Ci sono parole che unite insieme e spogliate del loro significato sono formidabili. Per esempio nel film di Calopestri "l'ora della lucertola" c'è una scena in cui Mimmo rotella pronuncia una serie di parole prive di significato, ma dal suono pulsante (quasi trotterellante). Io credo che tutto ciò che provoca uno straniamento (anche parole prive di significato o parole inventate) hanno un effetto posivo. Non sono che invenzioni della mente creativa. In questo caso le parole hanno la funzione di rompere uno schema...
Al contrario, le parole utilizzate in un certo contesto e appiccicate a casaccio, senza la minima consapevolezza e con la presunzione e la convinzione di dar loro un significato senza senso sono pericolose. Volevo solo dire che il contesto è importante.
Pensate che su un Blog Pop del Corriere mi censurarono la proposta sufi style di invitare il Sindaco Moratti a sedersi in posizione yoga su una pista di Malpensa e salmodiare per un'intera giornata "abbiamo l'HUB, abbiamo l'Hub, abbiamo l'HUB, abbiamo l'Hub,abbiamo l'HUB, abbiamo l'Hub"...
hey bello! avrò letto solo un saggio sul "significato" e il "concetto" di straniamento... ma so di ca xxxx parlo! E se ricordo bene... la prof. mi domando anche all'esame di letteratura Italiane e se non ricordo male.. mi beccai un 30. :P
Allora sarò più precisa...Il concetto di straniamento può essere applicato a tutti i linguaggi. Esiste anche uno straniamento delle "parole", prese singolarmente... Intendo parole pronunciate in un certo modo e/o disegnate in un certo modo. E quindi non mi riferisco allo straniamento di Giovanni Verga.
"Con il termine straniamento si indicano tutti quegli interventi sulle forme artistiche che hanno lo scopo di portarle al di fuori da se stesse, rendendole estranee alla loro stessa natura, creando così nei destinatari un senso di alienazione. I formalisti russi e in particolar modo Sklovskij usarono la parola ostraneinie facendo riferimento a quei modi di procedere del linguaggio letterario che ha come scopo quello di rendere l'abituale visione delle cose deformata portandole in contesti diversi da quelli naturali. Ciò può essere sperimentato su tre livelli: quello linguistico, ricorrendo a parole o a forme stilistiche al di fuori dalla norma; quello dei generi letterari definiti inserendo degli schemi inconsueti; quello di come si percepisce la realtà creando situazioni o rapporti imprevedibili.
Più che nell'arte tradizionale, a parte l'innovativa sperimentazione di Verga, troviamo l'utilizzo della tecnica della straniamento nell'arte contemporanea e soprattutto in tutte le forme dell'avanguardia. Negli anni '50 e '60 lo straniamento ha esercitato una grande influenza sulla cultura della sinistra italiana ed è stato utilizzato da Bertold Brecht che, nel teatro epico da lui fondato ha deciso i modi della recitazione basandosi sul Verfremdungseffekt, cioè l'effetto di straniamento."
Anche su Wikipedia c'è scritto!!
e adesso nu'me fate ngazza che c'ho le mie cose c'ho!
Brava cantadora. questo blog ogni tanto ospita certi ignoranti e cafoni. Lascia che ti suggerisca di superare lo Sklovskij, che anzi è già superato di suo, ma di misurarti con risultanze più recenti, tipo Karzégan-Sbazzebuti.
Naturalmente Sbazzebuti è quello detto Buti. Karzégan, invece, è di tutt'altra scuola, e, come tu ben sai (e in generale: non è chi non sappia) ha molto a che fare con Moretti.
E non mi metto a cercarlo su iutubb perché sarebbe inaudito.
Faccio gentilmente notare che il numero spropositato di commenti raccolti da un post totalmente inutile la dice lunga sullo stato di salute mentale della blogosfera. Andiamo avanti così: facciamoci del male.
P.S.: Questo per evitare di chiedere a geg e mub chi è 'sto Karzégan, altrimenti finisco col sembrare cafone e ignorante, mentre sono solo affetto da una lieve forma di straniamento post mortem.
Nanni aveva capito l' importanza del degrado delle parole. Spogliate di significato, appiccicate a casaccio.
RispondiEliminaMaccio Capotonda sostiene che certe cose non si dicono per vanvera, questo sostiene Maccio Capotonda.
RispondiEliminaPerò non bisogna generalizzare.
RispondiEliminaCi sono parole che unite insieme e spogliate del loro significato sono formidabili. Per esempio nel film di Calopestri "l'ora della lucertola" c'è una scena in cui Mimmo rotella pronuncia una serie di parole prive di significato, ma dal suono pulsante (quasi trotterellante). Io credo che tutto ciò che provoca uno straniamento (anche parole prive di significato o parole inventate) hanno un effetto posivo. Non sono che invenzioni della mente creativa. In questo caso le parole hanno la funzione di rompere uno schema...
Al contrario, le parole utilizzate in un certo contesto e appiccicate a casaccio, senza la minima consapevolezza e con la presunzione e la convinzione di dar loro un significato senza senso sono pericolose. Volevo solo dire che il contesto è importante.
i.
Su(r)fista, Cantadora...
RispondiEliminasi si... mi ci vedo sopra un surf e vestita da sufi.
RispondiEliminai.
Pensate che su un Blog Pop del Corriere mi censurarono la proposta sufi style di invitare il Sindaco Moratti a sedersi in posizione yoga su una pista di Malpensa e salmodiare per un'intera giornata "abbiamo l'HUB, abbiamo l'Hub, abbiamo l'HUB, abbiamo l'Hub,abbiamo l'HUB, abbiamo l'Hub"...
RispondiEliminaSi sarebbe evitata la crisi Alitalia...
ecco, anche quando sento o leggo la parola straniamento mi viene da chiedere "ma come parli?"
RispondiEliminaCon quell'avatar Cantadora può dire ciò che vuole...
RispondiEliminahey bello! avrò letto solo un saggio sul "significato" e il "concetto" di straniamento... ma so di ca xxxx parlo! E se ricordo bene... la prof. mi domando anche all'esame di letteratura Italiane e se non ricordo male.. mi beccai un 30. :P
RispondiEliminai.
domandò...
RispondiEliminai.
Ahh..la fierezza delle Goddessess...
RispondiEliminaGliel'hai cantate all'anonimo 7...
Brava !
man
Allora sarò più precisa...Il concetto di straniamento può essere applicato a tutti i linguaggi. Esiste anche uno straniamento delle "parole", prese singolarmente... Intendo parole pronunciate in un certo modo e/o disegnate in un certo modo. E quindi non mi riferisco allo straniamento di Giovanni Verga.
RispondiElimina"Con il termine straniamento si indicano tutti quegli interventi sulle forme artistiche che hanno lo scopo di portarle al di fuori da se stesse, rendendole estranee alla loro stessa natura, creando così nei destinatari un senso di alienazione. I formalisti russi e in particolar modo Sklovskij usarono la parola ostraneinie facendo riferimento a quei modi di procedere del linguaggio letterario che ha come scopo quello di rendere l'abituale visione delle cose deformata portandole in contesti diversi da quelli naturali. Ciò può essere sperimentato su tre livelli: quello linguistico, ricorrendo a parole o a forme stilistiche al di fuori dalla norma; quello dei generi letterari definiti inserendo degli schemi inconsueti; quello di come si percepisce la realtà creando situazioni o rapporti imprevedibili.
Più che nell'arte tradizionale, a parte l'innovativa sperimentazione di Verga, troviamo l'utilizzo della tecnica della straniamento nell'arte contemporanea e soprattutto in tutte le forme dell'avanguardia. Negli anni '50 e '60 lo straniamento ha esercitato una grande influenza sulla cultura della sinistra italiana ed è stato utilizzato da Bertold Brecht che, nel teatro epico da lui fondato ha deciso i modi della recitazione basandosi sul Verfremdungseffekt, cioè l'effetto di straniamento."
Anche su Wikipedia c'è scritto!!
e adesso nu'me fate ngazza che c'ho le mie cose c'ho!
Il prossimo che si azzarda a dir male di Cantadora avrà a che fare personalmente con me, myself & worms.
RispondiEliminaBrava cantadora. questo blog ogni tanto ospita certi ignoranti e cafoni. Lascia che ti suggerisca di superare lo Sklovskij, che anzi è già superato di suo, ma di misurarti con risultanze più recenti, tipo Karzégan-Sbazzebuti.
RispondiEliminageg
Si Sten.. e poi ce li magnamo tutti con lo spezzatino! ;)
RispondiEliminai.
Non mescoliamo le carni, prego.
RispondiEliminaAò, geg: io sarò pure ignorante, ma quanto a cafonaggine non mi batte nessuno.
Ma Karzégan-Sbazzebuti è quello di Sparacchiano Pelago o il suo omonimo, di Pallerano Maggiore?
Naturalmente Sbazzebuti è quello detto Buti. Karzégan, invece, è di tutt'altra scuola, e, come tu ben sai (e in generale: non è chi non sappia) ha molto a che fare con Moretti.
RispondiEliminaE non mi metto a cercarlo su iutubb perché sarebbe inaudito.
ah, quello di prima era ancora geg, ma non so spiegare come io lo sappia inquantoché si tratta (io, cioè, mi tratto) di mub.
RispondiEliminamub
Faccio gentilmente notare che il numero spropositato di commenti raccolti da un post totalmente inutile la dice lunga sullo stato di salute mentale della blogosfera. Andiamo avanti così: facciamoci del male.
RispondiEliminaP.S.: Questo per evitare di chiedere a geg e mub chi è 'sto Karzégan, altrimenti finisco col sembrare cafone e ignorante, mentre sono solo affetto da una lieve forma di straniamento post mortem.
Sono d'accordo con tutti i commenti negativi, e in disaccordo con quelli positivi.
RispondiEliminaPropongo di abolire le parole "straniamento" e "risultanza" perché sono atroci.
L'agonia di questo blog ha una sua ironia, che però mi fa schifo.
E l'ultimo di Karzégan è una delusione: doppi sensi, luoghi comuni.
Stringi la chiappa, Lupi, altrimenti dopo aver eliminato le parole chiedo al massiccio Stracchino Guido di eliminare te.
RispondiElimina@chiappalupi: sono perfettamente d'accordo con te! Mi sto già autolesionando e ripetendo per colpa, mia colpa, mia grandissima colpa!
RispondiEliminai.
p.s. Volevo inserire un video ... la scena del film della lina wertmuller "Questa volta parliamo di uomini"- l'uomo superbo- ma non si trova.
http://www.youtube.com/watch?v=SuPEEUAEdAo
RispondiEliminaOT ma anche no.
nuc