lunedì 29 settembre 2008

Ditinifini N°9

dito_medio_insegnanti_bis

14 commenti:

  1. Bravi. Stavo proprio dicendo: "ma a quando un altro bel ditinofino?"

    Che poi le fonti di ispirazione non mancano, per sfortuna...

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  2. Grazie, il problema però è che di questo passo ci saranno più argomenti che dita disponibili

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  3. In tal caso, potremmo sempre chiedere a goddess Kali di darci una mano.

    P.S.: Darci una mano... in caso mancassero ditini... la dea Kali... Avevate capito tutti? Ah. E non vi ha fatto neanche sorridere. Oh.

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  4. — Mi son trovato un lavoro, e non ho intenzione di perderlo. Ho sempre guidato sulla striscia bianca, non cerco rogne a nessuno e nessuno mi cerca rogne: faresti bene a seguire il mio esempio.

    — La striscia bianca in mezzo alla strada: il peggior modo di guidare…

    Frank (Keith David) e “Nada” (Roddy Piper) in Essi vivono (John Carpenter, 1988).

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  5. Di questo passo non ci saranno più né dita, né mani, né piedi per fare i passi...





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  6. Ma se ha detto Old Nap che e' giusto cosi', che l'istruzione va tagliata?



    (scusate se mi ripeto, ma mi ha davvero fatto incazzare)

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  7. a proposito di tagli...il mio analista dice che è "scientificamente" provato che un solo insegnate in una clesse di 30 alunni può solo diventar matto... L'ideale sarebbe una classe di 15 con un solo insegnate. Ma vallo a spiegare all'intelligentona!

    i

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  8. be', tutto lavoro in più per l'analista

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  9. In Francia il massimo al liceo è 35 alunni per classe. Nelle zone disagiate (eufemismo), questo limite viene sempre raggiunto. A volte superato. Ora si parla di dilatarlo.

    P.S.: Dico questo non per insinuare che le proteste in Italia siano infondate. Anzi, penso l'esatto contrario, ma non so se mi spiego.

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  10. bè, allora direi che:

    a: tendenzialmente noi italiani siamo catastrofici.

    b: che questo catastrofismo fa comodo a qualcuno.

    -Nel senso che: se qualcuno dice "siamo nella merda, non c'è più nulla da fare=o ti mangi sta mineshra o ti ietti ra fineshra... (come si dice dalle mie parti)"... ci sono altissime probabilità che si crei un sentimento di arresa. E viceversa.

    c: che c'è chi è messo peggio di noi... ma, piuttosto che piangersi addosso si prova almeno a reagire positivamente e quindi concretamente. E non so se mi spiego. Bo poi non so... dicono tutti che i francesi sono concreti...

    i.

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  11. i., lo sapevo che mi ero spiegato male. Ora sarò ancora più confuso (la situazione scolastica in Francia è il mio pane quotidiano, dovete perdonarmi se sono sintetico e ho voglia di passare ad altro).

    Uno stato democratico che decide di non investire più nell'istruzione dei futuri cittadini si dà la zappa sui piedi. La democrazia ha un dovere di pedagogia. Se non lo svolge, il sistema può dichiararsi fallito e si passa a un altro sistema. Quel che accade in Italia accade anche altrove. Al danno, potrebbe aggiungersi la beffa, ossia il sospetto che le conseguenze di questa politica non siano ignote a coloro che la perpetrano, ma addirittura la meta da raggiungere. Se quel che dico è vero, anche solo in parte, l'aumento del numero di alunni per classe è un problema minore.

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  12. Postilla. La meta da raggiungere è avvistata con la massima precisione in questo post. È l'esatto diagramma dei futuri programmi scolastici: un GODscoop (andrebbe aggiunto come tag). Si tratta di formare le masse affinché siano orgogliose di essere masse, tautologicamente. Vecchio progetto, tuttavia quasi sempre vincente: "Questo è ciò che indicavamo come caratteristico della nostra epoca: non già che l’uomo volgare creda d’essere eccellente e non volgare, ma che egli stesso proclami e imponga il diritto della volgarità, o la volgarità come un diritto". "Della nostra epoca", scriveva Ortega y Gasset: ed eravamo nel 1930.

    Torniamo a noi. In Francia esiste un'espressione, per definire le possibilità di fuga: "passer entre les gouttes". Mi piace perché è assurda, e consapevole di esserlo. C'è un temporale o una tempesta, e tu ti adopri per passare tra le gocce. Puoi illuderti di non essere bagnato: per cinque minuti (un mese, dieci anni). Ma prima o poi finisci fulminato. Siamo a questo punto, e nessuno ci salverà (neppure un "god", come diceva quell'altro babbione, che però era scemo solo due giorni su tre).

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  13. Bè! c'hai rragggione..c'hai. Ma adesso anche io sarò ancora più confusa. Forse mi son spiegata male... il mio voleva essere un concreto slancio ottimistico verso la rivoluzione. Più fatti e meno catastrofi! (potrebbe essere il titolo del prossimo film di Emma-Kate Croghan).

    i.

    p.s. ma ho un dubbio: è possibile una rivoluzione senza catastrofe?



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  14. nn riesco a scaricare le immagini...

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