mercoledì 31 dicembre 2008
Eccheso' Pasquale io!
Andavo a passeggio per le vie del centro di Roma senza una meta precisa. Le tante persone sulle strade si fermavano appena davanti alle vetrine dei negozi. Proprietari, commesse e commessi apparivano come animali in gabbia dentro i locali senza che nessuno da fuori sembrasse intenzionato a lanciare neanche una nocciolina. La grande speranza dei commercianti, qualcosa che funzionasse meglio di una Maginot, sarebbe cominciata il 2 gennaio, il giorno di inizio dei saldi. Mentre riflettevo pigramente sugli effetti della crisi ho visto che stavo incrociando un mio conoscente, un rompicoglioni, appiccicoso e lamentoso. Era ad una decina di metri ormai e la collisione con l' asteroide cacacazzo era un fatto che neanche Armageddon avrebbe potuto evitare.Ed infatti :" ciao..come va?" mi fa con un tono più allegro di quello che ricordavo. " Bene,bene..e tu?"rispondo. " Direi proprio bene...anche questa crisi mi pare affrontata nel modo giusto". L' argomento crisi era uno dei suoi cavalli di battaglia, un po' perché era un rompicoglioni, un po' perché non navigava nell' oro. " Hai sentito Berlusconi", continua lui, "grazie al calo del petrolio avremo in più mille euro a testa l' anno prossimo e la maggior parte di questi mille euro è per il risparmio sul pieno di benzina". " Ma scusa", gli ho fatto io, " se non ricordo male, tu la macchina non ce l' hai". " Vorrai dire che non ce l' avevo...mi hai incontrato che l' ho appena comprata"mi fa. " Ma ti serve la macchina?" gli ho chiesto. " No, non molto, preferisco andare coi mezzi pubblici"mi risponde. " E..scusa se te lo chiedo, ma la tua situazione economica è migliorata?" " Assolutamente no....anzi"mi risponde più cupo. " Ma allora che cazzo te la sei comprata a fare la macchina!" sono sbottato. " Mi sembra evidente, per avere buona parte di quei mille euro di risparmio, come dice Berlusconi" commenta lapalissianamente. " Santo Dio, tu il risparmio lo avresti avuto se già tu avessi posseduto una macchina, non se te la compri ora. Così hai solo dei maggiori costi, sia per l' acquisto della macchina, sia per la benzina anche se è diminuita!" faccio con voce alterata. " Eh", mi ha fatto con occhio astuto, " lo so che tu sei di sinistra e non apprezzi quanto dice e quanto fa Berlusconi...io però non mi faccio fregare e non rinuncio ai benefici e ai risparmi che posso avere". L' ho guardato per un lungo momento e stavo per mollargli un ceffone, sicuro che, come nella celebre scenetta di Totò, mi avrebbe risposto : " Eccheso' Pasquale io!". Poi mi sono ricordato che effettivamente si chiama proprio Pasquale.
martedì 30 dicembre 2008
Flash
Sequestrate 160 tonnellate di pesce avariato, pronto ad essere consumato per il cenone di fine anno. Panico tra i politici quando si è diffusa la notizia, poi smentita, che il sequestro avrebbe riguardato anche chi faceva il pesce in barile.
Non ce n'è per nessuno
Il silenzio di GOD / 3
John Belushi.
Stenelo nasconde le piaghe purulente sotto dieci strati di cipria e si traveste da studente fuoricorso. Sprezzante del ridicolo, tenta di esortare gli altri cinque God e il manipolo di lettori più agguerriti a riprendere in mano le redini del creato o almeno di questo miserabile blog.
lunedì 29 dicembre 2008
domenica 28 dicembre 2008
L'unico gioco in città
Howard Phillips Lovecraft, Il colore venuto dallo spazio.
Ultimo unico gioco prima di decretare il vincitore dell'anno. Indovina da che film è tratta questa sequenza e vinci tre gettoni per la giostra. Mercoledì aggiungeremo un indizio e ci riprenderemo un gettone. Venerdì, altro indizio, e a questo punto dovrai sceglierti bene il cavalluccio, perché farai un solo giro in giostra.
P.S.: Ti ricordiamo che le regole de L'UNICO GIOCO IN CITTÀ™ sono depositate presso il notaio Altamante Fruzzetti e possono essere consultate qui. Se non ti piace la nostra giostra puoi sempre andartene a giocare in un altro altergarten.
AGGIORNAMENTO (mercoledì 31 dicembre): L'indizio si trova nell'esergo. La posta scende a due gettoni.
AGGIORNAMENTO (venerdì 2 gennaio): Il filmato ora è leggermente più lungo e la posta si riduce a un gettone.
ATTENZIONE: LA PARTITA SI È CONCLUSA DOMENICA 4 GENNAIO ALLE 01.48.
SE NON AVESSE RICONOSCIUTO LA VILLA DEL RHODE ISLAND, BIANCA AVREBBE COMUNQUE VINTO LA BOTTIGLIA 2008, CHE POI SARÀ UNA DIVINA SPILLA.
LA PROSSIMA SFIDA SI TERRÀ DOMENICA 4 GENNAIO. I PUNTEGGI SARANNO AZZERATI. LA SOLUZIONE SARÀ RICOMPENSATA CON DUE BYTE, E PER FAVORE NON MORDERMI SUL MOUSE.
L'ULTIMO GIOCO IN CITTÀ.
GRADUATORIA DEFINITIVA 2008
bianca: 11 gettoni.
afasol: 7 gettoni.
arcomanno: 6 gettoni.
malvino: 3 gettoni.
andrea: 2 gettoni.
desaparecida: 2 gettoni.
orsopio: 1 gettoni.
rabbi: 1 gettone e mezzo.
adlimina: 1 gettone.
sabato 27 dicembre 2008
Flash
Dalla stalla allo stallatico
Il silenzio di GOD / 2
Franz Kafka, Il prossimo villaggio.
venerdì 26 dicembre 2008
Il silenzio di GOD
Robert Musil, L'uomo senza qualità.
giovedì 25 dicembre 2008
mercoledì 24 dicembre 2008
Per mantenere la media
Tecniche di consumo diminutivo: bastan du' palle
(1) Se il nonno è morto funziona ancora meglio e sporca meno. E comunque...
martedì 23 dicembre 2008
Fate la nanna, scrotini di pollo borracho y pendejo
lunedì 22 dicembre 2008
This is what happens when you fuck GOD in the ass
Tommaso Landolfi (in testa alla pagina facebook di un God's God).
GOD vuol bene a quasi tutti i suoi fedeli. Con loro si potrebbe quasi scusare per il mortorio di oggi, se non fosse che GOD non deve conti a nessuno e non perdona, mentre io neppure. Infatti ci sono anche lettori mascalzoni, che da ieri notte ci inondano di lettere (scritte coi piedi, che te lo dico a fare) accusandoci di mentire, a proposito della lettera appena ricevuta da Altamente Fruzzetti, l'uomo più imbecille di tutti i tempi (nonché ladro di prese Vimar e Ticino, e anche della nostre audiocassette dei Creedence). Manco ce la fossimo inventata noi, che abbiamo creato il mondo e quindi anche il suddetto Fruzzetti. Abbiamo sprecato la giornata sull'Olimpo (bar Settimiano) in sessione plenaria. ODG di GOD: controbattere a simili infamie.
Abbiamo deciso di denunciare tutte le malelingue per diffamazione e blasfema. Primo passo legale: chiedere ai nostri due avvocati di fiducia di sigillare subito la lettera e recapitarla personalmente al giudice, a mo' di reperto probatorio.
Marrani, convertitevi prima che sia troppo tardi, continuate a leggere, e siate accecati dallo splendore della verità.
domenica 21 dicembre 2008
Una lettera da Altamente Fruzzetti
Cari God,
se il mio fiato non mi inganna, a giudicare dalla lettura che ho appena espletato del vostro blog voi avete a cuore la questione morale: ebbene, io non solo sono deputato, e come tale direttamente investito di tale questione, ma sono anche un dentista, e come tale seguo la questione molare (per la quale andava bene anche un chimico quantitativo, ma si guadagnava meno), e ho pure un cugino dantista, cosa che dimostra che tutto è legato insieme come in un video bondage.
La cosa che qui interessa di me sottoscritto, direi, è l'aspetto deputativo. Si dice, infatti, che noi deputati saremmo come quelli degli anni ottanta: che occupandoci della cosa pubblica ne approfitteremmo per ricavarne denaro (e il denaro sono soldi).
Smentisco senza tema di smentite (ma con una Thema Ferrari nel garage) questa idea malsana. Infatti noi deputati del ventunesimo secolo ma col catapacchio che ci occupiamo della cosa pubblica: sarebbe davvero un atto di presunzione, di ingerenza nella vita altrui e anche di violazione, come si dice, del privé del pubblico.
Si diceva infatti una volta che il privato è politico, ma è totalmente falso, perché il politico non si priva di niente, donne, denaro o cielo, mentre il pubblico è privato, nel senso che lo abbiamo privato di quasi tutto (non solo servizi e diritti, ma anche rovesci e volée).
Oltre al fatto che quelli che si infilano nella cosa pubblica si beccano delle brutte malattie.
Personalmente appena mi hanno deputato mi hanno dato una casa e mi sono ricordato di quello che mi diceva il mio vecchio: fotti tutto, anche le prese, specie le Vimar. Ma al loro posto, aggiungeva, metti delle Ticino.
Ma questa era roba del secolo scorso. Io la prima cosa è che mi ho smontato i mobili, le finestre. Le prese proprio come ultima cosa. Erano Vimar, ma col catapacchio che gli ho lasciato le Ticino. Fili scoperti, poi ho chiuso la casa e buona sera.
Dicono che siamo lobbisti e criminali. Ma a parte che io ho lobby dell'anacoluto, e li colleziono, e non c'è niente di male. Ma i veri criminali sono Pablo Escobar e Nicolae Ceaucescu, mica Altamente Fruzzetti o Clitoride Canevacci, per dire.
Infatti Ceaucescu e Escobar avevano entrambi il cesso d'oro. La Rai lo faceva vedere: hanno ammazzato Escobar, servizio sul cesso d'oro. Hanno ammazzato Ceaucescu, servizio sul cesso d'oro. Se li guardavi bene erano gli stessi. Forse che Escobar e Ceaucescu vivevano nello stesso appartamento, per dividere le spese, e avevano un cesso in due.
Io tornando al mio ruolo personale ho smontato anche il tarallo del cesso, era di quelli di finto legno con intarsiata una specie di donna nuda. Non è che mi interessano le donne nude, per quanto fanno piacere quando ti tocca di stare al compiuter, io ad esempio ora ho anche iutubbe con la filippona, ed è per questo che la lettera ha questo tono solare.
E a questo proposito mi concentro su iutubbe, e buona sera.
On. Altamente Fruzzetti
detto "Huachinango"
Egr. Onorevole,
premesso che a noi interessa molto più la storia di suo fratello gemello, ci fa piacere saperla sistemato bene. Ci lasci fare una breve considerazione. I contadini della Valle del Bove aspettano che la lava giunga alla porta della loro casa con un calice di passito (il migliore) in mano. Giunta la lava, lo sorseggiano, e poi lasciano tutto quello che hanno. Voi invece scavate, svuotate, sventrate, persino le prese (e, mi scusi, perché non estrarre anche i cavi elettrici? Con quello che costa il rame).
Ecco, la domanda è: ma quando arriva sta benedetta lava?
Caccia allo sconsumatore
Nonostante i pressanti appelli del Premier al consumo, sembra che i dati rivelino invece un deciso calo dei consumi. Per combattere questo atteggiamento colpevolmente lesivo dei supremi interessi della Patria, il Premier ha emanato un Decreto Legge in base al quale :
1) qualunque giovane non rubi i risparmi della nonna per acquistare qualcosa sarà rinviato a giudizio per "turbamento alla società dei consumi";
2) chiunque, passeggiando per le vie, si fermi davanti ad una vetrina di un negozio e non entri e non acquisti qualcosa sarà obbligato a disdire l' abbonamento a sky, quella di Murdoch;
3) chi, passando davanti ad un bar, non entri per consumare perlomeno un caffè, è condannato a vedere 5 puntate della De Filippi;
4) chi eccepisca la mancanza di soldi per consumare è condannato a seguire le diatribe tra Veltroni e D' Alema.
Soluzione lapalissiana
Berlusconi : Se ne può uscire e se ne uscirà evitando di incutere la paura, gli italiani non devono avere paura.
Giornalista : Sì, ma la situazione è quella che è. Per evitare la paura, cosa devono avere gli italiani?
Berlusconi : Il terrore.
L'unico gioco in città (LE SCOMMESSE SONO CHIUSE)
ti dicon non partire, ti spiegano il perchè.
Saresti un pesciolino che dall'acqua se ne va
un uccellino in gabbia che di noia morirà.
Indovina da che film è tratto questo fotogramma e vinci tre holalaidi. Mercoledì la candida Mu Mu, il tenero Cip Cip e quella vecchia zozzona di Be Be ti porteranno un indizio candido come te e se ne andranno portandosi via un holalaido. Venerdì, forse passerà addirittura il caro nonnetto, con un altro indizio, e poi se ne tornerà nel suo mondo fantastico (accipicchia!) trastullandosi anche lui col suo bell'holalaido nuovo di zecca e appena munto da capretta.
P.S.: Ti ricordiamo che le regole de L'UNICO GIOCO IN CITTÀ™ sono depositate presso il notaio Altamante Fruzzetti e possono essere consultate qui. Se vuoi puoi salire sulle Alpi e andare a giocare all'Overlook Hotel.
ATTENZIONE: LA PARTITA SI È CONCLUSA SULL'ALTRO TAVOLO DA GIOCO DOMENICA 21 DICEMBRE ALLE 18.41.
IL TITOLO DA INDOVINARE ERA "RICOMINCIO DA CAPO" ("GROUNDHOG DAY", 1993) DI HAROLD RAMIS.
L'ULTIMA SFIDA DELL'ANNO SI TERRÀ DOMENICA 28 DICEMBRE. LA POSTA IN GIOCO E LA VALUTA SONO ANCORA IN FORSE.
L'ULTIMO GIOCO IN CITTÀ.
GRADUATORIA
bianca: 10 holalaidi.
Afasol: 7 holalaidi.
arcomanno: 6 holalaidi.
malvino: 3 holalaidi.
andrea: 2 holalaidi.
desaparecida: 2 holalaidi.
orsopio: 1 holalaido e mezzo.
rabbi: 1 holalaido e mezzo.
adlimina: 1 holalaido.
Tristezza e noia recheran gli anni
sabato 20 dicembre 2008
Manifesto laico
GODospia! Amore significa non dover mai dire “sei sporco”.
SONO IMMAGINARI,
E' AUTENTICA INVECE
LA REALTA' SOCIALE E AMBIENTALE CHE LI PRODUCE
Tenendo conto di questa didascalia finale di Mani sulla città (e ringraziamo Roberto Saviano di avercela ricordata, nell'intervista da lui concessa al tg1 di giovedì sera), GODospia ha ripreso Rosa Russo Jervolino e Antonio Bassolino in un momento di meritata intimità.
Misunderstanding divino
Flash
venerdì 19 dicembre 2008
I scream, you scream...
G[alantuomo]. V. E. senza fallo dev’essere amica della ragione.
M. Si, ma di quella fredda freddissima, e dura durissima come il marmo. A questa sì le voglio bene, povera vecchia, debole quanto una pulce.
G. È stata sempre cosi debole, o solamente dopo invecchiata?
M. Sempre da quando nacque. Appena ha forza di dare il fiato. E non solamente è stata debole, ma ha snervato e snerva chiunque l’ha seguita o la segue. Fo che tenga una bottega dove una quantità di politici filosofi ec. ci stanno da garzoni, e lavorano il giorno e la notte a farmi il sorbetto e altre cose ghiacciate che mi piacciono sommamente e mi giovano moltissimo.
Giacomo Leopardi, "Dialogo Galantuomo e Mondo" (in appendice a Operette morali).
giovedì 18 dicembre 2008
Persone che hanno ragione a prescindere
Dio è con noi
Il Vaticano attacca la Spagna
(fonte: Repubblica.it)
Preleonarditi
Sotto un quadro di Leonardo scoperti tre disegni
(fonte: Repubblica.it)
God's Goddesses: la fatwa turchina di GOD
Quentin Tarantino in Planet Terror (Robert Rodriguez, 2007).
Una lettera da Altamante Fruzzetti
Cari God,
è con malcelato cacamento di cazzo (d'ora in poi CDC) che apprendo del vostro interesse per la mia persona. Proprio quello che avevo sempre temuto e presentito: attraversare la vecchiaia con il cazzo cacato. Io, che sacrificai il notariato e il notabilato alla costruzione dell'intelligenziometro, ora sacrificherò il tennismo al suo opposto, la distruzione lenta, agonica e inesorabile dello stesso.
Checche siate stati impietosi nello sfruculiare i miei segreti, nulla avete potuto contro la vostra maldestrezza, che vi ha precluso alcune tra le più scorticanti delle mie passioni, e dei più corrosivi nei miei dubbi.
Sappiate che mai lasciai la mia isola e il mio strumento, eccetto quando troppo pressante si manifestava il richiamo cinematico, ossia del cinema: ma non soffrendo il CDC della connessa burocrazia (un biglietto, mille lire, e ma aumenta sempre, buongiorno buonasera) ricorrevo, per vedere un film, ad uno stratagemma che traspira, ovviamente, intelligenza: effettuare un volo intercontinentale.
E qui comincia il mistero.
Una volta, infatti, una compagnia che trasudava miseria, escrementi e tanfo di topi morti misti a vomito, proiettava, sì, un film, ma esigeva cinque dollari per elargire le cuffiette necessarie per ricevere il sonoro. La mia dignità e i miei debiti mi impedirono di inchinarmi al ricatto, cosa che esternai strepitando, ma invano, cosicché ripiegai sulla lettura di "L'autocognizione emostatica", naturalmente di Cacciacarne, ma in Sargoto Trasmagnano, lingua che fino a quel momento ignoravo, e procedendo in senso inverso, ossia dall'ultima pagina alla prima e con il libro rovesciato in modo da vedere sempre la copertina: trovo qualsiasi altra tecnica di lettura offensiva per la mia intelligenza.
Esaurii le oltre settemilatrecentovirgolaottantasetteperiodico pagine in un quarto d'ora (e questo è solo uno dei vantaggi di fissare sempre la copertina: si possono scorrere le pagine a velocità arbitraria) e pur controvoglia diedi un'occhiata allo schermo: riportava un viso di donna. Il volto era molto aggraziato, ma con la mia intelligenza dedussi che quella donna doveva nascondere, fuori dal cono d'azione della telecamera, due cosce esponenziali, assolute, totali, scimitarre levigate e affilate che tagliavano le galassie, polpacci tonici che squarciavano le quasar, natiche di tungsteno che potevano esplodere liberando l'energia del big bang.
Solo per questo decisi di vedere il resto del film. E qui il mistero si infittisce. Non solo il mio Ansatz sull'attrice si rivelò esatto alla scena successiva, ma trovai altri elementi di interesse. Il film parlava dell'eterno scontro tra i bianchi e i negri, ma con elementi palesemente politically scorrett. Intanto i negri erano di due tipi: gli eleganti e i miserandi. I primi si riunivano insieme ai bianchi in un salone che poteva essere un cinema, la sala d'attesa di un bordello di lusso o, come dite voi giovani, un obbitorium.
La fanciulla di cui prima era nascosta in un bugigattolo putrescente e mefitico alle spalle dell'obbitorium, e aveva una cuffia con microfono per ottenere la quale non aveva dato cinque dollari a nessuno. Anche quelli che si rinunivano avevano una cuffia e fingevano di ascoltare quello che parlava da una specie di pulpito, ma in realtà erano interessati a quello che arrivava loro in cuffia, ossia (lo dedussi) le frasi pronunciate dalla ragazza kosher (nel senso delle cosce) di cui sopra. Frasi del tipo ti strangolerei con le mie cosce e ti stritolerei con le mie natiche (anche questo lo dedussi, non avendo accesso al sonoro).
Alla fine della riunione erano tutti contenti. E il film poteva finire così, e già sarebbe stato un gran film, se non fosse che i negri vestiti in modo miserando, che non erano presenti alla riunione smaialante, si inferocivano e cominciavano a mettere delle bombe che uccidevano sempre altri negri: una anche su un autobus, ma quella la mette un negro elegante, che, dedussi, era in realtà un miserando travestito da elegante.
E per quanto mi riguarda il film sarebbe anche potuto finire così, e sarabbe stato il film più bello di tutti i tempi, tranne che a un certo punto arriva all'obbitorium il capo di tutti i negri eleganti, che non solo è elegante ma è il gemello segreto di Nelson Mandela. Ti aspetti che sia un gran signore, un personaggio molto positivo, e invece la ragazza kosher esce dal bugigattolo e piangendo gli dice davanti a tutti delle cose mostruose, tipo tu sei peggio di quello di Festen, tu sei fetente e figlio d'introcchia, tu sei un tangentaro, un megalomano, un magnamerda e un cacastronzi (questo è quanto ho letto nel movimento delle loro labbra, e mi fu chiaro peraltro che tra loro parlavano in tseltal). Il gemello segreto di Mandela mastica amaro e non dice niente, presumibilmente perché dopo aver masticato così amaro se parlasse sarebbe ucciso dal suo stesso alito.
E mi sarei aspettato che il film finisse così, e già sarebbe stato insuperato. Ma invece la ragazza kosher incontra alla fine un tipo con la faccia di uno che sta sul cesso e non ce la fa, ma non è Riccardo Fogli, e gli mostra delle foto.
E finalmente il film finisce.
Allora, cari God, se siete davvero così cinefagi come giurate di essere, dovreste potermi rivelare:
1. Di quale film si tratta.
2. Chi è la donna kosher.
3. Chi è l'uomo che non è Riccardo Fogli.
Solo una, anzi tre, risposte definitive potranno guadagnarvi il perdono per il vostro inconcepibile CDC.
Altamante Fruzzetti.
Caro Altamante Fruzzetti,
svolgeremo le opportune indagini.
Ma pur con tutta la devozione che Le riserviamo, non si permetta mai più di darci delle checche.
Del pararsi lo culo vicendevolissimamente
Unforgiven
Pasquale (lo stesso Eastwood) abita nei Quartieri Spagnoli di Napoli. E' un vecchio comunista, convinto che la gente umile fra cui vive sia onesta e di sinistra, e che l'amministrazione comunale - anch'essa nominalmente di sinistra - sia composta da persone rette e coscienziose. L'unica passione di Pasquale, oltre all'impegno politico, è il calcio. Il film deve il titolo proprio ad un pallone con la scritta "Grande Napoli!" e la firma di Maradona, cimelio idolatrato e custodito gelosamente da Pasquale.
Lentamente, il protagonista scoprirà non solo che tutti i suoi vicini votano Pdl e sono a libro paga della camorra, ma che anche i politici locali, quanto a corruzione, non scherzano. La sua modesta abitazione verrà prima saccheggiata da una banda di quartiere che gli sottrarrà i miseri risparmi scampati alla crisi finanziaria e gli amati memorabilia della squadra del cuore, poi rasa al suolo per far posto al fiume di cemento previsto dal piano regolatore.
E' il turning point del film e della vicenda umana di Pasquale, che prende coscienza dei propri errori ed inizia un doloroso e difficile percorso di riscatto. Applicando con rigore strategie, tattiche e logiche organizzative apprese alla scuola leninista (il peso della tradizione e delle figure paterne nella formazione dell'individuo è sempre centrale nel cinema di Eastwood), diventerà il capo della principale famiglia camorristica della zona e - il film lascia intendere nel finale forse troppo buonista - potrà puntare alla poltrona di sindaco.
Shakespeare in Naples
mercoledì 17 dicembre 2008
TeleGOD! Meglio di Mario Pastore!
La fiesta es aquì, pendejos!
La televisione locale "Todo sobre nadie" ha ripreso i momenti più imbarazzanti: il canuto Gaffeur rischia di strangolarsi con un lazo mentre lo smilzo Scortichini Guido si dimena come un ossesso e infine decide di ascoltare l'infallibile consiglio dell'amico Stenelo ("quando non sai più che dire, parla di cinema: successo garantito"). Dusty realizza finalmente in un colpo solo il suo doppio sogno di sempre: lanciarsi nella carriera di mariachi e scoprire cos'è l'amore.
Veer para creer!
L' ultima storia di Babbo Natale e della Befana
Babbo Natale guardò sconsolato la lista dei regali che i bambini gli avevano mandato e lo stesso, con la stessa tristezza, fece la Befana. La crisi economica picchiava duro ed entrambi si rendevano conto che mai avrebbero potuto soddisfare le richieste pervenute. La soluzione meno indolore sarebbe stata probabilmente quella di inventariare con cura i doni da portare per evitare doppioni e di sacificare i regali più costosi. Babbo Natale e la Befana non si erano mai incontrati prima, ma questa volta le difficoltà economiche rendevano necessario il loro incontro. Babbo Natale non aveva mai sentito alcun desiderio di vedere di persona la Befana perché, appunto, era una "Befana". La Befana, dal canto suo, mai era stata interessata a conoscere un vecchio, anche simpatico, ma sempre un vecchio barbuto e bianco. Presero appuntamento per il 23 dicembre, l' ultimo giorno utile per Babbo Natale. Per l' incontro la Befana abbandonò la scopa e si vestì con un aderente tailleur. Con il trucco cancellò le antiche rughe e colorò i capelli di rosso fiamma. Babbo Natale, intanto, si era tagliato la barba, tinto di nero i capelli, ed abbronzato la vecchia cute del viso al falso sole della lampada. " Sono la Befana", si presentò la Befana a Babbo Natale che potè ammirare una donna non giovane, ma niente affatto grifagna come era stata sempre descritta. Un leggero, ma evidente moto ondulò la patta dei pantaloni di Babbo Natale.
Editore : ehi, ma io vi avevo commissionato un raccontino di Natale, con Babbo Natale, la Befana...storia classica, ma che piega sta prendendo il racconto?!
God : beh, una piega proprio del cazzo..
Editore : eh, sì!...mi descrivete la Befana come una mezza mignotta, Babbo Natale come un arrapato perso!
God : una rivisitazione....abbiamo attualizzato Babbo Natale e la Befana secondo costumi e tempi politici
Editore : no...non mi sembra il caso
God : ma il racconto non è finito...magari gli facciamo un riassunto...di come finisce
Editore : e vabbè sentiamo..
" e alla fine trombarono come mazurke in calore, vendettero i giocattoli e col ricavato passarono un futuro da sogno alle Seychelles. I bambini piansero per la mancanza di regali e le mamme e i papà scrissero una letterina incazzata a Berlusconi : " Caro Silvio, qui anche Babbo Natale e la Befana non consumano più un cazzo. Anzi, forse Babbo Natale lo consuma, ma per farsi, come suol dirsi, i cazzi suoi. Non è che Babbo Natale e la Befana hanno letto la letterina che tu hai pensato e non hai mandato agli italiani : " che ognuno si faccia i cazzi propri"
Editore : fuoriiii! impubblicabileeeeeeeeee!
Questioni morali
La battaglia del Piave
martedì 16 dicembre 2008
2008: Odissea nel PD
NELLA BICAMERALE NESSUNO PUÒ SENTIRTI URLARE
Mentre il prode Veltroni tenta di recuperare il suo ultimo elettore, il perfido dHALema ne approfitta per ristrutturare i quadri del Partito.
Altamante Fruzzetti e l'enigma de lo Pari
Ancorché Altamante Fruzzetti sempre godette, pugnette o non pugnette, fama meritoria de homo più intellighente du mundo, eppur tuttavia sia gli annali che gli anali (fu tennista di merda, ma cosa c'entri lo tennis dopo si capirà, forse) riportano notizia di suo grande cruccio mai risolto in tutta sua vita: l'enigma del signor Pari. C'è da rimembrare che il Fruzzetti fu amante appassionato dello sport della bala piccola, ossia delo tennis. Nel suo arcipelago costruì ed istruì più campi tennistici in terra focaia, metà pietra, metà rossa, che studi notarili. E adunque fu qui che gli si presentò l'enigma del signor Pari che gli rovinò vita e racchetta. Sul 40 pari (ma lui diceva 40 uguali, anzi 45 uguali perché Fruzzetti contava a botte sempre di 15) delo game, lui punto faceva ed il punteggio diventava "vantaggio Fruzzetti". Questo lo capiva ed era loico. Ma se perdeva il punto successivo, il punteggio diventava "vantaggio Pari". Eppure, per quanto avesse jocato lo tennis, mai un suo avversario si era chiamato "Pari". Li sui avversari si potevano nomare "Adelmo fu Antonio", oppuramente, "Antonio fu Adelmo" perché incontrò jocatori de diverse generazioni, sempre de unico ceppo e ceppa, un po' come "Cent' anni di solitudine-sai che palle!" Pe' la solitudine, mica pe' Marquez. In ogni caso, che sinnò perdo er filo co' tutto er gomitolo, mai incontrò sul campo da tennis lo signor Pari. E allora, si chiese pe' tutta la vita senza trovare via alo mistero, chi cazz' era questo signor Pari, questo terzo giocatore, e sempre lo stesso, che improvvisamente si materializzava nel punteggio e rischiava de vince' la partita dopo tutto lo culo che si faceva lui stesso, Altamante Fruzzetti, e pure lo suo legittimo avversario, Adelmo fu Antonio, o Antonio fu Adelmo. La vana ricerca del signor Pari, tennista misterioso che mai si presentava con racchetta e maglietta puzzolente, fu mistero irrisolto anche dalla sua enorme intellighenzia. Fu questa irrisolta questione che lo posticipò in classifica tra gli aspiranti Nobel a Brunetta che lo fissò con dispregio ad altezza di palle, ancorché non da tennis.
Yes, we jam
lunedì 15 dicembre 2008
Flash
Vita di Altamante Fruzzetti
potreste raccontare la vita di Altamante Fruzzetti, l'uomo più intelligente di tutti i tempi?
Ermenessenda, Bad Tölz.
Cara Ermenessenda da Bad Tölz,
sì.
Cari God,
raccontateci la vita di Altamante Fruzzetti, l'uomo più intelligente di ogni tempo.
Eraclide, Good Tölz.
Caro Eraclide da Good Tölz,
Altamante Fruzzetti era l'uomo più intelligente di ogni bel tempo, crollando miseramente quando faceva brutto, in particolare quando grandinava. Durante la sua vita vide la grandine otto volte per otto notti nelle quali concepì otto figli ognuno dei quali gli portò in dote una moglie, cosa assai negativa per un uomo del suo rango, come il seguito implicitamente esplicita.
La prima cosa che capì fu di essere l'uomo più intelligente di ogni tempo (eccetto quando grandina) e della necessità che l'uomo piu' intelligente di tutti i tempi capisse di esserlo diede insuperata dimostrazione matematica, che potremmo riportare in calce viva, ma ci asterremo.
La seconda cosa che capì immediatamente è che la vita consiste eminentemente in un processo di slalom attraverso le seccature (che con potenza mitopoietica chiamava "avere il cazzo cacato", o, alternativamente, "essere cacato il cazzo").
Per questo divenne notaio e chiese e ottenne il posto in un piccolo arcipelago di tre isole con strettissimi vincoli architettonici (e all'occorrenza lui come notaio avrebbe negato ogni autorizzazione edilizia) e abitate una da militari, una da un santo eremita e l'ultima da nessuno. Gente indifferente e solitaria, specie sulla terza, sulla quale si installò, e la cui eventuale frequentazione non avrebbe potuto che ottundere la di lui intelligenza, contro la quale indefessamente sempre lottò e soccosse (passato remoto di suo conio originale).
Per evitare di essere cacato il cazzo non appese la targa notarile, anzi, a nessuno mai rivelò la sua natura di notaio, per quanto fosse ben certo di ogni suo pensiero, e spesso concludesse le sue (rare) esternazioni con "io notaio ne sono certo", formula che ai suoi interlocutori, tutti in affitto, sempre suonò oscura e vagamente terrificante.
La cosa che non capì mai fu se la dicitura corretta fosse "avere il cazzo cacato" o "essere cacato il cazzo". Confessò sul letto di morte (dove ancora si trova, sanissimo eccetto un trancio parzialmente su facebook) di essere stato tentato di chiedere il parere del più grande grammatico di tutti i tempi (l'omeostatico Cacciacarne) ma di avere desistito nel terrore di uscirne, pensate, con il cazzo cacato.
domenica 14 dicembre 2008
Il coming out di tre pendejos
L'unico gioco in città (LE SCOMMESSE SONO CHIUSE)
Indovina il titolo del film e vinci quattro oh ("We walk the way we wanna walk"). Se non hai trovato, mercoledì aggiungeremo un pugno di secondi al filmato e diremo un oh di meno perché "We talk the way we wanna talk". Venerdì la soluzione sarà talmente facile che diremo solo oh oh.
P.S.: Ti ricordiamo che le regole de L'UNICO GIOCO IN CITTÀ™ sono depositate presso il notaio Altamante Fruzzetti e possono essere consultate qui. Se vuoi puoi attraversare la strada e andare a giocare on the wrong side of the road.
ATTENZIONE: LA PARTITA SI È CONCLUSA SULL'ALTRO TAVOLO DA GIOCO DOMENICA 14 DICEMBRE ALLE 19.03.
IL TITOLO DA INDOVINARE ERA "LE FOLLI NOTTI DEL DOTTOR JERRYLL" (TITOLO ORIGINALE: "THE NUTTY PROFESSOR) DI JERRY LEWIS. TEMPO PERMETTENDO, TI FAREMO VEDERE L'INTERA SOGGETTIVA, DEGNA DI "PROFESSIONE: REPORTER" (BUM).
LA PROSSIMA SFIDA SI TERRÀ DOMENICA 21 DICEMBRE. LA POSTA IN GIOCO E LA VALUTA SONO ANCORA IN FORSE.
L'ULTIMO GIOCO IN CITTÀ.
GRADUATORIA
bianca: 10 oh.
arcomanno: 6 oh.
Afasol: 4 oh.
malvino: 3 oh.
andrea: 2 oh.
desaparecida: 2 oh.
orsopio: 1 oh e mezzo.
rabbi: 1 oh e mezzo.
adlimina: 1 oh.
sabato 13 dicembre 2008
controilregime@gmail.com
Prima che sia troppo tardi anche per dire "ormai è troppo tardi".
di Massimo Fini e Marco Travaglio
Con l’annuncio di Silvio Berlusconi di voler cambiare la Costituzione a colpi di maggioranza si è giunti al culmine di un’escalation, iniziata tre lustri fa, che porta dritto e di filato a una dittatura di un solo uomo che farebbe invidia a un generale birmano.
Da un punto di vista formale la cosa è legittima. La nostra Carta prevede, all’articolo 138, i meccanismi per modificare le norme costituzionali. Ma farlo a colpi di maggioranza lede i fondamenti stessi della liberal-democrazia che è un sistema nato per tutelare innanzitutto le minoranze (la maggioranza si tutela già da sola) e che, come ricordava Stuart Mill, uno dei padri nobili di questo sistema, deve porre dei limiti al consenso popolare. Altrimenti col potere assoluto del consenso popolare si potrebbe decidere, legittimamente dal punto di vista formale, che tutti quelli che si chiamano Bianchi vanno fucilati. Ma la Costituzione non ha abolito la pena di morte? Che importa? Si cambia la Costituzione. Col consenso popolare. Elementare Watson. Senza contare che a noi la Costituzione del 1948 va bene così, e non si vede un solo motivo per stravolgerla (altra cosa è qualche ritocco sporadico per aggiornarla).
Com’è possibile che in una democrazia si sia giunti a questo punto? Non fermando Berlusconi sul bagnasciuga, permettendogli, passo dopo passo, illiberalità e illegalità sempre più gravi.
Prima il duopolio Rai-Fininvest (poi Mediaset) che è il contrario di un assetto liberal-liberista perché ammazza la concorrenza e in un settore, quello dei media televisivi, che è uno dei gangli vitali di ogni moderna liberaldemocrazia. Poi un colossale conflitto di interessi che si espande dal comparto televisivo a quello editoriale, immobiliare, finanziario, assicurativo e arriva fino al calcio. Quindi le leggi “ad personas”, per salvare gli amici dalle inchieste giudiziarie, “ad personam” per salvare se stesso, il “lodo Alfano”, che ledono un altro dei capisaldi della liberaldemocrazia: l’uguaglianza di tutti i cittadini davanti alla legge. Infine una capillare, costante e devastante campagna di delegittimazione della Magistratura non solo per metterle la mordacchia (che è uno degli obbiettivi, ma non l’unico e nemmeno il principale della cosiddetta riforma costituzionale), ma per instaurare un regime a doppio diritto: impunità sostanziale per “lorsignori”, “tolleranza zero”, senza garanzia alcuna, per i reati di strada, che sono quelli commessi dai poveracci.
Presidente del Consiglio, padrone assoluto del Parlamento e di quei fantocci che sono i presidenti delle due Camere, padrone assoluto del centro-destra, se si eccettua, forse, la Lega, padrone di tre quarti del sistema televisivo, con un Capo dello Stato che assomiglia molto a un Re travicello, Silvio Berlusconi è ormai il padrone assoluto del Paese e si sente, ed è, autorizzato a tutto. Recentemente ha avuto la protervia di accusare le reti televisive nazionali, che pur controlla nella stragrande maggioranza (ieri, in presenza del suo inquietante annuncio, si sono occupate soprattutto della neve), di “insultarlo”, di “denigrarlo”, di essere “disfattiste” (bruttissima parola di fascistica memoria), di parlare troppo della crisi economica e quasi quasi di esserne la causa (mentre lui, il genio dell’economia, non si era accorto, nemmeno dopo il crollo dei “subprime” americani, dell’enorme bolla speculativa in circolazione).
Poi, non contento, ha intimidito i direttori della Stampa e del Corriere (il quale ultimo peraltro se lo merita perché ha quasi sempre avvallato, con troppi silenzi e qualche adesione, tutte le illegalità del berlusconismo) affermando che devono “cambiare mestiere”.
Questa escalation berlusconiana ci spiega la genesi del fascismo. Che si affermò non in forza dei fascisti ma per l’opportunismo, la viltà, la complicità (o semplicemente per non aver capito quanto stava succedendo) di tutti coloro che, senza essere fascisti, si adeguarono.
Ma sarebbe ingeneroso paragonare il berlusconismo al fascismo. Ingeneroso per il fascismo. Che aveva perlomeno in testa un’idea, per quanto tragica, di Stato e di Nazione. Mentre nella testa di Berlusconi c’è solo il suo comico e tragico superego, frammisto ai suoi loschi interessi di bottega.
Una democrazia che non rispetta i suoi presupposti non è più una democrazia. Una democrazia che non rispetta le sue regole fondamentali non può essere rispettata. A questo punto, perché mai un cittadino comune dovrebbe rispettarla, anziché mettersi “alla pari” col Presidente del Consiglio? “A brigante, brigante e mezzo” diceva Sandro Pertini quando lottava contro il totalitarismo. O per finirla in modo più colto: “Se tutto è assurdo”, grida Ivan Karamazov “tutto è permesso”.
Massimo Fini
Marco Travaglio
Soluzione di continuità desossiribonucleica
Trimestre eccellente. Figlia6 è sempre di buonumore, motivata ed entusiasta per qualsiasi lavoro le sia richiesto. È già molto autonoma. Non dubito che il resto dell'anno sia a immagine di questo primo trimestre.
Congratulazioni figlia6 e continua così.
God cielo sa!
Cari God,
perché durante la sosta nelle stazioni è vietato servirsi delle ritirate?
Agilulfa, Montepiano Pelago.
Gentilissima Agilulfa da Montepiano Pelago,
sgombriamo immediatamente il campo dal pregiudizio secondo cui la disposizione da lei citata sarebbe motivata dalla necessità di lasciare intonse le vie ferrate nei tratti di stazione. L'episodio di St. Théodule-lès-Chieuse del 1974 risponde -nella sua drammaticità- alla questione da lei sollevata: in quella stazione, in un giorno di quell'anno, i parenti dei partiti si ritrovarono con fazzoletti, abiti e talora anche visi e volti schizzati di materiale indiscutibilmente fecale. Com'era stato possibile?
Era successo che un assicuratore di Ventrueil, che chiameremo M. Jean Duclos, colto da un momento critico, aveva contravvenuto al divieto da lei esposto. Le di lui deiezioni si erano depositate non al centro della via ferrata, bensì su uno dei due tracciati metallici: alla partenza del convoglio, il passaggio delle ruote aveva determinato lo schizzìo escrementizio rimasto poi negli annali di quella peraltro niente affatto truculenta (anzi!!) cittadina.
Se ne deduce infallibilmente che il sistema ideato dai padri fondatori prevede che quanto emesso cada sul tracciato da dove la ruota provvederà a diffonderlo nell'ambiente circostante, a beneficio della campagna, ciò che spiega perché le campagne in prossimità delle vie ferrate risultino assai più fertili della media, e anzi la fertilità scemi all'aumentare della distanza dai tracciati ferroviari.
S'intuisce senza bisogno d'altro il carattere ultroneo, quando non di spreco, di qualunque atto defecatorio che avvenga quando il treno è in stazione.
Cari God,
come si misura l'intelligenza? E chi è l'uomo più intelligente di tutti i tempi?
Massimo, Lema.
Caro Massimo da Lema,
con somma astuzia lei propone due domande. Riceverà quindi due risposte, che trova di seguito indicate con 1. e 2.
1. L'intelligenza si misura con l'intelligenziometro.
2. L'uomo più intelligente di tutti i tempi è Altamante Fruzzetti.
Cunicoli gastrotemporali
dopo aver cotto per un quarto d'ora i sottaceti, i capperi e le olive
che avrete acquistato al supermercato
e che prima sono stati lavorati da un portafoglio di azende alimentari
che li avranno acquistati da coltivatori
che li avevano come da contratto coltivati
prima di coglierli o raccoglierli o comunque deviarne il naturale processo di nascita, sviluppo e decadimento.
Intanto però non eravate rimasti con le mani in mano:
avevate girato di tanto in tanto
ciò che per mezz'ora è stato lì a cuocere a fuoco basso
previa bagnatura in vino bianco
e che, ancora prima, faceste rosolare nell'olio insieme ad erbe aromatiche ed aglio, ingredienti il cui passato è affine a quello dei succitati capperi ecc..
Ciò che avete cotto sono i pezzi
(che lavaste, non scordiamolo)
di un coniglio,
la cui fine naturale - ci auguriamo precedente all'indesiderato strip tease - è stata anticipata forse da un impersonale carnefice in un allevamento, forse da un singolo contadino con un ben assestato colpo di taglio.
E, andando indietro, risalendo per progressione inversa tra le legioni dei suoi predecessori, dovrete ad un certo punto decidere.
Se fotografarne una coppia saltellare dentro l'Arca
e ancora prima, agli inizi del tempo, immaginare il Primo Coniglio materializzarsi nel cilindro del Mago Supremo, là nel giardino dell'Eden.
Oppure, respingendo teo/rizzazioni paliniane, aguzzare lo scettico sguardo
fino a scorgere le lunghe, fradice orecchie emergere, segno gastrologico di un destino,
dal brodo primordiale.
Whiskey, you're the devil
over hills and mountains
and to the Teveray
Un irlandese annega nel Tevere
venerdì 12 dicembre 2008
Roma nun fà la umida stasera
"Effettuata convenientissima permuta tra il mio motorino ed un gommone col quale conto di ancorarmi a Piazza Venezia. Alemanno, con prontezza davvero ammirabile, ha dotato tutte le principali vie di corpi morti, che non sono dei fan di Sten, ma che, come ogni buon marinaio conosce, sono le ancore fisse nei porti. Nuova occasione di impiego data dalla riconversione dei concessionari d' auto a concessionari di gondole. Boom delle spese natalizie, ciò che ha risollevato gli spenti consumi, per braccioli, salvagente, pinne e maschere. Autorizzata dalla Gelmini la cattedra universitaria di "bagnino doc".
Dall'esondazione verrà comunque risparmiata piazza Navona perché ancora non sono aggiornati i testi di geografia. A piazza Navona c'è la famosa fontana del Bernini dei 4 fiumi (Nilo, Gange, Danubio, Rio della Plata). Ora, se il Tevere esonda diventa un affluente di questi fiumi e crea un paradosso geografico che mette a serio rischio la continuazione dei programmi di geografia sui quali vigila la Gelmini.
Pe quanto mi riguarda, in virtù dei trascorsi sportivi di grande nuotatore, sono stato richiamato tra i "vigili dell' acqua", branca di derivazione fuochesca. Causa questi nuovi impegni, costretto a disertare blog per periodo acquatico. Stop. Saluti
P.S: scusate la fretta, ma devo andare perché c'è uno stronzo che è uscito in barca a vela e mi sta venendo addosso. "
GODospia! Continuiamo così, facciamoci del nulla
Alla fine, dai e dai, tra un "io remo da solo" e un bozza la cozza, tra un trinca il bragozzo e scazza la pizza, bevi, Trinchetto! Insomma, grazie a quell'incomprensibile lessico marinaro che riempie i glossari delle edizioni Mursia di Conrad (particolarmente astrusa la terminologia de La linea del governo ombra), il Marlow nostrano è approdato alla ville-lumière, che un tempo si chiamava Lutezia, annotazione filologica solo apparentemente inutile, ma in compenso del tutto irrilevante, quindi perfettamente in tema con la tiepidissima materia che stiamo affrontando.
Tuttavia e conciossiacosaquandofosseche, quel che sanno ancora in meno è che il quadro del partito — che non è tondo: vedi sopra — non ci è andato per assistere al vertice dei premi Nobel per la Pace (che giustamente e si licet, chi se ne frega) o per lanciare la storica affermazione "Berlusconi è un irresponsabile" (che onestamente e slice di pizza hut, idem con patate e mucho pepperoni), ma per sottoporsi a una delicatissima operazione in una clinica privata, la stessa in cui venne curato piuttosto maluccio Arafat, per restare in tema di nitrocitrosodina (per la penicillina chiedere a Troisi, anche se non ci resta che piangere).
L'informazione doveva restare confidenziale, ma il nostro intrepido corrispondente è riuscito a penetrare nel reparto "neurodeliri" intrufolando un'infermiera zoppa e con problemi d'elocuzione. Munito di una discretissima settanta millimetri, è riuscito a riprendere alcune immagini del nostro più amato compatriota mentre viene accudito da un luminare (lo stesso che ha guarito De Gaulle da un attacco di singhiozzo nel 1986 o giù di lì).
giovedì 11 dicembre 2008
Battute telefonate, ovvero: sbraco di fine giornata
Lega allarmata per il federalismo: "Silvio a volte bisogna saper ingoiare"
Sì, però te le mettono in bocca
Ma lei non dovrebbe invece suonare il piano ?
Bossi: "Silvio deve abbassare i toni"
Ecco il risultato: manero musante little
Operazione slogan
L'amministratore delegato del Paradiso
Clima, Berlusconi: "Pronto a mettere il veto"
(fonte: Repubblica.it)
Ditinifini N°13
Un clamoroso abbaglio
Berlusconi: "Trovo assurdo parlare di emissioni quando c'è una crisi in atto. E' come se chi ha la polmonite pensa di farsi la messa in piega"
Un manipolo di valorosi
Non ci siamo sottratti alla chiamata che, fin da ottobre, ci ha sollecitati a dare il nostro apporto. E quindi, fra la settantina di valorosi, nell'edizione 2008 trovate anche noi, con ben due interventi - un testo e un'immagine (di cui trovate qui una versione formato A4).
Buona lettura/visione
mercoledì 10 dicembre 2008
Vacci prima te e poi dimmi com'è
Vespa [ che visualizzo come un tappetino a pois ]: "Il Paradiso sarebbe lei?" [ la classica domanda della spalla, che introduce il battutone del comico ]
[ e difatti ] "Il Paradiso - replica Berlusconi sorridendo- sarebbe il governo attuale che promette all'Italia quel cambiamento che è davvero necessario". E ricorda: "Gli italiani vogliono che io vada avanti. Ho il 68% della loro fiducia secondo gli ultimi sondaggi"
(fonte: Repubblica.it)