Lezzioni ammericane

A un certo punto i grandi vanno in Ammerica e lì capiscono tutto. Poi tornano indietro e ce lo spiegano. A volte non resistono e ce lo spiegano direttamente dall'Ammerica. Cominciamo la serie delle lezzioni ammericane, con due capisaldi della Weltanschauung, appunto, ammericana.

Com-petitività

Crisi de panza, cesso aziendale. Mi siedo trafelato e comincio giusto a provare sollievo, quando entra uno nel cesso attiguo. Sento che si cala con energia, s'accomoda di schianto e minge all'istante che pare un'idrovora.

Abbasso l'occhio per spizzargli scarpe e i polpacci (i cessi sono separati da ridicoli separé) e non è nemmeno negro, massimo cinese.

Poi comincia ra-ta-ta-ta-ta, strock, sbam. Io sono leader nel settore e raccolgo: bom tam zing zing (cfr. Marinetti). Usciamo quasi insieme dai rispettivi cubicoli e ci guardiamo come i tennisti, con ammirazione. E' davvero mezzo cinese. Poi ci laviamo le mani (ognuno le sue).

Felicità

Fu all'inizio degli anni 80: la settimana dei pidocchî. Prima mio fratello, poi tutti. Come ti accarezzavi i capelli grondavano pidocchî, se te ne strappavi uno ci trovavi le lendini. Mia mamma ha una memoria di tungsteno, ricorda tutto, specie cose mai successe. Ricorda che ci liberammo dei pidocchî con bagni d'aceto.

Io ricordo che dopo una settimana di bagni d'aceto mio babbo comprò lo shampoo apposito Mediker AP. I pidocchî furono debellati in venitquattro ore.

Così finì la settimana più bella della mia vita, così persi l'innocenza e la felicità.