martedì 29 marzo 2005

Scrivi come Man/gi

Roberto ci chiede un parere su un suo pezzo, di cui pubblichiamo l'incipit seguito dal link al testo completo


E' Igor Man, un giornalista e scrittore che non ha bisogno di presentazioni, che ha chiesto a Ernesto "Che" Guevara se credeva in Dio, che ha visto la guerra del Vietnam ed è scampato per miracolo, che ha intervistato padre Pio, Batista, Kruscev, e madre Teresa a ricevere il premio Candelora d'oro assegnato ai catanesi più illustri ogni anno.

"Fare comprendere gli eventi, come fà Igor Man, significa parlare di pace e fare comprendere cosa voglia dire" ha esordito il sindaco Scapagnini che ha consegnato il premio, al quale ha fatto eco il giornalista dicendo "ogni 30 secondi muore un bambino, portare la notizia, fare conoscere è un dovere"..

leggi il seguito qui


LA RISPOSTA DI G.O.D.



Il parere del tecnico

In effetti uno degli choc più fulminanti che possa colpire un aspirante giornalista è la scoperta che Igor Man è un italiano ed è nato a Catania. Non ha, inoltre, nessuna parentela con Jumblatt e anzi le sue origini materne sono di matrice russa e non druse.

Quindi ti concediamo tutte le attenuanti del caso, dovute alla tua enigmatica, esoterica, fantasmatica, candeloratica visione dell'intervistato.

Detto questo, caro amico, come amano dire i maestri di tennis, ti mancano i fondamentali. E' senz'altro molto più divertente giocare sul campo, provare colpi a effetto e volée improbabili. Ma se vuoi davvero fare il giornalista (a proposito, non credergli: oggi esistono tanti modi per far bene quel mestiere, Man rappresenta solo il cronista vecchio stampo) l'unico consiglio che possiamo darti è quello di studiare, studiare, studiare e ancora studiare.

Dall'abc dell'alfabeto all'abc del mestiere, sono tante le cose da acquisire e padroneggiare. Una buona scuola di giornalismo potrebbe fare al caso tuo, dopo la laurea. Guarda bene, però, preventivamente l'elenco alfabetico dei docenti. E soffermati con molta attenzione passando tra la lettera L e la lettera N.


Il parere del generico

Sobbalzo all'altezza di quel "fà", ma derubrichiamolo ad errore di stumpa. Però dico: secondo te i lettori sono attrezzati con bombole dell'ossigeno ? Sono in media D.F.Wallace-addicted e vanno in crisi d'astinenza davanti ai periodi brevi ? Sono più che abili enigmisti o virtuosi del puzzle ? Prendiamo il "lead paragraph": tra "E' Igor Man" e "a ricevere" passano qualcosa tipo 250 caratteri (spazi inclusi, te lo concedo). Già eliminando la virgola dopo Kruscev si cala di 1. Fai sparire pure "gli ha fatto eco il giornalista" (cos'è, "L'eco della stampa" ?). E Scapagnini, diamine, sembra sotto sedativi, con quel "fare comprendere" ripetuto, che verrebbe voglia di proseguire con "baciare, lettera e testamento".


Proposta alternativa del generico - e mi limito a ristrutturare l'incipit

"Un giornalista, uno scrittore che ci fa comprendere gli eventi del nostro tempo. E questo significa parlare di pace, trasmetterne il significato profondo". Con queste parole (*) [inciso strappacore: "- la voce rotta dall'emozione - " - ma non farlo] il sindaco Scapagnini ha insignito Igor Man del prestigioso premio Candelora d'oro, assegnato ogni anno ad un illustre catanese. Ringraziando il sindaco e la sua città, Man ha risposto: "Ogni 30 secondi un bambino muore: portare la notizia, la conoscenza, è un dovere". In questo "dovere" sta tutta l'etica severa e umile di un giornalista dal curriculum troppo ricco di esperienze e incontri per poter essere liquidato in poche battute. Molti ricorderanno i reportage dal Vietnam, da cui riuscì a fuggire fortunosamente, o le interviste a personaggi tanto diversi tra loro come padre Pio, Batista, Kruscev, madre Teresa. E a Ernesto "Che" Guevara, al quale chiese - affilato e diretto come è nel suo stile - se credesse in Dio.


(*) sì lo so, Scapagnini ha davvero pronunciato la soporifera frase di cui sopra. Credimi: amerà il tuo maquillage. E ricorda: Man se ne va, il sindaco resta.

15 commenti:

  1. Se Roberto ne ha bisogno, c' è anche uno schizzo biografico (sotto).

    Deve essere stato baciato dal Destino il nostro Igor se

    1) si ritrova un nome che fa colpo;

    2) e' figlio di madre russa e per giunta nobile (quanti se lo possono permettere fra i giornalisti italiani?)

    3) Non è che va lui a Torino, facendo un po' di gavetta, ecc. No, ''viene chiamato'' da Giulio De Benedetti.

    ------



    ''Igor Man, figlio di uno scrittore siciliano e di una nobile

    russa, esule in Italia, e' una 'firma storica' del giornalismo

    italiano. Nasce a Catania e cresce professionalmente a Roma.

    Subito dopo la Liberazione, giovanissimo, entra infatti al

    'Tempo'. Nel 1963 Giulio de Benedetti lo chiama a 'La Stampa'

    dove lavora tuttora come editorialista e inviato. Studioso delle

    religioni, e' tra i massimi esperti del mondo islamico.

    RispondiElimina
  2. Il parere del tecnico è condivisibile, tranne che per il consiglio: per fare il giornalista non basta solo studiare e voi lo sapete bene. Magari non si dovranno sacrificare gli affetti, è vero, perché non occorre "risparmiarsi" in amore negli affetti per darlo alla propria professione (grande balla della cultura occidentale), ma certamente il senso della dedizione, una forte spinta etica e la prontezza di alzare il culo dalle proprie poltrone per andare sul campo, beh questi sono requisiti che, a mio avviso, è sempre più difficile reperire, al giorno d'oggi. E io li avrei sottolineati anziché liquidarli in toto.



    Il parere del generico è eccezionale. Come sempre. Lì c'è G.O.D. La sua impronta ha in sè quella classe ormai riconoscibilissima. La genialità si avverte.



    La proposta alternativa invece mi ha abbastanza deluso. Nettamente al di sotto della media delle vostre abili rimanipolazioni, per altro. Lo so che trattasi di rifacimento di serio pezzo, su cui l'ironia ha poca speranza, ma potevate seriosamente far di meglio.



    Cari GODders so che non ho diritto di giudicarvi, ma se lo faccio è perché, per qualche ragione a me stessa oscura, vi adoro e sento il dovere di esprimervi, oltre alla mia fede esegetica, anche le critiche gnostiche.



    il folletto

    RispondiElimina
  3. Carissima ilfolletto,

    ovviamente per fare il giornalista non è necessario solo studiare. Ma oggi è indispensabile studiare. Il discorso sarebbe lunghissimo e, se hai voglia, si può affrontare altrove.

    Le cose che sottolinei tu fanno parte del bagaglio personale e delle doti indispensabili per praticare degnamente la maggior parte delle professioni (tranne quelle meno vicine alle regole e al benessere sociale).

    Per quel che riguarda le critiche, sono sempre ben accette. Anzi, tu come l'avresti riscritto l'attacco? Prova a mettere i panni di un G.O.D. e spara.

    RispondiElimina
  4. Cara Giorgia, nostra delizia (che alla croce ci si pensa noi)ogni tuo elogio o critica è sempre gradito nel deserto di commenti che usualmente ci circonda.

    In effetti la rubrica delle correzioni ha una strana natura che oscilla fra il punitivo e il pedagogico ed è perennemente fonte, fra noi GODardi, di accanite discussioni su quale privilegiare, ma poichè GOD è uno e quat-trino il tutto si ricompone in una sintesi che svaria da un tono ieratico ad uno ironico (se non vagamente stronzo).



    La cruda realtà è che anche spostando, come in questo caso, l'asse sul primo, il risultato non è cambiato di una virgola: mai un ringraziamento o un insulto che sia uno da parte dei recensiti.



    Ma noi teniamo duro, minchia se teniamo duro

    RispondiElimina
  5. caro folletto, vedi un po' se questa metaristrutturazione è più di tuo gusto



    E' dotato di capacità superiori alla media, ma non è Superman. Sta alla sua città come l'uomo pipistrello sta a Gotham City, ma non ha il fisico di Batman. Per realizzare le sue mitiche interviste e i suoi famosi reportage schizza per il mondo e sfugge ai pericoli con l'agilità di Spiderman, ma niente tutina, per favore. E' Igor Man, il giornalista che tutti credete russo, ma nelle cui vene scorre in realtà focoso sangue siciliano. Catania lo ha premiato (ecc....)

    Il sindaco Scapagnini, visibilmente emozionato ma come sempre capace di coniugare temperamento mediterraneo e aplomb britannico, ha così introdotto la cerimonia: "Concittadini catanesi, italiani. In una parola: uomini. Vi sono uomini - e non a caso insisto su questo termine così generico e insieme così profondo - uomini che non si limitano a rimasticare notiziole d'agenzia, che non si fanno belli con i rimasugli di una ricerca con Google, che non si accontentano di veline e storielle raccolte al bar. Questi io reputo essere i veri giornalisti. Ed è a questo pugno di giornalisti, che dico, di scrittori capaci di scendere nel ventre di quella bestia che è la nostra epoca e risorgerne per mostrarcene fieri le viscere fumanti, a questa schiera di eroi del nostro tempo, dicevo, appartiene Igor Man. Un uomo sempre teso a comprendere gli uomini e i fatti, sempre teso a spiegarne motivazioni e ragioni all'inclita e al volgo. Sempre teso - e mi avvio alla conclusione - a trasmettere ad una società che sembra aver smarrito i valori più profondi un messaggio di pace. Un messaggio, un esempio - e concludo - per Catania, l'Italia, in una parola il mondo intero"

    Ringraziando il sindaco e la sua città, Man ha risposto (....) se credesse in Dio. A questo riguardo, un aneddoto vuole che il mitico comandante svelasse a Man il suo vero soprannome: non "Che", ma sostanzialmente un'irriferibile bestemmia, di gran lunga il suo intercalare preferito.

    RispondiElimina
  6. p.s. non si capiva, ma la "proposta" originale era un esercizio a cura del generico, non del tecnico. ho corretto il post in tal senso

    RispondiElimina
  7. Dato che ci siamo... ecco un attacco tecnicamente carrambatico:

    "Un caloroso battito di Man e Igor riabbraccia la sua città natia. L’occasione? La consegna del premio Candelora d'oro, assegnato ogni anno ai catanesi più illustri, da parte del sindaco Scapagnini alla presenza delle autorità e di un pubblico entusiasta e straripante.

    Igor Man, l’uomo che ha raccontato la guerra del Vietnam rischiando la vita, che ha chiesto a Ernesto "Che" Guevara se credeva in Dio, che ha intervistato padre Pio, Batista, Kruscev, e madre Teresa, non ha nascosto un velo di commozione di fronte all’affetto sincero dei suoi concittadini. (…)"

    RispondiElimina
  8. It's a russian !

    It's a catanese !

    It's IgorMan !

    RispondiElimina
  9. il folletto:

    "come fale a lispondele tutti quanti?"



    giorgia v:

    "si fa così, follettino:



    1) jo: se dai l'etica per scontata (io invece al giorno d'oggi è proprio ciò che do meno per scontato, fra i giornalisti, pensa un po') allora anche lo studio dovrebbe esserlo, visto che senza studiare non esiste professionalità intellettuale alcuna, ne convieni?

    per quanto riguarda l'attacco, complimenti! ecco, lo vedi che se stimolati mi tirate fuori, pur rimanendo nel tecnico, lo stile? guarda lì cosa mi hai snocciolato in due minuti rispetto alla prima versione: bravissimo! PS: "il battito di Man" però...brrr...il mondo non è ancora pronto per questo, jo.

    per quanto riguarda la *mia* versione tecnica, no dico ma che scherziamo? già lavoro quasi sempre aggratis, sicché, abbi pazienza, ma almeno per le cose non sociali mi permetto di non buttarci via il tempo (a meno che, ovviamente, non siano cose molto divertenti come i testi della campagna elettorale per la bloglista "hasta la lattuga siempre", per esempio, ma questa è tutta un'altra cosa :)



    2) dust: just. una certezza.

    il folletto è qui che ti applaude con le sue piccole manine (però, oh quanto tu se' sbruffone: e che esageraaaato, via! ;-)



    3) batman: tale è l'affetto che nutro per GOD che io per voi, miei adorati scribacchini, potrei mettermi a fare da ghostwriter ai recensiti e postare commenti in loro vece, se solo sapessi che questo potrebbe rendervi felici...:-* "



    il folletto:

    "..."



    giorgia v:

    "poetafolletto, è tutto quello che hai da dire?"



    il folletto:

    "giolgia v pallato tlopo, come semple: foleto adeso no avele più spazio. >:-( ufa."



    giorgia v:

    "ce l'hai, lo spazio, se vuoi, non abbiamo ancora raggiunto livelli eccessivi"



    il folletto:

    "foleto no esele come giolgia v: se no avele niette di impoltante da dile, no dice. lui esele vento"



    giorgia v:

    "ah beh"

    RispondiElimina
  10. Scusate il ritardo,sono l'autore dell'articolo e mi si era rotto il pc(in realtà ho pianto tre giorni, ma non posso dirvelo)..

    Grazie per i consigli, cercherò di farne tesoro e di farmi crocifiggere con qualche nuovo pezzo.


    Ora che ho trovato questa miniera d'oro di ferri del mestiere, sappiate che non vi mollo stile pitbull.


    Roberto

    RispondiElimina
  11. @Roberto: apprezziamo - credici - il fatto che tu abbia risposto, a differenza di altre vittime delle "correzioni", che neanche ci hanno degnato di un vaffa. Adesso però non strafare

    RispondiElimina
  12. Ciao, folletta-Giorgia V.. Guardacaso il mestiere (mestiere, badaben) del giornalista è una attività intellettuale, con un ordine professionale, per accedere alla quale non occorre una laurea. Forse il piano "etico" dell'esercizio della professione dovrebbe partire proprio da qui, non credi?

    Comunque, ribadisco che il discorso sarebbe lungo, complesso e soprattutto noioso per i più e per gli altri G.O.D. (già abituati a sopportare le mie tirate sull'argomento sulle pagine del Barbiere della Sera).

    Se vuoi l'affrontiamo in privè (per evitare malintesi, non sto cercando di sedurti).

    Per il resto, grazie dei complimenti. Ti posso assicurare che sono riuscito anche a farmi pubblicare di peggio del "battito di Man". Osare, bisogna osare... byebye fol

    RispondiElimina
  13. ciao jojò,



    non occorre una laurea ma un esame di stato si per lo meno. (noi comunicatori siamo messi ben peggio). se di questo fai una questione etica, allora forse è probabile che stiamo dando la priorità alle stesse etiche questioni che però, ripeto, a mio avviso vanno ben oltre lo studio, come per altro sono certa anche per te.



    sarò felice se vorrai scrivermi o mandarmi cose in merito a questo argomento: io leggo sempre tutto. il folletto che ospito dentro di me è una piccola creatura meditativa che introita continuamente stimoli e li assorbe rapido come un bambino di due anni rielaborandoli per sè come nutrimento zen.



    quando un giorno mi conoscerai meglio (per evitare malintesi, non sto cercando di sedurti ;) capirai che è molto pericoloso invitare *me* ad osare...

    a presto,

    giorgia v with il folletto

    RispondiElimina
  14. www.fattidiminias.splinder.com ho scritto un post per voi. non "per commentare o sindacare" non ne sarei all'altezza, ma per riflettere. cresciuta tra nonno e padre giornalista ... penso che il giornalismo oggi " sia morto". Aspetto che risorga, con tutto cio' che comporta il rigorgere: coraggio, sacrificio, volotà, umiltà e costanza. il post è del 29 marzo.Uccidetemi pure di inculti nei commenti... :) anche perchè io non giudico nessuno e so quanto è difficile oggi fare questo lavoro ... lascio in punta di piedi ..un sorriso di ammirazione e un'occhilino d'amicizia..ciao!

    RispondiElimina
  15. volotà, inculti, occhilino: BENE!Sorry, sono stanca ... ho fatto 3 giorni di ospedale notte e giorno :) ARIciao!

    RispondiElimina