Il Corriere della sega (veramente era la Repubblica...)
Cari lettori, se esistete.
Voi non ci crederete (anche perché, appunto, forse non esistete: cosa per cui non potete riflettere sul gioco di specchi (fatti appunto per riflettere) che costringe un GOD a rivolgersi a chi con buona probabilità non esiste), ma più di quattro anni or sono GOD ritagliò un articolo e lo infilò nel portafogli. Incredibilmente in quattro anni non è stato mai scippato, e tutti i suoi tentativi di rifilare l'articolo al giornalaio al psoto della banconota da cinque euro sono stati -piuttosto incredibilmente- sventati.
Ma ora è venuto il giorno in cui quell'articolo torna di grande attualità. Lo proponiamo per intero, dopo esserci presi la licenza di mettere in neretto le parti più eleganti.
Sexy Sharapova solo pochi intimi per la sua vittoria
Repubblica — 11 maggio 2004 pagina 56 sezione: SPORT
ROMA - Il mio amico fotografo si chiama Art Seitz. E' uno degli abituè del nostro gioco e, se non vale Jacques Henri Lartigue o, per parlare dei vivi, William Klein, fa delle buonissime foto. Questo perché Art è un maniaco. Una sera cenavamo in centro a Wimbledon, e lì davanti passa la Hingis, insieme a un amico. Art è schizzato via, e non l' ho più visto sino al giorno dopo. Aveva seguito la preda sino al cancello di un giardino, poi si era appostato. Chissà che, terminata la visita, l' amico di Martina non uscisse magari un po' provato. Art è convinto che io di foto me ne intenda, e mi mostra sempre i suoi gioielli. Un bel giorno di cinque o sei anni fa, mi chiama da parte, come se avesse da mostrarmi chissà cosa. Sul visore illuminato colloca accuratamente una serie di diapositive, guardandosi intorno circospetto. Sarà uno scoop, mi dico. Invece, la serie delle foto mostra una splendida ragazzina sui dodici anni, le gambe che arrivano alle ascelle, le tettine riassunte dai capezzoli, gli occhi color cielo, e un' aureola di capelli biondi e vaporosi ad incorniciare un visetto incantevole ma goloso, quasi famelico. Mi viene da chiedergli se si sia messo a lavorare per una pubblicazione specializzata in pedofilia, ma lo vedo scuotere la testa, quasi infastidito. «Sono le foto della futura campionessa del mondo», afferma convinto. Poi prende a raccontare. La piccola è russa, addirittura siberiana, un posto dal quale sono usciti lupi, qualche fondista, mai un tennista. Iniziata - beninteso al tennis - fin dall' età di quattro anni, è stata spedita alla corte di Bollettieri a sei, simile a un pacchetto postale, perché la mamma non aveva i soldi per seguirla. Come le gambe le son cresciute abbastanza da esser guardate con maggiore attenzione da agenti e sponsor, ha mollato i rigori dell' Accademia di Bradenton, per trasferirsi nei quartieri di Robert Lansdorp, il Pigmalione di moltissime Cenerentole divenute Principesse, da Tracy Austin a Giunone Davenport. Era lì, che Art l' aveva individuata, fotografata, trasformandola, sulla carta, in una piccola diva. Mi suggeriva, fervidamente, di vederla, alla prima occasione. Un sicuro scoop. Maria Sharapova avrebbe esordito nel 2001 a Sarasota, vinto i suoi primi tre tornei ITF l' anno seguente, raggiunta la classifica di n. 186 a fine anno, migliorando di centocinquattaquattro posizioni nel 2003. Soltanto allora avrei avuto la fortuna di ammirarla, e di paragonarla a Lolita Kournikova, il marchio vivente che Maria si accingeva ad affrontare. Quanto a tennis, devo dire che Lolita giocava più classico, più variato, ma anche più piano, perché Maria è migliore atleta, più alta, più lunga di braccia e gambe. Quanto a fascino, Lolita era più intrigante, concedeva di più - purtroppo solo agli sguardi - era più consapevole, insomma se la tirava. Maria si limitava a mostrarsi in tutta la sua levigata bellezza, ma della Kournikova aveva un' arma in più: certi gemiti, certi rantoli, che mi spinsero a coniare il neologismo grantoli, proprio perché non trovai il coraggio di chiamarli orgasmi fonici. Oggi il nuovo sex symbol ha esordito su un Centrale presidiato da un centinaio di guardoni, e battuto l' ucraina Tatiana Perebiynis risalendo da 1-4 nel primo, quando ha dovuto offrire una coscia alle mani virili della massaggiatrice Lora Eby. Come non invidiarla?
RISULTATI - Primo turno: Safina (Rus) b. Santangelo (Ita) 6-3, 6-2; Farina (Ita) b. Schett (Aut) 6-4, 6-4; Schiavone (Ita) b. Pratt (Aus) 6-2, 6-3. - GIANNI CLERICI
e mo sti cacchio de lettori, si esistano, se stanno tutti a sparà le pippe, e er primo che comenta è er primo che ha finito.
RispondiEliminasharapova e borromeo le vostre icone erotiche. questo post così vivido così evocativo. codesto blog sta prendendo una pessima piega
RispondiElimina#2: puoi sempre candidarti
RispondiEliminaadlibbidinem, e nun hai visto targodes!
RispondiElimina3, non ho l'età
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