L’existence, ça vous tord et ça vous écrase la face, diceva Bardamu. Se poi fai il borrettore di cozze come mestiere, è ancora più dura. Anche perché borrettore di cozze non è un mestiere. Questo inane dettaglio autobiografico serve tuttavia a introdurre una considerazione, in reazione alla domanda che non mi ha posto un amico assai noto al bar Settimiano per la sua abilità nel comporre origami. Risponderò quindi all'undemand con un aneddoto rivisto e borretto.
Un paio d’ore fa il borrettore si trova davanti un testo di Norberto Bobbio, intitolato Eguaglianza ed egualitarismo. A un certo punto l’occhio torpido incontra questa frase:
Una convinzione di questo genere nasce da un’operazione mentale molto semplice: gli uomini vengono considerati non come individui ma come genus, e quindi non per le caratteristiche che differenziano un individuo dall’altro ma per quelle per cui tutti gli uomini appartengono a un unico genere, non importa poi se l’accento cada sulle caratteristiche assiologicamente negative (“gli uomini sono tutti peccatori”) o su quelle negative (“l’uomo è un animale naturalmente sociale”).
E si sveglia dal torpore notando che qualcosa non torna. Poggia la penna rossa, prende la matita hb, riservata ai suggerimenti, che verranno poi esaminati da menti superiori alla sua. Alle parole o su quelle negative (“l’uomo è un animale naturalmente sociale”), cassa umilmente (hb) nega e suggerisce, a margine e sempre umilmente (sempre hb), di sostituire le quattro lettere cassate con posi. In altri termini, insinua il sospetto che l’originale contenga un errore.
Nel linguaggio degli addetti ai lavori, questa operazione prende il nome di correzione “a senso”.
A volte il borrettore sogna situazionisticamente di sottostare ad altre regole: in un mondo senza errori, insomma. Dove quindi le juste mot sarebbe quello che ha appena cassato. Correggere gli svarioni significa trasformare verità in menzogne. Ma il borrettore è costretto ad andare avanti così, pinocchiescamente, e solo più tardi, al termine della notte, forse, potrà sognare di essere Nivasio Dolcemare.
nega -> posi
RispondiElimina(umile omaggio a Lewis Carroll)
nega
lega
lesa
pesa
posa
posi
Dust, credevo che in questa casa la pedopornografia non fosse autorizzata. E comunque, Gaff (o sei Dust?): lo hai capito ORA perché devi farmi un origami?
RispondiEliminaio continuo a essere Dust, e la domanda non era per me, ma a occhio direi che c'entra Blade Runner. Non riesco ad andare oltre, però
RispondiEliminaA me Turing, please
RispondiEliminaE dove vuoi andare "oltre"? Certo che c'entra "Blade Runner" e se chiedo a Gaff di farmi un origami è perché nel film chi fa gli origami è il blade runner "ombra" di Deckard, e si chiama appunto Gaff. L'immagine in questo post è il frame discriminante del film: nella versione originale, sta a significare che Gaff è entrato in casa di Deckard per "pensionare" Rachael e ha invece deciso di lasciarla vivere. Nella director's cut la stessa identica immagine ha invece tutt'altro significato: Deckard scopre in quell'istante di essere un replicante, mentre Gaff lo ha sempre saputo.
RispondiEliminaQuasi trent'anni dopo Edward James Olmos sarà l'eccellente comandante Adama in quell'eccitante e strana serie televisiva "Battlestar Galactica", dove a un certo punto qualcuno dice una battuta che però è meno off topic in un altro post, dove la inserisco immantinente.
Errata corrige : a me un Turing cinefilo, please
RispondiEliminacazzo, oltretutto già lo sapevo. Per me Edward James Olmos rimane comunque il tenente Castillo di Miami Vice
RispondiEliminaMa certo che lo sapevi, che te l'ho detto a fare. Mentre io "Miami Vice" non l'ho mai visto. Don Johnson mi piaceva in "The Hot Spot": post-Melanie Griffith, già bolso e stravaccato — non si vive bevendo come una spugna per anni senza pagarne le conseguenze — e quindi irresistibile, per le femmine e forse non solo per le femmine (oltretutto qui finisce incastrato tra le due più belle gnocche degli Ottanta-Novanta).
RispondiEliminaBella, Sten.
RispondiEliminaPiù che Nivasio Dolcemare, era un sogno da Raimundo Silva.
Intanto, oggi il MMEA (MakeMyErrorAward) lo ha ottenuto un "guerra atomica" sabotato da un "guerra atonica", nel quale intravedo possibili sviluppi cinematografici, ovviamente autarchici. (Ma volendo, mi vengono in mente almeno tre film recenti che trattano la questione.)
RispondiEliminaNo, era il sogno di una pecora elettrica: volevamo curare l'insonnia di Gaff.
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