martedì 28 aprile 2009

Longjumeau

Tutti innamorati di Titti Postiglione, la dirigente della Protezione Civile che è intervenuta da S. Toro.

Ha certamente parlato con autorevolezza e competenza, e soprattutto ha sempre centrato il tema: rispondendo con precisione e chiarezza a domande altrettanto precise.



(Se sei d'accordo grazie e arrivederci. Se il dubbio ti scortica, clicca su "continua a leggere": c'è anche un video)







Tuttavia il quadro rappresentato dalla dottoressa Postiglione è, a dir poco, terrificante. Infatti, stando alle sue parole:

1. Nei prossimi dieci anni l'Italia centro-meridionale sarà interessata da un evento sismico paragonabile, se non più intenso, di quello appena verificatosi in Abruzzo.

2. Non ci sarà modo di prevederlo, come non c'è stato modo di prevedere questo: infatti lo sciame sismico che durava da ottobre non implicava una previsione di terremoto: lo stesso evento poteva verificarsi in molte altre parti d'Italia. In effetti né in California né in Giappone si è mai verificata un'evacuazione preventiva a seguito di una previsione di terremoto.

3. Negli ultimi sette anni la Protezione Civile ha mappato la penisola in base al rischio sismico.












Ma però.

Temiamo tutti che, se non dieci anni in venti, o in trenta, un nuovo terremoto importante si abbatterà sul nostro paese.  E sappiamo che non ci saranno evacuazioni preventive, perché se non le fanno in California o in Giappone, figurati qui. Però, come ha ricordato la sorella di uno studente ucciso dal crollo della Casa dello Studente dell'Aquila, in California e in Giappone l'edilizia è tale da compensare l'handicap dell'impossibilità di misure preventive. In altre parole, in Italia dobbiamo inventarci qualcosa: gli edifici infatti non saranno sanati e i nuovi non saranno migliori dei vecchi, anche perché nessun costruttore sarà mai condannato.



Inoltre, come nessuno ha detto, in California e in Giappone esiste un'educazione al rischio sismico che fa sì che tutti sappiano cosa fare nel caso in cui si verifichi un terremoto importante. Pare poi (relata refero) che esistano sensori in grado di segnalare l'arrivo di un terremoto circa mezzo minuto prima che si verifichi. Sembra poco, ma può essere il tempo sufficiente per uscire di casa, mettersi al riparo sotto un muro maestro, fuggire da situazioni pericolose.

 

E questa benedetta e sbandierata mappatura del territorio nazionale: a che serve, se poi nessuno ci fa nulla?

Nessun commento:

Posta un commento