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venerdì 4 settembre 2009

Una lettera da Ariodante Fruzzetti (?)

Cari God,



visto che tanto spazio date alla mia famiglia me ne prendo un po' anch'io. Voglio gentilmente intervenire sul tema del giorno, e senza troppi quicqueri e quacqueri vengo subito al sodo, che poi neanche tanto: personalmente, com'è come non è, da ragazzo sono stato mezzo impotente. Ora ve l'ho detto, tanto a me che me ne frega.

Allora mi sono informato su epoca, sulla Garzantina e sulla trasmissione Rai che parlava di sesso con oserei dire, con rispetto parlando, Emanuela Falcetti, che è l'unica trasmissione, almeno così si diceva, dove si vedeva per la prima volta un pene in erezione alla Rai, ma se guardavi bene era il pene di un vecchio.



Com'è come non è esistono due sistemi contro il male del secolo scorso, perché da una decina d'anni mi è bello che passato, che vado gentilmente a enumerare, senza nasconderne né i suoi pro né i suoi contro.



1. La pompetta. Contrariamente al nome, ti fai mettere una camera d'aria all'interiore del pene e ti porti il gonfietto in tasca. Il gonfietto dico tipo quello per canotti, ma piu' piccolo, se ti sei mai misurato la pressione è come quello della pressione. Poi quando vuoi un'erezione fai ciuf ciuf e hai l'erezione. Quando non la vuoi piu' giri la valvola e pss pss fine dell'erezione, ti rimetti a lavorare di tutto punto.

Pro: infallibile, contrariamente alla parola. Contro: piuttosto rumorosa, piuttosto ingombrante, piuttosto difficile da nascondere alla partner (questo problema non si pone se per caso la partner non esiste).



2. La famosa puntura sul cazzo. Come si intuisce, si tratta di una puntura da effettuarsi sul pene. Conferisce un'erezione di tre-quattro-cinque-sei-sette ore. Non solo ne parla Sebastiano Vassalli in "archeologia del presente" (ve l'ho detto che mi sono informato), ma ho personalmente conferito con elementi che l'avevano fatta, e gentilmente dice che il cazzo diventa come nei sogni, quando è grandissimo.

Pro: è grandissimo. Contro: contrariamente ai sogni, non è smontabile (il cazzo).



Poi è uscito il Viagra che a) è molto meno efficiace b) ha effetti collaterali diciamo pure della Madonna. C'è anche chi ha scritto che solo una testa di cazzo prende il viagra, ma io non ho capito a chi si riferiva.



Gli anziani comunque raccontano che ai suoi tempi si faceva così: a) mettersi un anello di ferro attorno al cazzo, b) legarsi al collo con una cordicella una calamita, c) avvicinarla, al momento del bisogno, all'anello di ferro. Ma è un metodo che personalmente non capisco.



Vabbé, io a sto punto ho detto tutto e voi fate un po' come vi pare, come sempre.




Ariodante Fruzzetti.






Sarà.

GOD

mercoledì 3 giugno 2009

Il puntino G

— Scusa, hai mica visto il mio punto?

— Un punto nero? Quale punto?

— Verdana xx-small. Punto verdana xx-small, nero, l'ultima volta è uscito da una parentesi verso mezzogiorno del 3 giugno. Ha detto che andava a comprare le virgolette e non è più tornato.

— Eppure la vostra passione era già agli apici.

— Temo sia scappato per fare un ménage à trois. Con due caporali. Uno è Reyes. Non Alfonso, però. Quello di Zorro. L'altro è un uomo sessuale.

— Ma sono uomi sessuali o caporali?


— Non so. Comunque devianti rispetto alle norme redazionali.

giovedì 28 maggio 2009

L'educazione sentimentale

Berlusconi: Iniziamo male l'anno!

Dell'Utri: Perché male?

B: Perché dovevano venire due di "Drive In" che ci hanno fatto il bidone! E anche Craxi è fuori dalla grazia di Dio!

D: Ah! Ma che te ne frega di "Drive In"?

B: Che me ne frega? Poi finisce che non scopiamo più! Se non comincia così l'anno, non si scopa più!

D: Va bene, insomma, che vada a scopare in un altro posto!

B: Senti, dice Fedele che devi sacrificarti (...). Devi venire qui!

D: No, figurati!

B: Purché le tette siano tette! Truccate soprattutto bene le tette! (...) Grazie, ciao Marcellino!

D: Un abbraccio, anche a Veronica. Ciao!

B: Anche a te e tua moglie, ciao!

(...)



(telefonata intercettata dalla Guardia di Finanza sul telefono di Marcello Dell'Utri a colloquio con Berlusconi nella sua casa ad Arcore, dove il Cavaliere festeggia il Capodanno con Confalonieri e l'allora presidente del Consiglio Bettino Craxi, ore 20.52 del 31 dicembre 1986).

da brionews.com









martedì 12 maggio 2009

Il Cesarone








Si può sempre decidere il momento della propria morte.

C. Battisti, 11 maggio 2009.



- Ah sì? E dov'è la novità?

- Nell'aggettivo.



(Quizz: cosa si cela nella foto riportata a fianco, presa in prestito qui?)

lunedì 11 maggio 2009

martedì 24 marzo 2009

Alla ricerca dell'Uomo Sessuale - III

Grazie all'amico dei Circoli del Buongoverno raccogliamo un importante tassello per la nostra dissennata recherche. Chi non abbia comprensibilmente voglia e tempo di leggere la del tutto non interessante missiva, consigliamo di scorrerla con indifferenza mista a disgusto e di giungere alle ultime righe, dove sono elencate cinque possibili continuazioni del brano misterioso. Ci sembra di capire che i versi proposti debbano seguire immediatamente il già noto "Ai parenti coi regali".




Cari GOD,



mi chiamo Bustamante e sono devoto dei Circoli del Buongoverno del Senatore Dell'Utri.

Ma non bruciamo le tappe, come disse Torquemada a Luciana Littizzetto.  

Io qui vi voglio parlare di Gesù e di mio padre. 




Mio padre era l'aiuto ingegnere capo della Metalltubi. Ma quelli che si ricordano di lui, a parte quelli che lo vedono ogni giorno, si ricordano del portiere della Metalltubi.







E' stato certamente il più grande portiere della storia della Metalltubi: una volta aveva visto Jascin dal vivo, e da allora volava sulla palla d'istinto, respingeva a pugni chiusi o bloccava (ma un vero portiere blocca sempre, diceva), e soprattutto usciva: quello che oggi i portieri non fanno più. 

Ma non è che parava e basta, lui bucava la quarta parete del campo da calcio e le signore gridavano cornuto (e anche finocchio) a chi osava segnargli un gol, anche se si trattava del loro marito o figlio.



I campionati nella Bassa erano sempre un discorso a due, tra la Metalltubi e la Superghisa. C'erano anche la Ediltorba, di cui si parlerà in seguito, e l'Arsenale, di cui anche si parlerà in seguito, ma poco. Si parlerà di più della Ediltorba, perché quello che successe è che poi la Ediltorba fece un'offerta a mio padre: diventare ingegnere capo. L'ingegnere capo della Metalltubi, il famigerato Musumanno, non volle saperne da farsi da parte, e così la Metalltubi perse in un colpo solo l'aiuto ingegnere e il portiere: soprattutto il portiere.



Non mancò chi disse che la Metalltubi aveva i giorni contati. E non parlava dei profitti, che non interessavano a nessuno. Notoriamente le imprese assumevano e licenziavano esibendo un rigido disprezzo di ogni criterio aziendale, impegnate com'erano a potenziare la squadra. Fu così che imbecilli conclamati finirono nella logistica e nel ramo commerciale, ma il punto più alto si raggiunse con Gesù (e qualcuno insiste che lo chiamavano Gesù proprio perché fu il punto più alto).




Prima di andare avanti con la storia conviene che qui sottolinei l'inadeguatezza dell'Arsenale e quindi il suo confinamento a squadra materasso: essendo struttura statale, per le assunzioni l'Arsenale era tenuto a seguire una trafila dinosaurica. I famosi Stazzeguti, Pastrengo, Policravicik, e altri meno famosi, intrapresero il girone dei concorsi pubblici da valenti centravanti, o anche mediani di spinta, per uscirne quarantenni panzuti, bolsi, bipolari, e in qualche caso palesemente vigliacchi.




Ma torniamo a Gesù. Gesù era un mezzo balordo di Albaredo Pastrago, ipocondriaco e narcolettico: ma se nell'area di rigore vedevi un fulmine globulare allora era lui, che spesso si trascinava dietro un difensore (o due) fin dentro la porta: e insieme a loro la palla. Era imbattibile negli spazi angusti, ma un po' dispersivo nel disegno generale (e per questo, secondo alcuni, lo chiamavano Gesù): molto Paolo Rossi, poco Platini.





Una volta entrò nell'area che nemmeno si vedeva il pallone. Gli roteava intorno ma così veloce che formava un alone luminoso, o aureola (e non pochi spiegarono con questo fatto l'occorrenza del suo nome, Gesù). Quella volta nessuno lo fermò e lui depositò l'aureola nella porta avversaria, la quale aureola, manco a dirlo, una volta depositata ritrovò la sua essenza di palla.




Solo il commendator Carnevalutti Cacciacarne Hopkins, parente del noto grammatico, era dotato della spericolatezza aziendale, secondo alcuni del catafottismo radicale, necessaria per assumere Gesù in qualità di aiuto ingegnere capo della Ediltorba, ossia, l'aiuto di mio padre. E se sei giorni su sette mio padre giungeva a rimpiangere Musumanno, e a casa le cene e i dopocena si riempiavano di considerazioni che, estrapolate dal contesto, sarebbero suonate come bestemmie da fare inginocchiare un quattordicenne che gioca al gabbio nel porto di Livorno con un suo cugino di Cadoneghe venuto giù già incazzato, la domenica la stella di Gesù brillava come sulla capanna natìa (e vai con quelli che dicevano che era per questo che si chiamava Gesù) e a casa sembrava di essere in un film di Rutelli.




Inutile dire che la Ediltorba dominò il campionato e che le sue vendite crollarono nell'indifferenza generale, anche del commendatore Carnelutti Cacciacarne Hopkins e del cugino grammatico, e persino di Musumanno, tranne le volte in cui fu inseguito dai parenti dei dipendenti della Metalltubi e raggiunto da alcuni pezzi di ricambio preventivamente lastricati di sterco, materiale di cui la bassa abbonda, o almeno abbondava.




La storia di Gesù termina tragicamente (e per questo in famiglia si ritiene si chiami Gesù) e l'ombra del complotto aleggia su quella fine di cui nessuno parla (al contrario di quanto accadde per l'altro Gesù, mandanti ed esecutori della fine del quale sono noti e sputtanati). Secondo alcuni fu Musumanno, secondo altri la catafottaggine del commendatore, ma è certo che complotto fu e non ne furono estranee le allora FS. E so cosa dico.




Gesù quella mattina prese il treno ad Albaredo Pastrago, e i testimoni ricordano l'umido della sua fiatella che gli formava intorno come un'aureola (v. sopra). Altri raccontano che salito sul treno dormì, e fin qui niente di strano, era narcolettico o no? Mio padre racconta che come tutti i giorni lo aspettava alla stazione per accompagnarlo in fabbrica, altrimenti chissà quello dove sarebbe andato. Ma a un certo punto sul pannello della stazione in corrispondenza del treno di Gesù comparve una scritta mai vista prima, forse inventata e aggiunta su apposito cartellino rotante tipico delle stazioni quella notte stessa: soppresso.




"Soppresso un paio di cazzi", puntualizza ancora oggi l'ex ingegnere capo della Ediltorba, che io chiamo babbo. "Quando sopprimi un treno, cosa succede ai passeggeri?" La domanda è ancora attuale oggi che nella bassa si sopprimono treni come fossero iracheni. E qui c'è il primo colpo di scena. Ma lasciamo la parola al babbo: "Il bello è che non c'erano passeggeri. Quelli che avevano visto Gesù alla stazione, chi passava di lì per caso, chi per necessità, ma nessuno doveva prendere quel treno". "E quello che vide Gesù dormire?" "Lui scese a Verdurago Pallerano".



E qui arriva il secondo colpo di scena: "Fermata mai esistita, a consultare gli orari ufficiali, tranne quel giorno". "Peggio: paese mai identificato. Si trova in una zona dove la nebbia è tale che nessuno può essere certo che ci sia veramente un paese". "E Gesù?" "Non si seppe mai più nulla di lui, e neppure del treno. In ditta ogni tanto giungevano voci che si fosse perso in qualche scambio montato male, che fosse entrato in un mondo di sotto, dove tutto era rovesciato". "Un Universo parallelo?" "No, anche questa è la cosa strana: si parlava di un mondo visto allo specchio, ma non uno specchio normale, uno specchio che scambia anche sopra e sotto, dentro e fuori..."




Ecco, cari GOD. Siamo arrivati al punto. Io, figlio dell'ingegnere capo della Metalltubi, devoto dei gruppi giovanili del senatore Dell'Utri, ho preso quel treno, come se niente fosse, la notte scorsa. Gesù non dormiva affatto, perché oltre lo scambio sbagliato tutto era scambiato. Ci siamo riconosciuti subito, abbracciati, quanto sei cresciuto, tu sempre uguale, con quella fiatella. Dobbiamo festeggiare, in tutti questi anni sul treno mi sono messo a fare della musica, senti qua. Ed ecco Gesù, che estrae una chitarra costruita con i lacerti dei sedili, delle tendine, la cassa armonica con la tazza del cesso, e canta. 




All'inizio non riconosco la canzone. E' roba forte, swing che stende, roba appunto da festa. Ma a un certo punto arriva quel verso: "ai parenti coi regali". Ebbene sì, cari GOD, da quel treno soppresso dove tutto è scambiato, Gesù vi guarda e vi segue. Vi ama? Non credo. Ma, meglio, molto meglio, lui sa, conosce, anzi suona l'uomo sessuale.




Ora c'è un'aporia in questo racconto che volge alla sua fine naturale. L'emozione ha fatto sì che dalla mia mente si cancellasse il verso successivo a quel "ai parenti coi regali", o meglio, si defocalizzasse in una fioritura di possibilità, come all'ingresso di un universo parallelo, come in una biforcazione cosmica.

Le possibilità invero sono:




a. Guardo crescere le ali.

b. Dò dei ladri e dei maiali.

c. Gli scorreggio sui guanciali.

d. Tappo gli orifizi anali.

e. Mostro doti naturali.




Sono certo che una di esse sia corretta, ma solo una. Ma quale? Aiutatemi e io vi racconterò ancora di Gesù.




Vostrerrimo,

Bustamante 


sabato 14 marzo 2009

Alla ricerca dell'uomo sessuale - 2

Riceviamo e in mancanza di meglio, ma anche di peggio, pubblichiamo. Per chi comprensibilmente non avesse  voglia di leggere la lettera dell'amico di Forza Nuova, ne riassumiamo il senso: che ne è dei parenti coi regali? Aspettiamo le vostre idee, segnalazioni, ipotesi e, se avrete la pazienza di leggere il testo, che comunque sconsigliamo, protesi.

Cari God,


mi chiamo Astianante, e come tale mi appoggio culturalmente al laboratorio mentale e intellettuale di Forza Nuova. Sono una brava persona e come tale non mi interesso tanto della politica. Ma solo di giorno perché di notte la mia mente e la mia anima svicolano dal corpo e si elevano inabissandosi nel mistero insondabile del sogno che voi a volte avete persino l'amabilità di trattare.

Vi scrivo esattamente come tali. Precipuamente però desidererei raddrizzarvi, e scusate se qui mi inarco, a un taglio più virile, essendo effettivamente da noi poco chiaro cosa siete, nel senso di uomini o donne, o se magari cantate le finocchierie di quello che si chiama Luca, e come tale qui sfido a negare che il fatto di avere ricevuto in nascita un nome magari di uomo ma che finisce con la lettera a, simulacro femmineo, non sia fomite e presago di essere almeno a rischio di inculazione.

E qui il pensiero corre con continuità anche a certi strani inculamboli che popolano la vostra esperienza di rete, nonchè esotici, come l'inculu au battaillone e il più samosado di tutti, che si firma inkulari, che certi che hanno studiato dicono che è una forma passiva e non è che bisognava studiare tanto per arrivarci.

L'altro cantante delle finocchierie, a mio avviso, è quello che si innamora del benzinaio facilmente riconoscibile dalla maglietta FINA.

E a questo punto il lungo preambolo si snocciola sul punto che volevo sollevare in profondità: quello dell'Uomo Sessuale, che nonostante il nome assurge fino in fondo a simbolo di masculinità.

Cambio pagina e proprio perché non vi svogliate ora vi avverto che ho messo una foto santommaso.



Io ve lo dico subito: io questa canzone dell'Uomo Sessuale io non la so.

Però io sogno, di notte, e ho anzi un sogno rincorrente. Tale sogno, incentrato sull'asta virile, si snoda come segue. Io sono in giro con Amilcare, Annibale e Asdrubale a fare la ronda nei centri sociali, quando inaspettatamente arrivano i pidocchioni dei centri sociali e come tali ci rincorrono, da cui il carattere del sogno, e ci legnano di mazzate.

Mentre prendo dette mazzate mi salvaguardo l'asta virile che è comunque il Garante della continuazione della specie, e a proposito di Garante, me lo tengo stretto anche per motivi di praivasi. Ma le mazzate si moltiplicano e mi stringo intorno all'asta virile, ed è così che scopro non solo che si tratta di un'asta dimensionalmente parlando ragguardevole, ma anche e soprattutto che è ancorata al mio pube con uno snodo a sfere magnetiche caratteristico dei micronauti (v. foto).



Un'asta virile di questo tipo ha i suoi difetti, tipo che come tale te la puoi dimenticare in giro e poi col cacchio, anzi senza, che la ritrovi. Ma ha pure i suoi pregi, nel senso che come tale la puoi usare per buttare mazzate a quelli dei centri sociali.

Il sogno rincorrente finisce con quelli dei centri sociali che ritornano da dove sono venuti, cioè i centri sociali, e noi che vengo portato in trionfo dai commilitoni issando l'asta virile fin nel cuore della notte nera.

Ma ieri il sogno ha avuto un epigono inaspettato. Ho sì preso tante mazzate, ho sì salvaguardato l'asta, ho sì scoperto che si trattava di un meccanismo a incastro magnetico, cosa di cui non mi ricordo mai quando mi serve, che se me la ricordassi non prenderei nessun tipo di mazzata, ho sì rispedito quelli dei centri sociali da dove erano venuti, cioè ai centri sociali, dove in realtà eravamo noi che in quanto ronda come tali eravamo andati, ho sì festeggiato con i commitiloni, ma quando si è trattato di scagliare in alto l'asta virile, suggellandone l'inabissamento nel cuore della notte nera, l'asta non era più virile, non era più asta, ma era bensì un microfono!

Allora sono stato sorpreso da un istinto inaspettato: quello di cantare sul microfono come tale. Ho portato il microfono alla bocca ma non usciva nessun suono.

"Lo devi da accendello" ha detto Artolante, che arriva sempre quando le mazzate sono finite e come tale fa l'intelligente. L'ho acceso e ho iniziato a cantare.

Di cosa ho cantato non mi ricordo niente. Solo che era una specie di Karakiri e ci passavamo l'asta manganello microfono e qualcuno non voleva ridarmela e io dicevo e no e poi chi ci salvaguarda ma pensavo e dove vado senza asta virile?

Ma, e qui vengo al nocciolo del fulcro della presente, sono sicuro di avere cantato l'Uomo Sessuale. E come tale ho scolpito nell'occipite destro un verso che non mi lascia pensare. Detto verso dice: "Ai parenti coi regali".

Spero con questa mia di avere contribuito alla vostra stimolante questua.



Astianante.



ps: Mi ho dimenticata la foto santommaso!

martedì 10 marzo 2009

Alla ricerca dell'uomo sessuale - 1

La caccia è aperta: dedicate tutte le vostre sinergie a ritrovare le parole della mitica canzone anni Ottanta "L'uomo sessuale", di cui God ha narrato la genesi (in pessimo italiano, dato che era lunedì mattina, e noi a quell'ora della settimana non ho ancora creato il verbo) qui.



A scanso d'equivoci, la hit immortale (alla lettera: l'ha scritta God, mica il paroliere di Apicella) non va confusa con il libro del dott. Archibald Hart, cugino germoso di Oscuroni. Google stavolta vi farà solo deviare dalla retta via, e in selve oscure sareste sbranati da orrende bestialità, tipo queste:







* In suo libro "l'uomo sessuale", il Dott. Archibald Hart ha rivelato i risultati di un'indagine di circa 600 uomini cristiani, sul soggetto di masturbation:

61% del masturbate cristiano sposato degli uomini

82% di questi hanno sesso di auto in media di una volta alla settimana; 10% hanno sesso con l'auto 5-10 volte al mese, 6% più di 15 volte al mese e 1% più di 20 volte a

mese.

13% del cristiano ha sposato gli uomini detto hanno ritenuto che era normale.




* 20 marzo 2007: Ad una sommità degli uomini nell'Oregon prima di 2.000 uomini, Shelley Lubben dei ministeri di Shelley Lubben ha sfidato coloro che stava lottando con aggiunta del porn per levarsi in piedi. 30% è aumentato ai loro piedi. Immediatamente li ha sfidati una seconda volta, con il risultato che circa 70% stavano levandosi in piedi.



* 39 milione sedi ricevono le scanalature dell'adulto nella forma scrambled, mentre il numero di bambini con esposizione potenziale a tali immagini è circa 29 milioni

La moralità continua a decadere.  Gruppo di ricerca Di Barna, 3 Novembre 2003.




* Il tempo che medio un film del porn è guardato in una stanza dell'hotel è 12 minuti.

Time.com, 3-29-05




* In un'indagine dell'istituto di Kinsey, ai dichiaranti sono stati chiesti "perchè usate il porn?"

72% ha detto che hanno usato il porn alla versione fisica di masturbate/for.

69% - destarsi sessualmente e/o altri.

54% - da curiosità.

43% - "perché posso fantasize circa le cose che necessariamente non desidererei nella realtà."

38% - distract.


L'homme. Ce soir

Riceviamo da un anonimo e visto che non c'è altro pubblichiamo. Anzi no, rilanciamo pure: se qualche gentile lettore dispone di una delle due versioni del brano di cui si narra, è pregato di mettersi in contatto con noi.


Cari God,


noto che spesso parlate dell'uomo sessuale, di uomini sessuali, talora anche di uomi sessuali. Potrà forse interessarvi che "l'uomo sessuale" è il titolo di una hit immortale (per forza: è una canzone e non un essere vivente) degli anni Ottanta.


L'ho scritta io. Mica da solo: eravamo in quattro (io, l'etrusco, martello e il santo). eravamo eccezionali e in città tutti lo sapevano: L'etrusco e martello erano chitarristi di chiara fame (ma d'estate suonavano alle crociate e tornavano dicendo che avevano scopato, noi li guardavamo con invidia ma era un'invidia simulata perché nessuno ci credeva e infatti era certamente falso); il santo era piccoletto e ticcio conciosiacosaché era un mostro in tutti gli sport, compresa la formula uno che si ostinava a praticare sulla litoranea cagionando gioia in famiglia quando arrivavano le multe.

E io? Io lo si scoprirà solo leggendo.




L'etrusco chitarra, Martello tastiera, il Santo batteria. Io lead vocals. Sognavamo i Genesis (siamo nati in ritardo, tutti quelli nati dopo il 1950) e avevamo un patto segreto: che poi li avrei mandati affanculo, il santo avrebbe preso il microfono e avrebbero fatto roba commerciale e un sacco di palanche [che oggi con la vecchiaia pronuncio alla fransuà: palansc, ma la seconda a puzza di o (che non è una bestemmia, eventually rilegg)].

Il successo si arrese e ci arrise con l'uomo sessuale. Il testo lo scrissi al cesso una domenica mattina che era la viglia di natale (e infatti il primo verso diceva esattamente "la vigilia di natale"). Subito mi accorsi di avere tra le mani roba che pesava (non bastò un rotolo). Corsi da Martello che abitava di fronte a me (io al 205 lui al 200) e dissi scrivi la musica. Martello si chiuse nel cesso. Ne uscì quasi subito, anzi, uscì solo un avambraccio, e disse passami la tastiera. Lo disse proprio l'avambraccio, anzi, il polso, con una rotazione.

Da quel cesso Martello uscì dopo mezz'ora, con in mano il mio rotolo che lui aveva pentagrammato, negli occhi la scintilla del successo e nella mente la hit.

Fu incisa e se ne fece una cassetta con altre hits analoghe ("tei belo te" "circo quagliarulo" "girano") e lanciata per la città con tanto di foto. La cosa produsse non poche vibrazioni nei circoli benpensanti: all'epoca io (e qui si comincia a capire) ero famoso come capetto dei ciellini, insomma uno bravo, che avrebbe fatto le scarpe a formigao (che avevo pure intraconosciuto). Il fatto che potessi scrivere (e interpretare) un pezzo come l'uomo sessuale provocò cortocircuiti deflagranti (?). Mi fossi impegnato avrei anche potuto cuccare (Cuckoo coocoon, have I come too too soon for you?).


L'uomo sessuale è la storia di un uomo che alle feste di natale si inchiappa (dice proprio così) tutti i familiari. La procedura termina in cucina con la madre di tutti gli incesti (quello, appunto, con la madre).

Non posso tacere l'appropriatezza della linea melodica, con un passaggio sulla settima minore da urlo, ma letteralmente: che esaltava la mia vocalità.



Con martello ci siamo rivisti un giorno degli anni 90. Lui mi ha detto sali che ti faccio vedere la tastiera nuova. Fosse stata la collezione di farfalle avrei rifiutato, ma la tastiera nuova mai. La quale tastiera nuova faceva anche da chitarra e batteria, e si autoregistrava. Se si infilava il microfono non c'era nemmeno bisogno del registratore teac sublime del santo. Ci guardammo e scoprimmo che avremmo dovuto fare una nuova versione dell'uomo sessuale. sotto di due toni (la vecchiaia) e con un'impostazione da chansonnier ma non francese sfigato, bensì emiliano e in maggiore. Una cosa alla Modena city eccetera (complesso che ci schifava). Era bellissima.



Ogni tanto, su e giù per San Francisco, sogno di essere allo stadio di quella città, che canto l'uomo sessuale con l'Etrusco, Martello e il Santo. Sogno che abbiamo sedici anni e che parliamo così tanto delle scopate che abbiamo fatto da non ricordarci nemmeno più che non abbiamo mai scopato.



Sogno che canto l'uomo sessuale davanti ad una folla (300 persone) in delirio (che ci insulta, siamo pur sempre in quella città). Sogno che invento nuove rime, che rileggo e attualizzo, che cambio qualche parola sull'ispirazione del momento.