L'informazione online può avere una sua bellezza: alcuni siti riescono a far "cantare" dati e notizie, a dare vita a quelle che altrimenti sarebbero noiose tabelle, liste da scorrere, pile da sfogliare prendendo appunti, lenzuolate indigeribili. Forse uno degli aspetti che allontana molte persone dai blog è che spesso sono cumuli di pacchetti di puro testo, sovrapposti come in una discarica verticale. Ti appaiono brutti, appunto, prima ancora di valutarne i presunti "contenuti". I più vecchi li dai già per stantii, e questo è di fatto corretto.
Il New York Times affianca all'articolo di appassionato endorsement di Barack Obama una carrellata sugli endorsements del passato , confontandoli con i risultati effettivi delle elezioni. Storia delle opinioni espresse dal giornale e storia degli US scorrono fianco a fianco.
Non si tratta solo di "bella forma", ma di vero e proprio design dell'informazione: grafica asciutta, organizzazione concettuale self-evident (la retta del tempo), documentazione ricca e completa. Il risultato è bello ed efficace, perché mette a disposizione una grande quantità di informazione in modo estremamente economico e chiaro: chi è stato sostenuto, chi ha vinto, di che partito erano, le loro foto, i testi originali degli articoli. Penso alla mole di ricordi ed emozioni che potrà suscitare in un cittadino americano della mia età. E, naturalmente, comunica anche un messaggio orgoglioso: "il NYT è parte della storia di questa nazione".
1860
Nessun commento:
Posta un commento