Stimare il numero dei precari della ricerca sembra essere giusto un po' più complicato che contare le macchie di un ghepardo in corsa. Brunetta, comunque, ha detto la sua, con il solito stile "dati precisi all'unità". In un mondo non soggetto ad ipersemplificazione bisognerebbe però intendersi sulle grandezze che si misurano e sulle caratteristiche dei fenomeni indagati che si ritengono rilevanti.
Al CNR qualcuno prova a raccogliere "dal basso" dati più dettagliati sulla quantità di precari negli EPR (Enti Pubblici di Ricerca), cercando anche di mostrare quale peso abbia il loro lavoro in termini di pubblicazioni scientifiche. Date un'occhiata qui
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