domenica 30 novembre 2008
Racconti da un Natale di crisi
Quella sera papà rientrò tardi. Sembrava nervoso. Mi salutò appena, poi prese mamma per un braccio e la trascinò in camera da letto, chiudendosi dietro la porta. La cosa mi parve strana, così mi misi a origliare. Le voci erano basse ma concitate:
"Tu sei pazzo, Gino. Lo sai che cosa rischiamo se ci scoprono?"
"Ma non verranno mai a saperlo, Margherita ! Guarda, la nascondo qui (rumori) Figurati se quei pirla ci arrivano.."
Nei giorni successivi i miei erano nervosi, ma poco a poco sembrarono tranquillizzarsi. Poi, una sera, ormai sotto Natale, si sentì bussare alla porta. Mamma fece accomodare in salotto due poliziotti in borghese, uno basso e massiccio, con l'aria sorniona, l'altro alto, secco, con il viso duro e impassibile.
"Ci hanno informato che qui c'è gente che non spende quanto dovrebbe" fece il primo, cominciando a gironzolare per il salotto e spostando qua e là qualche oggetto "Gente che non fa girare i soldi. Gente che magari si intasca la tredicesima e pensa di risparmiare sulle compere di Natale.."
Papà sorrise, ma mi accorsi che sudava. Tirando fuori un euro da dietro il mio orecchio - l'unico giochetto che conoscesse - esclamò "Ma brigadiere, mica intendeva questi ?"
Nessuno rise. Il presunto brigadiere lo guardò come si guarda un minus habens: "Avanti, mago, portami in camera da letto". Papà non riuscì a trattenersi: "Eh, ma che proposte mi fa, qui davanti a mia moglie...". Il brigadiere si volse verso mamma allargando le braccia. Sembrava compatirla per l'infelice scelta fatta all'altare. Lei scattò in piedi e si avviò per il corridoio
"Ma certo, non faccia caso a quel simpaticone di mio marito, venga pure, ecco, di qua"
Quello alto la scostò, entrò nella stanza, alzò il materasso e sogghignò "Complimenti per la fantasia..."
"Eeeeh, non c'è niente da fare" sospirò quello basso "la forza delle tradizioni. Cominci a vestirsi" disse a papà "Si va a far compere"
"Ma era solo per oggi, stavamo giusto per andare al centro commerciale a spenderla tutta..." balbettò la mamma rivolta a quello alto
"Seeh, dicono tutti così. Niente da fare: questo è un articolo 99 bello e buono. Sapete che significa?"
La mamma si portò la mano alla bocca.
"Ah. Lo sapete"
Papà impallidì e le cinse le spalle con un braccio: "Non temere, vedrai che si aggiusterà tutto"
Mentre se lo portavano via, mamma si aggrappò al braccio di quello basso, implorandolo che lo lasciassero andare.
"Non peggiori le cose, signora. Le telefoneremo noi quando potrà venire a riprenderselo."
"E cosa gli farete ?"
"Niente, purché riempia il sacco" disse gelido quello alto
L'altro scoppiò a ridere "Ahahah, mi farai morire con queste battute.. 'riempia il sacco'.. Ma dove le vai a trovare ?"
"Me le scrivono"
"Ma non ha fatto niente di grave. Vi garantisco che domani spenderemo tutta la tredicesima, fino all'ultimo euro. Non punitelo, l'ha fatto per noi" continuò mamma in lacrime
"L'articolo 99 ha una funzione rieducativa. Così la prossima volta non farete più i furbi" quello alto ci tenne a sottolineare
Quando furono usciti cercai di farmi spiegare da mamma che cosa sarebbe successo a papà. Tra i singhiozzi, mi disse solo che avrebbe dovuto spendere tutta la tredicesima, ma non volle spiegarmi in che cosa consistesse la punizione. Lo avrei capito in seguito.
Quando arrivò la telefonata, la sera dopo, mamma schizzò via con l'auto.
Ricordo ancora papà entrare in casa carico di sporte, pallido, spaurito. Sembrava invecchiato di dieci anni. Gli corsi incontro per abbracciarlo. Accarezzandomi il capo mi sussurrò: "Tutto a posto, stai tranquillo. Scendi ad aiutare mamma"
Scesi per le scale e mi si presentò uno spettacolo allucinante: l'atrio era completamente ingombro di sporte di plastica piene zeppe, così pareva, di oggetti di piccole dimensioni.
Non riuscivo a capire. Mentre cominciavo a portare su in casa questa incredibile spesa, una sporta mi scivolò di mano. Sollevandola, lessi sul fianco la scritta "Tutto a 99 cent !"
La nostra vita su facebook
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L'unico gioco in città (LE SCOMMESSE SONO CHIUSE)
Antonio Gramsci a Gesù di Nazareth, e-mail da second death, ed. Vallasapé, Sim City 2008, p. 33.
Indovina il titolo del film e aggiungi tre francobolli alla tua collezione.
P.S.: Ti ricordiamo che le regole de L'UNICO GIOCO IN CITTÀ™ sono depositate presso l'ufficio postale e possono essere consultate qui. Ma se ti senti retrò puoi sempre usare i segnali di fumo.
LA LETTERA PNEUMATICA È STATA AFFRANCATA DA BIANCA, CHE CON TRE FRANCOBOLLI RAGGIUNGE UN PUNTEGGIO A DUE CIFRE E SI AVVICINA PERICOLOSAMENTE ALLA VITTORIA DEFINITIVA.
IL TITOLO DA INDOVINARE ERA "BACI RUBATI" DI FRANÇOIS TRUFFAUT.
LA PROSSIMA SFIDA SI TERRÀ DOMENICA 7 DICEMBRE. LA POSTA IN GIOCO E LA VALUTA SONO ANCORA IN FORSE.
L'ULTIMO GIOCO IN CITTÀ.
GRADUATORIA
bianca: 10 francobolli.
arcomanno: 6 francobolli.
andrea: 2 francobolli.
desaparecida: 2 francobolli.
orsopio: 1 francobollo e mezzo.
rabbi: 1 francobollo e mezzo.
adlimina: 1 francobollo.
sabato 29 novembre 2008
Black Friday: L'ultima alba dell'umanità
Fonte: AGI.
NdG. Lo stesso giorno Claude Lévi-Strauss compiva cent'anni: auguri all'ultimo dei Bororo. Quanto alle civiltà avanzate, ciascuno ha l'antropologo che si merita:
Enlarge your IRPEF ! Increase your sumload !
Il Governo intende estendere la pornotax alla trasmissione di programmi tv. A determinare le opere hard da tassare sarà un decreto del presidente del Consiglio su proposta del ministro dei Beni Culturali.
Siamo davvero imbarazzati. Non si sa da che parte cominciare a dire battute.
venerdì 28 novembre 2008
Canto di un Natale di crisi
Lo ricordo come fosse oggi. Si era ormai vicini al Natale, il freddo era pungente e fummo ben felici, mio padre e io, di entrare nel calduccio del bar dove eravamo soliti fare colazione.
"Che cosa le preparo, signor Gino ?"
"Il solito, Giorgio, grazie"
"Eh, lei sì che è un bravo italiano, me lo lasci dire" commentò Giorgio, preparando i quattro cappuccini e le sei brioches previste dalla rigida dieta dei tempi di crisi "Fossero tutti come lei, l'economia si risanerebbe in un baleno. Ma c'è dei mascalzoni in giro.."
Mio padre alzò gli occhi al cielo sorridendomi e mi accompagnò al tavolino.
Attorno, la solita folla di operai e impiegati, bravi italiani intenti a consumare due o tre pastarelle innaffiate da abbondanti dosi di caffè e latte.
Quasi non notai l'ometto male in arnese che stava facendosi largo con difficoltà in direzione del bancone. Era un vecchio minuscolo, curvo e magro da far pietà. Attirata che ebbe l'attenzione del barista, a bassa voce ordinò un espresso.
Il signor Giorgio aggrottò le sopracciglia e "Solo un caffè, ho capito bene ? Nient'altro ?" gli chiese, in tono severo, mentre un operaio, un pezzo d'uomo gigantesco e dal volto truce, si voltava, squadrando l'anziano da capo a piedi.
"Oh, sa, il medico mi ha proibito i cibi troppo zuccherati.." rispose questi, balbettando un po'.
"Son tutte scuse" sbottò l'omaccione "Lei è uno che risparmia, l'ho capito subito. Con quel cappottino liso, le scarpe sfondate.. Bell'esempio di disfattista. Qui siamo tutti onesti e accaniti consumatori, sa, e tra noi certa gente non ce la vogliamo"
Nel bar cadde il silenzio. Il vecchio lanciava sguardi disperati in giro, come cercando qualche aiuto, ma s'ebbe in cambio solo una bustina di zucchero in viso, lanciata da qualche ignota mano. Vi fu chi rise.
A quel punto mio padre, fino ad allora immerso nei suoi pensieri, si voltò distrattamente verso il bancone. Un lampo sembrò attraversargli il viso e si slanciò a frapporsi tra i due, quasi rovesciando il tavolino nella foga.
"Non è come pensate !" gridò, rivolto alla sala "Conosco quest'uomo, non accanitevi contro di lui ! Ciò che non ha il coraggio di dire per pudore, per quel senso di dignità che alberga anche nei cuori più umili, ebbene, lo dirò io. So che siete persone rudi, ma di buon cuore, e certo lo perdonerete. Egli è non meno italiano di tutti noi, ma è stato più di noi colpito duramente dalla sorte. Egli è.. un banchiere"
Un mormorio percorse il bar. L'omaccione parve trasformarsi di botto in una verginella: arrossì, abbassò gli occhi e farfugliò "Mi spiace.. non potevo sapere.."
Il vecchietto assisteva alla scena a testa china, certo vergognandosi della propria miserevole condizione. Era uno spettacolo da stringere il cuore, e vidi più di un ciglio inumidirsi su quei volti già aspri ed ora addolciti dalla commozione.
Per qualche secondo si restò così, uniti in una sorta di muta preghiera a Colui che, lassù, decide dei nostri destini: chi fortunato operaio e lieto consumatore, chi umile banchiere.
Fu Giorgio, il barista, a rompere il silenzio. Si schiarì la voce e, in tono di finto rimprovero, rimbrottò il vecchio: "E perché non l'ha detto subito, benedett'uomo ? Ecco, tenga, il suo caffè insieme alla miglior sfogliatella della città. E scommetto" e qui alzò la voce "che molti dei presenti vorranno aggiungere qualcosa. Aiuteranno così e quest'uomo e la nostra economia". Ma non v'era bisogno alcuno di incitamenti. Era già ressa per regalare al mite vecchietto dolciumi e prelibatezze d'ogni sorta, tanto che alla fine si faticò a trovare una sporta abbastanza capiente per contenere tutto quel ben di Dio.
Il vecchio, stordito, sembrava non capacitarsi di tanto affetto. Uscì all'indietro, curvo per il peso, continuando a inchinarsi e a ringraziare, accompagnato dalle benedizioni di tutti.
"Figliolo" disse mio padre accarezzandomi il capo "Oggi hai potuto vedere quanto grande sia l'anima del nostro popolo. Sempre pronta a soccorrere chi è stato piegato dall'esistenza, sempre solidale con chi è in vera difficoltà".
La sagoma dell'ometto rimpiccioliva alla vista, offuscata dai primi fiocchi di neve. Per un attimo si fermò, sembrò cercare qualcosa nel sacco ricolmo di leccornie. Ne estrasse qualcosa di dorato, forse un bonbon Ferrero, lo scartocciò con frenesia, poi riprese il cammino.
Lo guardava allontanarsi, mio padre, il bel volto soffuso di un sorriso malinconico e venato di ironia, ma bonaria.
"E così" mormorò fra sé e sé "temo che, in questa notte di Natale, a tenerti sveglio non saranno gli spettri ma i dolori di pancia, mio povero Scrooge"
Zucchero nello spazio: gli scienziati ne individuano alcune tracce
ecco dove era finito ! ahahah ! che vigneta bufissima !
La festa dei cretini
Rincasando, un giorno del dicembre scorso, la portinaia si sporse dall'uscio della portineria e mi disse sarcastica: "E' Natale, è Natale, è la festa dei bambini, è un emporio generale di trastulli e zuccherini!"
"Ecco" mi dissi " Margherita deve aver cominciato a insegnare la poesia di Natale ai bambini".
Arrivato davanti alla porta di casa mia, sentii appunto la voce di Margherita: "E' Natale, è Natale, è la festa dei bambini"...
"E' la festa dei cretini" rispose calma la Pasionaria. Poi sentii urla miste e mi spicciai a suonare il campanello.
Sei giorni dopo, il salumaio mi disse: "Strano, una bambina così sveglia che non riesce ad imparare una poesia così semplice. La sanno tutti, ormai, nella casa, meno che lei".
"In fondo non ha torto se non la vuole imparare" osservò gravemente il lattaio sopravvenendo "E' una poesia piuttosto leggerina. E' di gran lunga migliore quella del maschietto: O angeli del cielo, che in questa notte santa stendete d'oro un velo, sulla natura in festa...".
"Non è così" lo interruppe il garzone del fruttivendolo "O angeli del cielo, che in questa notte santa, stendete d'oro un velo sul popolo che canta...".
Nacque una discussione nella quale si intromise anche il carbonaio, e io mi allontanai. Arrivato alla prima rampa di scale, sentii l'urlo di Margherita: " ...che nelle notti sante stendete d'oro un velo sul popolo festante...".
Due giorni prima della vigilia, venne alla nostra porta un uomo di età media molto dignitoso: "Abito nell'appartamento accanto" spiegò "Ho un sistema nervoso molto sensibile, mi comprenda. Sono tre settimane che sento urlare dalla mattina alla sera: E' Natale è Natale, è la festa dei bambini, è un emporio generale, di trastulli e zuccherini. Si vede che è un tipo di poesia non adatto alla bambina, e per questo non riesce ad impararla. Ma ciò è secondario: il fatto è che io non resisto più. Ho bisogno che lei mi dica anche le altre strofe. Io mi trovo nella condizione di un assetato, che da quindici giorni, per cento volte al giorno, sente appressarsi alla bocca un bicchiere colmo d'acqua. Quando sta per tuffarvi le labbra, ecco che il bicchiere si allontana. Se c'è da pagare, prego. Ma mi aiuti."
Trovai il foglio sulla scrivania della Pasionaria. Il signore si gettò avidamente sul foglio: poi copiò le altre quattro quartine e se ne andò via.
"Lei mi salva la vita" disse sorridendo.
La sera della vigilia, passai dal fornaio e il brav’uomo sospirò: "E' un pasticcio. Siamo ancora all'emporio generale. La bambina non riesce a impararla quella benedetta poesia. Non so come se la caverà stasera."
La sera, Margherita era triste e sconsolata. Ci ponemmo a tavola. Poi venne il momento solenne.
"Credo che Albertino debba dirti qualcosa" comunicò.
Albertino non fece neanche in tempo a cominciare i convenevoli: la Pasionaria era già in piedi sulla sedia e aveva attaccato decisa: "O angeli del cielo, che in queste notti sante, stendete d'oro un velo, sul popolo festante...".
Attaccò decisa, proditoriamente, biecamente, vilmente e recitò tutta d'un fiato la poesia di Albertino.
"E' la mia poesia!!" singhiozzò l'infelice che corse a rifugiarsi in camera da letto.
Margherita si protese sulla tavola verso la Pasionaria e la guardò negli occhi: "Caina!" urlò.
Ma la Pasionaria non si scompose e sostenne quello sguardo. E aveva solo quattro anni, ma in lei c'erano Lucrezia Borgia, la madre dei Gracchi, Mata Hari, George Sand, la Dubarry, il ratto delle Sabine e le sorelle Karamaffon.
Rientrò Albertino, fece un inchino e declamò pieno di orgoglio tutta la poesia che avrebbe dovuto imparare la Pasionaria.
Margherita allora si mise a piangere e disse che quei due bambini erano la sua consolazione.
La mattina dopo, un sacco di gente venne a felicitarsi, e tutti assicurarono che colpi di scena così, non ne avevano mai visti neanche nei più celebri romanzi gialli.
Giovanni Guareschi - "Lo Zibaldino"
via ominodimagritte
L'unico gioco in città: indizi nascosti
giovedì 27 novembre 2008
La precarietà della ragione
Al CNR qualcuno prova a raccogliere "dal basso" dati più dettagliati sulla quantità di precari negli EPR (Enti Pubblici di Ricerca), cercando anche di mostrare quale peso abbia il loro lavoro in termini di pubblicazioni scientifiche. Date un'occhiata qui
mercoledì 26 novembre 2008
Hot turkey
Ultimissime
Il Ministro Brunetta è stato salvato all' ultimo momento dagli agenti della sua scorta. Gli uomini addetti alla sua vigilanza sono riusciti ad afferrare il Ministro, in preda ad una improvvisa e dirompente crisi depressiva, mentre si stava gettando sotto un trenino elettrico.
Vladimir Luxuria ha vinto l' ultima edizione de " L' isola degli sconosciuti". Famosi i motivi.
L'unico gioco in città: indizio demenziale
Ditelo con la Social Card
Nei negozi ti accoglieranno a braccia alzate !
E quanti soldi in più a fine mese !
Affrontare la crisi con l'ipnosi
Fissala attentamente...
Ti sentirai cadere in un sonno profondo...
...ecco...
E ora ripeti con me:
"Non sono povero.. non sono povero.."
Not a bird... not a plane...
"Ehi ! Guarda ! C'è qualcosa di anonimo e non compassionevole !"
"Ma che cos'è ?"
"E' una foto con la faccia di Tremonti !"
"E' una bolletta del gas !"
"E' la lettera che ti informa che hai le corna !"
(coro) "E' la social card !"
Revisionismi creativi: oggi tocca all'italiano
Tremonti afferma che "Forza Italia è una monarchia ottemperata dal più grande quadro di libertà anarchica"
(su Repubblica.it)
I leoni li mette lo sponsor
Il Bologna apre le porte dello stadio ai poveri
(bolognesi only: per rimediare al fastidioso cigolio utilizzerà lo sborino de l'olio)
Clamorosa scoperta dagli archivi dell'ex URSS
E' certo: Gesù si convertì in punto di morte. Le sue ultime parole furono "Gramsci, Gramsci, perché mi hai abbandonato ?"
Incinta tua sorella
anche i migliori navigatori satellitari sbagliano
martedì 25 novembre 2008
La posta del cuore
Cari God,
sono un uomo di 47 anni, sposato da 18 anni con una donna che ho sempre amato. Sempre? Forse. Ma perché questo "forse"?. Perché quattro anni fa ho conosciuto un'altra donna. Ma torniamo indietro. Con mia moglie c' è stato fino ad un certo momento un amore fatto più di affetto, di stima, di rispetto, piuttosto che di vera attrazione sessuale. Poi, come ho detto, è venuta lei, l' altra, e la passione è divampata. Sesso e basta. Ma da un paio d' anni le cose sono cambiate, ora con la mia amante c'è solo un amore fatto di intese , di silenzi complici, e con mia moglie c'è solo sesso, sesso sfrenato. Secondo voi devo scegliere l' amore o il sesso.
Alberto Prato
Caro Alberto,
dunque, tu con l' amante ci parli e con tua moglie ci fai sesso. Il tuo caso ha reso necessaria una impressionante serie di riunioni tra noi God che, pur dotati di divina sapienza, mai avremmo potuto contemplare l' esistenza di un tale dramma. Abbiamo provvisoriamente concluso che, prima di scegliere tra amore e sesso, forse c' è un problema di polarità della tua batteria. Fatti visitare da un elettricista, o da un elettrauto se hai la macchina.
God
Ask the Dust
e infondono la luce del sole nell'oscurità delle stanze:
vedrai molti corpi minuscoli vorticare
in molteplici modi nel vuoto nella stessa luce dei raggi,
e come in un'eterna contesa muovere contrasti e battaglie
scontrandosi a torme, senza mai trovar pace,
continuamente agitati da rapidi congiungimenti o effrazioni;
così che puoi arguire da ciò quale sia l'eterno
agitarsi degli elementi primordiali delle cose nell'immenso vuoto;
per quanto un piccolo fenomeno può offrire l'immagine
di grandi eventi e una traccia per la loro conoscenza.
Tanto più giusto è perciò che tu volga il tuo animo
a questi corpuscoli che appaiono rimescolarsi nei raggi del sole,
poiché tutto quel turbinio rivela per di più che in essi
si celano moti segreti e invisibili della materia.
Tito Lucrezio Caro, La natura delle cose (trad. Luca Canali), II, 114-128
Due godardi lo avevano appena disperso nel Pacifico…
… ma a volte ritornano. E agli altri tre spolverini è toccato raccoglierlo alla stazione.
lunedì 24 novembre 2008
Rivoli ore 11
Verranno i demolitori e con le loro mazze schianteranno intonaci e ammattonati, sfonderanno pareti, torceranno serramenti, sfasceranno travi e capriate, strapperanno via pietre e lastroni: immagini grottesche di una casa crollata, ricondotta alle materie prime di cui i ferraioli dai grossi guanti verranno a disputarsi il mucchio: piombo di tubature, marmo di caminetti, legno di armature e parquet, di porte e plinti, rame e ottone di maniglie e rubinetti, specchiere e dorature delle loro cornici, lavandini, vasche, il ferro battuto delle tante ringhiere…
I bulldozer instancabili si porteranno via il resto: tonnellate e tonnellate di calcinacci e briciole.
Georges Perec, La vita istruzioni per l'uso.
L'impenetrabilità dei corpi
Perde 63 chili per entrare nel corpo dei marine
(fonte: Repubblica.it)
GODOspia! The hidden agenda/2
Prosegue con nuove rivelazioni la pubblicazione della misteriosa agenda trovata nella spazzatura di Palazzo Chigi
domenica 23 novembre 2008
Così volli che fosse
Senza attendere i risultati delle indagini avviate dalla Procura di Torino il presidente del Consiglio afferma che si è trattato di "una fatalità drammatica":
"poteva succedere anche in un'abitazione"
"non c'erano indizi di pericolosità"
"nessuno aveva denunciato ipotesi di pericolo"
E precisa che è responsabilità delle province verificare la sicurezza degli edifici scolastici.
Termina snocciolando le cifre dei suoi interventi sulla sicurezza nelle scuole, passati e futuri
(fonte: Repubblica.it)
Un messaggio di solidarietà senz'altro fuori dagli schemi. Di solito un "faremo ogni sforzo per accertare.." non lo si nega a nessuno. Ma no, è giusto, bando all'ipocrisia di Stato, togliamo subito di mezzo le pietose bugie. E' una fatalità, lo capisce chiunque. Nessuna segnalazione di pericolo, quindi nessun pericolo.
Se lo sostiene Berlusconi sarà senz'altro vero: deve essere andata proprio così.
Deve essere andata proprio così.
DEVE essere andata proprio così.
Che le perizie si adeguino: la verità - anzi, la realtà - segue.
Alta velocità
Trastevere-Bar Settimiano/Interno giorno
Aldo e Mario, due pensionati romani settantenni, stanno prendendo un caffè. Aldo ha un giornale in mano. Il locale è poco affollato.
Aldo
Gajardo.......hai letto, sembra che ciai un missile ar sedere...
Mario
ah....namo bene,...contento te..
Aldo
e nun ce fa lo stronzo...stavo a dì deli treni a arta velocità, stanno a decollà
Mario
nun sarebbe mejo che decollasse l' Alitaja anziché li treni.... o no?
Aldo
l' Alitaja? quale Alitaja? Adesso devi parlà de Cai, che me sembra 'n cane quanno je pesti la coda...mo' lo sai in quanto te lo vai a fà er Roma-Milano coll' arta velocità?
Mario
no, nun lo so, ma te dovessi da dì m' enteresserebbe de più sape' 'n quanto tempo me fanno 'na visita alla asle. Ieri ho telefonato alla asle e m' hanno fatto la prenotazione a tre giorni
Aldo
mazza oh, e te lamenti!
Mario
guarda che m' hanno fatto la prenotazione pe' fa' la fila allo sportello pe' ottene' ' na visita nun se sa quanno..ho prenotato la fila, mica la visita
Aldo
vabbè, tutto quello che te pare, ma li treni ad arta velocitò so' 'na gran cosa
Mario
è vero, su questo nun te posso dà torto
Aldo
er Roma-Milano te lo vai a fà in meno de quattro ore, oggi te ce ne vojono sei
Mario
però...
Aldo
metti che parti alle otto de mattina, coi treni de adesso arrivi alle due de pomeriggio, coll' arta velocità arrivi a mezzogiorno, a daje 'npo de ritardo..gajardo eh!
Mario
certo gajardo...parto alle otto e invece de arrivà alle due, arrivo a mezzogiorno...sì, ma da mezzogiono alle due poi che cazzo faccio?
L'unico gioco in città (LE SCOMMESSE SONO CHIUSE)
— Ma a me bastava una cravatta!
Louise (Janet Margolin) e Virgil Starkwell (Woody Allen) in Prendi i soldi e scappa (Woody Allen, 1969).
Locandina straniera di un blockbuster. Ci siamo limitati a cancellare i nomi del cast e il titolo: indovinalo e metti tre pesos sotto l'albero!
P.S.: Ti ricordiamo che le regole de L'UNICO GIOCO IN CITTÀ™ sono depositate presso un notaio finlandese e possono essere consultate qui. Se non ti piacciono i nostri regali, puoi rivolgerti alla Befana.
AGGIORNAMENTO (mercoledì 26 novembre): Premesso che la nazionalità del film non coincide con quella del poster (altrimenti sarebbe troppo facile), il seguente indizio riduce la posta a due pesos:
Come dicono i vecchi saggi di Chinatown, "Fatti non foste a vivel come bluti".
AGGIORNAMENTO (venerdì 28 novembre): Due nuovi indizi nel commento #3. La posta scende a un peso e mezzo.
ATTENZIONE: LA PARTITA SI È CONCLUSA VENERDÌ 28 NOVEMBRE ALLE 13.39.
IL VINCITORE È IL BELLI DEL XXI SECOLO, ORSOPIO, CHE SI AGGIUDICA UN PESO E MEZZO.
IL TITOLO DA INDOVINARE ERA "GREMLINS" DI JOE DANTE, DI CUI ORA POSSIAMO MOSTRARE IL POSTER (POLACCO) SENZA MANOMISSIONI.
LA PROSSIMA SFIDA SI TERRÀ DOMENICA 30 NOVEMBRE. LA POSTA IN GIOCO E LA VALUTA SONO ANCORA IN FORSE.
L'UNICO GIOCO IN CITTÀ.
GRADUATORIA
bianca: 7 pesos.
arcomanno: 6 pesos.
andrea: 2 pesos.
desaparecida: 2 pesos.
orsopio: 1 peso e mezzo.
rabbi: 1 peso e mezzo.
adlimina: 1 peso.
sabato 22 novembre 2008
Indian Love Call (la musica che non piace a Brunetta)
P.S.: Nei commenti a questo post sono vietate tutte le faccine tranne questa:
L'unico gioco in città: indizio geografico-esistenziale
Ulteriori indizi sull'altro tavolo da gioco.
Le scommesse si fanno qua.
Racconti del mistero
I PIEDI (parte seconda)
(Puoi leggere la prima parte qui)
Rimase immobile al suo posto e passò diverso tempo, Gino non avrebbe mai saputo dire quanto, prima che i suoi sensi, divenuti acutissimi, non percepissero un leggero movimento sotto il lenzuolo.
Quei piedi si stavano muovendo e Gino avrebbe voluto urlare, ma dalla bocca non uscì un solo gemito. Si sentì toccare i piedi da un fugace contatto, simile a quello che aveva avuto lui quando per la prima volta aveva spostato i suoi piedi incontrando l' ostacolo.
Gino non ebbe alcun moto di reazione dopo che quei piedi furono tornati al loro posto. Il lenzuolo cominciò a muoversi di nuovo e Gino sentì rimbombare i battiti del suo cuore. I piedi misteriosi toccarono i suoi e li tastarono fino a che non furono evidentemente certi di essersi incontrati con altri piedi. Questo almeno pensò Gino perché gli parve che quei piedi si ritirassero dai suoi con la stessa sorpresa e paura con cui i suoi si erano ritirati dopo il secondo contatto.
Ora nulla accadeva. Gino continuò a restare immobile e i piedi misteriosi sembravano essersi acquetati nella loro posizione. "Dove arrivano quei piedi?" si domandò," alla caviglia, ai polpacci? Sanno di aver incontrato altri piedi che non terminano dove terminano loro?"
Gino interruppe la serie di mute domande spaventato dalla assurdità, eppure dalla nuova logicità dei suoi interrogativi. Lo stato febbrile di ansia non durò ancora molto. L' enorme stanchezza ebbe il sopravvento e lo fece scivolare nel sonno.
Il suono della radiosveglia lo destò ed immediatamente Gino ricordò l' episodio della notte. Una debole luce ora filtrava dalle persiane e gli occhi di Gino si volsero a scrutare ogni lembo del letto. Nella penombra non scorse nulla, soprattutto non scorse il rilievo dei piedi misteriosi, ed allora, deciso, trovò il coraggio che gli era mancato di notte. Andò alla finestra e la spalancò. La luce di piena estate entrò violenta ed illuminò solo un lenzuolo sgualcito e spiegazzato da una notte agitata.
Rassicurato, fece qualche passo per uscire dalla stanza quandò notò un paio di pantofole che spuntavano da sotto il letto, nel lato in cui si erano trovati nella notte i piedi misteriosi. Per un lungo momento le contemplò non potendo staccare gli occhi da quella visione.
Poi, lentamente, uscì dalla stanza da letto.
venerdì 21 novembre 2008
giovedì 20 novembre 2008
Prepararsi a un Natale di crisi/3
Vacanze sugli sci: scegliamo località meno prestigiose
Rubrica d' inattualità
Principali notizie accadute nella settimana di cui non è fregato un cazzo a nessuno
Alitalia : sono continuati i disagi. Voli regolari, cancellati 100 passeggeri al giorno;
Sindona : dopo l' interrogatorio di Tanzi si è rivoltato nella tomba lamentando disparità di trattamento;
Veltroni : propone un tavolo con Berlusconi. Trovata la bettola per l' incontro, fervono le trattative per chi pagherà il conto;
Berlusconi : dopo il cucù alla Merkel sta preparando un bau bau a Sarkozy. Assunti con contratto a tempo determinato due cani lupo;
Brunetta : ha dato l' ordine di applicare un tornello al collare di ciascuno dei cani lupo assunti da Berlusconi per il bau bau a Sarkozy;
Nobel per la chimica : assegnato allo scienziato che ha selezionato la molecola di base che è servita alla preparazione della colla con cui il sedere di Villari è stato inchiodato alla poltrona di Presidente della Commissione di Vigilanza della Rai;
Gelmini : ha dato il suo consiglio ai giovani per il dopo università. Ha detto loro che per trovare lavoro si devono specializzare nei campi generali;
Alberoni : Lega ambiente ha dichiarato che può essere abbattuto senza la necessità di essere poi ripiantato.
Una pessima Ikea
Questo invece è il testo originale in forma di epitaffio
Rispårmiåtör
Passi per la razionale bara Sönneternet (che me la sono dovuta montare da solo)
Passi per l'indistruttibile corona di fiori in gommapiuma Rekvieskåt
Passi per la mistica candelina azzurra profumata Vötivå
Passi per la spiritosa croce in bambù colorato Akrobåtiernen
Ma qui c'è scritto
"Prömaturåmentte söttratto all'afföttö dei suöi kårj"
Cazzo, almeno la lapide potevate non comprarla all'IKEA !
Bagatelles per nasi adunchi
Direttamente dalle fogne la playlist dei 99 Fosse, da pochi istanti sfortunatamente cancellata da Youtube insieme all'account del loro promoter, nicknamed karl gebhardt (ahahah, che forte !). Vi garantisco, raga, sono simpaticissimi ! Ironici ! Solo un ottuso comunista o un filosemita rétro può trovarli disgustosi ! (oh, dico, mica crederete a quella balla dell'olocausto, vero ?)
Cliccate sull'immagine per leggere almeno i fulminanti incipit dei loro brani.. e scommetto che immaginerete il resto !
Giusto un aiutino: Anna è quella rompiballe di cui tutti a scuola abbiamo letto il noiosissimo diario...
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mercoledì 19 novembre 2008
Aiuto, mi si è allargato il mutuo!
" Le cose cambiano", diceva Mamet. Se poi pensiamo al " coraggio, il meglio è passato" di Flaiano, abbiamo un quadro completo della direzione con cui vanno le cose della vita. Dal generale al particolare, cioè dalla vita al mutuo, che poi cosa tanto particolare non è, considerato che ogni proprietario di case ha il suo mutuo. Dunque, fino a poco tempo fa il mondo economico viveva nell' incubo della stagflazione, una brutta parola un po' brucellosa che significa stagnazione ed inflazione insieme. L' inflazione era provocata dai livelli siderali raggiunti dalle materie prime, in primis il petrolio a 150 dollari il barile. In questa situazione, malgrado la recessione alle porte, il costo del denaro in Europa era molto alto e ciò grazie ad una miope BCE che sembrava non capire che non di inflazione da domanda ma da costi delle materie prime si trattava. A sua volta la crisi dei subprime innescava la spirale della scarsa liquidità delle banche e ciò portava a livelli estremamente elevati gli euribor, i tassi che determinano l' importo delle rate dei mutui a tasso variabile. Di qui grosse sofferenze per i mutuatari che stipularono contratti per mutui di questo tipo. Coseguenti discussioni ed interventi del Governo con inviti alle banche, inviti più o meno cogenti, a favorire la trasformazione di un mutuo a tasso variabile in un mutuo a tasso fisso. Inviti anche a chi doveva ancora sottoscrivere un mutuo di considerare bene il fattore rischio, ed infatti c'è stato uno spostamento delle preferenze verso i mutui a tasso fisso. Una scelta oculata? Non è detto. Lo scenario economico che si sta profilando è quello della deflazione, e non più della stagflazione. La deflazione significa diminuzione dei prezzi, diminuzione del valore di ogni bene. Una diminuzione dei prezzi sembrerebbe una cosa positiva a prima vista. Non è proprio così ed uscire dalla deflazione è più arduo che contenere l' inflazione. Il meccanismo che regola la deflazione è il seguente : i soldi, quei pochi che ci sono, non vengono spesi perché non conviene spendere oggi quello che domani costa meno. Le imprese non investono perché manca la domanda. Insomma, sulla deflazione ci sarebbe tanto, troppo da dire, ma fermiamoci ai mutui. Con la deflazione scende il costo del denaro, i tassi tendono verso livelli minimi ed anche l' euribor dovrà scendere. Quindi, se i tassi hanno la tendenza a scendere, ecco che converrebbe il tasso variabile per i mutui. Il concetto, infatti, è che nella deflazione chi ha un debito di importo monetario fisso paga di più in termini reali col passare del tempo. Ma, obietterà giustamente qualcuno, posso scegliere un mutuo a tasso variabile oggi se la durata del mutuo è ventennale? Se il vento cambia, se c'è la ripresa ed i tassi risalgono? L' obiezione è giusta, ma ricordo che è da venti anni che in Giappone i tassi sono prossimi allo zero per il prolugarsi del fenomeno deflazionistico. Tutto ciò non è un invito a contrarre mutui a tasso variabile, ma solo un invito a diffidare di semplicistiche soluzioni dei problemi offerte come fossero Vangelo. Le cose cambiano, ed anche i mutui.
Lezioni di cinema vissuto
Tagline della quinta e ultima stagione della serie televisiva creata da Alan Ball Six Feet Under (2005).
I'm finished.
Daniel Plainview (Daniel Day-Lewis) ne Il petroliere (There Will Be Blood, 2007) di Paul Thomas Anderson.
Pupi Avati vorrebbe vedere finali più lieti, nel cinema italiano. Anche Andreotti diceva che i panni sporchi si lavano in casa, e forse un giorno ci occuperemo anche di simili questioni domestiche. Ma il fatto che un ending sia happy o sad è assolutamente irrilevante, ai fini del finale.
Mi piacerebbe che prima di concionare Pupi Avati ne giri almeno mezzo che arrivi alla caviglia di qualsiasi tra questi venti esempi: 19 film + 1 serie tv, in una playlist.
Guardala con calma, al fine di capire come farla finita, in fin dei conti e definitivamente.
ATTENZIONE: LA SEGUENTE PLAYLIST È UN GIGANTESCO SPOILER. TROVERAI LA LISTA DEI TITOLI QUI SOTTO, CLICCANDO "CONTINUA A LEGGERE". SE VUOI TENERE GLI EYES WIDE SHUT, BASTA ANDARE DIRETTAMENTE AL PROSSIMO FILMATO, USANDO IL TASTO A DESTRA DELLO SCHERMO.
IN CALCE AGGIUNGIAMO UNA SECONDA PLAYLIST, STAVOLTA A CARICO DEI NOSTRI LETTORI. CHIEDETECI I VOSTRI FINALI PREFERITI!
1) Fascisti su Marte
2) C'era una volta in America
3) Arizona junior
4) L'infernale Quinlan
5) Il petroliere
6) Eyes Wide Shut
7) Corvo rosso non avrai il mio scalpo
8) Halloween: La notte delle streghe
9) Una vita difficile
10) Intrigo internazionale
11) Sentieri selvaggi
12) Zombi
13) Casablanca
14) La grande illusione
15) Umberto D
16) Gli spietati
17) Ricordi della casa gialla
18) Il bandito delle undici (sì, insomma, "Pierrot le fou")
19) Ladri di biciclette
20) Six Feet Under
1) Brancaleone alle crociate (scelto da orsopio)
2) L'uomo che amava le donne (scelto da anonimo)
3) Nosferatu, principe della notte (scelto da cantadora)
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martedì 18 novembre 2008
Emeticon
Ora sta intervenendo Berlusconi. E' un po' come sentire il duce.
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Il Riconformista: I tagli SONO la riforma?
Mi limito a esprimere il sospetto che i tagli siano la riforma stessa, in qualche modo. Nel senso che se si mette la scuola o qualsiasi altro ente pubblico nelle condizioni palesi di non funzionare più, la riforma diventa improrogabile e la sua stessa urgenza, riconosciuta da tutti, produce a stretto giro di posta la peggior riforma, perché tanto "inevitabile" quanto indiscussa (non c'è più il tempo, letteralmente, di negoziare).
Questo modo di agire fintamente "impolitico" — riduzione drastica di fondi pubblici applicata solo in apparenza "alla cieca" — sta colpendo altri Paesi, oltre all'Italia. In Francia, ad esempio. Il piano, sostanzialmente, sembra già essere stato pensato anni fa, e ringrazio il professore di liceo L.H. per avercene fornito due illustrazioni:
1)
Le misure di stabilizzazione poco pericolose.
Dopo aver descritto le misure rischiose, si può al contrario raccomandare numerose misure che non creano alcuna difficoltà politica. Per ridurre il deficit, una riduzione molto importante degli investimenti pubblici o una diminuzione delle spese di funzionamento non comportano rischi politici. Se si diminuiscono le spese di funzionamento, bisogna stare attenti a non diminuire la quantità dei servizi, anche a costo di un abbassamento della qualità [sic]. Si possono ridurre, ad esempio, i crediti di funzionamento alle scuole e alle università, ma sarebbe pericoloso ridurre il numero di alunni o di studenti. Le famiglie reagiranno violentemente di fronte a un rifiuto d'iscrizione dei loro bambini, ma non di fronte a un abbassamento graduale della qualità dell'insegnamento. La scuola può progressivamente e puntualmente ottenere un contributo dalle famiglie oppure sopprimere questa o quell'attività. Si fa caso per caso, in una scuola ma non in quella vicina, in modo tale da evitare un generale malcontento della popolazione.
Christian Morrisson, La Faisabilité politique de l'ajustement, "Centre de développement de l'OCDE, Cahier de politique économique n° 13", 1996, p. 30.
2)
Il problema che abbiamo in Francia è che la gente si dice contenta dei servizi pubblici. L'ospedale funziona bene, la scuola funziona bene. La polizia funziona bene. Allora bisogna fare un discorso, spiegare che siamo sull'orlo di una crisi maggiore — è quel che fa benissimo Michel Camdessus* — ma senza diffondere il panico, perché altrimenti la gente si chiude a riccio.
Dichiarazione di Renaud Dutreil, all'epoca Ministro della Funzione Pubblica e della Riforma dello Stato, 20 octobre 2004, durante un dibattito organizzato dagli ultraliberali della Fondation Concorde.
* Presidente del Fondo Monetario Internazionale dal 16 gennaio 1987 al 14 febbraio 2000.
Dove osano i cuculi
Notizie dal nido
(nel senso dell'asilo)
poi sbuca fuori e fa cucù alla Merkel
(fonte: Repubblica.it)
Nomi con divise
- Sì, ma si dimette, è chiaro
- Eccerto che si dimette, vorrei vedere
- Neanche a parlarne, di restare lì
- Maddai, ma figurati se sta lì un solo minuto..
- E pensa che invece qualcuno crede ..
- Ahahah ! Ingenui !
- Oh, c'è gente che se le beve tutte eh... tipo che resta lì incollato alla sedia
- Solo perché l'hanno eletto ! In Italia, poi ! Bum !
- Che razza di coglioni ! Ma in che mondo vivono ?
- Pensa te se uno, solo perché lo eleggono ..ahahah non mi tengo.. non si dimette subito ! Ma andiamo !
- Succede tutti i giorni
- Quello là, per dirne uno.. dai, quel papa..
- Luciani ?
- No, quello è durato poco ma per altri motivi. Dai.. quello famoso.. quello del gran rifiuto..
- Ah... Celestino, mi pare. Guardo sul sito di Repubblica
lunedì 17 novembre 2008
La posta del cuore
Cari God,
ho 25 anni, un' età in cui gli ormoni girano a 1000, lo capirete bene. Purtroppo a me girano a 10.000. Un vantaggio, direte. Per un po' l' ho creduto anch'io, ma ora il fatto mi sta creando problemi molto seri. Sto con una ragazza che amo e con la quale faccio l' amore una media di due volte al giorno. Ma non mi basta e così la tradisco spesso, anzi spessissimo. Sono un bel ragazzo, non lo dico per presunzione, e questo mi porta a non avere difficoltà nel conoscere ragazze e quel che segue. Eppure vorrei trovare la forza per essere fedele alla mia ragazza. Non so, forse voi potreste darmi un' indicazione, un consiglio.
Mario Roma
Caro Mario,
due seghe al giorno a stomaco pieno. Dopo una settimana, se il disturbo continua, consultare una mignotta, se non imprigionata da Alemanno.
GOD
Riceviamo e volentieri pubblichiamo dalla casa (delle libertà)
GODOspia! The hidden agenda
Ravanando nella monnezza nei dintorni di Palazzo Chigi abbiamo recuperato un lercio e maleodorante manoscritto del quale, per evidenti ragioni legali, non possiamo svelare l'autore.
Questa che vedete, è la prima pagina che, dopo un minuzioso lavoro di restauro, siamo finalmente in grado di pubblicare
Prepararsi a un Natale di crisi
.. e Bon Anni nuovo !
(ahahah bufisima questa ! adeso vado a diseniare la Epiffania con Epifani vestito da befana ! e i Angeletti che svolassano su la grotta col bimbo ! ahahahah che forte ! )
domenica 16 novembre 2008
Racconti del mistero
I PIEDI
Gino sospirò pensando che anche quella sarebbe stata una nottataccia. Il caldo di città di un opprimente luglio non accennava a placarsi nelle ore notturne, quando l' asfalto della strada e la mancanza di ventilazione rendevano l'aria, ferma , immota ed irrespirabile. Erano già due notti che non chiudeva occhio e grondava di sudore sotto il lenzuolo di cui non riusciva a fare a meno. Gino si girava e rigirava nel letto, sempre più nervoso e stanco, con gli occhi che bruciavano e la testa pesante. Ma il sonno non veniva e, cercando una parte del letto che non fosse riscaldata dallo stesso calore del suo corpo, cominciò a spostare le gambe di traverso. Una piacevole, seppur minima, sensazione di fresco lo indusse ad avanzare ancora i piedi che procedevano ormai verso la metà della piazza vuota del suo letto matrimoniale. Fu a questo punto che i piedi di Gino si fermarono perché un ostacolo improvviso, un qualcosa di caldo come i suoi piedi, sbarrò la strada, il letto, al loro cammino. Immediatamente li ritrasse abbandonando quel contatto di un momento.
"Ma cosa è, cosa c'è..?" farfugliò mentalmente e rimase immobile a chiedersi che cosa poteva aver toccato. L' idea di essere stato vittima di un' allucinazione tattile provocata dal caldo e dalla stanchezza lo convinsero a muovere di nuovo i piedi ed a riprendere il cammino sotto il lenzuolo. Ed ancora quel contatto. L' oggetto non si spostò minimamente, ma stavolta Gino non ritrasse i piedi ed anzi cominciò con loro a toccare e tastare quel qualcosa che non avrebbe mai dovuto trovarsi sotto il lenzuolo. Il letto sussultò per lo scatto con cui Gino, come morso da un serpente, tirò indietro i piedi.
"Dei piedi!" esclamò in silenzio. "E di chi, ...chi sta nel mio letto,...quando c'è entrato?" Erano domande senza risposta e Gino fece tutta una serie di controlli per essere sicuro di essere sveglio, e sveglio gli sembrò di essere. Il primo impulso fu quello di accendere la luce e di farla finita con quella storia, ma non ne ebbe la forza. Era paralizzato dalla paura e riuscì solo a girare la testa sul cuscino in maniera da guardare bene verso la piazza del letto che doveva essere occupata dallo sconosciuto proprietario di quei piedi, ma nel buio totale della stanza non fu in grado di distinguere nulla. Allora trattenne il fiato per tentare di percepire un respiro, ma udì solo i battiti accelerati del suo cuore. La paura gli fece dimenticare anche il caldo.
(continua)
Tra qualche giorno pubblicherò il finale. Chi vuole può inviare un proprio finale. Il migliore riceverà un premio dalla giuria dei God. Per le donne, dai 18 anni agli 80, è prevista una notte in loculo con Sten. Per gli uomini, un cofanetto di vermi Doc, sempre di Sten.
L'unico gioco in città (LE SCOMMESSE SONO CHIUSE)
— What's tequila?
— Uh, it's like beer.
Un barista messicano e Ned Nederlander (Martin Short) ne I tre amigos (John Landis, 1986).
Oggi la soluzione sarà ricompensata con quattro pesos.
P.S.: Ti ricordo che le regole de L'UNICO GIOCO IN CITTÀ™ sono depositate presso lo studio del Console Firmin e possono essere consultate qui. Se preferisci la tequila al mezcal, puoi rivolgerti a un'altra bodega.
AGGIORNAMENTO (mercoledì 19 novembre): Il titolo originale ha qualcosa a che fare con l'esergo. Ma ora che te l'abbiamo detto, ci riprendiamo un peso.
LA PARTITA SI È CONCLUSA SENZA VINCITORI.
IL FILM DA TROVARE ERA STELLA SOLITARIA (LONE STAR, 1996) DI JOHN SAYLES.
TRE PESOS TORNANO IN PALIO PER LA SFIDA DI DOMENICA 23 NOVEMBRE.
sabato 15 novembre 2008
Il Prof e l'Archetipo
Il Prof sa di iperuranii e inconsci collettivi e strutture originarie e modelli.
Se tu pensi un oggetto, lui pensa l'ur-oggetto. (Analogamente per il soggetto).
I passanti irriducibili passano, ma alcuni sospendono (anche solo per un attimo) la loro natura di passanti e si trasformano in sostanti.
Sostanti-vivi, sostanti-vi, ragiona il Prof, mentalmente pubblicando.
Il Prof sa distinguere il passante dall'ur-passante.
C'è un passante che non si ferma, perché è elegante, ha la borsa e anche l'età. E non ha bisogno di fermarsi per scandire
Il Prof si interrompe. Sa riconoscere un Archetipo. Sa fiutare l'Ur-Archetipo.
Interrompe la lezione e lo rincorre.
Quando finalmente lo raggiunge è come perduto e svuotato. Tutto quello che sa si condensa nella Ur-domanda.
Sostiene ilgaffeur
Le parole senza le cose
L'articolo è ambiziosamente intitolato "Lo spirito del tempo". Chi vuole può andarselo a sventagliare qui.
Il quadro descritto da Marcello Pera — attualmente senatore del Popolo della Libertà, ex Presidente del Senato della Repubblica, nonché filosofo — ritrae un Occidente entrato in un tunnel scuro e cieco. Ma per non impaurire il lettore, l'onorevole opinionista gli lascia intravvedere un raggio di speranza made in USA. Quel che lo rasserena non è la vittoria di Obama: sarebbe troppo scontato. Lo spiraglio di luce lui lo ha visto in un'altra votazione, avvenuta lo stesso giorno: il referendum californiano che ha annullato la decisione legale di autorizzare i matrimoni gay. A Marcello Pera i matrimoni gay non piacciono. È la sua opinione, e l'opinione di un senatore del Popolo della Libertà, ex Presidente del Senato della Repubblica, ma anche filosofo, non è acqua. Quanto alla mia, non credo interessi chicchessia e quindi ve la risparmio.
Non vi risparmio invece che sono stato colpito da questo passo, e particolarmente dall'ultima frase.
Il caso è culturale. I giudici di Milano prima e la Cassazione poi non hanno consultato i codici, hanno ascoltato lo «spirito del tempo». E questo spirito soffia in quella direzione. Anni e anni di individualismo, edonismo, nichilismo, relativismo e utilitarismo hanno preparato il terreno alle sentenze.
Sorprende che un senatore del Popolo della Libertà, ex Presidente del Senato della Repubblica, ma soprattutto filosofo si lasci possedere così facilmente dal demone dell'enumerazione. Individualismo, edonismo, nichilismo, relativismo, utilitarismo: ci sono tutti? non manca nessuno? allora si parte! come diceva la maestra nel pullman prima di dare il via all'autista. C'è una sorta di pigrizia intellettuale, in questo modo di accatastare parole che anche prese singolarmente sono ormai quasi inutilizzabili, avendo assunto una quantità di significati tale da non averne più nessuno: ad es. Nietzsche è "nichilista", Bin Laden è "nichilista", gli atei sono "nichilisti", Karl Hungus e i suoi amici sono "nichilisti", mentre Walter Sobchak ricorda che i "nichilisti" non hanno un ethos (contrariamente al Partito nazionalsocialista).
Ma più che la faciloneria, a me questo gargarismo di concetti sembra un indizio, quasi un lapsus. La tassonomia (da taxis: ordine, e nomos: regole) cede il passo al catalogo disordinato: e proprio oggi, casualmente, scopro che Le parole e le cose di Michel Foucault si intitola in inglese The Order of Things. L'enumerazione ridotta a un "dare i numeri" è uno dei più gravi sintomi di confusione mentale: improvvisamente è come se dietro la maschera del senatore del Popolo della Libertà, ex Presidente del Senato della Repubblica nonché filosofo, si intravvedesse il volto di Moosbrugger. Un cuore di tenebra, più che un raggio di luce. E forse qui risiede la straordinaria coerenza dell'articolo, il suo essere perfettamente in sintonia con il sanguinario spirito del tempo. Sì, effettivamente bisogna riconoscerlo, e rallegrarsene: Marcello Pera non è un nichilista. Lui almeno ha un ethos.
P.S.: Poi esiste un'altra opinione: ma non è la mia, che vi risparmio.
Chi vuole conoscerla, legga oltre.
venerdì 14 novembre 2008
Flash
La Regina Elisabetta d' Inghilterra è stata ricoverata d' urgenza in ospedale con sintomi d'avvelenamento. La Regina si è sentita male immediatamente dopo il brindisi con il figlio, il Principe Carlo, che festeggiava il suo sessantesimo compleanno.