grazie, ma è solo una questione di pigrizia. Visto che un'immagine vale più di mille parole, con questo post, ad esempio, ci risparmiamo lo sforzo di scrivere una bella lenzuolata da 4000 parole
Ma nulla eguaglia quest'annotazione scientifica (da goddardo ante litteram?):
"Se si potessero misurare gli spostamenti dell’attenzione, il lavoro dei muscoli oculari, le oscillazioni dell’anima e tutti gli sforzi cui un uomo deve sottoporsi per mantenersi in piedi nella corrente del traffico, probabilmente si otterrebbe una grandezza a paragone della quale la forza necessaria ad Atlante per sollevare il mondo è irrisoria, e si potrebbe misurare l’immane fatica compiuta oggigiorno anche da un individuo che non fa nulla."
Potrebbe essere l'autogiustificazione di Drugo. Invece la scrisse Musil.
Guarda che non l'ho mai finito, i libri quasi sempre li sgranocchio, e spesso senza motivo mi cadono di mano.
Però sulla pigrizia ho un altro bruscolino:
Mio nonno soleva dire: “La vita è straordinariamente corta. Ora, nel ricordo, mi si contrae a tal punto che, per esempio, non riesco quasi a comprendere come un giovane possa decidersi ad andare a cavallo sino al prossimo villaggio senza temere (prescindendo da una disgrazia) che perfino lo spazio di tempo, in cui si svolge felicemente e comunemente una vita, possa bastar anche lontanamente a una simile cavalcata”.
L’aviatore Frank Samsa (Simon Kautzsch) in Little Blues (Jeffrey Lebowski, 1987).
Tutte storie. Mi immagino quante lettere al padre di questo smidollato fannullone avrà mandato il preside della sua scuola. Brunetta lo farebbe processare e mandare in colonia penale
Sì, ma l'assicuratore si farebbe difendere da Ghedini, con l’incartamento spostato da Mala Strana a Brescia, e il lodo Alfano a un tiro di schioppo. L'accusa finirebbe schiacciata come uno scarafaggio.
a me piacerebbe fare una specie di "Esercizi di stile" (si parva..) prendendo spunto da qualche notizia di politica interna. Non c'è che l'imbarazzo della scelta, ma la pigrizia, appunto, mi frena
Veltroni derubato a Sabaudia mi sembra degno del mini alterco sull'autobus. Puro vuoto pneumatico (opposizione con le gomme a terra, ossia brusco arresto del treno della storia secondo Hegel e Kojève con precursore ammiccamento a Sciascia e Shyamalan: sciopero del metrò, e tanti saluti a Zazie): se ne possono scrivere almeno quaranta varianti. Posso aiutarti, oltretutto: Sabaudia la conosco come le mie tasche (e una volta mi rubarono pure trecentomila lire).
P.S.: Notare la serpentina allitterazione in sc, come in rescersc. Ka mi fa un bafffo: molto hush hush.
Parecchi anni fa, io, romano doc per vita vissuta, passeggiavo per Trastevere. In piedi, davanti al portone di una casa, stavano due vecchi signori, veri trasteverini, più doc di me. Davanti a loro passò una giovane signorotta con un culo stratosferico. Questa signorotta aveva al guinzaglio un cane incredibile, un cane che non poteva assolutamente passare inosservato. Uno dei due vecchi disse all' altro : " Nun so si guardà er culo o er cane". L' indecisione non era una battuta, ma era la vera deontologia del pigro, per il quale solo guardare è già una fatica immensa. A distanza di tanti anni, io ricordo bene il culo, ma non il cane.
Insieme a Sabaudia, Trastevere è l'altro posto del mondo che conosco come le mie tasche, gaffeur. (E approfitto per commentare l'ultimo post sul tuo blog; la prima domenica d'agosto mi son fatto tutta via della lungaretta, fino al bar Settimiano, che però da vent'anni non fa più i maritozzi con la panna: gremita di turisti, la fiera delle cozze straniere, mitili ignoti, altro che culo, un trasteverino doc manco a trovarlo col lanternino, i due vecchietti scomparsi, gli unici cani quelli dei punkabbestia a S. Maria in Trastevere, accanto alla mia scuola materna: e qui si torna ai nostri amati pigroni).
Anch'io conosco sabaudia come le mie tasche. Che tu sia il mio "alter tu"? Anzi, poiché non ho molta confidenza con me stesso, né ho intenzione di concedermela, potresti essere il mio "alter ille".
A Sabaudia lascia perdere il Cico Bar e quell'altro baraccio di fronte. Attraversa la strada e siediti invece al baretto tenuto dai due fratelli, accanto all'alimentari con prezzi da strozzino. Fatti fare un hamburger a modo loro, non ne mangerai mai uno migliore. Di' che ti manda lo zombi francese.
Nella vostra capacità c'è del genio.
RispondiEliminaCome in Bruce Bernard, solo che questo Century inizia peggio del precedente...
grazie, ma è solo una questione di pigrizia. Visto che un'immagine vale più di mille parole, con questo post, ad esempio, ci risparmiamo lo sforzo di scrivere una bella lenzuolata da 4000 parole
RispondiEliminaCome tutti, anch'io ho fatto una tesi. Iniziava con queste parole: "Sono un pigro". Le disse Borges. Per dire quel che penso della pigrizia.
RispondiEliminaMa nulla eguaglia quest'annotazione scientifica (da goddardo ante litteram?):
RispondiElimina"Se si potessero misurare gli spostamenti dell’attenzione, il lavoro dei muscoli oculari, le oscillazioni dell’anima e tutti gli sforzi cui un uomo deve sottoporsi per mantenersi in piedi nella corrente del traffico, probabilmente si otterrebbe una grandezza a paragone della quale la forza necessaria ad Atlante per sollevare il mondo è irrisoria, e si potrebbe misurare l’immane fatica compiuta oggigiorno anche da un individuo che non fa nulla."
Potrebbe essere l'autogiustificazione di Drugo. Invece la scrisse Musil.
mettici anche il diteggiare sulla tastiera e la pigrizia vince a mani basse
RispondiEliminaeh, sempre grande, Musil. Oh, così mi dice chi l'ha letto, almeno
Guarda che non l'ho mai finito, i libri quasi sempre li sgranocchio, e spesso senza motivo mi cadono di mano.
RispondiEliminaPerò sulla pigrizia ho un altro bruscolino:
Mio nonno soleva dire: “La vita è straordinariamente corta. Ora, nel ricordo, mi si contrae a tal punto che, per esempio, non riesco quasi a comprendere come un giovane possa decidersi ad andare a cavallo sino al prossimo villaggio senza temere (prescindendo da una disgrazia) che perfino lo spazio di tempo, in cui si svolge felicemente e comunemente una vita, possa bastar anche lontanamente a una simile cavalcata”.
L’aviatore Frank Samsa (Simon Kautzsch) in Little Blues (Jeffrey Lebowski, 1987).
Tutte storie. Mi immagino quante lettere al padre di questo smidollato fannullone avrà mandato il preside della sua scuola. Brunetta lo farebbe processare e mandare in colonia penale
RispondiEliminaSì, ma l'assicuratore si farebbe difendere da Ghedini, con l’incartamento spostato da Mala Strana a Brescia, e il lodo Alfano a un tiro di schioppo. L'accusa finirebbe schiacciata come uno scarafaggio.
RispondiEliminaeh, sì, non siamo mica in America
RispondiEliminaAppunto. Infatti:
RispondiElimina— Cos'hai fatto in tutti questi anni, Noodles?
— Sono andato a letto presto.
(Che a scanso d'equivoci non è esattamente l'inizio della rescersc: e passami 'sta pipa, Dust!)
no, ti passo dei fiori blu, tanto per stare in tema di pigrizie
RispondiEliminaGrande, grande libro. Non lo leggo da quand'ero ragazzino. Mi piaceva anche "Loin de Rueil", anche se l'ho completamente dimenticato.
RispondiEliminaScusa, una domanda: ma se Bush Putin e Saakachvili fossero stati dei pigri, non sarebbe stato un pochino meglio per tutti?
RispondiEliminaa me piacerebbe fare una specie di "Esercizi di stile" (si parva..) prendendo spunto da qualche notizia di politica interna. Non c'è che l'imbarazzo della scelta, ma la pigrizia, appunto, mi frena
RispondiEliminaVeltroni derubato a Sabaudia mi sembra degno del mini alterco sull'autobus. Puro vuoto pneumatico (opposizione con le gomme a terra, ossia brusco arresto del treno della storia secondo Hegel e Kojève con precursore ammiccamento a Sciascia e Shyamalan: sciopero del metrò, e tanti saluti a Zazie): se ne possono scrivere almeno quaranta varianti. Posso aiutarti, oltretutto: Sabaudia la conosco come le mie tasche (e una volta mi rubarono pure trecentomila lire).
RispondiEliminaP.S.: Notare la serpentina allitterazione in sc, come in rescersc. Ka mi fa un bafffo: molto hush hush.
Parecchi anni fa, io, romano doc per vita vissuta, passeggiavo per Trastevere. In piedi, davanti al portone di una casa, stavano due vecchi signori, veri trasteverini, più doc di me. Davanti a loro passò una giovane signorotta con un culo stratosferico. Questa signorotta aveva al guinzaglio un cane incredibile, un cane che non poteva assolutamente passare inosservato. Uno dei due vecchi disse all' altro : " Nun so si guardà er culo o er cane". L' indecisione non era una battuta, ma era la vera deontologia del pigro, per il quale solo guardare è già una fatica immensa. A distanza di tanti anni, io ricordo bene il culo, ma non il cane.
RispondiEliminaInsieme a Sabaudia, Trastevere è l'altro posto del mondo che conosco come le mie tasche, gaffeur. (E approfitto per commentare l'ultimo post sul tuo blog; la prima domenica d'agosto mi son fatto tutta via della lungaretta, fino al bar Settimiano, che però da vent'anni non fa più i maritozzi con la panna: gremita di turisti, la fiera delle cozze straniere, mitili ignoti, altro che culo, un trasteverino doc manco a trovarlo col lanternino, i due vecchietti scomparsi, gli unici cani quelli dei punkabbestia a S. Maria in Trastevere, accanto alla mia scuola materna: e qui si torna ai nostri amati pigroni).
RispondiEliminaAnch'io conosco sabaudia come le mie tasche. Che tu sia il mio "alter tu"? Anzi, poiché non ho molta confidenza con me stesso, né ho intenzione di concedermela, potresti essere il mio "alter ille".
RispondiEliminaVa bene anche altierego.
RispondiEliminaA Sabaudia lascia perdere il Cico Bar e quell'altro baraccio di fronte. Attraversa la strada e siediti invece al baretto tenuto dai due fratelli, accanto all'alimentari con prezzi da strozzino. Fatti fare un hamburger a modo loro, non ne mangerai mai uno migliore. Di' che ti manda lo zombi francese.
RispondiEliminaQueste foto valgono più di mille parole.
RispondiElimina"finirebbe schiacciato come uno scarafaggio".
RispondiEliminaC'è del genio nello zombi francese di Trastevere
kk
Forse del genio c'era, ma non mi è sopravvissuto. La vergogna, invece...
RispondiEliminaBorghezio: «Le medaglie d'oro alle Olimpiadi dimostrano la superiorità etnica padana». Dieci parole valgono meno di un silos di sterco di vacca...
RispondiEliminaNo, niente, scusate, volevo solo dire che ho capito solo adesso da dove viene la terza foto, che schifo, grazie a tutti.
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