Oggi sul quotidiano "la Stampa" troneggia un editoriale sul cosiddetto caso Englaro, firmato da Marcello Pera, attualmente senatore del Popolo della Libertà. È pur vero che nel coro si avvertiva dolorosamente la mancanza dell'opinione di un ex Presidente del Senato della Repubblica, nonché filosofo. Quanto alla mia opinione, non credo se ne senta la mancanza e quindi ve la risparmio.
L'articolo è ambiziosamente intitolato "Lo spirito del tempo". Chi vuole può andarselo a sventagliare qui.
Il quadro descritto da Marcello Pera — attualmente senatore del Popolo della Libertà, ex Presidente del Senato della Repubblica, nonché filosofo — ritrae un Occidente entrato in un tunnel scuro e cieco. Ma per non impaurire il lettore, l'onorevole opinionista gli lascia intravvedere un raggio di speranza made in USA. Quel che lo rasserena non è la vittoria di Obama: sarebbe troppo scontato. Lo spiraglio di luce lui lo ha visto in un'altra votazione, avvenuta lo stesso giorno: il referendum californiano che ha annullato la decisione legale di autorizzare i matrimoni gay. A Marcello Pera i matrimoni gay non piacciono. È la sua opinione, e l'opinione di un senatore del Popolo della Libertà, ex Presidente del Senato della Repubblica, ma anche filosofo, non è acqua. Quanto alla mia, non credo interessi chicchessia e quindi ve la risparmio.
Non vi risparmio invece che sono stato colpito da questo passo, e particolarmente dall'ultima frase.
Il caso è culturale. I giudici di Milano prima e la Cassazione poi non hanno consultato i codici, hanno ascoltato lo «spirito del tempo». E questo spirito soffia in quella direzione. Anni e anni di individualismo, edonismo, nichilismo, relativismo e utilitarismo hanno preparato il terreno alle sentenze.
Sorprende che un senatore del Popolo della Libertà, ex Presidente del Senato della Repubblica, ma soprattutto filosofo si lasci possedere così facilmente dal demone dell'enumerazione. Individualismo, edonismo, nichilismo, relativismo, utilitarismo: ci sono tutti? non manca nessuno? allora si parte! come diceva la maestra nel pullman prima di dare il via all'autista. C'è una sorta di pigrizia intellettuale, in questo modo di accatastare parole che anche prese singolarmente sono ormai quasi inutilizzabili, avendo assunto una quantità di significati tale da non averne più nessuno: ad es. Nietzsche è "nichilista", Bin Laden è "nichilista", gli atei sono "nichilisti", Karl Hungus e i suoi amici sono "nichilisti", mentre Walter Sobchak ricorda che i "nichilisti" non hanno un ethos (contrariamente al Partito nazionalsocialista).
Ma più che la faciloneria, a me questo gargarismo di concetti sembra un indizio, quasi un lapsus. La tassonomia (da taxis: ordine, e nomos: regole) cede il passo al catalogo disordinato: e proprio oggi, casualmente, scopro che Le parole e le cose di Michel Foucault si intitola in inglese The Order of Things. L'enumerazione ridotta a un "dare i numeri" è uno dei più gravi sintomi di confusione mentale: improvvisamente è come se dietro la maschera del senatore del Popolo della Libertà, ex Presidente del Senato della Repubblica nonché filosofo, si intravvedesse il volto di Moosbrugger. Un cuore di tenebra, più che un raggio di luce. E forse qui risiede la straordinaria coerenza dell'articolo, il suo essere perfettamente in sintonia con il sanguinario spirito del tempo. Sì, effettivamente bisogna riconoscerlo, e rallegrarsene: Marcello Pera non è un nichilista. Lui almeno ha un ethos.
P.S.: Poi esiste un'altra opinione: ma non è la mia, che vi risparmio.
Chi vuole conoscerla, legga oltre.
After the genius no words...
RispondiEliminaClap
e ancora clap clap clap clap...
p.s. Quel filososo, senatore della Repubblica per scrivere certe cose si fà le pere...
No, purtroppo penso che gli vengano spontaneamente, senza bisogno di stimoli stupefacenti. Vorremmo un tassonomista, ma ci meritiamo un tassinaro.
RispondiEliminaMe dice Chiappalupi che è sintomatico (che infatti cià er raffreddore) che er titolo lo hai scoperto "casualmente".
RispondiEliminaJe chiedo perché nun lo scrive lui direttamente sto commento, che io manco lò capito, e mme dice che sta ngazzato perché sto post jè piaciuto e allora nun scrive gnènte.
Però sarebbe stato bello anche il video di " Palombella rossa" quando Moretti prende a sberle la giornalista : " ma come parli....."
RispondiEliminahttp://it.youtube.com/watch?v=2om6B50y-5Q
RispondiEliminai.
Cantadora, io pensavo a una roba meno famosa, un libretto in cui si racconta la storia di un investigatore privato che si chiama Marlowe. Stufo dell'inquinamento losangelino, se ne va in Congo. A un certo punto incontra uno e gli fa: "Dottor Kurtz, I presume?". E quello: "Si figuri, l'orrore è tutto mio". Ma lo dice con l'accento ciociaro, e Marlowe non capisce.
RispondiEliminaHey Sten, non potrei mai leggere un libretto in cui si racconta la storia di un investigatore privato, perchè io ho la fobia degli investigatori privati...
RispondiEliminai.
p.s. di fatti (e borreggimi se sbaglio) la nascita dei film sugli alieni (fine anni 50) coincidono con un significativo aumento dei film di spionaggio...
e dicci la tua opinione, sten, dai dai dai
RispondiEliminaMa quale opinione? Ndo' cogito cogito, tanto non sum.
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