"The reason for its length," Ms. Makeba writes, "is that every child takes the first name of all his male ancestors. Often following the first name is a descriptive word or two, telling about the character of ther person, making a true African name somewhat like a story."
(fonte: imdb)
Dispongo le noci di kola intorno alla pagnotta bianca di farina di cassava. Poi mi alzo in piedi e contemplo il mio lavoro: è un'offerta che serve a ricordare la mia Bongi, e al tempo stesso un'offerta battesimale per una nuova Bongi. Un'offerta di speranza. Ho detto che ci sono tre cose che rimarranno con me fino al giorno in cui morirò; speranza, determinazione e la mia musica. Io non sono ancora morta, e ho ancora tutte queste cose.
Miriam Makeba. La mia storia, di Miriam Makeba e James Hall. Traduzione di Maria Antonietta Saracino. Edizioni Lavoro, 1989.
"Dispongo le noci di kola intorno alla pagnotta bianca di farina di cassava. Poi mi alzo in piedi e contemplo il mio lavoro: è un'offerta che serve a ricordare la mia Bongi, e al tempo stesso un'offerta battesimale per una nuova Bongi. Un'offera di speranza. Ho detto che ci sono tre cose che rimarranno con me fino al giorno in cui morirò; speranza, determinazione e la mia musica. Io non sono ancora morta, e ho ancora tutte queste cose".
RispondiElimina("Miriam Makeba. La mia storia", di Miriam Makeba e James Hall. Traduzione di Maria Antonietta Saracino. Edizioni Lavoro, 1989)
Bianca
Rubata all'istante.
RispondiEliminanon hai saputo tenerti nienteee.. nenche un sorriso sincero. Tutto hai perduto, anche l'amore...buttato via dalle tue mani.. ecc.. ecc..
RispondiEliminai.
http://it.youtube.com/watch?v=CzNsCb5T27A
p.s. la canzone del mattino (ha l'oro in bocca)...
i., chi muore si rivede! Finalmente un commento completamente off topic.
RispondiEliminaMa che cita uno dei miei film preferiti. Il più bell'inizio del cinema italiano anni Sessanta, assieme al "Sorpasso". Lo restaurano, e non sono neppure capaci di produrre un dvd: paese di merda, anche per questo.
Eccolo.
RispondiEliminaP.S.: Comunicazione di servizio. Stefania Sandrelli non era una cozza.
P.P.S. l'imperfetto (se non il passato remoto) è d'obbligo
RispondiEliminasi infatti, la Sandrelli era bellissima...
RispondiEliminaMa quando da giovani si è così belle e naturali difficilmente si accettano i cambiamenti del corpo... Credo che il problema della Sandrelli "adulta" sia proprio questo... Che peccato! perchè forse sarebbe stata una bravissima attrice anche adesso...Ma non so se mi son spiegata...
i.
Marlene sulla bellezza:
RispondiElimina-E così coloriamo le guance. la bocca, gli occhi, le sopracciglia, le ciglia vere e false, ogni centimetro del viso; ci incipriamo, ci facciamo la riga col nero, il marrone, il blu, il verde,l'oro, l'argento; un giorno siamo pallide e l'altro colorite; togliamo e aggiungiamo a nostro piacere; inventiamo riflessi d'oro e d'argento sulle guancie e sui capelli, e non sentiamo un briciolo di colpa.
E proviamo e riproviamo; ma ancora nessuna felicità in vista. Nel regno dell'amore e della felicità, o della felicità e dell'amore, la bellezza conta quanto una piuma nella scala dei valori. Divenirne consapevoli, per una bella ragazza, è un duro colpo.
Spesso se ne rende conto quando è troppo tardi per cambiare le sue abitudini mentali , le sue reazioni e le sue valutazioni. Reagisce perciò con risentimento. Da quel momento in poi, cade per sempre nella rete della scontentezza; e nessuno può salvare una donna scontenta.
(Marlene Dietrich- Dizionario delle buone maniere e cattivi pensieri. A cura di Fernaldo Di Giammatteo).
i.
Credo che le ultime sei parole di questa citazione (che non conoscevo) diventeranno il mio motto personale.
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