lunedì 25 maggio 2009

Via Garibaldi

08.05

Ultimo vizio sadico di fija7: farmi comprare al supermercato roba che poi non mangia mai. E allora me la devo magna' io. Tipo il succo di pompelmo. Che sarebbe pure incompatibile con le statine. Ce sta scritto, nelle istruzioni: con le statine puoi mangiare e bere tutto. Tranne il pompelmo. Il pompelmo no, il panino sì. Roba da cotto interrotto. E mo' mi ritrovo un litro di pompelmo nel frigorifero. E che devo fa', darlo ar sorcio? Me lo bevo, no?

Benjamin Button non sei nessuno. Sto prendendo le abitudini alimentari di una bambina di 7 anni. Solo oggi mi sono accorto che da tre giorni, quando taglio in due un muffin, lo metto nel tostapane e poi ci spalmo sopra la nutella, metà muffin me lo magno io. Er muffin. Caa nutella.

Oggi fija7 va a scuola fino alle sei del pomeriggio. Corso di musica (non ho capito in cosa consista, ma vabbe'). Mi dico alè. Oggi posso lavorare. E forse, ma pensa un po' te, farmi pure un po' di stracazzi miei. Poi apro il frigo. È vuoto. Mi toccano le grandi spese al supermercato.

Vabbe', vado: devo preparare le due merendine da mettere nella cartella. Due, perché il lunedì sta a scuola fino alle sei.



La scena è sempre quella, fai merenda con Girella:







Aò, embe'? 'Ndo' vai? Guarda che 'sto film nun è mica finito. È lunga, via Garibaldi, e sale, sale. Fin'ar Gianicolo. Roba da mozzafiato, tutta 'na saspenz. Lo so che non resisti, clicca sur "continua a legge'", dai, dai, che alla fine forse ci schizza pure un litro di sangue.





08.23

Penultima magliettina pulita a maniche lunghe di figlia7. Pulita pulita, tirata fuori dall'armadio dieci minuti fa. Dieci minuti dopo, è piena di chiazze marroni. 'A Nutella. Der muffin.

Ma perché le fanno, 'ste magliette bianche.










08.40

Olé, è andata, incazzata perché il campanello della scuola s'è messo a suonare un secondo prima che entrasse, a lei non piace arrivare in ritardo, tutto il contrario di me alla sua età.

Nell'armadio c'era solo la maglietta rosa. Dice che non va, perché ha il collo stretto, dice che oggi c'è piscina, e in piscina sono vietate le magliette col collo stretto (?). E vabbe', taa metti 'o stesso, che te devo di', patatina. 'N'artra vorta ce pensi du' vorte, a sporca' 'a maglietta bianca caa nutella der muffin. Eh. O no?

C'è quello che se crede karkraus, quello che se crede vitghenstain, pure quella che se crede 'a contessa Serbelloni Mazzanti vien dar Mare, pure quello che se crede Voltèr e trova pure il tempo de legge' tutti i giorni "L'osservatore romano", che parla sempre di quell'artro, de là, dietro Prato, no de qua, a Via Garibaldi.

Mica pizza e fichi, come direbbe mi' cuggino Armando.

Io Leo sulle strisce.

Ar massimo.

Leo.







'Nchessenso?!



08.42.

Che fra venti minuti arriva pure la colf romena, tre ore a la settimana se mette a gira' pe' casa senza fancazzo. E già celoso che oggi me mena perché ho lasciato du' piatti sporchi ner lavandino.

Io li odio, i romeni.




09.37.

Eccola, la romena.

Dice il ferro da stiro. S'è rotto, du' settimane fa. Io un ferro da stiro manco so che è. L'ho guardato per un'ora, lei intanto parlava del vapore. Dice nun evapora. Dice è acceso, ma non è caldo. Lo tocco. È vero. È freddo. Lo guardo. If a look can kill, il ferro da stiro sarebbe un uomo morto. Infatti è morto. Un ferro da stiro zombi. Dice che ne devo comprare uno nuovo. La guardo. Più o meno come fosse un ferro da stiro. Io, lo devo compra'?! E vabbe'. Dice che lo devo comprare da Darty, solo da Darty, perché se si rompe, a Darty… "Sì, lo soooo. A Darty c'è il contrat confiance." Che te credi, che so' n'Alfa Beta? Aò, io c'ho pure la patente, mica pizza e fichi.

Poi due giorni fa la chiamo, sul cellulare (romena moderna, technoromena, Dracula 2009 col cellulare). Becco la segreteria. Gli lascio un messaggio: Senti, per favore, fai la brava, compralo te, 'sto ferro da stiro, eh? Poi mi dici quanto t'è costato, e io toopago. Se non lo trovi non importa, tanto nun ce sta niente o quasi niente da stira', lunedì prossimo.

Eccola llà.

Dice "C'è un problema": "Y a problèm", se te piace la versione originale. Ahia. Dice non ho comprato il ferro da stiro. Dice ho sentito il messaggio solo ieri sera. Ho capito, ma tanto te l'avevo detto che chissenefrega del tuo cazzo di ferro da stiro, no? Lo comprerai un'altra volta e passa 'a paura, non siamo mica da le parti tua, in Transilvania, mica che se non compri subito il ferro da stiro ti trasmagno le budella.

Dice: "Y a problèm". Aridaje. Dice posso comprare il ferro da stiro alla fine del mese? Dice non ho soldi in banca. Dice mio marito è partito ieri sera in Romania. Gli dico e vabbe', beccate 'sti soldi e se c'è un resto me lo ridai. Poi mi fermo, guardo un angolo del soffitto, tipo Leo prima di dire "'Nchessenso?", e poi gli chiedo "Però scusa, che c'entra che tuo marito è partito in Romania?". Lei dice una cosa tipo "Be'", guardandomi come se volesse dirmi: "Ma allora sei proprio de coccio". Allora, gli dico: "Ner senso che t'ha lasciato?". Lei dice no no, poi inizia a spiegare qualcosa che non ho capito perché mentre parlava mi sono rimesso a guardare quell'angolo del soffitto. Qualcosa tipo che il marito è andato a Bucarest per prendere una specializzazione in stupro. Qualcosa del genere, oppure un corso accelerato di strangolamento poliglottide, tipo Otello de la Juventus.

Poi comincia a parlare di Darty. Dice che siccome qui oggi c'è poco da puli' (e io penso "ma come sarebbe, poco da puli'? Ma nee vedi, 'e macchie de nutella dappertutto, noo vedi quell'angolo der soffitto?"), ci va oggi. Dice che apre alle dieci. Io dico naaaah, oggi nun serve, er ferro da stiro. Dice che se ci va la settimana prossima, però qui arriva in ritardo. Perché qui lei arriva alle nove. Darty invece apre alle dieci. Ho capito. Ho capito, 'nchessenso. Che vuoi andarci nelle ore di lavoro, mica prima o dopo. Mica scema, la romena. E vabbe', je dico, allora vacce mo'. Dice: no, mo' no. Mo' so' le nove e mezza. Darty apre solo alle dieci. Sì, vabbe', ho capito, ora ho capito assolutamente tutto, come direbbe l'anonimo. Vacce alle dieci, vacce quanno te pare, vacce pure alle undici, vacce, affanculo, te e il tuo ferro da stiro a vapore Alfa Beta.

Poi lei si siede, e aspetta che gli faccio un caffè. Io aspetto che esca il caffè, e mentre se ne sta seduta sul mio bel divano bianco svedese economico pieno di macchie di Nutella, io lavo i piatti. Altrimenti me mena. Mena, la romena. E dice sempre che il mio caffè è troppo forte, per lei.

Ah, il mio caffè è troppo forte, eh? Nun te piace, il mio caffè?

Ma io la prossima volta te lo correggo, il tuo caffè. Te faccio un bel caffè corretto ar Sindona, ar Pisciotta.

Ma io ti denuncio, sporca romena, vado al commissariato e ti denuncio, dico "y a problèm", e ti faccio rispedire a calci in culo a Bucarest, mortacci vostri, te, tuo marito e il ferro da stiro.










Per i fanatici che so' rimasti a guardasse tutti i titoli di coda, c'è pure la scena extra bonus.



10.25.

Vado in cucina. Vedo la tazza di caffè. Non l'ha toccata. Forse non si fida. Ora è in salone, fa finta di passare l'aspirapolvere, in realtà lo fa solo funzionare, mi illude col rumore. Gira a vuoto, l'aspirapolvere. Vuole rompere anche quello, lo so.

Così finisce che il caffè me lo devo bere io. Carachiri. Se pucu mi dà niente.

Cazzo, è vero che è troppo forte.

Mo' lo correggo.

Ce metto un dito di succo di pompelmo.

5 commenti:

  1. caro sten, ho la soluzione per te!

    che te costa meno, non parla, non ha pretese e funziona da God.

    La sai la storia der mi babbo che è mezzo giapponese? E beccati questo! Mia madre (che è logorroica di natura!) ce parlava sempre"gira un po' a destra,adesso a sinistra!" ma lei gnente! lavora e sta zitta. Mica scemo mio padre! che s'è risparmiato la rumena e anche le parole-raffica-mortali di mia madre!eh eh eh





    http://www.irobot.com/hrd_right_rail/scooba_rr/scooba_fam/scoobaFam_rr_video.cfm





    yagababa

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  2. Scusa. Ma mi sembra. Che questo tuo robot. Sia anche munito. Di distributore automatico. Di parole. Parole a valvola. Perché rivolgersi a me, altrimenti? Non l'ho mica scritto io. Questo post demente. Incomprensibile. E infatti. Non l'ho capito. Io non sono così. Io non sono quell'uomo. Che se la fa. Con le minorenni. In un mitico bar. Io non scrivo così. Scimmiottando un romanesco. Che non conosco. Ignorando le regole. Della coerenza. Mescolando romanesco. E italiano. Chiamiamolo italiano. Stendiamo un velo. Pietoso. Per non parlare. Delle frasi. Che non finiscono mai. Con tutte quelle parentesi. Non parliamone. Io scrivo chiaro. Frasi brevi. Alla Ilvo. Diamanti. Brevi. Nominali. E cognominali. E cognominiose. E anche condominiali. Frasi affilate. Come lame. Di Toledo. Secche. Rateali. Rituali. Performative. Amministrative. Regionali.

    Insomma, l'unica cosa che mi interessa, in questo stupido, incomprensibile post, è che quando Leo sta sulle strisce bianche, alle sue spalle, anche se non si vede, c'è un altro mitico bar.

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  3. massì che l'hai scritto tu!!! ti conosco mascherina!

    Comunque il robot non è mio, è dei miei genitori, io non me lo posso permettere. Ad ogni modo tutte le volte che vado dai miei e lo accendono lo butterei giù dal terrazzo... mi trattengo solo perché tiene mia madre impegnata in discussioni robotiche. Tutto questo per dire che se decidi di acquistarlo ti consiglio di accenderlo quando sei fuori casa a prendere il caffè a far la spesa non so vai dove vuoi ma fuggi via.

    Altrimenti adotta me:

    yagababarobot

    http://www.youtube.com/watch?v=9_lZf00g22Q&feature=PlayList&p=4B5F7520304A7286&playnext=1&playnext_from=PL&index=29



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  4. E' il Caffè della Pace? No, missà, non vedo la vite americana o l'edera che sia. A ogni modo: sapete mica quanto se lo fanno pagare uno spritz basico tra piazza Navona e Trastevere? No, così, tanto per avere un'idea, perché qui a Malta, come inizia l'estate, esagerano, esagerano...

    Bianca

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  5. Baba Yaga: No. Mi dispiace. Questo non l'ho scritto io. L'ha scritto Scroto. Io sono stufo di questi post autoreferenziali alla signora mia. Io voglio fare un blog serio. Stamattina ad esempio avevo proposto di commentare la dichiarazione di Berlusconi sulle toghe rosse. Volevo dire che non ero d'accordo. Volevo fare questo statement. Invece Scroto l'ha buttata sullo status, nel senso dell'ombelicalosità facciabucosa.



    Bianca, al Caffè della Pace ci fanno la tequila bum-bum; al Settimiano, i maritozzi con la panna.

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