Il giuramento di Ippodromo, ovvero: punta tutto sul medico giusto
brano tratto da "L'uomo che scambiò la sua poltrona per il bar Sport", di M. Big Sacks
- Allora, dottore, sto bene ?
- Sì, sì, tranquillo. Tutto a posto. Tutto sotto controllo
- Aaah, mi sento sollevato. Sa, quegli strani sintomi mi preoccupavano
- Mah..
- Chi dice "mah" cuor contento non ha
- Non farei tanto lo spiritoso, fossi in lei. E' il suo cuor a non essere contento
- In che senso ?
- Eeeh.. Il suo cuore è a rischio
- Come "a rischio"..
- Non ci possiamo certo permettere che, non so, perda qualche colpo, che smetta di pompare. Che vada deserta una qualche richiesta di sangue dal cervello, tipo
- No, eh ..
- O che si arresti di botto provocando quella catastrofe che tecnicamente definiamo "trapasso". Il rischio che si arrivi a questo punto c'è. Improbabile, eh. Ma possibile
- Ossignore.. e io che mi sentivo meglio
- Adesso non precipitiamo: è solo un'ipotesi di scuola. Siamo in una situazione - diciamo così - "preagonica"
- Ma allora che significava quel "tutto bene" ? Io sto per morire !
- Ecco ! Come al solito ha male interpretato ! Guardi, ritratto tutto: non tollero queste forzature, queste distorsioni, questa mancanza di fiducia. E per favore, se ne vada. Ah, uscendo, passi dalla segretaria a saldare
- No, per carità, dottore, che fa ? Non mi lasci solo ! Ho scelto lei perché è il migliore, e a chi mi rivolgo, adesso ?
- Così andiamo meglio. Stia tranquillo, se ci impegniamo un po' tutti senza star lì tanto a discutere vedrà che ce la faremo. Non è poi messo così male. A patto che la curi io, si intende. E tassativamente non chieda pareri ad altri ciarlatani: nessuno meglio di me conosce la sua situazione. Lei è nelle mani giuste
Però in fondo l'orgoglio di poter dire "io ce l'ho più grosso" ce l'abbiamo tutti, visto che siamo i terzi al mondo.
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