C'era una volta, in un paese al di là delle nuvole, una coppia di contadini, Otto e Sara, che aveva un grande allevamento di maiali. Lo avevano chiamato Fantalia.
"Ma che razza di favola, con un allevamento di maiali..." diranno i miei piccoli lettori. Be', tanto per cominciare erano bei porcellini parlanti. E non solo parlavano, ma guidavano pure grandi fuoristrada, e avevano bellissimi cellulari, un po' più grandi dei nostri, però. I maschiertti inviavano SMS alle loro fidanzate, che chiamavano (ma noi che non siamo porcellini NON lo facciamo, vero ?) "la mia troia".
Era una bella vita, un po' alla mangiatoia un po' in giro per campi e foreste attorno alla fattoria. Poi ad un certo punto sparivano - mi dispiace dorverlo dire - per non tornare mai più. Otto e Sara sostenevano che quelli buoni, liberati di tutto lo sporco, le setole e ogni parte inutile, venivano assimilati dagli dei e ne diventavano parte, mentre i cattivi venivano dati in pasto ai feroci cani infernali.
Un giorno, i due allevatori decisero che era meglio tenere quegli indisciplinati e onnivori porcellini al chiuso, in un porcile come si deve, e dar loro come cibo solo mangime selezionato. "Così diventerete belli grassi, e buoni agli occhi degli dei. Chi va in giro a smangiucchiare quel che capita ha un cattivo sapore, e finirà ai cani"
Vi sembrerà incredibile, ma a Fantalia c'era la democrazia, così - e qui viene il bello - un gruppetto di maiali contrario alla nuova legge decise di chiedere il parere di tutto il branco. Sostenevano che non era bello starsene sempre rinchiusi e mangiare solo quello che volevano i padroni: che ognuno fosse lasciato libero di gironzolare o no, piluccare a piacere o fare pasti regolari a base di mangime.
Otto e Sara, un po' di malavoglia ma convinti che la ragione avrebbe alla fine prevalso, fissarono la data per la votazione, guarda caso proprio il giorno della Festa del Maiale Selvaggio. La Festa - che si teneva a qualche miglio di distanza - attirava porcelli da tutto il paese, iniziava all'alba e terminava ben oltre il tramonto.
E come votarono - mi chiederete voi - i furbi porcellini ?
Be', la maggior parte pensò qualcosa del tipo "Franza o Spagna purché se magna" e se ne andò alla Festa. Ma non dovete assolutamente credere che quegli intelligenti animaletti pensassero solo alla loro pancia. No di certo. Ad esempio, Bioporcellina, benché snobbasse la sbobba "sintetica" servita dai padroni, iniziò a sostenere che forse quello che si trovava oltre il recinto non era poi così biologicamente "valido", che insomma tutta quella sperimentazione sui vegetali trovati per caso rischiava di essere pericolosa e quindi - non potendo approvare né una soluzione né l'altra - non andò a votare.
Porcel Cacadubbi cominciò a rimuginare sul destino, i confini della scienza, l'aldilà e il senso della vita. "Che quesiti giganteschi! Non basta una vita per risolverli e io dovrei rispondere uno stupido SI' o NO ! Ingenuo, stolto branco di pecoroni (usò, incredibile, proprio questo termine) che si fa convincere dalla propaganda e rinuncia all'uso della ragione !" e rimase a casa a leggere libri.
Vecchio Porcelcompagno borbottò "Tanto non cambia niente.. si sta male oggi e si starà male domani" e andò a farsi un quartino in osteria, schitarrando e scatarrando.
Nuovo Porcelcompagno detestava sentirsi ingabbiato in queste provinciali dispute fra partiti, siccome il suo orizzonte era il mondo e così se ne rimase a suonare i bongos e a organizzare un importante corteo contro la precarietà dei suini.
Anarcoporcello pensò "A me non mi metteranno mai in un recinto, neanche in quello del voto. E continuerò a farmi i fatti miei nei campi e nel bosco, perché tutti i luoghi per me sono uguali" (giusto come un gatto di nostra conoscenza, vero bambini ?). Proprio nel bosco trotterellò, e lì lo trovarono qualche giorno dopo con la schiena rotta. Il verdetto ufficiale fu "Caduta accidentale da un albero". I suoi pochi amici ebbero un bello strillare che i maiali non si arrampicano sugli alberi: rimediarono solo qualche vergata nell'indifferenza generale.
Inutile continuare: come avrete già indovinato, i saggi Otto e Sara convinsero quasi tutti e la vita riprese a scorrere lieta a Fantalia, dove ormai tra i nostri amici porcellini sono rimasti solo pochi noiosi bastian contrari. Prossimamente i due simpatici allevatori intendono introdurre qualche piccola regola che limiti un po' la sfrenata attività dei porcellini e delle porcelline per quanto riguarda... be', ma di questo parleremo quando sarete più grandi
Buonanotte a tutti, piccini miei
Fantalia è meno pigra, meno egoista, e i quesiti sono un po' più semplici. Il cinismo di Dagospia coglie nel segno: uno scontro di civiltà di cui non fregava niente a nessuno. Amen.
RispondiEliminaUno scontro di civiltà?? Direi piuttosto un impatto con il vuoto pneumatico.
RispondiEliminaHi JoMontalban! Ho immaginato la tua penna dietro la storiella dei porcellini. Domanda: è colpa dell'ossesso referendario che si è insinuato nella quieta quotidianità delle fiabe della buonanotte delle bambine, o è colpa delle figlie (papà!...papà...!papà!!!) che sottotitolano la campagna elettorale per il referendum? Ti capisco. Fiamma ciclonica di Duel Masters mi minaccia ogni notte di dar fuoco alla casa. E mi tocca alzarmi e controllare se il gas in cucina è chiuso. Good God, divertente, brioso e non palloso. Complimenti anche ai compagni di merenda.
RispondiEliminaOps, non mi ero registrata. L'odioso utente anonimo del precedente commento sono io. Alla faccia della privacy.
RispondiEliminaCiao Bhag! Tutto bene? God è un'entità unica, con una penna unica. Nel caso specifico, comunque, il merito è di altri. Sono troppo incazzato per aver voglia di ironizzare sull'argomento. Fatti viva anche via mail (jomontalban@gmail.com)
RispondiEliminanon c'è poi bisogno di andare oltre le nuvole. Basta spingersi fino in Texas, sostiene Buttiglione (segnalato da Blogdiscount)
RispondiEliminaNon credo sia affatto uno scontro di civiltà: credo che una delle due sia tutt'altro che civile.
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