martedì 9 dicembre 2008

Di niente. Di meno.

Insegniamo ai nostri ragazzi a bombardare la gente col napalm. Ma i loro superiori non li autorizzano a scrivere cazzo sugli aeroplani perché è osceno.

Immerso e immenso nella giungla cambogiana, il colonnello Walter E. Kurtz (Marlon Brando) parla al suo registratore in Apocalypse Now (Francis Ford Coppola, 1979).





La televisione di Stato non si perderebbe per nulla al mondo l'esternazione quotidiana di mitili ignoti quali il ministro delle Pari opportunità o dell'Istruzione. Così come non ci risparmia nessuna puntata degli strazianti feuilleton "Porfirio di Villariosa",
sulle amare sorti di un uomo inchiodato alla poltrona a tornelli, e "Venceremos y tifamos", sulla depressione cronica del guevarista spettatore di campionati Sky.

Tra
sì fitti palinsesti, è difficile inserire la versione integrale di un recente melodramma hollywoodiano, ottimo malgrado la pioggia di Oscar, ma lungo due ore e un quarto. Chi parla di censura dev'essere un coglione. O, peggio, la solita lobby di culattoni. Si diano una calmata guardando le sequenze originali, prima della sforbiciatura.









2 commenti:

  1. Massa di ipocriti, bigotti e ignoranti è il termine più educato che mi vien voglia di dire a sta gente.

    Fra l'altro sto ancora aspettando che mi spieghino che fine ha fatto la serie di Weeds, evidentemente troppo politicamente scorretta per loro, anche alle undici di sera

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  2. La rai è sempre stata bigotta! l'anno scorso in Cineteca a Bologna hanno proiettato un' intervista di Enzo Biagi sul "cinema porno" , sono rimasta scioccata... sembrava un timorato di dio! Peccato che non ho trovato il video su internet...

    i.

    http://it.youtube.com/watch?v=65QGvs_K1kk

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