martedì 28 aprile 2009

Smile

Miljan sorride. Quando scoppia la guerra nella ex Jugoslavia Miljan ha appena finito l'università e vuole andare all'estero. È sua madre a spingerlo negli USA. Non deve essere facile: dal paese bombardato al paese bombardatore. Per anni, ogni giorno, Miljan riesce a mettersi in contatto con la famiglia: stanno tutti bene, oggi una bomba è caduta proprio qui vicino, ma non troppo. Beh, tutti bene in famiglia: qualche vicino, qualche amico, non c'è più. Nei suoi ricordi ci sono dei buchi.

Miljan sorride, di questo non parla, non ce n'è bisogno, bastano gli occhi dietro al sorriso.



Io lo capisco, e capisco che lui capisce che penso al mio, di paese, tronfio di accodarsi a quell'avventura, di scoprirsi aiuto aiuto assistente, o anche solo caposala, in un importante intervento chirurgico, di trasformarsi, finalmente, da paese bombardato a paese bombardatore.

Miljan vede che penso che da allora tutto è mutato, i giornali, i discorsi, le teste, il modo di pensare ai Palestinesi: tutto è inziato così. O qualche anno prima, in Iraq.

Miljan sente che quello che sento è vergogna. E mi sorride ancora.



Intorno, un parco meraviglioso, dove i nostri figli giocano insieme, e si sorridono.

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