lunedì 6 aprile 2009

One of ass

Di terremoti noi non sappiamo niente: sappiamo a malapena usare Google. Gli diamo in pasto "radon earthquake", e poi anche "radon earthquake precursor". Ci sono molti risultati, spesso sono articoli scientifici o sunti (abstract) di articoli scientifici.

Le fonti sono varie: siti universitari (Harvard, non Sparacchiano), riviste di geofisica, riviste scientifiche in genere. Sbirciando i risultati in modo del tutto situazionista, scopriamo che:

1. La caratteristica del Radon di preannunciare terremoti è investigata almeno dal 1980.

2. Già nel 1999 si afferma (e si pubblica) : "[...]it is now recognized that, out of many proposed earthquake precursors, radon variation is classified as one of a few promising precursors that may be used for earthquake prediction".

3. Nel 2004 in un'introduzione a un articolo specialistico si scrive: "Measurement of temporal variation of radon in soil or water has given evidence that the emanation of radon can be related to tectonic disturbances in the Earth's crust"



Probabilmente non abbiamo trovato le citazioni più importanti (non ne abbiamo la competenza), ma quello che siamo in grado di leggere sembra indicare che la correlazione tra aumento della concentrazione di Radon a pochi metri di profondità e incombenza dei terremoti sia un dato scientificamente accettato.

Sentire Boschi e Bertolaso ripetere che "nessuno può predire i terremoti" desta qualche dubbio: l'affermazione, in sé, è probabilmente vera, ma nasconde il fatto che la comunità scientifica indaga, e non da ieri, l'esistenza e l'attendibilità dei cosiddetti precursori sismici.

Del resto, uno che prevede un terremoto catastrofico dove poi si verificherà, o ha un "culo" che potrebbe usare per fare tredici tutte le domeniche di un anno, oppure ha capito qualcosa.

2 commenti:

  1. Questo è un bellissimo articolo. Complimenti. Controinformazione breve, precisa, direi quasi austera.

    I giornali, come dovrebbero essere.



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  2. La cosa che più infastidisce del negazionismo degli scienziati nostrani è che in questo modo rendono un pessimo servizio alla scienza: se uno, pur mosso da comprensibile istinto autodifensivo, si manifesta per dichiarazioni che google in 30 secondi è in grado di smontare, allora davvero spalanchiamo le porte a rabdomanti, indovini e soprattutto preti.

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