Il grande scrittore inventa il verismo a lieto fine. Il prossimo romanzo si intitolerà "Come trucidare un botto di gente e vivere felici a Copacabana".
M ti sei bevuto il cappello? Non gli somiglia per niente! Senza contare che Sognia non si farebbe mai fotografare con un maglioncino blu notte a girocollo.
A me caro nonimo pure tu, me resta 'a curiozità integra de sape' chi è quelo de la foto, perpiacere... No, no Stefano, che lui s'arriconosce ed è puro n'amico. No, l'artro cor ciuffo 'n fronte senza 'a coda de cavallo, cor maglioncino che mica se lo metterebbe Sonia Br... ah, scusate, questo nun ze pò di'. Evabbene... Inzomma, me zembra uno epperò nun me zembra lui. E' 'no scrittore? E chi è? E che ci fa lì? Te come la vedi?
dis
(forze ner zenzo de "dis pure che qua semo tra mici")
Dis-sento. E non per pruritici vezzi anti-estetisti o snobistico fruzzo perbenista.
Dis-sento perché dire di uno che è stato accusato e condannato più che dubbiosamente di 3 omicidi "ha ammazzato un pacco di gente" e vive felice a Copacabana è un umorismo feltriano.
Vi può stare sul culo, probabilmente è un pessimo scribacchino (mai letto nulla): ma 'sti commenti lasciateli a Belpietro e a gentaglia del genere.
Che Cryst!
PS: lo so che vi stanno sul culo pure loro, ma magari leggete e fatevi venire qualche dubbio (almeno voi) prima di sparare.
Personalmente credevo che i Batistuti albergassero tutti in Francia, in un intorno piccolo a piacere del grande filosofo BHL. Ero convinto che in Italia Battisti fosse considerato per quello che e': un assassino. E pensavo che si potesse ancora pensare che gli assassini devono pagare il loro debito.
E' singolare come un'opinione assolutamente naturale come questa scateni insulti (non argomenti, insulti: Feltri, Belpietro, uomo qualunque ecc. per noi tali sono).
Ah si', un argomento c'e': i processi erano "dubbi". E perche', di grazia?
Scroto
(l'argomento di Carmilla e' che Battisti sarebbe stato condannato per due omicidi quasi simultanei. Non dicono, i carmilladi, che per uno e' stato condannato come esecutore, per l'altro come mandante)
Battute a parte, io sono in difficoltà: mi stanno sul cazzo un po' tutte le posizioni rappresentate nel dibattito, che trovo semplicemente indecidibile e poco coinvolgente. Un groviglio di verità diverse, spesso dubbie o malamente dimostrate o direttamente espulse dalle viscere, che reclama un taglio netto. Io non so darlo.
Parenti che soffrono e invocano l'esecuzione di una sentenza sul corpo del condannato - è un loro diritto (però, quanto sarebbe commovente e televisivo se "perdonassero" !), ma non è Il Diritto. Nel caso di tante stragi italiane non è nemmeno la norma.
Vecchi teorici del genere "sono compagni che sbagliano" in cerca di riconoscimento politico postumo per infimi gruppetti di macellai provenienti da universi mentali e intellettuali paralleli e cristallizzati in una sconfitta non soggetta a revisioni. Ma per i quali si chiede un occhio di riguardo perché "agivano in base a convinzioni politiche", o anche solo perché erano fascinosi e ribaldi avventurieri o addirittura perché hanno scritto dei libri (per me, nel contesto: tutte aggravanti).
Forcaioli che (in Italia !) vedono la realtà processuale come un'evidenza indiscutibile, guidati da giornalisti bolsi, ciechi e male informati.
Intellettuali radicalchic, brasiliani che tirano fuori motivazioni da barzelletta-sugli-italiani, immutabili dibattiti morti in partenza in cui si esercitano tromboni moralisti incapaci di mezza idea non ovvia.
E' uno di quei tipici problemi a "bastone del pollaio", immaneggiabile perché uniformemente sporco di merda.
Mi viene in mente il finale di "Buongiorno, notte": (anche) una riflessione disperata sull'impotenza politica e morale a sciogliere certi nodi, e sulla loro granitica, inscalfibile permanenza. Come nel koan dell'anatra nella bottiglia, ecco ! Moro se ne esce libero dalla sua prigione, alzandosi il bavero del cappotto.
Dust: quando in un paese si approva il reato di immigrazione clandestina e si nominano gli eligendi contra constitutionem fanno bene a non estradare nessuno. Fosse anche il boia di Dusseldorf. Guarda le situazioni oggettive. Ho imparato che la bottiglia va infilata nello sfintere anale di chi pone il koan.
Avete ragione, questo post nun fa ride. Sarebbe stato molto più esilarante mettere la foto dei fratelli Rosselli accanto a quella di Battisti con sopra il titolo "Rifugiati politici": ROTFL definitivo e garantito. Ma a me non m'ascolta mai nessuno.
Solo per chi pratica il tiro con l'arco a livello di agonia:
Kōan è una parola giapponese che viene dal cinese 公案 (pinyin: gong'an; Wade-Giles: kung-an). Il senso originale della parola è "legge", "principio di governo", o secondo alcuni "documento pubblico", in giapponese ko: pubblico, e an: regola). In senso generale è un esempio che vuole essere di guida per la vita.
Nella filosofia Zen il kōan è una frase paradossale o una storia usata per aiutare la meditazione e risvegliare una natura più profonda, di solito narra l'incontro tra un maestro e il suo discepolo nel quale viene rivelata la natura più profonda delle cose.
L'uso dei kōan è tenuto in massima considerazione presso la scuola zen Rinzai, che si rifà agli insegnamenti del monaco Eisai (1141-1215), mentre è piuttosto trascurato dalla scuola Sōtō, fondata dal monaco Eihei Dōgen nel 1227 al suo ritorno dalla Cina, che pone l'accento soprattutto sulla meditazione in posizione seduta, o zazen. Secondo Daisetz Teitaro Suzuki (1958) l'esercizio basato sui kōan ha avuto origine per salvaguardare lo Zen dal rischio di degenerare in quietismo o in una comprensione meramente intellettuale.
Presso la scuola Rinzai, o scuola del "cambiamento improvviso", l'allievo partecipa a periodici colloqui formali con il maestro, chiamati sanzen, durante i quali gli viene chiesto di presentare il proprio punto di vista sul kōan che sta cercando di risolvere. La soluzione di un kōan comporta lunghi periodi di intensa concentrazione durante i quali viene adottata la stessa posizione della scuola Sōtō. Sembra che maestri esperti siano in grado di capire quando l'allievo è vicino alla soglia di un insight e riescano ad avvicinarlo a questa esperienza con atti inaspettati, spontanei ed improvvisi, intesi a bloccare il processo di pensiero concettuale.
Esistono tre importanti raccolte di kōan nel Ch'an e nello Zen: "La porta senza porta" (in giapponese: Mumonkan; in cinese: Wu-men kuan), "La raccolta della roccia blu" (Hegiganroku; Pi-yen lu) e "Il libro della serenità" (Shoyoroku; Ts'ung-jung lu). Con l'andare del tempo si costituì un vero e proprio canone, sistematizzato da Hakuin (1685-1768). Oggi esso ammonta a circa 1700 kōan, divisi in sei gradi di difficoltà. Occorrono circa trent'anni di studio per padroneggiare l'intera materia e diventare un maestro, ma l'addestramento abituale si limita ad una cinquantina di kōan.
@commento Zen: Il livello di "agonia" con cui pratico il tiro con l'arco dipende da quanto centro il bersaglio: più sono preciso, più l'agonia dell'obiettivo è minore.
Detto cio, Dear Scroto, dire che questo post ha il tono populista di Feltri non è un'offesa ma una constatazione: vatti a leggere le prime pagine dei loro giornali: se avessero avuto un vignettista satirico avrebbero trasposto cosi' quello che là stava scritto (all'epoca dei fatti).
Se riduci volontariamente l'argomento dei Carmilli a quello, vuol dire che non hai letto tutto quanto o sei in malafede.
Se davvero pensi che negli anni 70 non sia esistita nessuna pratica giudiziaria emergenziale che aveva il fine politico di stroncare sia il terrorismo sia qualsiasi forma di antagonismo e per far cio' si è fatto ricorso ai peggiori metodi liberticidi (torture, testimonianze finte, uso a cazzo di cane dei pentiti) che hanno colpito anche un sacco di gente che non c'entrava niente, beh, mi spiace ma abbiamo vissuto (e forse viviamo ancora) in un mondo diverso.
Se pensi che questa pratica sia finita con gli anni 70 vuol dire che non eri a Genova nel 2001 e che ti sei perso il seguito di quella bellissima pagina della giustizia italiana.
Il limite del giustizialismo è che offusca le menti e spande giudizi morali e di merito su tutto il mondo: se fosse cosi', Andreotti sarebbe un santo accusato ingiustamente, Berlusconi un perseguitato da giudizi pazzi e comunisti (visto che è stato assolto cento volte), Dell'Utri pure, ecc. ecc. ecc.
Con Deferenza.
Ah, dimenticavo il giudizio sul post, equilibrato anche se tendente un po' a sinistra (sono un estremista, désolé):
desole' purio, ma non mi permetterei mai di attribuirti una posizione preconcetta e di scrivere che "offusca le menti", e non credo ci sia bisogno che ti spieghi il perche'. Naturalmente ho contezza di quanto sia accaduto a Genova nel 2001, di quanto la nostra magistratura sia affetta da vizi piu' o meno antichi, da quanto il potere in italia abbia una declinazione violenta (ne ha scritto benissimo guardacaso un magistrato, Scarpinato, nel libro "Il ritorno del principe": te lo consiglio). So benissimo che negli anni 70 ad una giusta repressione (ebbene si': il terrorismo va represso, come le mafie) si accompagnarono arbitrii, eccessi, violenze.
Ho anche letto la parte delle FAQ Carmilliane in cui si ammette che si', la storia della simultaneita' dei delitti di Battisti e' una cazzata, la dicevano perche' l'avevano letta sui giornali, ed e' colpa dei giornalisti (perche' il livello dei carmillanti e' questo, inutile farsi illusioni), il problema e' che quelli dei PAC's hanno detto di essere stati menati (poi al momento giusto, ossia al processo, hanno ritrattato, pero' una volta l'hanno detto e questo fa testo).
Solo che qui stiamo parlando del caso Battisti. Che e' un caso particolare, molto particolare. Che sta al di sotto (o al di sopra) di tutta la variegata casistica del terrorismo anni 70: per il livello morale (e probabilmente intellettuale) delle persone coinvolte. Per la gratuita' delle violenze commesse (punire i commercianti che sparavano ai rapinatori: ma ti rendi conto?). E soprattutto perche' il processo a Battisti e' stato portato in tutte le sedi internazionali (l'ultima, Strasburgo), e ha sempre immancabilmente ricevuto sanzione di validita': in quel processo non furono lesi i diritti degli imputati.
Ecco, io mi fido piu' di questa sentenza che delle interpretazioni degli inseperti. Che si chiamino Genna, Evangelisti o Bogenschuetze.
1. Non sono assolutamente d'accordo sulla questione morale: qui si discute sulla equità o meno di una sentenza, il giudizio morale non puo' rientrare in nessun modo (Cosa vuol dire, che se sei stronzo non ti meriti un giusto processo?)
2.Alla corte di Strasburgo (non esistono "tutte le sedi internazionali": ce n'è solo una) è stata portata non a caso solo la prima istanza del processo e non le altre due. Cambia un po' o no?
3.Fai bene a fidarti di una sentenza ma fai male a fidarti dei giornalisti (espertissimi) che ti dicono che sono state tre (con l'ultimo grado di giudizio).
La disinformazione è dura a morire, ma bisogna fare un po' di sforzo.
Saluti cordialissimi.
PS: BHL è moooolto più a destra di te, e da un pezzo oramai!
Però vorrei puntualizzare una cosa: a "Libero" gli stronzi vengono pagati, e puzzolosamente. Noi invece siamo stronzi aggratis. Come l'acqua naturale: imbottigliato come sgorga dal tafanario.
Ma appunto, caro il mio avvocato dei morti viventi: almeno a loro li pagano, a voi chi ve lo fa fare? La vil pecunia in questo caso si configura più come aggravante che come attenuante, ai sensi del R.D. 1540 del 2.2.1936.
@ 25: inutile che ti nascondi dietro pseudonimi alla come viene viene. Con un nome come "Gianluigi Maria del" è chiaro che non esisti. Ti fossi chiamato Ernesto, Evaristo, Suh Ka-mi Sto ci sarei cascato.
la Corte di Strasburgo ha sentenziato che non ci fu violazione dei diritti di Battisti nello svolgimento dei processi, con particolare riferimento alla contumacia (piu' che contumacia, fuga). A cosa ti riferisci con le tre istanze?
Oggi non si parla piu' della storia della contumacia: era solo uno degli infiniti espedienti pseudolegali dei batistuti.
Che si sono infranti miserevolmente non solo contro la corte di Strasburgo, ma anche e soprattutto contro i giudizi tecnici sull'estradabilita' del grande scrittore dati dalle autorit' sia francesi che brasiliane.
La salvezza di battisti e' maturata come giudizio politico, motivato dal fatto che in Italia battisti rischierebbe di venire assassinato dalla mafia.
Cosa che evidenzia l'ignoranza del misitro della giustizia brasiliano in fatto di mafia: cosa nostra, infatti, si occupa di cose serie.
Che poi, per carità di god, capisco tutte le posizioni, ma quando leggo cose tipo "Cesare Battisti, rifugiato politico", a me viene sempre in mente il commento di Vito (quello che fa tanto bene il ggiovane) sulle bistecche di "Mario il marsigliese". E dato che su youtube non si trova, troll oblige.
Ahhhh... ma allora ditelo! E c'era la notizia! E io non li avevo letti i giornali. Sapete, in genere leggo GOD e non i giornali. Allora sono andato a leggere i giornali. Ed è incredibile ma vero: tutti quanti erano d'accordo con GOD, ma proprio tutti. E tutti i politici d'accordo con GOD: da Angelino Alfano a Weltroni, da Gasparri a Fassino, da DiPietro a Larussa, da Cossiga a Minniti, da Maroni a Fioroni, passando per Follini, Volonté... E a leggere i commenti sui blog: a destra e a sinistra e al centro: indignazione a volonté! Ma quanta indignazione! Caterve di indignazione e vergogna! E i toni! Un'atmosfera prerivoluzionaria! Il popolo italiano si è infine erto come un sol uomo contro lo schiaffo osato dal Brasile, difensore di vigliacchi assassini di macellai; si infiammano i forum, si intasano le newsletter: écrasons l'infâme!
No, scherzi a parte: nella mia vita non ho mai (e dico mai) sentito una tale unanimità, nemmeno per i mondiali di Calcio. La Morale, la Ggiustizia, la Leggge, il Diritto... Nessuno ha beneficiato di siffatto furor di popolo, di tale voce unica e unitaria: né i Riina, né i Cutolo, né i Provenzano, né Delfo Zorzi né altri simpatiche canaglie, certo molto meno pericolose del terrorista assassino, che ha avuto pure la faccia tosta di mettersi a scrivere libri! (Cazzo, Zorzi almeno fa l'imprenditore: mica lo scribacchino e pure di gialli, lo svergognato: ma dico!).
Ebbene, davanti a cotanta unanimità a questo punto mi taccio sgomento (e anche un po' atterrito, devo dire) e non proferisco più parola, piegandomi alla volontà della maggioranza.
Per ultima cosa, però, vorrei rubare proprio la battuta di quello della bistecca di "Mario il Marsigliese":
Tutti, ma proprio tutti? Non c'avete dei sospetti?
Dicevano tempo addietro i WuMinkia: Battisti, a differenza di Sofri, non ha grossi agganci politici. Questo è un fatto importante. Perché se no, in quanto ad antipatia, se la giocano. Un'altra cosa, mi piacerebbe sapere che ne pensa Carlotto (per ora non ne parla, e forse non è un caso). Perché lui, di questi ambienti, se ne intende perdavvero. Basti pensare alle pagine parigine di questo romanzo.
E' vero Arkulari: fa schifo stare dalla stessa parte dei politici. capita o quando la questione è troppo complicata, e i politici non ci capiscono un cazzo esattamente come gli uomini normali, oppure quando è troppo semplice, e allora la capiscono pure loro.
Sulle differenze tra Battisti e Sofri: Sofri non è evaso.
Tra Battisti e Carlotto: Carlotto è uno scrittore.
Arku, guarda che da queste parti sul caso di Roi Hagen/Delfo Zorzi sfondi una porta spalancata: http://www.ilbarbieredellasera.com/article.php?sid=11339
Caro Pipistrello, la porta è spalancata ma solo in poche case (chiedete all'italiano medio se sa chi è Zorzi): per Battisti si è spalancato un paese intero. Io mi chiedo solo perché.
I commenti da sinistra con la bava alla bocca mi preoccupano. Sui forum, ogni dieci interventi forcaioli qualcuno mette un dubbio: la risposta è immancabilmente: "Ecco: è per gente come voi che la sinistra ha perso". Tutto ciò è quanto meno grottesco.
Il teorema del "sono tutti d'accordo perché è troppo semplice", mi spiace: è troppo semplice.
Sa cosa stavo pensando? Io stavo pensando una cosa molto triste, cioè che io, anche in una società più decente di questa, mi ritroverò sempre con una minoranza di persone. Ma non nel senso di quei film dove c'è un uomo e una donna che si odiano, si sbranano su un'isola deserta perché il regista non crede nelle persone. Io credo nelle persone. Però non credo nella maggioranza delle persone. Mi sa che mi troverò sempre d'accordo e a mio agio con una minoranza...
Mihai fatto venire in monte, Bogen, un grande passo di un grande romanzo, o pentaromanzo. Ma ho deciso di farne un post. quando i tempi saranno maturi.
Spero solo che non ci sia lo zampino di Sonia Braga.
RispondiEliminaM ti sei bevuto il cappello? Non gli somiglia per niente! Senza contare che Sognia non si farebbe mai fotografare con un maglioncino blu notte a girocollo.
RispondiEliminaSiete peggio di DiPietro.
RispondiEliminaPreferisco la normalizzazione estetizzante che le battute degne di Libero.
E che chezz...
E c'avrai raggione pure tu, non zo.
RispondiEliminaA me caro nonimo pure tu, me resta 'a curiozità integra de sape' chi è quelo de la foto, perpiacere... No, no Stefano, che lui s'arriconosce ed è puro n'amico. No, l'artro cor ciuffo 'n fronte senza 'a coda de cavallo, cor maglioncino che mica se lo metterebbe Sonia Br... ah, scusate, questo nun ze pò di'. Evabbene... Inzomma, me zembra uno epperò nun me zembra lui. E' 'no scrittore? E chi è? E che ci fa lì? Te come la vedi?
dis
(forze ner zenzo de "dis pure che qua semo tra mici")
Battisti.
RispondiEliminaIl carretto passava e quell'uomo gridava gelati !
Al 21 del mese i nostri soldi erano già finiti...
Non è cambiato nulla in 40 anni. Forse lo scrittore ha capito di essere solo un'idiota. Forse.
Da God a Uomo Qualunque: una bella fine.
RispondiEliminaJanuarius
Dis-sento. E non per pruritici vezzi anti-estetisti o snobistico fruzzo perbenista.
RispondiEliminaDis-sento perché dire di uno che è stato accusato e condannato più che dubbiosamente di 3 omicidi "ha ammazzato un pacco di gente" e vive felice a Copacabana è un umorismo feltriano.
Vi può stare sul culo, probabilmente è un pessimo scribacchino (mai letto nulla): ma 'sti commenti lasciateli a Belpietro e a gentaglia del genere.
Che Cryst!
PS: lo so che vi stanno sul culo pure loro, ma magari leggete e fatevi venire qualche dubbio (almeno voi) prima di sparare.
http://www.carmillaonline.com/archives/2005/09/001506.html#001506
Salve, sono Cesare Battisti. A Trento ho rischiato la forca , ma la sirena Fred Vargas mi ha fatto venire un'idea meravigliosa. Cosa c'è di strano?
RispondiEliminaIn dubio, pro Rio
RispondiEliminaA me il personaggio non mi sta simpatico. Pero' è vero che sull'umorismo forcaiol-qualunquista Feltri&Co. non hanno rivali.
RispondiEliminaDifatti, adusumcontroprovae, a me la battuta non m'ha fatto ridere per niente.
Ad un lettore di Libero o il Giornale, invece, scommetto ROTFL assicurati.
(e se lo dico io che tiro a destra, chissà il mio gemello cosa pensa!)
Personalmente credevo che i Batistuti albergassero tutti in Francia, in un intorno piccolo a piacere del grande filosofo BHL. Ero convinto che in Italia Battisti fosse considerato per quello che e': un assassino. E pensavo che si potesse ancora pensare che gli assassini devono pagare il loro debito.
RispondiEliminaE' singolare come un'opinione assolutamente naturale come questa scateni insulti (non argomenti, insulti: Feltri, Belpietro, uomo qualunque ecc. per noi tali sono).
Ah si', un argomento c'e': i processi erano "dubbi". E perche', di grazia?
Scroto
(l'argomento di Carmilla e' che Battisti sarebbe stato condannato per due omicidi quasi simultanei. Non dicono, i carmilladi, che per uno e' stato condannato come esecutore, per l'altro come mandante)
Come hai ragione Scroto !
RispondiEliminaSei un tipo cazzuto...
Certo che se uno mi desse del Feltri o del Belpietro...
Cmq..In dubio pro Rio è la battuta dell'anno..
Battute a parte, io sono in difficoltà: mi stanno sul cazzo un po' tutte le posizioni rappresentate nel dibattito, che trovo semplicemente indecidibile e poco coinvolgente. Un groviglio di verità diverse, spesso dubbie o malamente dimostrate o direttamente espulse dalle viscere, che reclama un taglio netto. Io non so darlo.
RispondiEliminaParenti che soffrono e invocano l'esecuzione di una sentenza sul corpo del condannato - è un loro diritto (però, quanto sarebbe commovente e televisivo se "perdonassero" !), ma non è Il Diritto. Nel caso di tante stragi italiane non è nemmeno la norma.
Vecchi teorici del genere "sono compagni che sbagliano" in cerca di riconoscimento politico postumo per infimi gruppetti di macellai provenienti da universi mentali e intellettuali paralleli e cristallizzati in una sconfitta non soggetta a revisioni. Ma per i quali si chiede un occhio di riguardo perché "agivano in base a convinzioni politiche", o anche solo perché erano fascinosi e ribaldi avventurieri o addirittura perché hanno scritto dei libri (per me, nel contesto: tutte aggravanti).
Forcaioli che (in Italia !) vedono la realtà processuale come un'evidenza indiscutibile, guidati da giornalisti bolsi, ciechi e male informati.
Intellettuali radicalchic, brasiliani che tirano fuori motivazioni da barzelletta-sugli-italiani, immutabili dibattiti morti in partenza in cui si esercitano tromboni moralisti incapaci di mezza idea non ovvia.
E' uno di quei tipici problemi a "bastone del pollaio", immaneggiabile perché uniformemente sporco di merda.
Mi viene in mente il finale di "Buongiorno, notte": (anche) una riflessione disperata sull'impotenza politica e morale a sciogliere certi nodi, e sulla loro granitica, inscalfibile permanenza. Come nel koan dell'anatra nella bottiglia, ecco ! Moro se ne esce libero dalla sua prigione, alzandosi il bavero del cappotto.
Sono parzialmente d'accordo con Dust: mi fate tutti schifo.
RispondiEliminaNon sono d'accordo sulla citazione bellocchiana. Buongiorno notte, a me, mi ha fatto schifo.
Dust: quando in un paese si approva il reato di immigrazione clandestina e si nominano gli eligendi contra constitutionem fanno bene a non estradare nessuno. Fosse anche il boia di Dusseldorf. Guarda le situazioni oggettive. Ho imparato che la bottiglia va infilata nello sfintere anale di chi pone il koan.
RispondiEliminaCon tutta l'anatra, of course.
Avete ragione, questo post nun fa ride. Sarebbe stato molto più esilarante mettere la foto dei fratelli Rosselli accanto a quella di Battisti con sopra il titolo "Rifugiati politici": ROTFL definitivo e garantito. Ma a me non m'ascolta mai nessuno.
RispondiEliminaSolo per chi pratica il tiro con l'arco a livello di agonia:
RispondiEliminaKōan è una parola giapponese che viene dal cinese 公案 (pinyin: gong'an; Wade-Giles: kung-an). Il senso originale della parola è "legge", "principio di governo", o secondo alcuni "documento pubblico", in giapponese ko: pubblico, e an: regola). In senso generale è un esempio che vuole essere di guida per la vita.
Nella filosofia Zen il kōan è una frase paradossale o una storia usata per aiutare la meditazione e risvegliare una natura più profonda, di solito narra l'incontro tra un maestro e il suo discepolo nel quale viene rivelata la natura più profonda delle cose.
L'uso dei kōan è tenuto in massima considerazione presso la scuola zen Rinzai, che si rifà agli insegnamenti del monaco Eisai (1141-1215), mentre è piuttosto trascurato dalla scuola Sōtō, fondata dal monaco Eihei Dōgen nel 1227 al suo ritorno dalla Cina, che pone l'accento soprattutto sulla meditazione in posizione seduta, o zazen. Secondo Daisetz Teitaro Suzuki (1958) l'esercizio basato sui kōan ha avuto origine per salvaguardare lo Zen dal rischio di degenerare in quietismo o in una comprensione meramente intellettuale.
Presso la scuola Rinzai, o scuola del "cambiamento improvviso", l'allievo partecipa a periodici colloqui formali con il maestro, chiamati sanzen, durante i quali gli viene chiesto di presentare il proprio punto di vista sul kōan che sta cercando di risolvere. La soluzione di un kōan comporta lunghi periodi di intensa concentrazione durante i quali viene adottata la stessa posizione della scuola Sōtō. Sembra che maestri esperti siano in grado di capire quando l'allievo è vicino alla soglia di un insight e riescano ad avvicinarlo a questa esperienza con atti inaspettati, spontanei ed improvvisi, intesi a bloccare il processo di pensiero concettuale.
Esistono tre importanti raccolte di kōan nel Ch'an e nello Zen: "La porta senza porta" (in giapponese: Mumonkan; in cinese: Wu-men kuan), "La raccolta della roccia blu" (Hegiganroku; Pi-yen lu) e "Il libro della serenità" (Shoyoroku; Ts'ung-jung lu). Con l'andare del tempo si costituì un vero e proprio canone, sistematizzato da Hakuin (1685-1768). Oggi esso ammonta a circa 1700 kōan, divisi in sei gradi di difficoltà. Occorrono circa trent'anni di studio per padroneggiare l'intera materia e diventare un maestro, ma l'addestramento abituale si limita ad una cinquantina di kōan.
@commento Zen: Il livello di "agonia" con cui pratico il tiro con l'arco dipende da quanto centro il bersaglio: più sono preciso, più l'agonia dell'obiettivo è minore.
RispondiEliminaDetto cio, Dear Scroto, dire che questo post ha il tono populista di Feltri non è un'offesa ma una constatazione: vatti a leggere le prime pagine dei loro giornali: se avessero avuto un vignettista satirico avrebbero trasposto cosi' quello che là stava scritto (all'epoca dei fatti).
Se riduci volontariamente l'argomento dei Carmilli a quello, vuol dire che non hai letto tutto quanto o sei in malafede.
Se davvero pensi che negli anni 70 non sia esistita nessuna pratica giudiziaria emergenziale che aveva il fine politico di stroncare sia il terrorismo sia qualsiasi forma di antagonismo e per far cio' si è fatto ricorso ai peggiori metodi liberticidi (torture, testimonianze finte, uso a cazzo di cane dei pentiti) che hanno colpito anche un sacco di gente che non c'entrava niente, beh, mi spiace ma abbiamo vissuto (e forse viviamo ancora) in un mondo diverso.
Se pensi che questa pratica sia finita con gli anni 70 vuol dire che non eri a Genova nel 2001 e che ti sei perso il seguito di quella bellissima pagina della giustizia italiana.
Il limite del giustizialismo è che offusca le menti e spande giudizi morali e di merito su tutto il mondo: se fosse cosi', Andreotti sarebbe un santo accusato ingiustamente, Berlusconi un perseguitato da giudizi pazzi e comunisti (visto che è stato assolto cento volte), Dell'Utri pure, ecc. ecc. ecc.
Con Deferenza.
Ah, dimenticavo il giudizio sul post, equilibrato anche se tendente un po' a sinistra (sono un estremista, désolé):
Fa caà.
Caro Bogenschuetze,
RispondiEliminadesole' purio, ma non mi permetterei mai di attribuirti una posizione preconcetta e di scrivere che "offusca le menti", e non credo ci sia bisogno che ti spieghi il perche'. Naturalmente ho contezza di quanto sia accaduto a Genova nel 2001, di quanto la nostra magistratura sia affetta da vizi piu' o meno antichi, da quanto il potere in italia abbia una declinazione violenta (ne ha scritto benissimo guardacaso un magistrato, Scarpinato, nel libro "Il ritorno del principe": te lo consiglio). So benissimo che negli anni 70 ad una giusta repressione (ebbene si': il terrorismo va represso, come le mafie) si accompagnarono arbitrii, eccessi, violenze.
Ho anche letto la parte delle FAQ Carmilliane in cui si ammette che si', la storia della simultaneita' dei delitti di Battisti e' una cazzata, la dicevano perche' l'avevano letta sui giornali, ed e' colpa dei giornalisti (perche' il livello dei carmillanti e' questo, inutile farsi illusioni), il problema e' che quelli dei PAC's hanno detto di essere stati menati (poi al momento giusto, ossia al processo, hanno ritrattato, pero' una volta l'hanno detto e questo fa testo).
Solo che qui stiamo parlando del caso Battisti. Che e' un caso particolare, molto particolare. Che sta al di sotto (o al di sopra) di tutta la variegata casistica del terrorismo anni 70: per il livello morale (e probabilmente intellettuale) delle persone coinvolte. Per la gratuita' delle violenze commesse (punire i commercianti che sparavano ai rapinatori: ma ti rendi conto?). E soprattutto perche' il processo a Battisti e' stato portato in tutte le sedi internazionali (l'ultima, Strasburgo), e ha sempre immancabilmente ricevuto sanzione di validita': in quel processo non furono lesi i diritti degli imputati.
Ecco, io mi fido piu' di questa sentenza che delle interpretazioni degli inseperti. Che si chiamino Genna, Evangelisti o Bogenschuetze.
Scroto
PS: informati meglio sull'esito dei processi ad Andreotti e Berlusconi. Potresti avere delle (gradite) sorprese.
RispondiEliminaScroto
Caro Scroto,
RispondiEliminati preferisco di gran lunga cosi', solo che:
1. Non sono assolutamente d'accordo sulla questione morale: qui si discute sulla equità o meno di una sentenza, il giudizio morale non puo' rientrare in nessun modo (Cosa vuol dire, che se sei stronzo non ti meriti un giusto processo?)
2.Alla corte di Strasburgo (non esistono "tutte le sedi internazionali": ce n'è solo una) è stata portata non a caso solo la prima istanza del processo e non le altre due. Cambia un po' o no?
3.Fai bene a fidarti di una sentenza ma fai male a fidarti dei giornalisti (espertissimi) che ti dicono che sono state tre (con l'ultimo grado di giudizio).
La disinformazione è dura a morire, ma bisogna fare un po' di sforzo.
Saluti cordialissimi.
PS: BHL è moooolto più a destra di te, e da un pezzo oramai!
Però vorrei puntualizzare una cosa: a "Libero" gli stronzi vengono pagati, e puzzolosamente. Noi invece siamo stronzi aggratis. Come l'acqua naturale: imbottigliato come sgorga dal tafanario.
RispondiEliminaPuri, si dice. Infatti io vi amo.
RispondiEliminaros
a proposito di ros...
RispondiEliminabit
Ma appunto, caro il mio avvocato dei morti viventi: almeno a loro li pagano, a voi chi ve lo fa fare? La vil pecunia in questo caso si configura più come aggravante che come attenuante, ai sensi del R.D. 1540 del 2.2.1936.
RispondiEliminaGianluigi Maria del Cassero,
Presidente Onorario di Magistratura Teocratica
@ bit
RispondiEliminaCi conosciamo?
Impossiboli. Forse purtroppo, cmq mpssbl.
ros (che poi ora è tig)
Battisti libero, in galera Mogol!
RispondiElimina@ 25: inutile che ti nascondi dietro pseudonimi alla come viene viene. Con un nome come "Gianluigi Maria del" è chiaro che non esisti. Ti fossi chiamato Ernesto, Evaristo, Suh Ka-mi Sto ci sarei cascato.
RispondiEliminaNun ve conoscete ma er tuo pseudonimo der piffero, ros, e' la causa der god's anniversary.
RispondiEliminahai gabido?
Di sei raffreddado il gassero, sgrodo?
RispondiEliminaBogen,
RispondiEliminala Corte di Strasburgo ha sentenziato che non ci fu violazione dei diritti di Battisti nello svolgimento dei processi, con particolare riferimento alla contumacia (piu' che contumacia, fuga). A cosa ti riferisci con le tre istanze?
Oggi non si parla piu' della storia della contumacia: era solo uno degli infiniti espedienti pseudolegali dei batistuti.
Che si sono infranti miserevolmente non solo contro la corte di Strasburgo, ma anche e soprattutto contro i giudizi tecnici sull'estradabilita' del grande scrittore dati dalle autorit' sia francesi che brasiliane.
La salvezza di battisti e' maturata come giudizio politico, motivato dal fatto che in Italia battisti rischierebbe di venire assassinato dalla mafia.
Cosa che evidenzia l'ignoranza del misitro della giustizia brasiliano in fatto di mafia: cosa nostra, infatti, si occupa di cose serie.
Scroto
Propongo lo scambio di rifugiati politici Ronaldinho-Battisti, da eseguirsi su atollo dell'oceano Atlantico, come ai bei tempi della guerra fredda.
RispondiEliminaChe poi, per carità di god, capisco tutte le posizioni, ma quando leggo cose tipo "Cesare Battisti, rifugiato politico", a me viene sempre in mente il commento di Vito (quello che fa tanto bene il ggiovane) sulle bistecche di "Mario il marsigliese". E dato che su youtube non si trova, troll oblige.
RispondiEliminaAhhhh... ma allora ditelo! E c'era la notizia! E io non li avevo letti i giornali. Sapete, in genere leggo GOD e non i giornali. Allora sono andato a leggere i giornali. Ed è incredibile ma vero: tutti quanti erano d'accordo con GOD, ma proprio tutti. E tutti i politici d'accordo con GOD: da Angelino Alfano a Weltroni, da Gasparri a Fassino, da DiPietro a Larussa, da Cossiga a Minniti, da Maroni a Fioroni, passando per Follini, Volonté... E a leggere i commenti sui blog: a destra e a sinistra e al centro: indignazione a volonté! Ma quanta indignazione! Caterve di indignazione e vergogna! E i toni! Un'atmosfera prerivoluzionaria! Il popolo italiano si è infine erto come un sol uomo contro lo schiaffo osato dal Brasile, difensore di vigliacchi assassini di macellai; si infiammano i forum, si intasano le newsletter: écrasons l'infâme!
RispondiEliminaNo, scherzi a parte: nella mia vita non ho mai (e dico mai) sentito una tale unanimità, nemmeno per i mondiali di Calcio. La Morale, la Ggiustizia, la Leggge, il Diritto... Nessuno ha beneficiato di siffatto furor di popolo, di tale voce unica e unitaria: né i Riina, né i Cutolo, né i Provenzano, né Delfo Zorzi né altri simpatiche canaglie, certo molto meno pericolose del terrorista assassino, che ha avuto pure la faccia tosta di mettersi a scrivere libri! (Cazzo, Zorzi almeno fa l'imprenditore: mica lo scribacchino e pure di gialli, lo svergognato: ma dico!).
Ebbene, davanti a cotanta unanimità a questo punto mi taccio sgomento (e anche un po' atterrito, devo dire) e non proferisco più parola, piegandomi alla volontà della maggioranza.
Per ultima cosa, però, vorrei rubare proprio la battuta di quello della bistecca di "Mario il Marsigliese":
Tutti, ma proprio tutti? Non c'avete dei sospetti?
Arkulà: hai ragione a sospettare.
RispondiEliminaE ora te lo dico.
Il grande vecchio è God.
E ieri God ha fatt' 'u golp'.
Ha fatt'u riport' a sinistr' e ha fatt' 'u golp'.
E ora più 'nduja per tutti.
Dicevano tempo addietro i WuMinkia: Battisti, a differenza di Sofri, non ha grossi agganci politici. Questo è un fatto importante. Perché se no, in quanto ad antipatia, se la giocano.
RispondiEliminaUn'altra cosa, mi piacerebbe sapere che ne pensa Carlotto (per ora non ne parla, e forse non è un caso). Perché lui, di questi ambienti, se ne intende perdavvero. Basti pensare alle pagine parigine di questo romanzo.
Aò, non ci crederai, ma ho visto il film proprio ieri sera. C'è pure Adamo che canta "La nuit" in italiano, aò.
RispondiEliminaE comunque Copacabana e Capri, c'est fini. La vita è altrove.
RispondiEliminaE' vero Arkulari: fa schifo stare dalla stessa parte dei politici. capita o quando la questione è troppo complicata, e i politici non ci capiscono un cazzo esattamente come gli uomini normali, oppure quando è troppo semplice, e allora la capiscono pure loro.
RispondiEliminaSulle differenze tra Battisti e Sofri: Sofri non è evaso.
Tra Battisti e Carlotto: Carlotto è uno scrittore.
Scroto
Arku, guarda che da queste parti sul caso di Roi Hagen/Delfo Zorzi sfondi una porta spalancata: http://www.ilbarbieredellasera.com/article.php?sid=11339
RispondiEliminapero' Battisti non ha un figlio trimone.
RispondiEliminaCaro Pipistrello, la porta è spalancata ma solo in poche case (chiedete all'italiano medio se sa chi è Zorzi): per Battisti si è spalancato un paese intero. Io mi chiedo solo perché.
RispondiEliminaI commenti da sinistra con la bava alla bocca mi preoccupano. Sui forum, ogni dieci interventi forcaioli qualcuno mette un dubbio: la risposta è immancabilmente: "Ecco: è per gente come voi che la sinistra ha perso". Tutto ciò è quanto meno grottesco.
Il teorema del "sono tutti d'accordo perché è troppo semplice", mi spiace: è troppo semplice.
Sa cosa stavo pensando? Io stavo pensando una cosa molto triste, cioè che io, anche in una società più decente di questa, mi ritroverò sempre con una minoranza di persone. Ma non nel senso di quei film dove c'è un uomo e una donna che si odiano, si sbranano su un'isola deserta perché il regista non crede nelle persone. Io credo nelle persone. Però non credo nella maggioranza delle persone. Mi sa che mi troverò sempre d'accordo e a mio agio con una minoranza...
Mihai fatto venire in monte, Bogen, un grande passo di un grande romanzo, o pentaromanzo. Ma ho deciso di farne un post. quando i tempi saranno maturi.
RispondiEliminaScroto
Ho capito di che stai parlando, e non vedo l'ora, se mi permetti il linguaggio da pom-pom girl.
RispondiEliminaP.S.: Credo che tra gli "Zombi" di Romero ci sia persino una pom-pom girl.
asdfgbhnjm,.-
RispondiEliminapompelmo pompelmo. resta un languorino...
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