venerdì 19 settembre 2008

Un gran bel pezzo di fisica - X

Se Borges non ti ha illuminato, lo farà un microapologo contenuto in uno dei libri del Dottor Djembè: "Se nella vita mi fossi trovato di fronte a un bivio, e avessi dovuto scegliere tra due strade, le avrei prese entrambe". E' più chiaro adesso?



Prof. Oscuroni, se devo essere sincero, no. Meno di zero.

Allora, IKEA...



Scortichini Guido, per gli amici Scortico. (Credo che siamo maturi per la presentazione).

Allora, Scortico, sei qui da due settimane, e hai imparato un po' di cose: c'è un anello organizzato per essere percorso da protoni sparati quasi alla velocità della luce. Immagina che i protoni siano due, uno che viaggia in senso orario, l'altro in senso antiorario. Ad un punto ben previsto dell'anello sbattono. Dalla collisione escono nuove particelle, che prendono il posto dei protoni di partenza. Ci sei?



Ci sono. E ho imparato che tra i prodotti della collisione non ci possono essere minchiatelle quali micro buchi neri, strangelets, monopoli magnetici o bolle di vuoto. Ci può essere però il Bosone di Higgs (anche se decade in fretta).

Perfetto. Il punto che mi preme sottolineare è quel ci può essere che hai enunciato poco fa. Nel senso che non è detto che ci sia: ma non per un difetto della teoria: se anche la teoria fosse perfetta, noi non potremmo dire con certezza che ci sarà un bosone di Higgs. E' come se i due protoni, sbattendo, fossero liberi di decidere quali nuove particelle costruire. O meglio, come se potessero scegliere da un catalogo, fornito dalla teoria, in quali nuove particelle decadere: le scelte sono molte.



Ma in molte di queste scelte compare il Bosone?

No: ci aspettiamo che il Bosone compaia una volta ogni cento miliardi di collisioni.



Ommamma. Ecco perché questi esperimenti durano una vita: coppie di protoni devono scontrarsi un'infintà di volte perché si formi un numero piccolissimo di Bosoni di Higgs e voi possiate esserne sicuri...

...proprio così. Ma ecco che arrivano Borges, il Dottor Djembé, la Minchia di Mobius e persino Veltroni.



Potremmo fermarci alla minchia, per cortesia?

Se noi viviamo nel giardino dei sentieri che si biforcano, se ad ogni biforcazione prendiamo entrambe le strade, se riusciamo a mantenerle in contatto tra di loro mentre le percorriamo contemporaneamente, e soprattutto, se crediamo ciecamente nel ma anche, ecco che ci basta una sola coppia di protoni che si urtano. Due, va, per sicurezza.



Scusi la schiettezza, ma come dice Giovannone il Sottocuoco ("neanche cuoco: sottocuoco!"), non ho capito un cazzo!

Vedila così: invece di pensare che la coppia di protoni, scontrandosi, scelga liberamente quali nuove particelle generare, pensa che ogni volta che due protoni si scontrano l'universo si biforca, triforca, multiforca: un universo per ogni possibile esito dell'esperimento: su cento miliardi di universi, ce ne è uno che contiene il Bosone di Higgs.



Ma come facciamo a capire che siamo esattamente dentro quell'Universo, quello giusto?

Eh: dobbiamo riuscire a stare in tutti gli universi simultaneamente, e, guardandoli tutti insieme, capire qual è quello dove sta in bosone e tuffarci dentro di esso.



E hai detto cazzo. Senta, Oscuroni, è una prospettiva interessante, ma sa un po', come dire, di... sì, ecco, di stronzata.

Lascia perdere se è una stronzata: ma pensa: non solo io sarei contemporaneamente Arcibaldo, Alcibiade e Agesilao, alcuni dei quali ti danno del tu, altri del lei, alcuni raffinati scienziati, altri volgari come scaricatori di porno, ma pensi al calcolo parallelo...



Cioè?

Centinaia di computer che svolgono ognuno una parte di un calcolo. Ci si mette cento volte di meno che con un computer solo, ma si centuplicano i prezzi. Pensa invece ad un solo computer, che riesce a lavorare in cento universi paralleli, e quando i calcoli sono finiti riunisce tutti i risultati e li elabora insieme: salvi i tempi e i costi.



Ma rimane in bocca quel sapore di puttanata...

E invece no: eh, t'oo messo ar culo! Il computer l'hanno fatto, lo stanno facendo. Ci sono ricerche "open", e altre secretate. Ma quello che è certo è che riescono a lavorare in parallelo, pur essendo... da soli!



Budellodisumà! Ma allora sti universi paralleli sono veri, esistono. E perché non li vediamo?

Ecco, buona domanda. Ma abbiamo una buona risposta, un'ottima risposta (si frega le mani, mette un po' paura). Quando due protoni si scontrano si creano molti universi. Corrispondentemente si creano molti Scortichi. Questi cominciano subito ognuno a fasse li cazzi sua: uno scrive una lettera d'amore, un altro una lettera di odio, un altro ancora si ficca un dito nel naso e pensa "sticazzi dee lettere". Cioè: ognuno interagisce con gli elementi del suo proprio universo in modo diverso e indipendente dagli altri. Questo fa sì che il legame con gli altri universi si spezzi. Il processo si chiama decoerenza: un bel nome del cazzo, lo so.



Quindi bisognerebbe trovare il modo di mantenere i vari Scortichi sufficientemente isolati dall'universo in cui si trovano, in modo da abbattere questa deprimenza...

Decoerenza. E' quello che sto facendo io, in modo segreto.



Eh, che fa?

Intanto mi creo molte identità, poi mi isolo. Mi faccio i cazzi miei. Sparisco per giorni interi. Non mi rado se non di rado. Non mi lavo. Manco i denti. Non voglio che nulla vada perso.



Sì ma che ci guadagna?

Minchiatelle, ad esempio l'immortalità.



Seeee...

Va bene, questa è una mia idea, e ammetto che la comunità scientifica, per ora, non mi segue. Seguimi tu. Metti che uno ti spari.



Quasi quasi preferivo i SUV.

Vanno bene anche i Suv, ma facciamo che uno ti spara. O, come dice Mordecai Richler, he fucken air-condition you. La sua mira dipende dallo stato dei suoi occhi e dalle cellule nervose che trasmettono il segnale al cervello. Ora, è estremamente improbabile, ma non impossibile, che una cellula nervosa produca un cortocircuito, e che l'origine del corto risieda in un processo quantistico al livello delle molecole della cellula.



E quindi?

E quindi c'è una probabilità, che so, su mille miliardi che lo sparatore abbia un piccolo corto circuito nervoso del quale non si accorge nemmeno, ma che gli fa sbagliare mira e tu ti salvi: scappi, o you fucken air-condition him.



E quindi quindi?

In una prospettiva a molti universi il ragionamento probabilistico si traduce in: c'è un universo su mille miliardi in cui ti salvi. Se tu hai imparato a controllare la decoerenza e tieni in comunicazione tutti gli universi, potresti anche riuscire a saltare nell'universo (magari l'unico) in cui ti salvi. E potresti ripetere l'acrobazia tutte le volte che stai per morire.



Comincia a interessarmi. Però mi chiedo: non potrebbe essere già così?

Così come?



Così che non si muore mai. Dopotutto io non sono mai morto, lei nemmeno. Mi spiego: se c'è una sola coscienza che vive in uno solo degli infiniti universi, potrebbe avere già scelto l'unico universo in cui il soggetto cui quella coscienza appartiene non muore mai.

Cazzo! Orcoddù! Cozzìo! E' possibile: della coscienza non sappiamo nulla, non ci capisce niente  nessuno, nemmeno in Svizzera. Però è una teoria che non mi piace.



Perché?

Perché spinge a non fare una mazza, a fottersene: tanto siamo tutti immortali, ognuno nel suo universo. Invece la mia prospettiva è anche più Veltroniana, con il ma anche la sfida è riconoscere l'universo in cui Wally ha vinto le elezioni e riuscire a tuffarcisi quando comincia lo spoglio.



Ma magari la coscienza di Veltroni è piazzata nell'unico universo in cui il Pd ha vinto le elezioni.

No.



Come no?

Non ti ho detto che anche nella meccanica quantistica non tutto è possibile: gli eventi devono avere probabilità maggiore di zero.



Quindi anche stavolta la fisica non risolve i problemi dell'uomo?

Risolve i marginalia, tipo l'immortalità. Sulla politica siamo impotenti.



E finisce così, tutto sommato maluccio, il nostro viaggio. GOD non finanzia un extended play, e il vostro Scortico ritorna nei suoi Paesi dell'Est (le Marche). Ad minora.







 



3 commenti:

  1. Questi gran bei pezzi di fisica ce li invidiano anche alla Treccani, altrochè.

    Peccato che siano finiti, mi stavo appassionando come non mi capitava dai tempi di Uccelli di Rovo

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  2. Bravissimi, avete trovato il Bosone: nn pezzo di bravura e comicità straordinaria. Grazie

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  3. Grazie GOD!! Finalmente ho capito come John Titor ha fatto a venire dal 2036.

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