domenica 31 agosto 2008

abc dell’sms ovvero la grammatica del messaggino

GOD doesn’t wear cellphone.

Gospel del predicatore Simon Kautzsch (Warren Oates) in Little Blues (Stan Lubrick, 2008).



— :(

— :(

— :D

— :(

Ultimo scambio di sms tra i due ladroni.




In tutt’altre faccende affaccendato, una storica settimana Dio si scordò di pagare la bolletta della Telecom. Lunedì mattina scoprì che gli avevano tagliato la linea telefonica. E l’ottavo giorno fu costretto a creare il cellulare. Poi si recò da Vodafone per comprarlo. Doveva far presto, aveva dieci sms da inviare urgentemente a un vecchio compagno di bevute partito in montagna per disintossicarsi all’Overlook Hotel. Quando accese l’aggeggio si accorse che esisteva una funzione imprevista. Forse l’ultimo, maligno scherzo di un angelo caduto. Si chiama “Msg Predefiniti”: sul motorola di Dio se ne contano, appunto, dieci. Manco a farlo apposta: scherzo del caso o destino cinico e baro? Ah, saperlo. Anche perché si suppone, come vedremo, che modelli più sofisticati ne comportino molti di più. Ma un povero cristo non può permettersi di pagare più di 39 euro.

A scorrere la lista, sembra di leggere il canovaccio di un film: un po’ trito, certo, un po’ noioso, ma almeno coerente. Chissà, forse un buon regista potrebbe ricavarne “un classico”:



1) Ti richiamo più tardi

2) Urgente! Chiamami!

3) Ritarderò di —— minuti

4) Ti aspetto alle ——

5) Appuntamento a ——, ora:——, luogo:——

6) Tanta felicità per ——

7) I’ll wait for you at subway —— station/bus station/—— exit/platform

8) Non prendertela!

9) Buona giornata!

10) Ti amerò sempre



Come da copione: non manca niente. Prima del finale strappalacrime ci sta persino la scappatella col tenebroso e un po’ prolisso straniero, nell’annoso e stropicciatiello wagon-lit, north by northwest. Un americano nervoso o un paziente inglese, quello si deciderà in fase di sceneggiatura e compatibilmente con gli accordi di co-produzione.



Dio creò il mondo, e all’inizio tutto era semplice. Ma il classico dura poco, perché la realtà tende al polpettone barocco, a complicare tutto, inutilmente: è nella sua natura (o nel suo character?). “Pourquoi faire simple quand on peut faire compliqué?” si chiedeva infatti GOD(ard). E allora quale film vedremmo, se si moltiplicasse anche solo per due il numero dei messaggini predefiniti, se insomma si acquistasse un cellulare di 78 euro?



1) W l’alluminio

2) Dove sono? cosa faccio?

3) Ti —— la fica/il cazzo

4) Follie! Follie! Delirio vano è questo/Sparse le trecce morbide/Stella stellina la notte s’avvicina

5) Ciao! Lo sai che il dottore mi ha appena diagnosticato un ——? Mi restano solo —— mesi di vita! :D

6) Ricordi quella canzone di Giuni Russo?

7) ¡Olé guapa! Ahora no es el caso, mi querida. sto affilando il rasoio

8) Il carrello della spesa è una questione morale

9) Mi passeresti l’olio/l’aceto?

10) Quando accaddero furti di polli, tutti dissero: “Oeh! per un furto di polli!”: e quando accadde qualche fatto più grave, tutti dissero: “Povero cristo, anche lui! ha da guardare mezzo circondario! e con quella gamba di alluminio!”. Altri dissero: “Ha moglie e figli!”. Altri, facendo spallucce: “Vivere e lasciar vivere!”. Son buona gente, nel Maradagàl.

11) Lascia stare, e datti una calmata

12) Fammi felice/una sega/trotta trotta cavallino

13) No tv and no beer makes Homer go something something

14) Voglio un pompelmo e un panino/un castello di sabbia/vincere al superenalotto

15) Abbasso il gelato al pistacchio

16) Sei proprio meravigliosa/vraiment dégueulasse/una brava ragazza

17) 69?

18) Scusa ma non ho capito una mazza di quel che mi hai scritto. Potresti rispedirmi tuo ultimo sms, usando esattamente le stesse parole e senza cambiare neppure una virgola?

19) Oggi no, domani forse/neppure/è un altro giorno/è più o meno come oggi


20) Mongo non sa.



 




8 commenti:

  1. Non so perché, ma sento puzza di zombi...



    Comunque, applausi. Anzi, per restare in tema:



    rotfl!





    RispondiElimina
  2. dai un occhio all'insegna del blog, amico

    RispondiElimina
  3. Tremate, tremate, gli zombi son tornati! Cazzo, non fa rima! Ho bisogno di un predefinito : " Sono le otto e tra un po' faccio il botto". Non c' entra un cazzo, ma fa rima.

    RispondiElimina
  4. lampi, spari, tuoni e rombi, ora abbiamo anche lo zombie

    (parapazombiezombiezombie)

    RispondiElimina
  5. Messaggi predefiniti da crisi economica : " Dove posso comprare del pane senza spendere troppo?" Messaggio di risposta (sempre predefinito) : " Non ti conviene comprarlo, ti conviene affittarlo da ...."

    RispondiElimina
  6. Grazie, ragazzi, ma purtroppo son cose che né noi né voi ma soprattutto voi potete capire. Lo scoprirete solo morendo.

    P.S.: Bogenschué: I'm back "here" and I'm not there. But in anycase, I'm pissed off. Stay in bell, little black.

    RispondiElimina
  7. e soprattutto don't get larger.

    kk

    RispondiElimina
  8. Due film pieni di sms sono "A prova di morte" e "The Departed". Il secondo non è tanto un remake quanto la fotocopia sputata di "Infernal Affairs", film made in Hong-Kong: ma non ricordo con precisione se anche lì gli sms la facevano da padrone. Comunque il punto non è questo. Il punto me lo fece notare un amico specialista in cinema delle origini: egli sostiene che l'inquadratura dell'sms, il messaggino esteso fino a coprire l'intero schermo, segna il gran ritorno del muto. Cioè della "didascalia".

    RispondiElimina