del Vaticano. Anche se un piccolo brivido è corso tra i fedeli qualche minuto dopo la fumata nera. Le campane si sono messe a suonare ma solo per segnalare, come sempre, lo scoccare di mezzogiorno. La gente che stava andando via è tornata indietro in piazza San Pietro ma uno sguardo al comignolo ha sciolto i dubbi.
Iniziative collaterali
In contemporanea con il rientro nella cappella Sistina dei cardinali, avrà inizio il torneo di burraco delle badanti
Si teme un ritorno di Clinton
L'attesa delle diocesi: preghiere "speciali" e "in ginocchio" (Fonte: agenzia SIR)
Bergman? Fellini? Kubrick?
Per i settimanali diocesiani i cardinali sono "strumento di un regista più alto"
Being the pope never easy: considerazioni di un certo spessore da Lodi
"Non deve essere facile fare il Papa": titola così "Il Cittadino" (diocesi di Lodi) un articolo di don Guglielmo Cazzulani che "al Papa che verrà" augura "soprattutto un po' di quiete" tentando di "immaginare lo stato d'animo di un uomo che in pochi giorni si ritrova la vita capovolta", catapultato in "uno dei pochi mestieri che non si possono imparare da nessuno"[ndG sancta simplicitas: pensavamo si tramandasse di padre in figlio]. "Non avrà vita semplice" prosegue l'articolista, perché "le preoccupazioni di un uomo che si prende cura di un'intera Chiesa devono essere proprio numerose" (fonte Agenzia SIR)
Iniziato anche il conclave dei chierichetti
Alla spicciolata sta arrivando in via del Plebiscito lo stato maggiore del partito. Tra gli altri, sono presenti il coordinatore nazionale di Fi Sandro Bondi e il suo vice Fabrizio Cicchitto, i capigruppo al Senato e alla Camera, Renato Schifani ed Elio Vito, Carlo Vizzini, Angelino Alfano, il ministro per gli Affari regionali Enrico La Loggia e Gianfranco Miccichè.
Heavenzapoppin'
Piazza S.Pietro si sta trasformando in un simpatico happening. Oltre a Pannella che se ne gira con lo striscione "Giovanni XXIV" è comparso "No Martini no party" (battuta un po' rubata a G.O.D.) e da ultimo un cartello che recita: "La seconda fumata è stata nera, fate presto a farla bianca che il Papa ci manca"
Rubano la scena al conclave
La direzione del Pri ha esaminato la situazione politica dopo l'uscita dal governo dei rappresentanti di Udc e Nuovo Psi e la decisione di Berlusconi di non dimettersi
In arrivo "CSI - scena del conclave", "Karol contro Karol", "Mai dire papa", "Conclavissima", "ER - Eminency Rescue"
La prima puntata di "Karol" su Canale 5 ha fatto il 44,31% di share. Lo speciale di Vespa sul Conclave si è fermato al 14,10%
Intolleranza in Piazza S. Pietro
Insultato dalla folla per un'innocente frase: "La vedo grigia"
Quando il maxischermo inquadra il comignolo lo stolto guarda il maxischermo
Chi guardava i maxischermi ha avuto l'impressione di una fumata bianca e ancora adesso la gente, ad una manciata di minuti dalla prima striscia di fumo, dice "a me sembra bianca". Ma chi guarda il comignolo non ha più dubbi: "E' nera".
Fumate bianconere
Sessanta suore domenicane cantano in piazza San Pietro
Busta papa
Mille euro di una tantum è la lieta sorpresa che ricevono in questi giorni i dipendenti vaticani
Bruder Maartens kampaneer
il Segretariato della comunità cattolica olandese specifica (...): “per il rintocco delle campane nel momento in cui sarà resa nota la scelta: 5 minuti di rintocchi festanti a distesa; il giorno dell’insediamento del nuovo pontefice mezz’ora prima del servizio 15 minuti di suono festante a distesa; fino all’insediamento, il giorno dell’insediamento e successivamente semplici rintocchi prima delle celebrazioni di prassi" (fonte Agenzia SIR)
Mezzogiorno di fumo
Niente fumata alle 10.30. L'appuntamento è per mezzogiorno
"Occhi sul comignolo" sembra un po' un titolo di Scarpa
Here we go again
I 115 cardinali già tutti in conclave
Primi fedeli in piazza San Pietro
Allertati i reparti di geriatria
La prima fumata è nera, nella Sistina è subito scontro
(notizie dalla diretta di Repubblica, titoli a cura di GOD)
La diretta di G.O.D. dal conclave
ultimo aggiornamento: 20:50
Tabagisti anonimi: quando il gruppo non funziona
Tra la chiusura della porta della cappella Sistina, alle 17.27, e la prima fumata sono passate meno di tre ore
Ma non era "Klaatu, Verata, Nikhmmph..." ?
"Prometto, obbligo e giuro": è la formula che ogni cardinale pronuncia poggiando la mano destra sul Vangelo.
Vasi comunicanti
La prima puntata della fiction sulla vita di Karol Wojtyla in programma stasera su Canale 5 salterà se sarà eletto il nuovo Pontefice
Ha inizio la 264sima edizione del Grande Fratello
I cardinali sono entrati nella cappella Sistina
Occhio, ragazzi, quello vi chiude fuori
Ratzinger entrerà per primo in cappella Sistina
Profilo sinistro
Paola Bignardi (AC): "Mi pare si delinei un profilo molto bello per la Chiesa del futuro; bello perché esigente, senza sconti o accomodamenti, alla luce di una fede sempre più radicale"
Fonte: Ag. SIR
Circuito chiuso
Cinema sperimentale: inquadratura fissa di un comignolo
I maxischermi di piazza San Pietro sono stati accesi ... Al momento ... trasmettono il segnale del Centro televisivo vaticano che propone l'immagine fissa di piazza San Pietro
Se dico NIET, è NIET!
Il 59% dei russi pensa che con il nuovo Papa i difficili rapporti tra Vaticano e Patriarcato di Mosca "non cambieranno in modo significativo"
Esproprio papale
Tutto gratis in un negozio di elettrodomestici di Tielt, nordovest del Belgio, se sarà eletto Papa il cardinale belga Godfried Danneels
Previste anche le serie "Best of", "In tour" e "Bootlegs"
In attesa della coniazione delle monete della Sede Vacante, in Vaticano si conferma l'uscita ... dell'ultima serie di monete annuali di Giovanni Paolo II
Captatio benevolentiae cinophilorum
Ratzinger: "chiediamo un Papa pastore". Magari un pastore tedesco
Le so tutte
Tra i "venti di dottrina", le "correnti idoeologiche" che hanno agitato "la piccola barca dei cristiani", Ratzinger cita "marxismo, liberalismo, libertinismo, collettivismo, individualismo radicale, vago misticismo religioso, agnosticismo, sincretismo" e "così via".
Ratzinger pro domo sua
Il celebrante la messa "pro eligendo pontifice" è Joseph Ratzinger
Bassa l'affluenza alle urne
Ah no, mi dicono che quella era la Basilicata
Latine loquere, Joseph !
"Kome fuoi tu ezzere kiamato ?" "Io folere essere kiamato.."
Il cardinale Ratzinger, decano del sacro collegio, ... nel momento cruciale rivolgerà all'eletto la domanda solenne: "Accetti?". E subito dopo gli chiederà: "Come vuoi essere chiamato?". Ma in latino.
(notizie dalla diretta di Repubblica, titoli a cura di GOD)
Giorgia ci chiede un parere su questo pezzo
Stronzamente lanciata. Sorseggiando vino. Pensando a me. Musica intorno e nelle orecchie. Pulsioni magiche e pensieri intensi. Sto aspettando. Come al solito. Risposte importanti. Dolcemente ermetica e nervosamente attenta.
Distinguo sorrisi sparsi per circostanza e falsi mendicanti di attenzioni che ora non voglio dare per egoismo. Dispenso parole d'incoraggiamento e consigli dolcemente premurosi. Pulso di vita e ho voglia di tensione muscolare. Sto incasellando tutto, con grande attenzione e discrezione.
Senso di libertà assoluta e di scelta. Riflessioni pungenti e salvezza. Dita fredde in attesa di calore. Nessun tepore sparso sul pavimento. Nessun corpo, nessuna pelle e nessuna schiena da graffiare per l'occasione. Scelta.
Continua a leggere qui
Il polifonico commento di G.O.D.
G1: Ma è un racconto o una poesia post atomica?
G4: Non so mica se l'ho capito 'sto racconto
G1: Io invece lo so: non l'ho capito
G2: La nostra usa molto il flusso di coscienza... direi con incoscienza - comunque non è male. Il mio giudizio "tennico" è questo:
Lo stile è sospeso e troppo introspettivo. C'è poco contatto con chi legge e basso livello descrittivo dell'ambiente e del personaggio. Oggi chi legge è abituato a visualizzare "per immagini" e non "per pensieri". Colpa della tv, dell'ipercomunicazione etc, etc. Un consiglio è quello di esercitarsi creando trame, temi, ambienti e personaggi. Un'ottima scuola è quella della scrittura di sceneggiature
G1: Finalmente ho capito di cosa parla il pezzo. Ecco il riassunto:
E' da un po' che non trombo
Se mi concentro riesco a credere che sia una scelta
Se ci credessi davvero ne sarei felice
In fondo sono stata io a volerlo, no?
Ma quello stronzo continua a tornarmi in mente
Mi piacerebbe fargliela pagare
Eppure penso ancora a lui
No, cazzo, non devo! Basta!
Continuiamo il training autogeno:
"sono assolutamente calma e distesa
è il caffè che mi rende nervosa,
sono assolutamente calma e distesa
è il caffè che mi rende nervosa
sono ass..."
G4: sbaglierò, ma ho come il sospetto che non sia una buona mossa di marketing partire così, anche se l'interpretazione mi pare interessante. potremmo metterla insieme ad altre ipotesi interpretative (serial killer, postatomica, genericamente schizzata, overdose di minias...)
G2: beh, però era una buona interpretazione...
G1: Di più, secondo me è l'interpretazione autentica
G3: questo pezzo è facilissimo da prendere per il culo, però qualche immagine è felice (schiena da graffiare, nessun tepore sparso sul pavimento, velocità matematica), altre un po' più comuni (è solo vita) e uno stile che complessivamente sa un po' di cliché. però ha una sua intensità. ecco, un romanzo così lo butterei via, ma un romanzo in cui un cpitolo ogni cinque fosse così potrebbe avere un bel ritmo.
G4: sì, ma troppe ellissi - pare uno di quei film girati con camera a mano sotto metanfetamina da gente con problemi psicomotori. E 'sta cantina che mi rappresenta ? è la stessa del Silenzio degli innocenti, quella dei sadici di Pulp Fiction, un rifugio antiatomico o che ? Non è che attorno non c'è rimasto più nessuno ? Non è che invece abbiamo eliso un po' troppo ?
Da lunedì parte la nuova diretta di G.O.D., questa volta dal conclave. Partecipate anche voi segnalandoci il peggio del giornalismo italiano, agenzie incluse.
Intanto ci scaldiamo un po': stay tuned !
Concorsi di idee
a) Aiutaci a scegliere il titolo per la diretta ! Proponi un tuo titolo !
(Tanto alla fine scegliamo noi)
Smoke gets in His eyes
Holy Smoke
Modica santità - fumate da Roma
Bianco vince nero perde
115 angry men
Reds - cardinali in autogestione
Papa's got a brand new name
Mamma ho perso la tiara
Il n'y a pas de fumée sans feu
Habemus papam: the making of
Il grande papello
b) mandaci i (sintetici) profili dei tuoi candidati preferiti !
No, un Gesuita no
Bergoglio e pregiudizio
Come farà a nutrire i figli di Dio?
Tettamanzi senza latte
I fumogeni comprateli bianchi
Ratzinger boys
Ecché bisogno c'è del Conclave?
Scola di Rienzo
Fumata da sballo?
Diego Armando Maradiaga
Papa casual
Carrera jeans
Ora o mai più
Carpe Dias
Empirismo brasileiro
La filosofia di Humes
I've seen that movie too
In nome del papa Re
Outsider
Silvio I - "Non vi libererete facilmente di me"
Outsider / 2
Silvio I - "Vi ho creati io. Che buffonata è questa?"
Veti incrociati
No Martini? No papi
Un osso sacro
Policarpo
Il design divino
Bertone
Esercizi (spirituali) da "capetto"
Ras Sodano
Primi problemi di comunicazione
"Etsou-Nzabi Bamungwabi, ei-ti-es-o-iu-en-zed-b..."
"Stop! stop! I said PELL, George Pell, not SPELL"
E se fosse Falcao ?
Totti: "Mah. Co' Voeller è annata male, co' Conti va mejo, co' Falcao nun so... Bastasse che ce farebbe giocà a zona"
Forse non tutti sanno che
Papi (risparmiamo facili battute: è un amico conosciuto in Barberia) ci segnala che, per evitare che venga eletta una donna ("non se ne fa un'altra"), un cardinale deve controllare (con una mano, sostiene Papi), prima della vestizione, che l'eletto papa abbia le palle. Poi afferma stentoreo: Duos habet et bene pendentes. "
L'ultimo controllo prima di scaraventarlo nella missione di papa""
"Nessun accenno - nota Papi - a quello che direbbe il diacono, se non trovasse quello che cerca (secondo una delle leggi di Murphy "tutto quello che può succedere, succederà"). "Ragazzi! Non ho trovato un cazzo!" e giù tutti a ridere, mi sembra la più probabile "
Nuovi corsi CEPU
Penitenziere Maggiore della Penitenzieria Apostolica
Penitenziere maggiore emerito (corso avanzato)
Pres. della Fabbrica di S.Pietro
Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi
Ordinario per i fedeli di rito bizantino in Austria
(come non detto se poi me lo fanno scrivere)
Era tempo che qualcuno ponesse seriamente questo problema. Cercherò di rispondere con un pirotecnico fuoco di fila di argomenti, ma uno solo sarebbe sufficiente: di libri ce n'è abbastanza.
Intendiamoci, se volete scrivere "L'ultima di Totti", un manuale di cucito, un'enciclica o simili non c'è problema: just do it. Ma voi mirate a produrre un'Opera - è di questo, vero, che stiamo parlando, del vostro cuore e del vostro intelletto che alternativamente sanguinano o brillano su quelle pagine.
Non vi rampogna qui il serioso intellettuale preoccupato di una remota ma pur sempre possibile concorrenza, non vuole scoraggiarvi l'editore travolto dai manoscritti, non è il libraio alle prese con lo scarso spazio disponibile a crollare il capo. Qui è il semplice lettore che cerca - con un modesto fuoco di sbarramento - di falciare almeno le vostre prime file, innanzitutto per difendere se stesso.
Cominciamo senz'altro.
Voi, scrittori in pectore, soffermatevi - preferibilmente al tramonto - presso un banchetto di remainders. Lì, come forse a Bartleby parlarono quelle lettere smarrite, file di testi polverosi e macchiati, simili ad anziane prostitute che svendono improbabili grazie, vi diranno una storia di abbandono e solitudine. Sfogliate quelle opere, forse gli unici sulla terra per l'eternità. Lasciatevi immalinconire da quelle copertine ansiose di catturare finalmente uno sguardo. Quante inutili sofferenze ! Vanitas vanitatum !
Se questa muta ma eloquente testimonianza non vi scuote visualizzate allora il cartello che Billy Wilder teneva in bella mostra in ufficio: "How Would Lubitsch Do It ?". Sostituite a 'Lubitsch' che so, 'Proust' o 'Dostoevskij', perfino 'Baricco': sapreste davvero rispondere ? Se dite 'no', perchè allora non impiegare il tempo rileggendoli - metti caso che rischiate di dire le stesse cose, magari (per un banale calcolo di probabilità) peggio. E se sì, non vi viene da deporre la penna all'istante o più utilmente esercitarla sul 730 ?
Non vi ho ancora convinti, lo vedo: siete lì che inanellate frasi come invasati. Bene, proseguiamo.
Un giorno vostro figlio, vostra moglie, l'amante, l'insegnante, il direttore verranno da voi e vi chiederanno conto di tutto il tempo dedicato all'Opera e non a loro: "Dovevamo giocare a pallone e tu sparivi... Non mi portavi mai al cinema... Mi lasciavi sempre sola/o e invece Aldo/Laura..." be', direi, il concetto è chiaro. Pensate di cavarvela agitando il vostro manoscritto, con tutta probabilità (e guardate, è sempre pura statistica) rifiutato da N>10 case editrici ? E passi per gli affetti più cari, ma voi - lo so - potreste minare l'economia famigliare o anche solo personale pubblicando a vostre spese (che oltretutto fa una tristezza).
Eh, ma di fronte a questo 'Hic Rhodus, hic salta' traccheggiate, ciurlate nel manico, abbozzate e divagate - tutti indizi lampanti di Opera-addiction. Perché già vi figurate (ve lo figurate, vero ?) il trafiletto che inizia "Una voce nuova nel panorama letterario italiano.." o - se contenutisti all'ultimo stadio - "Una storia struggente" (fra l'altro: mai sentito uno dire "ho letto la storia e mi ha strutto una cifra").
Non succederà: ve ne resterete soli col vostro manoscritto, fritto e rifritto, letto e inflitto a tutti, un testo modesto e molesto. In "Ricordati di me" (film di Muccino che con il titolo cerca di imporsi alla giustamente riottosa memoria) il padre legge i propri testi alla Bellucci. Se è la prima attività che mettereste in cantiere avendo sottomano la Bellucci siete avviati dritto verso lo strizzacervelli. Ehi, c'è il mondo, là fuori. Forse non la Bellucci, ma almeno gli uccellini, i prati e i serial killer sì. Capacitatevene (parola utilissima a Scarabeo): il mondo non sta attendendo la vostra Opera. Potete scuotervi dalle spalle questa (falsa) responsabilità e assumerne di più umili e utili. Come uno Spiderman che ha gettato la tutina vi sentirete Normali Esseri Umani, liberi da missioni letterarie e senza debiti editoriali nei confronti dei vostri simili. Ma con un vantaggio: voi sapete di essere un grande scrittore, gli altri lo ignorano. Mantenete ben salda questa superiorità non rivelandolo, e potrete guardare tutti dall'alto in basso senza spiegazioni.
Non saprei che altro aggiungere, se non che per un Faletti che ha successo istantantaneo c'è un Jim Thompson che viene scoperto un quindici anni dopo la morte. Vorrà pur dire qualcosa.