mercoledì 23 settembre 2009

Tanto valeva chiamarlo "Lorem Ipsum"

New Romans

Sintetizzando i commenti della rete al primo numero del "Fatto" possiamo affermare che:

a) esistono giornalisti che si improvvisano grafici

b) la quota di grafici sul totale della popolazione italiana è altissima


c) non esistono contenuti oltre la prima pagina

6 commenti:

  1. Italiani, popolo di grafici, allenatori e romanzieri.

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  2. Sulla grafica sono concorde... Ma c'è un giornale bello graficamente ?

    Ma sui contenuti..su...siete stati un po' cattivelli...

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  3. @ anonimo #2: il giudizio c) non era un Giudizio di God (universale, dunque), ma la sintesi dei commenti della rete.



    Detto questo, a me pare che la tendenza attuale dei SN sia di sfuggire le discussioni profonde. Twitter, FB, Friend Feed, sono piattaforme adatte agli scambi di battute in poche righe dove, inevitabilmente, vince il "commento giusto", rapido, salace, intelligente, "figo". Discutere dei contenuti di un giornale su un SN è chiedere troppo. Allo stato attuale, si preferisce evidentemente "inculare le mosche" (cit.)



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  4. Da GOD, dissento con le valutazioni, anche se espressione del popolo della rete. Il primo numero è ricco di notizie interessanti e fino ad oggi ignote (i treni privati, lo stato del procedimento per il rapimento di Abu Omar, notizie sulle cooperative antimafia). Manca quello che costituisce il resto della stampa italiana: le minchiate. Lo sport, Paris hilton, ecc.: le minchiate, appunto.



    Per quanto riguarda la grafica, sinceramente non frega assolutamente nulla.



    Scroto.

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  5. Potrebbe vincere Il Fatto quotidiano..Perchè le minchiate te le vai a leggere sui SN e su internet in generale...Con un euro c'hai un bel giornale che ti fa sapere quello che dovresti sapere per stare al mondo...(Gomez e Marco Lillo sono veramente bravi). Poi uno decide da che parte stare...



    p.s.

    Gods, quanto sta diventando difficile quella ostinata e contraria...di parte...

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  6. La verità trapela:



    Vittorio Zincone intervista Alessio Vinci. Prima domanda: "Vinci, lei si sente libero?". Risposta: "Sì, certo. Ma so anche dove lavoro".

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