giovedì 16 aprile 2009

Symbols

Siamo qualcosa che non resta

Frasi vuote nella testa

e il quore di simboli pieno.

Guccesco Francini



Non ti curar di lor

ma guarda e passa

(D. A. Maradona)

On. Min. A. Fruzzetti

Il campo mio è magnetico (e pure bevetico).





Le storie sono storie, fino a quando la scuola insegna che le storie sono figura, allegoria, metafora e anagogia: simboli. La cosa più importante in una storia è afferrare chi rappresenta cosa e scriverlo più rapidamente possibile nell'apposito quaderno. Può essere conveniente preparare degli schemi pronti all'uopo: schemi di schemi.

Il barone Cosimo Piovasco di Rondò rappresenta la Libertà, Don Rodrigo rappresenta la Cattività, Zeno Cosini rappresenta l'Uomo del Novecento contrapposto all'Uomo dell'Ottocento che non è affatto rappresentato, Mastro-Don Gesualdo, Giovanni Drogo, quello del Male Oscuro e tanti altri rappresentano Colui Il Quale Alla Fine Non Gliela Fà. Questi ultimi rappresentano la maggioranza.



Il bambino che non vive nell'era del linco, dove ogni personaggio è blu e sottolineato e cliccandolo si accede immediatamente all'oggetto che esso rappresenta, operazione dopo la quale si scopre che anche l'oggetto rappresentando rappresenta qualcosa raggiungibile tramite linco, e così via, tanto che il bambino svegliotto potrebbe anche sospettare che dopo un certo numero di cliccamenti si ritorni al personaggio di partenza, ma non si spingerà mai a verificarlo, il bambino che non vive nell'era del linco, si diceva, diventa rapidamente abile a intuire chi rappresenta cosa: anche nella vita.



All'inizio è divertente, poi diventa noioso, infine terribilmente triste. In estate vengono raccolti i pomodori e triturati dalla macchinetta elettrica issata in cucina come una Virgen de Guadalupe. Il passato, che rappresenta il passato, viene raccolto nei vasetti Bormioli poi immersi in un pentolone di acciaio inox ricolmo di acqua. Sotto il pentolone si accende un fuoco, l'acqua viene fatta bollire e dopo un tempo interminabile, durante il quale è rimasto a vedere il fuoco, il bambino prende la manichetta, apre l'acqua e spegne il fuoco, immergendosi nello sfrigolare rosso che, unico, non rappresenta nulla, se non, forse e solo con il senno di poi, la salvezza.

2 commenti:

  1. «L'era del linco» mi ricorda una più prosaica «era del rinco».

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  2. sì, sta nell'oroscopo cinese.



    buc (che sono le prime tre lettere del nome di quello che ha fatto dio)

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