mercoledì 9 luglio 2008

Ditinifini N°7

dito_medio_nucleare

3 commenti:

  1. Giusto una nota di commento: l'ispirazione per questa foto è nata dalla notizia diffusa oggi secondo cui trenta metri cubi di acque che provenivano dal sito nucleare di Tricastin a Bollène, nel distretto di Vaucluse, a circa 40 chilometri da Avignone, e contenenti 12 grammi di uranio per litro, si sono riversate ieri, per cause accidentali, in due fiumi — La Gaffière e L'Auzon — nel sud della Francia.

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  2. Sarebbe da mandare a Veronesi.



    kk

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  3. « Qualche anno fa il Congresso degli Stati Uniti affidò a una commissione scientifica l’incarico di sviluppare un linguaggio o un sistema di simboli che avrebbe dovuto mettere in guardia anche dopo diecimila anni sulla pericolosità dei depositi di scorie atomiche americani. Il problema da risolvere era questo : come devono essere i concetti e i simboli adatti a comunicare un avvertimento a coloro che vivranno fra migliaia di anni ? La commissione era composta da fisici, antropologi, linguisti, studiosi del cervello, psicologi, biologi molecolari, studiosi dell’antichità, artisti, ecc. Essa dovette anzitutto chiarire questa questione : fra diecimiila anni ci saranno ancora gli Stati Uniti ? La risposta della commissione governativa fu ovviamente facile : Usa forever ! Ciò nonoostante, il problema di fondo, ossia avviare oggi un dialogo con il futuro, si dimostrò poco a poco insolubile. Gli esperti cercarono esempi nei simboli più antichi dell’umanità, studiarono la costruzione di Stonehenge (1500 a.C.) e le piramidi, indagarono sulla storia della ricezione di Omero e della Bibbia. Questi testi, però, risalivano tutt’al più a qualche migliaio di anni fa, non diecimila. Gli antropologi suggerirono il simbolo del teschio, ma uno storico ricordò che per gli alchimisti il teschio simboleggiava la resurrezione e uno psicologo condusse esperimenti con bambini di tre anni : se si incollava l’immagine di un teschio alla bottiglia essi gridavano impauriti ‘‘veleno’’, ma se la si affiggeva a una parete, esclamavano eccitati ‘‘pirati’’ ! »

    Ulrich Beck, La retorica delle eco-centrali, «la Repubblica», 24 luglio 2008, p. 27.

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