domenica 2 novembre 2008

L' aereo più pazzo del mondo

L' ultimo miracolo del Governo dei miracoli sarà sicuramente vagliato dalle autorità ecclesiastiche per iniziare il percorso del processo di beatificazione di Berlusconi, il quale ha dato l'assenso dopo essersi accertato che la parola "processo" non implicava la difesa da parte di Ghedini. Di cosa si tratta, quando si parla di miracolo? Del fatto che la compagnia di bandiera, la nuova Alitalia, volerà senza piloti. Saputo che i piloti, steward ed hostess, non avrebbero firmato gli accordi con la Cai di Colaninno, l' imprenditore che ha avuto un ruolo importantissimo nel distruggere Telecom, il Governo, con pressante azione sulla Cai affinché presentasse lo stesso il proprio piano, ha stabilito che la nuova Alitalia decollerà lo stesso. Probabilmente piloti&company alla fine sottoscriveranno gli accordi contrattuali, ma nel frattempo, anche se non dovessero firmare, si decolla. Non sembra che la cosa disturbi troppo Colaninno e gli altri soci della Cai : senza piloti i costi si riducono in maniera drastica e l' ipotesi di un' Alitalia con volo telecomandato, modello drone, ha un suo innegabile fascino sul conto economico. Per far decollare la nuova Alitalia, tuttavia, restava da risolvere un altro problema, quello dei 300 milioni di euro di prestito ponte concesso dallo Stato e che doveva essere restituito perché altrimenti si sarebbe violata la norma europea che vieta la concessione di aiuti di Stato. Ma restituiti da chi? La soluzione è stata presto trovata. I 300 milioni di euro non graveranno sulla nuova Alitalia, ma sulla bad company, cioè la società monnezza, guidata da Fantozzi, nome profetico, nella quale sono confluite tutte le passività della vecchia Alitalia. Uno dirà : chissenefrega. In realtà a qualcuno frega perché le vecchie azioni Alitalia, titolo che era quotato in Borsa con il Tesoro italiano socio di maggioranza, e le obbligazioni emesse sono ora espressione della bad company, non della nuova Alitalia. Così le vecchie azioni non valgono più nulla, come ha detto lo stesso Brunetta che ha affermato che le azioni sono capitale di rischio e la perdita totale rientra nell' alea. Certo, il Tesoro, socio di maggioranza che avrebbe dovuto garantire una maggiore oculatezza nella gestione della società non ci fa una bella figura, ma anche di questo chissenefrega. Un po' più delicato il problema per le obbligazioni che non hanno le caratteristiche delle azioni e che sono un titolo di credito. Bene, proprio per sottolineare il "grande interesse" del Governo per gli obbligazionisti Alitalia, Brunetta disse che potevano stare tranquilli perché i conti della bad company sarebbero stati ristorati dai proventi dei famosi conti dormienti, quelli giacenti nelle banche e non reclamati dagli aventi diritto per un certo periodo di tempo. Con l' afflusso dei denari provenienti dai conti dormienti si sarebbero create così le condizioni per non dimenticare gli obbligazionisti. Ora, addossando i 300 milioni di euro alla bad company se ne accresce il passivo e quindi la già chimerica speranza degli obbligazionisti alitalia di ricevere qualcosa diventa sempre più un miracolo. Governo dei miracoli, in tutti i sensi.

4 commenti:

  1. il titolo significa forse che al posto dei piloti assumeranno l'ottimo pilota automatico dell'omonimo film?



    e hostess la karfagna?

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  2. Sarà anche come dite voi altri, ma da vecchio leninista io mi pongo una domanda.



    Che fare?



    Wertheimer

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  3. @ anonimo #1 (e mi scuso fin d'ora per la risposta da troll): È satto! E modestamente lo avevamo già detto qui e addirittura (ma dimmi un po' te se non siamo profetici!) qui!



    @ anonimo #2: Volare, nel cielo in una stanza nera dipinta di blu del casino delle libertà.

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  4. Faccio presente che l' originaria offerta di Air France, colpevolmente rifiutata anche dai sindacati, comportava un minor numero di esuberi e non faceva perdere tutto ai vecchi azionisti ed obbligazionisti alitalia, cioè anche i piccoli risparmiatori. Infatti Air France tramutava le vecchie azioni alitalia nelle nuove azioni risultanti dall' incorporazione secondo un certo concambio. Insomma i vecchi azionisti continuavano a vivere con le nuove azioni. Poi, air France si faceva carico anche del passivo e quindi garantiva gli obbligazionisti. Mi sembra che questo aspetto della vicenda non sia stato sufficientemente evidenziato

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