Nicoz ci ha da tempo commissionato un commento critico sul suo lavoro. Finalmente eccolo qui
E' raro trovarsi di fronte ad artisti capaci di fondere e reinterpretare nella propria opera correnti e stilemi dell'arte contemporanea con la personalità e la profondità espresse dalla giovanissima Nicoz, uno dei pochi veri talenti che il sonnolento panorama italiano sappia offrirci. [ qua ci starebbe una breve biografia: ci pensi tu, Nicoz].
Al centro dei lavori di questa artista è il corpo. Deformato o mutilato in direzione espressionista, circondato e quasi definito da scritte malinconiche o angosciose (il pensiero va ovviamente a Schnabel, al graffitismo, ma prima ancora - forse - alla lezione di Munch, per non spingerci fino allo stesso Grosz). O a protesico mutante in fuga da un manga, sbalzato in strada da un'opera di Murakami Takashi o Yoshitomo Nara, ma con un trattamento tormentato delle superfici, un uso violento del colore, una scelta di supporti poveri, aspramente materici che creano una poetica del tutto peculiare, crocevia di suggestioni e richiami.
Ne risulta un impasto doloroso e a tratti struggente, che evoca di volta in volta le pagine di un diario sbattuto in faccia all'osservatore con tutta la sua carica di malessere o un desolato angolo di metropoli reinventato da una crew di taggers.
La fisicità senza compromessi di questa lancinante esibizione del proprio panorama interiore - lo diremmo un dolce, prolungato seppuku - e la provocatoria richiesta di presenza (spesso sottolineata dallo sguardo diretto dei personaggi rappresentati) non possono che creare in chi osserva un profondo turbamento, in alcuni forse un senso di repulsione.
Ma non si confondano - in ossequio alla sciatta morale e allo sguardo intorpidito galleggianti nel tiepido brodino buonista - crudezza e crudeltà: questi spigoli taglienti, queste ferite, questi umori sgocciolanti, questo urlo ci chiamano finalmente a non prendere più posto in platea inerti e distaccati spettatori, bensì a giocarci in un confronto doloroso, aspro ma non più eludibile.
graaandiii!! come potro' mai ringriazziarviii???
RispondiEliminaora sì che posso far finta di esser uun'artista "vera", con delle "vere" motivazioni!!!!!
non c'è bisogno di ringraziamenti, magari ricordaci nelle tue preghiere o fai un brindisi alla nostra. una curiosità, così fra noi: ci abbiamo preso in qualche punto ?
RispondiEliminagrandiosi.non avrei SAPUTO dir meglio...
RispondiEliminaEsperti in comunicazione e marketing, vero?
RispondiEliminaRiconosco lo stile...
Comunque siete bravissimi e divertenti!