lunedì 28 settembre 2009

Glosso guaio a Zuligo

Dal punto di vista delle sue pratiche sessuali, qualsiasi tredicenne, modaiola, irriflessiva, anaffettiva, ferocemente individualista e sfacciatamente disimpegnata che, genitori consenzienti, prende appuntamenti via sms con sconosciuti nelle sale cinematografiche per fare sesso durante lo spettacolo pomeridiano di film horror, è una figlia del ’68.

Antonio Scurati, La gioventù dio feticcio per pubblicitari, “La Stampa”, 5 settembre 2006, p. 24. (Ho passato la vita davanti ai film horror e una cosa simile non mi è mai successa. Perché sempre agli altri?)

 





7 commenti:

  1. Manco io. A parte il fatto che Antonio Scurati è il più grande ideochicolologo del XXII° secolo (o del XX°, non ho capito neppure questo). E poi 'sta storia che Roman Polanski non può essere giudicato "perché è un grande regista" non mi sembra granché, come difesa.

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  2. Roman Polanski è un grande regista, pochi cazzi.

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  3. fosse almeno un grande statista...



    o.a.

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  4. ... o un mediocre scrittore di gialli...



    o.l.s.

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  5. Speriamo sia un apripista, mettiamola così, perché comunque sia, e porca l'oca, non intendevamo R.P. quando abbiamo chiesto a dio e a tutti i santi di poter far arrestare un ultrasettantenne che andava con le minorenni, ecco.

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  6. Prendono sempre l'ultrasettantenne sbagliato.

    Povca misevia, povca tvoia.



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