giovedì 22 maggio 2008

Clan = destino (3)

Storie milanesi di ordinaria integrazione



Stamattina, davanti a scuola delle mie figlie, mi ha fermato un negher che voleva vendermi Terredimezzo.

Mi ha preso per un braccio chiedendomi se avevo almeno una moneta per il pane.

Stavo per infilare la mano in tasca e cercare qualcosa, quando passa il mio amico Maurizio Lega.

Gli faccio: "Uè Lega!".

A quel punto el negher mi molla il braccio, mi molla il pacco dei giornali e scappa via.

Ora sto leggendo Terredimezzo. E' un bel giornale. Parla di integrazione e di cultura di strada. Giusto. A me i negher piacciono. Soprattutto le negher di strada. Ma no. Non voglio fare il razzista. A me i negher piacciono proprio tutti. Basta che se ne restino a casa loro.

4 commenti:

  1. sono un "clandestino" di Splinder. Ma sono con te!!

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  2. Nel senso che vuoi che el negher se ne resti a casetta sua?

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  3. mi suona come una citazione di elio e le storie tese ;-)



    Alba

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  4. Sì forse l'ultima frase è una citazione. Ma qui non ci sono bonghi da sfondare... Si sfonda direttamente el negher.

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