venerdì 3 ottobre 2008

When we were kids

Qualche lettore e molte, molte lettrici scrivono chiedendoci di sbottonarci, di tanto in tanto, di rivelare qualche segretuccio intimo, qualche ricordino proustino: quali traumi infantili, Bildung mittelregionali, esperienze di morte vissuta ci hanno fatto cadere così in basso (questo lo dicono i lettori) o salire al settimo cielo (così le lettrici)?

Bene, è ora di sollevare un velo impietoso sul nostro passato: quando eravamo eroi, non ancora dèi. La nostra infanzia l'abbiamo passata così: questa è la nostra formazione culturale, questa la nostra scuola di vita, questo il nostro diploma universitario. E scusate se è poco.







Una vita davanti alla tv, seduti sulla moquette. Infatti uno di noi esordì proprio ricordando il fastidioso inquinamento sonoro dell'aspirapolvere, con la notissima canzone "Ne moquette pas", mentre un altro si sgolava a Sanremo: "E tu mi fai dobbiamo andare al cinema, / e al cinema vacci tu. / Io sto qua che aspetto Seinfeld / scalpitando sul divano".

Ah, ne abbiamo fatta di strada, da allora! Oggi riusciamo persino a cambiare canale. O a far piovere dal Paradiso innovazioni tecniche. Dopo il restyling della testata, ripulita dalla stessa équipe di giapponesi che riconsegnarono la Cappella Sistina al suo antico splendore, la sestina dei GOD vi offre la compilazione definitiva: tutta la Kultur degli ultimi cinquant'anni a portata di clic. Potete ascoltarla andando sulla colonna di sinistra e pigiando il tasto play del capitello.

Peccato solo non esser riusciti a trovare la colonna sonora di Oz. Mi sarebbe piaciuto rendere omaggio al mio villain preferito.









Stasera, quando tornate a casa, per una volta lasciate vibratori manette e frustini nel cassetto. Proponete un nuovo gioco al vostro compagno/a/altro. Si chiama "La mia dolce metà è un'analfabeta?". Bendatele gli occhi, fatele ascoltare la nostra playlist e chiedetele di riconoscere una per una tutte le serie televisive. Se azzecca meno di 20 titoli, toglietele la benda e — sorpresa, cara! (o caro, o altro) — mettetele davanti agli occhi la pratica di divorzio, ficcatele una penna in mano e aiutatela a vergare una grossa X in calce.

Se invece neppure voi siete in grado di identificare almeno la metà dei titoli, be', non vi resta che divorziare da voi stessi.

2 commenti:

  1. 'a furboni, ma se ci lasciate scritti i titoli, come si fa a giocare?

    Si puo' solo far giocare il/la consorte...

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  2. Esatto: così l'altra metà gode perversamente. È un gioco infantile, id est un gioco sadico.

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