RAZZISMO
La città di Milano è ancora scossa dall’increscioso episodio criminale che ha portato alla morte qualche giorno fa del diciannovenne Abdul Guibre, un cittadino italiano originario del Burkina Faso, un piccolo paese quasi sconosciuto dell’Africa occidentale. […] Per fortuna, in questa specifica vicenda e dopo alcuni sospetti iniziali, le indagini hanno scongiurato almeno la motivazione razziale. […] Dalle interviste rilasciate alla televisione, tuttavia, sembra che quest’opinione non sia quella dei familiari di Abdul, i quali hanno dichiarato di ritenere che l’epilogo drammatico sia avvenuto perché riguardava «uno sporco negro». D’altra parte, l’appellativo intollerante, secondo le testimonianze, sarebbe stato urlato dagli aggressori ripetutamente, benché potrebbe essere stata soltanto un’esclamazione di rabbia e non il motivo ultimo dell’omicidio. Se però, come sembra, l’atto criminale è stato consumato soltanto per «futili motivi», cioè senza altre aggravanti, la nostra coscienza non rimane lo stesso soddisfatta, almeno fin quando non conoscerà come sono andate veramente le cose quella notte. Una cosa è sicura: i due avevano paura. E, guardando a quanto accade attorno a noi, come dargli torto. Ci troviamo tutti alle prese con una sorta di timore collettivo, spesso inconsapevole, ma comunque effettivo e tangibile. Si tratta di un fenomeno noto ai sociologi, una specie di angoscia sociale che in taluni casi può esplodere in rabbia incontrollata. […] È sacrosanto, pertanto, pretendere che non si denominino razzisti atti che non lo sono, anche se, tuttavia, non sembra per niente da responsabili sentirsi rassicurati soltanto dal fatto che ci sono dei nostri concittadini pronti a ucciderne altri unicamente per quel «futile motivo» che si chiama paura inconsapevole dello sconosciuto e del diverso.
Benedetto Ippolito, Assassini per futili motivi, cioè per paura, "Il riformista", 17-09-2008.
Che differenza c'è tra questa feccia e l'altra feccia che sosteneva, in buona sostanza, che vabbé, mica ci mettiamo a giustificare i pogrom, certo, ma gli ebrei, pure loro... d'altra parte... come si fa a non considerare la paura inconsapevole dei poveri abitanti russi, ucraini e polacchi?
RispondiEliminaLa differenza è che questa feccia si dice e si considera di sinistra.
Agghiacciante.
Purtroppo, questa bancarotta totale di cio' che rimane del pensiero di sinistra mi ricorda l'altra bancarotta, quella del pensiero liberale, pressoché simile, all'inizio del XX secolo: non c'è bisogno di fare nessun disegno, vero?
No, ma una vignetta non ci starebbe male. Vedi sopra.
RispondiEliminaDelle due, una:
RispondiElimina1. benedetto sia Ippolito, che con il suo uso dell'ironia, così sofisticato da sfociare nel paradosso, si tira dietro gli anatemi di chi non è in grado di scalare le sue vette.
2. Al tempo dei pogrom, alcuni ebrei (non: gli ebrei), venivano scuoiati, bruciati, accoltellati, strangolati, al grido di "ebrei di merda". A pensarci bene, quel grido è una sorta di funzione fisiologica, distensione muscolare, come quello del tennista al servizio. Non si può certo configurare come razzismo, tanto più in un momento storico in cui c'era paura degli ebrei: chi faceva i pogrom aveva paura: della lobby Pluto, del potere delle banche, e forse anche di quel Dio che raccomandava quel popolo in particolare.
kk
La bêtise è una costante dell'umanità ma attraversa la storia con alti e bassi. Direi che viviamo da lungo tempo una sua era di gloria. Ancora una volta, rimando al fotomontaggio sopra questo post: non bisogna mai dimenticare che la bêtise trionfante instaura regni sanguinari.
RispondiEliminaSintomatica l'apposizione al Burkina Faso, "piccolo paese quasi sconosciuto". sarà quasi sconosciuto a lui.
RispondiEliminakk
L'ho notato subito anch'io. "Sintomatico" è l'aggettivo più preciso, in effetti. Come lasciare le impronte digitali sul luogo del delitto.
RispondiEliminaA me sta cosa del semisconosciuto me sòna mbò diversa: sti negri (demmerda, secondo la vox populi), vengono da paesi der cazzo, che manco se sà do cazzo stanno. Poi l'autore è fino, e sto modo d'esprimesse se lo ricaccia ngola.
RispondiEliminaA me invece non me sona diversa manco un mbò. Ner senso che dici paro paro quello che dicemo KK ed io medesimo sottoscritto. Ma ti vuoi far sempre conoscere da tutti, Scroto.
RispondiEliminaE allora me sa che fate li fini pure voi.
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