lunedì 2 giugno 2008

Templari, plantari, campanari

In questo pomeriggio, avendo almeno quattro libri e svariati DVD intonsi e anche altre ipotesi per trascorrere il tempo, mi trovo invece a raccogliere materiale per una ricerchina scolastica sui cavalieri Templari, argomento di cui non so nulla e che non è oggetto di nessuna delle opere di cui sopra.



I Templari mi sembrano un branco di sboroni citrulli, degni di figurare nella famosa gara fra cretini dei Monty Python o nel film sul Graal. Una volta (per cuccarsi il meglio del bottino) si offrono in 40 di entrare per primi nella breccia appena aperta nelle mura di una città assediata. Non solo gli assediati li spianano, ma approfittano del tempo guadagnato per richiudere la breccia. In un'occasione speculare (cioé dentro ci sono loro), tentando di rovesciare parte delle mura sugli assedianti ci rimangono sotto. Apparentemente Saladino li hamburgerizza un numero di volte grande a piacere. Si doveva capire fin dall'inizio, quando, convinti di ispirarsi al leggendario Tempio di Gerusalemme, usano come simbolo un'ex moschea



Mi appunto: "fondare un ordine di fanti - i Plantari"



Fuori c'è il sostanziale silenzio di sempre: la casa è quasi circondata da un parco (non mio, eh) e arrivano fievoli rumori dalla strada lontana, tipo ieri i tifosi del Bologna che festeggiano la serie A. Be', in effetti la sera ci sono le band giovanili che provano. Il vicino stronzo ha fatto petizioni per impedirgli di suonare. A me invece stanno simpatici, anche se a volte temo di veder comparire Jim Morrison sporco di terra del Père Lachaise che viene a vendicare gli affronti subiti.



Unica fonte sonora fastidiosa: un set di pseudo campane tubolari (al secolo: tubi Dalmine di varia lunghezza) lasciate malignamente lì per i più piccini. Che naturalmente le percuotono un po' alla cazzo, e fin qui nessun problema: è un suono che non distrae, si mescola al rombo dei gatti fra le foglie e al mitragliamento del resident picchio. Ma il genitore pensa che sia bene educare il piccolo con un po' di vera musica. E fra gli infiniti brani musicali che NON si possono suonare con quel particolare insieme di note ne tenta statisticamente sempre uno (cento punti a chi indovina), e tu sai esattamente quando sbaglierà. Questo che distrae.



Poi apri (metaforicamente) la finestra e ti metti a chiacchierare dei tuoi argomenti preferiti con qualcuno nella casa di fronte.

13 commenti:

  1. Hai mica controllato se, tante volte, il capo dei templari si chiama Veltroni? Hai visto mai....

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  2. ti confondi con l'Ordine dei Loftieri

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  3. Ma quali chiacchiere, ma come si permette, ma lei non sa chi sono io!

    Invece adesso io so chi è lei. Lei è quello della finestra di fronte che passa le notti col binocolo a lumare mia moglie malata. La prossima volta che la becco a fare il mommo, chiamo la polizia. No, ripensandoci no: meglio non chiamarla, la polizia. E poi mia moglie è partita in vacanza ieri.

    Alt (oggi un po' Perry Mason).

    P.S.: Però i cento punti mi tornerebbero utili. Mi piacerebbe indovinare la risposta, se solo riuscissi a capire la domanda...

    P.P.S.S.: Non mi tolgo il cappello per salutare perché come può vedere sono messo piuttosto maluccio.

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  4. guarda che è semplice: hai di fronte un set di tubi che se la tirano da tubular bells, ognuno dei quali emette una nota diversa, più o meno in scala. Quale motivo tenterai di insegnare al pargolo (non riuscendoci perché la fottuta scala non prevede tutte le note utili) ?

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  5. p.s. non solo è semplice, ma è (ingannevolmente) autoreferenziale

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  6. We'll meet again (autoreferenziale visto il tuo autoritratto e gli esaltanti progetti di Mister... no, scusa, anche facendolo precedere da un anglicismo che vorrebbe essere ironico non ci riesco... insomma, quello là, colla fissa dello sviluppo economico)?

    Decisamente perverso: I Templari, Simon Templar, il Simon (inteso come gioco), ispirato al film di quello là che ci ha sfracellato le palle... Ecco, forse: il ta-ti-ta-ti-taa tubulare dell'astronave piena di alieni scemi che si portano appresso Richard Dreyfuss?

    Il "jazz rapide" di Misraki per Le Doulos?

    Alt

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  7. guarda, devi volare bassissimo. un aiutino: esiste in versione italiana e francese. e aggiungo: fratello, dove sei ?

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  8. Boh... "Parole parole parole"? Ma che c'entra con i Coen, con Terry Malloy, con La Motta? (Però con O Brother, Where Art Thou? ti stai pericolosamente avvicinando alla soluzione del nostro quiz privato: scusa, incauto e casuale lettore che vai bighellonando a piedi nudi sul porco,ma noi scriviamo solo per noi stessi, a volte l'email non basta, e al cinema vacci tu, io sto qua che aspetto quel figlio d'un cane bastardo per sapere cosa sceglierà, testa o croce).

    Alt

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  9. Alt, sei la reincarnazione del primo Ghezzi?

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  10. No, sono la reincarnazione di una pompom girl. Ma come vedi dalla foto devo aver commesso troppi peccatucci, nella vita precedente.

    Alt

    P.S.: Il primo Ghezzi... Intendi quello che prima di bruciarsi il cervello ha scritto il miglior libro su Kubrick che abbia mai letto? Allora dico grazie.

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  11. Ma no, che cretino che sono, è la lettera rubata, bastava guardare il titolo del post!

    San Martino campanaro! Frère Jacques! Ma porca miseria, quasi mi fregavi…

    Alt

    P.S.: … No, eh? Non dirmi che ho sbagliato, che mi va di traverso il gin-tonic e mi mangio il chapeau de paille d'Italie dalla rabbia, come Picsou...

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  12. sarebbe "Fra Martino", ma te la passo. ah, la lettera non è rubata: è perduta. e ovviamente è la K

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  13. No, caro, la lettera non è perduta. È scomparsa. Ed è la "e".

    Alt

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