Non disponiamo di statistiche ufficiali sull'afflusso di miniracconti che partecipano al concorso Feltrinelli "100parole" (qui i premiati di aprile). Abbiamo però la certezza che molti frequentatori / scrittori di blog siano della partita. I bloggers che fanno outing non mancano (eccone uno, per dire). Un esempio lo si trova su Noantri, dove si sono perfino fronteggiati uno dei proprietari del blog e l'autore del racconto che ha vinto nella sua libreria. E' nato il blog "centoparole" e qualcuno festeggia pure la vittoria
Ci pare però di sentire sollevarsi da tutta le rete un grido se non di dolore almeno di amaro disappunto. E' il blues dei non premiati, che si leva quando confrontano il proprio pezzo con quello del vincitore - trovandolo a torto o a ragione inferiore al proprio, se non in assoluto degno di minzione. Le reazioni si dividono in "Signore, perché lui ?" e "Signore, perché non io ?".
E allora inviateci (o inserite direttamente in un commento) il vostro pezzo e il link a quello che vi ha battuti. Li metteremo a confronto e apriremo lo spazio commenti al giudizio critico nostro e altrui.
C'è anche un altro elemento di maligna curiosità. Non possiamo credere che non si verifichino casi di spamming: un autore che imbuca una copia del racconto in ciascuna delle 6 Feltrinelli di Milano, ad esempio. O magari un gruppo i cui X autori - uniti da un patto diabolico - imbucano i racconti di tutti nelle librerie di Y città diverse. Nei commenti avete spazio per confessioni e delazioni.
giovedì 19 maggio 2005
Signore dimmi perché / Feltrinelli non mi premia
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Se posso dire una prima banalità - in attesa di aggregarmi con maggiore convinzione ché l'argomento m'interessa - se posso dirla, dicevo, io penso che non sia tanto questione di perché non io?, quanto di perché tu?. Non mi interessa dire che i miei racconti erano migliori dei vincitori (ma è oggettivamente così); mi interesserebbe sapere, piuttosto, i criteri di valutazione. Non a caso - dal momento che non mi sono stato spiegati - non ho più partecipato alle tornate successive del concorso e democraticamente - che so accettare la sconfitta, io - la Feltrinelli può andare amabilmente a cagare.
RispondiEliminap.s. tié, cento parole precise precise ho usato
[Ste]
geniale.
RispondiEliminae poi io, sapete bene, adoro i controeventi ;)
(li comunico pressoché tutti... :)
giorgia
ps: ecco, quando torno da un po' di tempo qui e penso che sicuramente sarete stati un po' a sonnecchiare, ecco, voi mi sorprendete sempre.
pps: sareste perfetti da affittare come accompagnatori ai matrimoni. peccato non abbia amiche che si sposino a breve. (o per fortuna, non so).
segnalo a tutti che sono usciti sul sito Feltrinelli i vincitori di maggio. Lo scontro è aperto !
RispondiEliminaOr ora ho scritto il mio raccontino di cento parole. Domani lo imbuco e poi vi dico come va a finire.
RispondiEliminanella mia libreria ha vinto questo, ispirato/adattato da Camilleri. Mi è simpatico, va'
RispondiEliminaOhmygod, il livello dei racconti è infimo!
RispondiEliminaQuasi che quasi mi ci provassi puranco io.
(Paul Olden)
up ci invia il suo racconto in concorso per maggio, oltre al link al racconto che lo ha battuto.
RispondiEliminaCompagine
C’erano uomini e donne, tutti in fila, le braccia aderenti lungo i fianchi. Mi aggiravo tra gli scaffali e li vedevo con la coda dell’occhio che cercavano, ognuno a suo modo, di attirare silenziosamente la mia attenzione.
Alti, bassi, magri con gli occhiali, cicciotte con i capelli sciolti, vestiti ognuno di colori e profumi diversi, con la barba o le meches.
Volevo prenderli tutti e sentire che cosa avevano da dirmi, ma era impossibile.
Ne presi uno, a caso ma il caso non esiste, lo tirai fuori afferrandolo per il naso. Mentre ci parlavo mi accorsi che mi leggeva dentro.